19/02/2022
Costanza: Ti va un cinema? C'è pure la Denny che è depressa
Adele: Daje chiedo alla Sofy o ti scoccia?
Costanza: Ma va figurati. Basta che non fate le lingue.
Adele: OOOOOOOHHHHH
Si ritrovarono fuori dalla multisala, discutendo su cosa andare a vedere, l'importante era che non fossero film sui supereroi. Avevano optato per Assassinio sul Nilo giusto per non andare a vedere film troppo sentimentali perchè Denise in effetti sembrava un po' in difficoltà.
«Denise, dai racconta, che succede?»
«Dopo la storia di te e Sofia, mi sono allontanata da Davide: non ho voglia di avere a che fare con persone così.»
«Così come?» chiese Adele.
«Non lo so. A volte penso che sia troppo studiato, troppo preparato, troppo finto. Come se facesse tutto parte di un disegno. Hai presente la Casa di carta? Hai presente il professore?»
«Sì, sì» si era affrettata a replicare Adele, un po' imbarazzata.
Sofia si accorse di queste difficoltà, e cercò di cambiare argomento.
«Denny ma perchè non ti cerchi un amico, uno scopamico magari, se proprio non riesci a startene da sola. Tanto ho capito che le scopamiche non le vuoi.»
«Non sono una da scopamicizie, non lo so, non mi ci vedo, ho bisogno di sentimenti. Sì, prendetemi pure per il culo, ma io ho bisogno di sentimenti.»
«Prenditi Benny» buttò lì Sofia, facendo scendere una sorta di gelo.
«Benny?» chiese Denise, piuttosto dubbiosa, «Ah, ho capito, per quella storia che dicevi.»
«Quale?»
«Quella degli amici gay.»
Sofia sbuffò, sembrava sul punto di dire qualcosa di pungente a Denise, ma Adele le strinse un po' di nascosto il braccio, facendola tentennare un attimo.
«Nessuno conosce veramente Benny. Ma se vuoi sentimenti, pensaci.»
«Tu sai qualcosa che noi non sappiamo. Non sarà mica che quella voce...?» chiese Denise, sinceramente scioccata.
«A me delle voci non interessa nulla. Benny è uno a cui starei molto vicino. E' un ragazzo che ha bisogno delle persone giuste a fianco» disse, misurando molto lentamente le parole, «E ultimamente non ne ha avute.»
****
Mentre il padre di Costanza le riportava a casa, Denise scorse il profilo di Benny. Non aveva che un paio di foto, una a torso nudo, una con una camicia aperta. in entrambe era con altri, si potevano riconoscere i soliti.
"È un bel ragazzo, ipercurato, mai con un capello fuori posto" pensò Denise, "Ma non sta mai con nessuna. Perchè?".
Si ricordava di quella voce messa in giro tra lui e Sofia. Chissà cosa c'era di vero. Chissà cosa c'era sotto. Una ragazza bisex con un ragazzo così. C'era qualcosa sotto, di sicuro. A Denise scocciava alla follia, così come all'epoca di Alessio, che quella sapesse cose che lei non sapeva. Le venne una gran acidità di stomaco e mise i like alle due foto.
****
«Grazie per avermi trattenuta» le mandò un vocale Sofia da casa, mentre Adele era già sul punto di cadere dal sonno, «Sarebbe stato inutile fare una battuta stronza, me ne rendo conto.»
Adele: Sono qua per questo 😁
Adele: ma un giorno devi spiegarmi di Benny
«Non credo lo spiegherò. Ci sono degli aspetti personali su cui posso essere o meno d'accordo. Ma che non userò mai come merce nel mercato del gossip»
Adele si limitò a mandare una emoji per non lasciare il visualizzato, ma a dirla tutta non andò a letto felice di sapere che la sua ragazza aveva un segreto che non le voleva confidare.
E quando si rividero, il lunedì successivo, il peso di quel segreto, per Adele, era evidente.
«Scommetto che è per Benny» disse Sofia, sospirando.
«Sei una persona a cui non piacciono i segreti, lo hai detto tu.»
«Ma io non sono nessuno per rivelare cose degli altri, che loro stessi non vogliono rivelare.»
«Ma io non sono gossippara. Qualsiasi cosa dirai rimarrà tra me e te. E sinceramente non lo voglio sapere perché sono curiosa dei fatti degli altri, ma perché riguarda te in prima persona, tanto si è capito.»
«E cosa hai capito?»
«Che forse non si sa bene quando, c'è stato qualcosa tra voi, e forse ti ha detto qualcosa.»
Sofia tentennò, poi le chiese se poteva entrare un'ora dopo. Adele si ritrovò a usare la sua ultima entrata in ritardo, ma seguì l'amica senza fiatare. Si infilarono in un bar del centro. L'attesa stava divorando Adele.
«L'anno scorso ho provato diverse cose. Non era una tendenza nichilista o autodistruttiva o cazzate così. Volevo provare.»
«E cosa hai provato?» si limitò a chiedere l'altra.
«Ho conosciuto una ragazza, mi piaceva, e mi parlava sempre di questo suo amico, e abbiamo finito per farlo noi tre.»
«Oh, caspita.»
«E non contenta, ho provato anche con due ragazzi» completò Sofia, rigirandosi una bustina di zucchero tra le mani, «Ma è stata una idea infelice. Perché uno dei due era Benny.»
«Hai fatto sesso con Benny e un altro ragazzo?» chiese Adele, piuttosto incredula.
«No, ho fatto sesso solo con l'altro, Benny ha avuto delle difficoltà nell'intimità. E l'altro lo sapeva ma io no, io non ero pronta a questa opzione, e vedendo le difficoltà, e vedendo Benny, ho fatto lo stesso errore che ha fatto Denise: ho pensato che potesse» si bloccò, come a cercare le parole, «Ade, adesso dirò una cosa un po' terra terra ma per farti capire: pensavo che volesse il cazzo. Così ho provato a dirgli qualcosa, prendergli una mano e toccare mentre prendevo l'altro»
Il cuore di Adele andava a centomila battiti al minuto, non sapeva cosa pensare, le si componevano immagini della sua ragazza tra due tipi, che cercava di eccitarli assieme.
«Insomma, per farla breve. Io poi ho capito come stavano le cose, ma ci ho messo un attimo di troppo. L'altro tizio lo stava incitando troppo perché non ci fosse qualcosa sotto, così l'ho fatto smettere, l'ho fatto uscire. Da me intendo. E non so perchè, ho avuto un moto di pietà per Benny.»
Sofia raccontò di avergli detto «Ehi tranquillo, mica è successo niente» ma lui aveva addossato le difficoltà all'alcol. L'aveva persino abbracciato e le sembrava sul punto di sciogliersi e restituire l'abbraccio, ma l'altro spazientito e scocciato per quelle moine, si era fatto sentire. A quel punto Benny si era irrigidito e aveva sbottato.
«Ha detto che a noi non doveva fregare un cazzo del perchè non gli era venuta l'erezione, e che doveva finire questa storia di essere considerato gay solo perchè non usciva con le tipe con lo scopo di farci sesso. Io ho capito che stava succedendo un casino e che Benny era l'anello debole, quello che si era fatto trascinare in quella storia. Non mi interessa il suo orientamento, ma si merita più felicità, e meno amici di merda.»
Guardò fuori dai vetri, per poi tornare a guardare Adele, attonita dopo il racconto.
«Benny è un tipo sensibile che fa un'enorme fatica a tenere la maschera del ragazzo duro. Ha bisogno di sentimento, non di amici stronzi che lo riempiono di mascolinità tossica. E quella scema di Denise, che sembra che abbia il lanternino per i maschi più idioti, aveva bisogno di un buon consiglio. Tutto qui.»
Adele si scoprì a guardare il profilo di Benny. Sempre le stesse due foto.
«E modestamente» aggiunse Sofia, «io di soffocare i sentimenti sono stata cintura nera.»
****
Qualche giorno dopo, Sofia si ritrovò un messaggio che si aspettava, ma forse non così diretto.
Adele: ma pensi ancora a andare con due persone contemporaneamente?
Sofia fissò divertita quel messaggio, iniziò a scrivere ridacchiando "Se ti interessa provare, un paio di ragazze le posso trovare" ma poi si rifece mentalmente la scena del giorno prima, mentre raccontava dei suoi rapporti.
«Ehi, ho preferito chiamarti se puoi parlare.»
«Scusa, mi sposto un secondo» replicò Adele, poi si sentirono solo passi sostenuti e una porta che si apriva, «Ecco, ci sono.»
«Io so che ti ho detto una cosa che forse ti ha fatta preoccupare, avrai pensato che ho appetiti ingestibili. Ci hai pensato?»
«Sì, ho pensato che non saprei come comportarmi. Io non mi sento in grado.»
«E non lo devi essere. Perché stiamo parlando di altro.»
«Ma quindi tu ci pensi?»
«Adele. Sto sperimentando l'amore, e non ho altri pensieri, e non mi interessa di averne, perchè stiamo parlando di sentimenti e non di appetiti, di voglie. Forse avrò di nuovo questi desideri, forse no. Ma prima, molto prima, viene l'amore, e giuro che non farei mai nulla che possa metterti in difficoltà.»
Adese si prese una pausa e poi sospirò.
«Ho paura di non essere all'altezza, Sofia. Ora che sento il tuo amore, ho paura di non saperti dare tutto il resto.»
«Ma perchè parli così? Parliamoci chiaro, pensi di non saper usare abbastanza bene le dita o la lingua?» seguì una clamorosa risata, «Oh, mi fai morire, ma tu mi vedi troppo materialista. E poi comunque si può sempre migliorare con la pratica. Ma la farai solo su di me, intese?!»
Le due ragazze risero all'ultima battuta, si salutarono con mille baci. Adele era stata rincuorata ma dentro di sé sapeva che avrebbe combattuto ancora a lungo con un generale senso di inadeguatezza in intimità. Sentiva che sarebbe andata così, ma aveva anche capito che la miglior cosa, proprio per non ripetere gli errori precedenti, era parlare, confrontarsi e trovare soluzioni: sarebbe stata l'unica possibilità di far durare il più a lungo possibile quel rapporto.
Sofia da parte sua si coricò tranquilla. Non poteva frenare le sue fantasie, anche se in quel momento erano tutte rivolte solo ad Adele. Sentiva che l'amore e la voglia di godere collimavano entrambe sulla stessa figura. Per questo non si sentiva affatto preoccupata anzi, era letteralmente eccitata all'idea di sperimentare finalmente una situazione del genere.
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