39 - I Love you
R U B Y' S
P O V
ꨄ︎
Non passano così tanti giorni dal mio rientro a scuola. Ho perso tempo e so che, se voglio diplomarmi con tutti i miei amici, dovrò recuperare il più in fretta possibile.
Sonk ansiosa come se fosse il mio primo giorno, ho un'ansia assurda perchè non so come mi avrebbero guardata gli altri. Poi scopro che è del tutto insignificante il giudizio altrui dato che non ho commesso alcun crimine. Una volta varcata la soglia trovo tutto uguale, e nessuno sembra essere turbato dalla mia presenza, anzi si fermano alcuni a chiedermi com'è stato il mio "soggiorno" in carcere.
Summer e i ragazzi non mi hanno mollato per tutta la mattinata. L'unica cosa che mi rattrista è la mancanza di Will, che oggi non c'è.
Mia cugina mi riferisce che Will, a quanto le ha spiegato, vuole lasciarmi un po' di spazio per riprendere in mano la mia vita e stare con la mia famiglia. Gli ultimi giorni li ho passati, infatti, con mio padre, che è sceso dalla nave e ha preso il primo treno per venire a Sèlin Hills.
Di pomeriggio torno perfino in sartoria, accolta amorevolmente dalla signora Wallace. Mi è mancato quel posto, il mio piccolo mondo.
Sono tornata ad essere me stessa in tutto e per tutto ed è fantastico. Diamine se lo è.
La sera, tornata a casa, Summer mi fa trovare la tavola apparecchiata e il piatto riempito. «Hai cucinato?!», esclamo sgranando gli occhi.
Il massimo che abbia mai fatto sono le uova in padella.
«Sorpresa!» replica, sffoggiando un sorriso sgargiante. «Mason mi ha aiutato, sono stata in chiamata con lui fino a venti secondi fa»
Metto via la borsa e vado a sedermi, lei fa lo stesso. «Oh, allora le cose sono serie tra di voi. Dovevo finire in prigione per farti conoscere un bravo ragazzo degno di nota?»
«Mi hai fatto ricredere» mi confessa. «È simpatico, intelligente e maturo. Invece Blake Baker è arrogante, idiota e imbarazzante con i suoi modi da donnaiolo»
Bevo un sorso d'acqua. «Harper mi ha detto che, secondo delle voci, Blake si arruolerà nella marina militare. È vero?»
La bionda annuisce. «Will me ne aveva parlato. Blake, a quanto pare, dopo quest'ultima esperienza si è convinto di voler maturare. Ovviamente con la reputazione che si è fatto con il video di Capodanno e il comportamento riprovevole nei miei confronti, è difficile essere accettato ad un buon college»
«Oh, e così tu e Will siete diventati migliori amici, eh» insinuo divertita, additandola con la forchetta.
«Ammetto che è meno palloso di quanto credessi» alza le mani, «E poi è perso di te, questo lo ha ingraziato»
Sposto il cibo da una parte all'altra del piatto. «Vorrei solo sapere quando si rifarà vivo.»
Summer sghignazza. «Secondo me, più presto di quanto tu ti aspetti»
Una volta finito di mangiare Summy si prende il disturbo di lavare le stoviglie per poi andarsi a coricare.
Io, non avendo ancora sonno, metto su il pentolino per scaldare la cioccolata calda. Canticchio un motivetto per ammazzare il tempo, qui tutto è silenzioso. Mi prendo due minuti per godermi questo dolce momento senza rumori, solo tranquillità.
D'un tratto avverto un tocco delicato sul viso. Apro gli occhi, ma continuo a vedere nero. Un buon odore m'invade le narici e mi costringe a sorridere. È inconfondibile. «Indovina chi sono?», chiede con fare divertito.
Ovviamente gli reggo il gioco. «Hm, scommetto un certo giocatore di poker che è andato a Las Vegas per aiutare suo padre. Ho indovinato?»
Una volta riacquistata la vista, mi volto lentamente solo per incontrare due occhi celesti e una testa di ricci castani. «Ci sei andata vicina. Hai scordato che sono andato lì anche per te?»
Gli salto addosso, stingendogli le braccia al collo e le gambe intorno al bacino. «William Baker sei fantastico!»
Ricambia la stretta per non lasciarmi cadere, poi gli stampo un lunghissimo bacio sulle labbra. Come mi è mancato!
Mi sorregge con una mano premuta sulla schiena, l'altra è finita sulla mia guancia ad accarezzarmi il taglio evidente. «Ti dona questo nuovo taglio. Ha un non so che di sexy», ride sulle mie labbra.
«Regalo di benvenuto. Nemmeno dopo cinque minuti in cella hanno tentato di stuprarmi» racconto.
Will scuoto la testa e mi rimette a terra, le mani salde sui miei fianchi. «Tutto quello che hai dovuto passare è stata un'ingiustizia bella e buona»
Mi bacia ancora e ancora. «Ora sono qui, e non me ne andrò per un bel po'» mormoro, «Aspetta, ma come sei entrato?» mi viene spontaneo chiedergli.
«Ero d'accordo con Summer. Mi ha fatto entrare dalla sua finestra» mi risponde.
«Ormai siete diventati un duo» ridacchio. Il mio olfatto capta odore di bruciato. «Cazzo, la cioccolata!»
Purtroppo non riesco a recuperarla. «Perfetto, addio cioccolata calda» la saluto, gettandola poi nel cestino dell'immondizia.
«Ruby, dobbiamo parlare»
Torno a voltarmi verso Will. «Dovrei essere preoccupata?», arcuo un sopracciglio.
Scuote la testa sorridente, mettendo in mostra gli zigomi. Mi tende la mano e io, confusa, l'accetto. In posizione da lento, cominciamo ad ondeggiare senza musica. Sostengo il contatto visivo, le fronti poggiate l'una sull'altra.
«Lo sai, sei la persona migliore che abbia mai incontrato.» mi sussurra. «È difficile farti uscire dalla mia testa, e non credo di volerti mandare via. Nè da lì e nemmeno da qui». Poggia la mia mano sulla parte sinistra del petto, sento il cuore battere allo stesso ritmo del mio. «La verità è che ti amo davvero tanto, Rubinia Alyssa Collins.»
Le farfalle nel mio stomaco svolazzano libere, gioiose. Vorrei urlare di felicità, però ho la voce bloccata in gola. Mi fanno male i muscoli della faccia per quanto sto sorridendo.
In Will ho trovato una persona che sa come farmi sentire voluta, desiderata, amata...
Unisco le mie labbra alle sue. «Anche io amo te, William Baker»
I nostri corpi sono incollati e non vogliono saperne di staccarsi. Abbiamo entrambi il fiato corto, ma non ci importa più di tanto. Le sue mani si muovono fameliche sotto il tessuto della mia maglietta, infondendomi un brivido lungo la colonna vertebrale. «Voglio farlo» sputo fuori a quel punto.
«Non devi se non ti senti pronta»
Gli lascio una carezza sulla guancia. «Sono sicura» sorrido. Gli afferro la mano e lo conduco in camera mia, chiudendoci fuori dal resto del mondo per una notte.
☆.*☾︎
A volte le mattine non devono essere per forza movimentate, ma fatte per godersi la pace prima che cominci la frenesia della giornata.
Sono sveglia da poco, un sorriso si è stirato sulle mie labbra quando ho trovato un paio di braccia strette attorno a me. Le lenzuola coprono i nostri corpi, mi mordo un labbro al pensiero della notte precedente.
Mi prendo la briga di osservare Will, ancora dormiente, al mio fianco. Me ne sto stesa di fianco, una guancia premuta contro il palmo della mano e il suo viso a pochi centimetri dal mio. È così bello, porca miseria, con i ricci scompigliati e i lineamenti rilassati...
«'Giorno» sibilo quando comincia a sbattere le palpebre.
«Non sei un sogno, vero?»
Sbeffeggio una risata. «E no, non lo sono proprio»
Si muove, alzandosi a sedere. Per quanto abbia una corporatura esile, non manca di certo di massa muscolare. Si passa una mano tra i capelli. «Lo sai che ti muovi parecchio? Sono quasi finito per terra»
Alzo la mano libera. «Sono abituata ad avere i miei spazi»
Scrocchia l'osso del collo e stiracchia le braccia. Si poggia alla testiera del letto e agguanta una ciocca dei miei capelli per aggrovigliarsela fra le dita. «Allora, come sei stata?»
Sorrido, tenendo gli occhi chiusi. «Una favola. Non ti facevo così esperto, caro mio»
Sembra divertito dal mio commento. «Ho seguito l'istinto. Ad essere onesto non mi sono stupito di te. Le brave ragazze sono anche quelle con più iniziativa a letto»
Sfilo il cuscino da sotto la testa per lanciarglielo in faccia. «Idiota» commento arrossendo, «Sai che sono le dieci del mattino? Che dovremmo essere a scuola?»
«E invece siamo nel tuo letto senza vestiti. Quale dei due scenari rimpiangi, scusa?»
Aggrotto un sopracciglio con aria di disappunto. «Quando andrai al college non potrai fare così, lo sai?». Mi metto a sedere, il lenzuolo mantenuto sul petto. «A proposito, hai fatto richiesta?»
Annuisce. «Ad Harvard»
«E basta?» domando, stupita. «Ti vedo un po' scettico al riguardo»
Inclina la testa e fissa il soffitto. «È che... non sono sicuro di voler andare al college. Insomma, è quello che ci si aspetta da me, ma in parte ho voglia di fare altro.»
Gli accarezzo la mano, comprensiva. «Allora chiarisci bene le idee» gli consiglio, «I tuoi genitori ti supporteranno, qualunque cosa sceglierai di fare. E così, anch'io»
Will mi stampa un bacio sulla fronte.
«Senti, c'è una cosa che ho da dirti anche io» affermo, ottenendo la sua attenzione. «A partire da settembre, io e Summer ci trasferiremo a Seattle.» confesso. «Zia Hope mi ha detto che ha avuto la sua promozione, che ha comprato una casa nuova»
«Oh», è il suo commento.
«Già.» sibilo, «Ma questo non significa che dovremmo lasciarci. Potremmo tentare con le videochiamate. Poi faremo a turno, io verrò da te e viceversa»
Ora che abbiamo tutto questo lotterò per tenerlo in vita. Ci proverò.
Will accenna un sorriso, poi si china per raccogliere qualcosa. Tiro una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Che stai facendo?»
Ha il portafogli in mano. Lo apre e ne estrae una schedina che mi allunga. «Tieni»
Confusa, lo sfilo dalle sue dita. «Cos'è?»
«A Las Vegas ho incontrato una donna, direttrice di una casa di moda con varie sedi. Le ho parlato di te, le è piaciuto il vestito che indossava Summer» spiega, mentre leggo e spalanco la bocca.
«Will...»
«Chiamala» mi dice, «È ora che i tuoi sogni diventino realtà, Ruby». Mi lascia una carezza, mi sfiora la punta del naso. «Io credo in te»
Spazio Autrice🪐
Scusate l'assenza di lessico croccante, ma in questa storia non lo vedevo tanto azzeccato. So che tanto nessuno la leggerà mai, ma in testa mia è tipo un film AHAHAH.
Siamo quasi alla fine, grazie mille di leggere💙
Un abbraccio,
Rose🦋
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