28 - La festa di Capodanno.
R U B Y ' S
P O V
ꨄ︎
«È incredibile, è passato già un altro anno!» esclama Summer, osservando fuori dalla finestra. Il sole del primo pomeriggio splende, c'è un cumulo di neve bianca che addobba l'intera cittadina.
«E questo significa che dovrò tornarmene a Seattle a studiare» mugugna Jade, buttandosi all'indietro sul mio materasso. «Ho un esame da dare fra tre settimane»
«Per fortuna che io non andrò all'università» si vanta Summer, poi si volta nella mia direzione. «E tu vuoi smetterla di guardarti allo specchio? Quel vestito ti sta d'incanto, non devi modificare nulla»
«Certo, non è una festa a cui parteciperanno persone importanti» ironizzo. «E se facessi brutta figura con una cosa fatta da me?»
«Ruby», dice decisa mia cugina. «È una festa, divertiti. Poi starai vicino a Will tutto il tempo, non hai da preoccuparti», si alza e si avvicina a me, mi prende la mano e mi fa volteggiare. «Sarai la principessa della serata»
Il vestito che ho creato è composto da un corsetto argentato, sullo sfondo velato sono in evidenza le stecchette e le coppe sorrette da un paio di bretelle doppie; la gonna scende sotto il ginocchio, morbida e tempestata di brillantini. Ai piedi un paio di scarpe col tacco doppio allacciate attorno al polpaccio.
Ridacchio e afferro un paio di grucce. «E sono ancora più onorata che abbiate deciso di indossare le mie creazioni»
Jade osserva il suo abito verde menta: ha la scollatura a V e uno spacco che parte dalla cintura e che segna la vita. «Non ho mai avuto un indumento così elegante in vita mia»
Summer si poggia il suo addosso. Per quanto il rosso le doni in tutto e per tutto, le ho cucito un tubino celeste corto sulle cosce, con le maniche velate e completamente cosparso di stelline argentate. «Continuo a dire che dovresti inviare i tuoi lavori a delle case di moda. Farebbero a gara per te!»
Scuoto la testa. «Devo creare qualcosa che sbalordisca veramente»
La mia mania della perfezione prevale sempre. Riservo uno sguardo al display del cellulare. «La festa comincia tra due ore. Se vogliamo fare le cose con calma ci conviene iniziare adesso»
«Certo tesoro, ma prima...». Jade accende la musica e il suo cantante preferito - Harry Styles, secondo quanto ci aveva detto - comincia a cantare la sua Golden. È una persona meravigliosa, piena di vita e mette allegria facendo anche le cose più banali.
Si occupa lei di legarmi i capelli castani in una coda alta e ben tirata, mentre per se stessa e Summer opta per un raccolto basso con qualche ciocca che sfugge davanti.
Indossati gli abiti e le scarpe aggiungiamo gli accessori e un filo di trucco. I punti luce che Will mi ha regalato per il compleanno sono messi ben in mostra dall'acconciatura, la linea di eyeliner assottiglia la forma degli occhi.
«Ragazze», è la reazione di zia Hope. «Siete stupende» si complimenta, scandendo ogni sillaba. Lei invece è fasciata da un semplice ed elegante tailleur nero, un paio di zeppe spuntano da sotto i pantaloni.
«Sembriamo pronti per un matrimonio», esordisce una quinta voce entrando in salotto mentre si aggiusta la cravatta.
Vedendolo in difficoltà mi avvicino a papà e gli faccio io il nodo. «Sei un vero figurino» sorrido, osservandolo nel suo completo da James Bond. La poca barba incolta gli dona l'aria di una star di Hollywood.
«E tu sei il mio più grande vanto. Chi altro può dire di avere una figlia tanto bella e brava, eh?». Mi lascia un bacio sullo zigomo e mi porge il braccio. Faccio slittare il cappotto sulle spalle, afferro la borsa e poi mi sistemo al suo fianco.
Tutti e cinque usciamo di casa per le vie innevate di Sèlin Hills.
«Sai», comincia a dire papà. «Non credevo sarebbe mai arrivato il giorno in cui avrei conosciuto il fidanzato della mia bambina. Sembrava ieri che ti ho portata a casa» conclude, con una punta di nostalgia.
Mi strinsgo a lui. «Guarda che nessuno rimpiazzerà mai il mio primo supereroe» lo rassicuro.
Una buona decina di minuti dopo arriviamo dinanzi alla porta d'ingresso di villa Baker, addobbata per le festività natalizie e da un addetto al ricevimento che sosta sull'atrio. Ci saluta gentilmente. «Buonasera signori, spero che passiate una meravigliosa serata»
Ringraziamo tutti e poi varchiammo la soglia di casa. Il mio campo visivo viene occupato dal salotto dei Baker, colmo di persone vestite in maniera impeccabile. Il tavolo del buffet stuzzica da subito Jade e Summer, mentre io faccio vagare lo sguardo tutto intorno. La villa è degna di essere chiamata così, una musica Jazz funge da sottofondo per la serata.
«Chi dei due è il ragazzo che devo mettere in guardia? Il damerino greco oppure il figlio di Al Capone?» mi chiede papà, sussurrando nell'orecchio.
Nascondo un risolino. «Papà!»
Poi volgo gli occhi nella sua direzione e noto Will e Blake. Il secondo parla con un signore ed una signora, mentre il fratello percorre con lo sguardo la mia figura più e più volte con un sorrisetto sul viso.
«Ruby», dice piano avvicinandosi a noi. Sembra tornare a respirare.
«Will, ti presento mio padre: Mark Collins» faccio io. «Papà, lui è Will, il mio ragazzo»
«Il piacere è tutto mio signor Collins» disce educatamente Will stringendogli la mano. Non sembra minimamente in ansia. Che invidia.
«Finalmente ci conosciamo, Ruby mi ha parlato molto di te» gli riferisce.
Will mi rivolge uno sguardo compiaciuto. «Cose belle spero. Oh, ma lasciate che vi prenda i cappotti»
Ci aiuta a sfilarli, e quando è alle mie spalle inalo il suo profumo meraviglioso.
«Mi piace il ragazzo» m'intima papà quando Will si allontana per consegnare i nostri soprabiti ad un altro addetto. Sopraggiunge anche il signor Baker, che è più che felice di trascinare mio padre nella mischia.
«Will, qui è tutto incantevole» confesso estasiata.
«Mai quanto te» replica, circondandomi la vita con le mani. «Rendi onore al gioiello di cui porti il nome, signorina. Appena ti ho visto ho desistito dallo spalancare la bocca. Sarebbe stato sconveniente, non trova?»
«Oh, assolutamente» rido sulle sue labbra. «Piaci già a mio padre»
«A proposito, vuoi conoscere i miei nonni?» domanda di getto.
Sento per un momento l'ansia prendere il sopravvento, ma faccio un bel respiro ed annuisco. Will mi afferra la mano e solo ora mi soffermo sul suo outfit, composto da un gilet e un paio di pantaloni blu notte e una camicia bianca.
Mi trasporta dove stava parlando prima del mio arrivo, ma Blake ora è andato via. «Nonna, nonno» parla, attirando l'attenzione su di noi. «Voglio presentarvi Ruby»
Sono due visi gentili caratterizzati da qualche ruga e un gran sorriso. «Ma ciao cara!», esclama la nonna baciandomi entrambe le guance con molta disinvoltura.
«Marie, suvvia, vai piano!» ridacchia il marito, che invece mi stringe la mano. «Buonasera signorina, è un piacere fare la sua conoscenza»
«Lo è per me»
«Ma che meraviglioso vestito che indossi, dove lo hai preso se posso chiedere?» domanda la signora Marie.
Will, però, è più veloce. «È una sua creazione. Lei fa la stilista» risponde orgoglioso.
«La sarta, a dirla tutta» puntualizzo. «Comunque mi fa piacere che le sia piaciuto, grazie del complimento»
Will mi passa una mano attorno alla vita, con i tacchi arriviamo più o meno alla stessa altezza. Un cameriere passa con un vassoio porgendoci dei calici di champagne. «E il prossimo anno dove proseguirai i tuoi studi, Ruby?» chiede nonno Baker.
Tasto dolente. Mi sento un po' in imbarazzo. «A dire il vero non lo farò, le mie condizioni economiche non me lo permettono. Continuerò il lavoro che sto facendo ora»
«Oh, mi spiace, non volevo-»
«Non si preoccupi». Poggio la bocca al bordo del bicchiere e mi bagno le labbra. Che bella presentazione, no?
«William, tu hai già mandato la tua domanda d'iscrizione ad Harvard?»
Udendo queste parole per poco non mi strozzo con lo champagne. Non abbiamo ancora messo in mezzo l'argomento, ma non vedo perché mi sorprendermi più di tanto. Entrerà senza problemi in un'accademia prestigiosa come Harvard, mentre io resterò a fare Cenerentola ancora a lungo.
«Non ancora, nonno» replica il nipote. Lo ha detto con un'aria un po' strana, ma non ci faccio caso più di tanto.
«Will, dov'è tua madre? Mi piacerebbe complimentarmi per la festa», uso come espediente. Mi sento messa in soggezione.
Lui mi indica la direzione, mi congedo educatamente e mi allontano da lì. Saluto in fretta la signora Baker, alle prese con una chiacchierata con zia Hope, e trovo rifugio sul divanetto affianco a Jake.
«Come va la serata?», mi ha chiesto. Se ne sta scomposto occupando i tre quarti del divano.
«Poteva andare meglio» rispondo, bevendo un altro sorso dal calice.
«Se hai conosciuto i nonni significa che il matrimonio si terrà a breve. Della musica posso occuparmene io» mi prende in giro. «Qualcosa diverso da questa palla che mi ricorda la musichetta d'attesa nell'ascensore, ovviamente»
Si è spinto forse troppo in là con l'immaginazione. Ora non faccio altro che pensare a Will dall'altra parte del continente!
Charlie e Austin giocano con altri bambini della loro età, correndo avanti e indietro come trottole per tutta la stanza. Beata innocenza, lontana dai problemi!
Una mano sventola per aria facendomi cenno di avvicinarmi. Non appena riconosco Abbey e tutti i miei amici, un sorriso sincero si fa largo sul mio viso e li raggiungo a grandi falcate. «Ragazzi!»
«Ciao Rue», dice Luke, circondando le spalle di Abbey con un braccio. Un gesto d'affetto in pubblico? Lei è arrossita, ma tenta di non darlo a vedere sorseggiando dalla cannuccia del suo cocktail.
Il mio sguardo è un incrocio tra il confuso e il divertito. «Voi due...»
A rispondere è Hunter. «Già» conferma, scioccato. «Il chitarrista senza cuore si è trovato la ragazza prima di me, ci rendiamo conto?!»
«Il chitarrista senza cuore è misterioso e affascinante» s'intrette Jade. «Il suo perché lo ha, così come le ragazze cazzute che non si fanno mettere i piedi in testa»
«Mi sento presa in causa» commenta Summer, che mangia un tramezzino con foga. «Non bastava Blake Baker, adesso ci si mette pure l'ex pazza a rifilarmi occhiatacce del malaugurio»
Inarco un sopracciglio. «Scarlett?»
La bionda annuisce e ammicca con la testa in una direzione. «È amata da tutti qui dentro. Sembra essere la ragazza perfetta che tutti vorrebbero come moglie per il proprio figlio» ironizza.
«Mi avvicinerei a lei solo se mi pagassero in oro», aggiunge Hunter facendoci ridere. «Quella lì l'ho sentita incazzarsi un paio di volte e sembra emanare fuoco quando tenti di ribattere!»
Scuoto la testa divertita. Come mi mancheranno questi momenti.
☆.*☾︎
Manca sempre meno alla mezzanotte. Sto camminando su questi trampoli da circa cinque ore e i miei implorano pietà. Ho passato la serata attorno al tavolino a ridere e chiacchierare con i miei amici. Ad un certo punto la musica cambia e i padroni di casa si lanciano al centro della pista per aprire le danze.
Non vi vuole molto prima che tutte le altre coppie seguano i signori Baker.
«Ehi, tu!» righia una voce rivolta nella nostra direzione. Ci voltiamo, ritrovandoci una Scarlett fasciata in un abito rosa cipria. Agguanta Hunter per un polso e lo trascina via. «Fammi ballare».
Lui, sicuramente impaurito dalla ragazza, zitto e muto e l'asseconda.
«Andiamo anche noi», sussurra dolcemente Abbey al suo ragazzo per poi condurlo in pista.
Tyler porse il suo braccio a Jade. «Madame»
Harper è l'unica a non essere venuta dato che ha accompagnato il padre fuori città. Così restiamo io e Summer.
«Direi che rimaniamo noi due», sopraggiunge Will, allungandomi una mano. Come quando abbiamo provato, cominciammo a ondeggiare piano. Senza guardare, conosco gli esatti movimenti dei suoi piedi, per cui non mi riesce difficile coordinarmi con lui.
«Ai miei nonni piaci molto», e con quella frase ridesta i miei pensieri. Infatti sul mio viso compare un'espressione sorpresa. «Ti trovano una ragazza in gamba»
Alzo l'angolo della bocca. «Credevo che il fatto che non andassi all'università avrebbe influito. Sai, comunque la tua è una famiglia di un certo livello...»
«Io ancora non avevo pensato ad Harvard, a dirla tutta» m'interrompe. Alzo gli occhi castani nei suoi celesti. Mi fa fare varie giravolte per poi tornare con le mani sui miei fianchi.
«Che vuoi dire?», aggrotto un sopracciglio.
«Che sono ancora indeciso» ammette. «Non so cosa voglio fare dopo il liceo. E di sicuro ne avrei sempre parlato con te»
Mi fa piacere che tenga in considerazione la mia opinione. «Qualunque cosa sceglierai a me andrà bene, Will. È la tua vita e solo tu sai cosa è meglio per te». Gli stampo un bacio a fior di labbra.
Mentre volteggiamo noto la mia dolce cuginetta da sola al tavolo, con l'espressione di chi avrebbe voluto essere altrove. Sposta a destra e a manca la cannuccia dentro al bicchiere. Will ridacchia nel mio orecchio. «Vai», mi dice. «La principessa deve tornare ad essere il principe di qualcun'altra»
Adoro il fatto che mi capisca. «Grazie»
Summer, con la testa immersa nei pensieri, viene riportata alla realtà dalla mia presa sulla sua mano. Corruccia la fronte, confusa. «Che fai?». Accenna un sorriso capendo le mie intenzioni.
Un risolino lascia le mie labbra. «Dai, balla con me. Guarda, la mano la metti così, e poi segui i miei passi»
Sono conscia del fatto che la gente ci guardi, ma vedere Summer annulla tutto il resto.
Lei scuote la testa. «Non smetti mai di preoccuparti per me, Ruby...»
«E lo farò sempre, lo sai.» le ricordo. «Siamo sempre state tu ed io contro il mondo. Noi due, da sempre e per sempre»
Smette di ballare e mi getta semplicemente le braccia al collo, io ricambio l'abbraccio. «Ti adoro» borbotta contro la mia spalla. «Ora però ho un'emergenza bagno che mi chiama». Mi stampa un bacio fugace sullo zigomo e scappa fuori dalla sala.
La musica cambia ancora una volta, stavolta è opera di Jake. I suoi genitori gli rivolgono un'occhiata confusa. «Scusate tanto, ma più che una festa di capodanno sembrava il salottino degli anziani», così fa partire i Kiss.
Io e i miei amici ci riuniamo in cerchio e cominciamo a scatenarci. È troppa la voglia di togliere i tacchi e ballare scalza, ma faccio affidamento sulla mia resistenza.
«Che ti dicevo?», domando all'orecchio di Luke. «È bravo, potrebbe entrare nella band e sostituire il tuo amico»
«Ci farò un pensierino» mi risponde, intento a scrutare Jake. Dopodiché, ci preoccupiamo solo di cantare il ritornello della canzone a squarciagola.
☆.*☾︎
«Manca un minuto a mezzanotte!» annuncia la signora Baker. Sul televisore è partito il countdown.
Will arriva da me e mi porge un calice con cui brindare per l'anno nuovo. I secondi scorrono, la stanchezza oramai si è radicata in me. Mi stampa un bacio sui capelli vedendomi sbadigliare.
«Gli scorsi anni mi addormentavo sempre sul divano prima del conto alla rovescia»
«A me era Blake a tenermi sveglio. Non aveva le batterie esauribili e quindi voleva sempre giocare» mi racconta Will.
«A proposito di Blake...». Come se avessi avuto un lampo di genio, volto il capo a destra e a sinistra. «Non vedo nè lui, nè Summer» constato. «È sparita in bagno quasi mezz'ora fa. Dovrei preoccuparmi?»
Dieci.
«Oh no, eccola lì»
Summer fa il suo ingresso a passo felpato mentre tenta di sistemarsi il vestito.
Nove.
La osservo da capo a piedi mentre mi si avvicina.
Otto.
Blake la segue a ruota. Mi salta all'occhio all'istante la cravatta che gli sta appesa al collo senza essere annodata e i primi bottoni della camicia aperti.
Sette.
La mia mente comincia ad elaborare, non ci vuole molto prima che, sia io che Will, facciamo due più due. Ci lanciamo uno sguardo d'intesa.
Sei.
«Summer», le sussurro a bassa voce. Gli altri gridano in coro i secondi che ci separano dal nuovo anno.
Cinque.
«È successo quello che penso io?» le chiedo.
Quattro.
Si gratta l'orecchio in segno di imbarazzo e borbotta qualcosa. «Beh..»
Tre.
Mi viene da ridere, mi copro la bocca con la mano.
Due.
«Non ridere deficiente!», mi regarduisce lei, tentando di nascondere un sorriso da ebete.
Uno.
Le prendo la mano.
Zero.
«Felice anno nuovo, Summy»
«Buon anno nuovo, Rue»
Spazio Autrice🪐
Capodanno ✓
Chissà Summer che ha combinato.👀
Comunque io starei leggendo «Una brava ragazza è una ragazza morta», conoscete un buono psichiatra?
No, perchè io Pip e Ravi non li supero.
Grazie di spendere il vostro tempo per queste storielle da quattro soldi.💙
Un bacio,
Rose🦋
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