Quell'insoddisfazione...
L'insoddisfazione che ti rende acido, che ti rende succube, che ti rende un niente.
L'insoddisfazione che si attacca alle ossa, alla mente, alle giornate che scorrono troppo lentamente.
L'insoddisfazione che si ciba della voglia di vivere.
L'insoddisfazione di un sogno che non si avvera mai.
L'insoddisfazione che senti quando ci credi troppo e vorresti solo urlare.
L'insoddisfazione che vive per te e non ti lascia andare.
E ti chiedi "perché io no? Perché io non ci riesco?"
Ti chiedi se sei tu il colpevole.
Ti chiedi se smetterai mai di sentirti sopraffatto e ucciso da quello che in realtà dovrebbe farti vivere in serenità.
Insoddisfazione, marcia, bastarda, crudele.
E sei tu quell'insoddisfazione, perché sei tu a creartela, fino a quando non ti mangia dall'interno e ti ruba il sonno, fino a quando sentirai la testa girare e la stanchezza impadronirsi del tuo umore.
Quell'insoddisfazione tossica che si nutre di chiunque non ha altro che arte dentro.
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