Il sole, la luna

Lei era come il sole
Che niente per sé vuole
Ma dal quale dipende la vita
Dell'umanità pressoché infinita,
Che mai si arrende
E dal cui bruciare dipende
Di tutta la galassia la sorte
E allora resiste, perché è forte
E sa che se si dovesse fermare
Se tutta la sua energia dovesse consumare
Tutto quanto congelerebbe
E la vita cesserebbe.
Allora resiste, e di conseguenza
La gente ritiene che la sua presenza
Sia quasi scontata
E da loro soli meritata.

Lei era come il sole
Tutti che lo desiderano, a parole
E solo quando assente
Per poi lamentarsi quando è presente.
Mai un ringraziamento, una parola gentile,
Mai una persona civile
A dirgli "Grazie per la tua luce
Che rende questo mondo meno truce
Grazie per il calore che mi riscalda
E la tua vista che mi rinsalda".
Mai nessuno se ne cura,
Eppure se non ci fosse sarebbe una sciagura.
E chiamano pazzo quello che
Ci pensa, ma chissà perché.

Lui era come la luna
Di esser bello aveva la fortuna
E quindi veniva ammirato
Anzi, quasi venerato.
Luna che cambia ogni giorno
E che all'improvviso si leva di torno
Luna che appare per un momento
E poi scompare per altri cento.
Luna che primeggia indiscussa
Si appropria del cielo e neanche bussa
La luna delle rime degli amanti
Che di odi e poemi ne riceve tanti.

La stessa luna che mostra
Alla vista nostra
Solo una faccia alla volta
Perché l'altra la riserva talvolta
Per quella persona, e solo quell'una.
Parliamo della stessa luna
Il cui brillare apparente
Riflette semplicemente
La luce prodotta dal sole
E quest'ultimo di ciò se ne duole.
Luna che si prende i meriti di qualcosa
Forse soltanto perché invidiosa.

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