Prologo: Bianca

Come è strana la vita, a volte pensi che tutto sia già programmato da forze superiori a te e poi alla fine scopri che è tutta una bugia. Prima di lui pensavo che la vita fosse un libro già scritto che piano piano leggi per sapere come andrà a finire la storia,
ma con lui ho compreso che non è così.

"La vita più che una storia già scritta, è come un foglio bianco che si riempie e si colora in base alle nostre scelte. Quello che ti succede è affidato al caso, non esistono forze che decidono per te. È una cosa assurda pensare che tutto accade per una ragione, sei tu a scegliere, non gli altri." Quelle parole rimbombano nella mia testa da quando le ho sentite per la prima volta pronunciate da Domenico. Eravamo al primo anno di liceo, era il nostro primo giorno di scuola e a prima ora avevamo italiano, la nostra materia preferita. La professoressa per conoscerci ci aveva chiesto se credevamo al destino oppure no. Io avevo risposto di sì, ma lui con quell'aria da uomo vissuto mi aveva lasciata senza parole. Rimasi subito colpita dalla sua intelligenza e storsi il naso subito dopo odiando la sua impertinenza e la sua aria da sbruffone che non ammetteva repliche.

Passati anni il mio interesse si trasformò in indifferenza. Io non sopportavo Domenico e altrettanto lui non sopportava me. Non avevamo mai più avuto un discorso bello e coinvolgente come quello. Le uniche volte che ci rivolgevamo la parola era solo per spegnere l'altro riempiendoci a volte di insulti e combinando anche enormi guai.

Il preside Bellina non riusciva più a sopportarci. Molte volte ci minacciava di espellerci entrambi, ma noi non avevamo così tanta paura perché sapevamo infondo che non avrebbe mai avuto il coraggio di cacciare i suoi due alunni più bravi dell'istituto.

Entrambi pensavamo che ci saremmo fatti la guerra per sempre o almeno per tutta la durata del liceo.

Lo credevo davvero, fino a quando un giorno le cose non cambiarono per sempre sconvolgendo i nostri piani.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top