Capitolo XVII

Da quel fatidico giorno in cui avevo detto addio a James per sempre, era ormai passato un mese e nel frattempo il mio rapporto con Louis era cresciuto, diventando sempre più intenso.

Mi trovavo in sala relax insieme a Louis e stavo bevendo il primo caffè della giornata. Mentre pensavo all'ultimo manoscritto che mi aveva sottoposto Vincent, notai che il mio francese preferito mi fissava con aria pensierosa.
《Cosa c'è?》
《Pensavo solo a cosa potremmo fare dopo il lavoro.》
《Non ne ho idea,》risposi sincera.
《Forse mi è venuta un'idea, anzi una grande idea!》
《Come sei modesto... quale sarebbe questa grande idea?》dissi prendendolo un pò in giro.
《Lasciamo perdere...》
《Dai, non fare l'offeso!》
《La mia bocca ormai è sigillata,》disse Louis parecchio risentito. Era incredibile quanto fosse permaloso e poco incline ad accettare una presa in giro. Al contrario, si divertiva da morire a prendere di mira me.

《Devo forse farti il solletico? Di solito funziona.》
《Non con me. Ma non mi dispiacerebbe vederti provare,》disse sorridendomi beffardo.
《Ok, ci rinuncio.》
《E va bene! Ti dico la mia idea... ma solo perchè voglio vederti felice.》
《Sentiamo,》dissi curiosa di sentire cosa aveva in mente.
《Che ne dici di andare a pattinare sul ghiaccio?》
《Non sono capace,》dissi dispiaciuta di rovinare i suoi piani.
《Di questo non devi preoccuparti, ti aiuto io! Facciamo solo qualche giro in pista, niente di complicato.》
《Chissà perchè, continuo a visualizzare il mio sedere che cade sul ghiaccio,》dissi poco convinta.
《Farò in modo che non accada. Fidati di me, chérie.》
《È una promessa?》
《Giuro sul mio onore che il tuo prezioso didietro non toccherà nessuna lastra ghiacciata,》rispose alzandosi in piedi e mettendo una mano sul cuore. Tendeva ad essere così teatrale e non posso dire che mi dispiacesse.

***

Dopo il lavoro, Louis mi portò in un gigantesco centro sportivo. Oltre alla pista sul ghiaccio, era dotato di palestra, numerosi tavoli da ping pong, piscina e idromassaggio.

《Sei incantevole,》disse Louis mentre mi teneva per mano. Stavamo facendo dei giri in pista da un bel pò e non potevo evitare di sentirmi una povera impedita, difficile farlo quando anche i bambini mi sorpassavano sghignazzando. Da sotto il cappotto indossavo la felpa che Louis mi aveva prestato la prima volta che ero rimasta a dormire da lui e di cui mi ero scaltramente appropriata. Mentre sotto avevo messo una gonna in ecopelle con dei collant in lana spessa e Louis sembrava apprezzare particolarmente la mia scelta.
《Se fai così mi deconcentri.》
《Così come?》chiese facendo il finto tonto.
《Mi guardi in un modo...》
《Non sai cosa ti farei. Altro che guardarti,》mi sussurrò mentre rallentava l'andatura fino a far fermare entrambi.
《Cerca solo di non farmi cadere.》
《Non lo farei mai,》disse con voce roca mentre si avvicinava a me. Iniziò a baciarmi con così tanta passione da farmi sentire accaldata.
《Che ne dici di parlarne da un'altra parte? Siamo in mezzo alla pista e non mi sento per niente stabile,》dissi temendo di finire a terra da un momento all'altro.
《Certo. Usciamo da qui.》

***

Usciti dalla pista, occupammo una delle panche libere vicino all'area ristoro e anche se mancava ancora un po' all'ora di cena, l'odore di cibo mi faceva venire l'acquolina in bocca.

《Devi sapere una cosa. Hai sconvolto la mia vita da quando sei entrata nel mio ufficio per la prima volta. Credevo che non mi sarebbe più successo di amare davvero qualcuno,》disse prendendomi una mano fra le sue.
《Chi ti ha spezzato il cuore?》
《Come fai a dirlo?》
《Chiamalo intuito,》risposi alzando le spalle.
《Un'incredibile stronza di nome Clothilde. Ci siamo lasciati da quasi un anno e da allora nessuna ha più catturato il mio interesse.》
《Neppure qualcosa di poca importanza?》chiesi sinceramente curiosa.
《Potrà stupirti, ma no. Le storie da poco non fanno per me.》
《Nemmeno per me.》
《L'ho capito perfettamente, chérie. Il solo fatto che tu ora sia qui con me è il regalo più bello che potessi mai ricevere.》
《È molto dolce quello che hai detto,》constatai quasi commossa.
《Dimmi una cosa. Tu quando hai capito che non ti ero del tutto indifferente?》
《Difficile dirlo con certezza. Ti ho conosciuto quando il mio cuore era già impegnato e non hai idea di quanto abbia lottato con me stessa per negare quello che provavo per te,》risposi sincera.
《Vorrei dire che mi dispiace. Ma se non fosse successo, ora non saresti qui con me,》disse portando la mia mano alle sue labbra per poi baciarla con delicatezza. Ad interrompere la dolcezza del momento ci pensò il brontolio del mio stomaco.

Avevo fame, ma volevo anche restare leggera per andare a fare l'idromassaggio al più presto. Mangiai solo un sandwich grigliato con prosciutto e formaggio mentre Louis optò per una baguette con insalata e petto di pollo.
《Torniamo in pista?》chiese Louis entusiasta mentre mandava giù il suo ultimo boccone.
《Veramente stavo già pensando all'idromassaggio...》
《Vuoi dire che non ti è piaciuto pattinare con me?》
《Essere trascinata come un sacco di patate? Decisamente no,》risposi seria. Non avevo nessuna voglia di arrancare ancora in pista, cercare di non cadere si era rivelato più faticoso del previsto.
《Vorrà dire che la prossima volta sarò un insegnante migliore...》
《Facciamo l'idromassaggio?》chiesi quasi supplichevole.
《Non ancora. Potremmo giocare a ping pong, non mi sembra troppo faticoso,》disse beffandosi della mia pigrizia cronica.

Per mia fortuna ero piuttosto brava a ping pong. La maggior parte delle vacanze con i miei genitori le avevo passate in Italia e lì era uno degli sport da spiaggia più diffusi. Ogni lido era ben fornito di almeno un tavolo adatto a quello scopo.
《Ti batto quando vuoi,》dissi sfoderando un sorriso di sfida. Avrei fatto del mio meglio, anche se sicuramente non avrei avuto gioco facile con Louis, iniziavo a dubitare che ci fosse qualcosa che non sapesse fare.
《Lo vedremo,》disse porgendomi una mano per aiutarmi a scendere dallo sgabello su cui ero seduta. Per poco non rischiai di cadere da quel maledetto trabiccolo, ma per fortuna c'era Louis a impedirlo.
《Ehm, grazie.》
《Ti senti abbastanza stabile per sfidarmi?》
《Certo che sì. Andiamo!》

I tavoli da ping pong erano quasi tutti occupati e nelle casse risuonava Bleeding Love di Leona Lewis.
《Amo questa canzone!》dissi prima di iniziare a canticchiare la canzone, incurante degli sguardi che avrei attirato.
《Mi tenevi nascoste le tue doti canore?》
《Eh già. Forse perchè non sono un granchè. Sono un po' meglio come ballerina,》dissi iniziando a muovermi a ritmo di musica. Gli misi le mani intorno al collo e tentai di coinvolgerlo nella mia pazzia.
《Fai la brava. Metti a dura prova il mio autocontrollo,》mi sussurrò all'orecchio. Era così divertente vederlo in difficoltà, per una volta non era lui ad avere tutto sotto controllo. Alla fine della canzone mi staccai da lui, presi posto davanti al tavolo e feci rimbalzare la pallina per dare inizio al gioco. Alla prima battuta riuscii a fare punto.
《Non vale! Ero distratto,》disse sbuffando sonoramente.
《Peggio per te. Ho detto che ti avrei battuto, no?》
《Pensavo di farti vincere per gentilezza, ma mi è passata la voglia,》disse guardandomi serio. Meglio così, non avrei sopportato di vincere senza meritarlo davvero.
《Benissimo! Facciamo a chi arriva prima a 11?》
《Come preferisci.》

Alla fine riuscii a spuntarla io e Louis non la prese per niente bene.
《È solo una partita.》
《E chi dice il contrario...》
《La tua faccia. Sembri un bambino a cui hanno appena rubato le caramelle,》dissi alzando le spalle. Mi guadagnai un'occhiataccia che mi fece scoppiare a ridere.
《Ora ridi di me?》
《Sei così divertente!》
《Ok, ne ho abbastanza. Ti accompagno a casa. Andiamo,》disse prendendo la giacca.
《Voglio prima fare l'idromassaggio,》dissi incrociando le braccia.
《Bene, ti aspetto qui.》
《Come ti pare,》dissi voltandomi per andarmene.

***

Aspettai a lungo prima di entrare nell'idromassaggio, sperando che Louis venisse a cercarmi. Alla fine mi decisi ad entrare senza di lui, ritrovandomi in compagnia di due anziane signore e due ragazzi che potevano avere più o meno la mia età.

《Come mai tutta sola?》chiese uno dei due ragazzi avvicinandosi di più a me. Era biondo, occhi verde smeraldo e il sorriso di chi non è abitutato ad essere ignorato dal genere femminile. L'amico al suo fianco aveva invece una carnagione ambrata, occhi scuri e capelli neri come l'ebano.
《Tra poco mi raggiunge il mio ragazzo,》risposi per levarmelo di torno.
《Finchè non arriva, ti teniamo compagnia noi. Vero, Mark?》
《Ma certo,》rispose l'amico moro.
《Non ce n'è bisogno, grazie.》
《Da dove vieni di bello? Non sei francese,》constatò il biondo, ignorando la mia richiesta implicita di essere lasciata in pace.
《Sono inglese. Voi invece?》chiesi più per cortesia che per vero interesse.
《Io sono francese, mentre il mio amico qui è americano.》
《Sono in vacanza. E tu?》chiese il moro curioso.
《Lavoro.》

《Mi fai un pò di spazio?》chiese una familiare voce alle mie spalle. Mi voltai e Louis era lì con un'espressione mortalmente seria.《Certo,》risposi felice e sollevata di vederlo. Mi feci più vicina a una delle anziane signore, facendo spazio tra me e quei due ragazzi. Louis si sedette al mio fianco e mi passò un braccio protettivo intorno alle spalle.
《Tutto bene?》mi chiese studiandomi per cogliere qualche segnale d'allarme.
《Sì. Mi stavano solo tenendo compagnia.》
《Saresti il fidanzato ritardatario?》chiese il moro infastidito.
《Proprio io. Mi dispiace averti fatto aspettare, chérie,》disse rivolgendosi a me. Mi baciò possessivo e sperai vivamente che quei due rompiscatole capissero l'antifona.
《Non importa,》dissi mentre mi stringevo a Louis, tentando di riprendere fiato.
《Direi che siamo stati qui abbastanza,》disse il biondo al suo amico. Il moro annuì e i due uscirono dall'idromassaggio lasciandoci soli.

《Dimmi la verità, ti stavano dando fastidio?》chiese Louis apprensivo.
《Erano piuttosto insistenti...》
《E per niente felici di vedermi.》
《Magari non erano interessati a fare amicizia con te,》dissi ironica, riuscendo a strappare un sorriso anche a Louis.
《Eri preoccupato per me?》
《Ovviamente. Prima mi sono comportato come uno stupido, scusami mon ange.》

《Accetto le tue scuse,》dissi prima di lambire le sue labbra. Louis mi fece sedere a cavalcioni sulle sue gambe e il bacio si trasformò in qualcosa di molto più rovente di quanto avessi voluto.
《Ehi voi due! Questo è un luogo pubblico, datevi una calmata!》ci rimproverò una delle anziane signore. Divenni paonazza dalla vergogna e scesi immediatamente dalle gambe del mio ragazzo.
《Ehm, possiamo andare?》
《Va bene. Andiamo,》disse Louis ridendo del mio imbarazzo.

**Spazio Autrice**

Ciao a tutti!!
Louis e Rebecca sono ufficialmente una coppia e in questo capitolo volevo mostrare quanto possono essere adorabili insieme. Spero di non avervi addolciti troppo!

A presto ;)

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