𝐗𝐗

Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo - la canzone è "Bugie Bianche" di Carolei

Siete pront* per questo nuovo viaggio? Questa volta non per una profezia, non in America, questa volta un viaggio nel tempo.

Ma sarà anche un viaggio nell'io dei nostri personaggi.

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Esme e Draco si sono recati immediatamente a scuola, cercando di scoprire cosa sia successo di così tanto importante da essere convocati.
Hanno dei brutti presentimenti, sospettano che riguardi Scorpius. Insomma, i genitori hanno quelle "sensazioni" che riescono a fargli comprendere quando si tratta dei propri figli.
Ciò che provoca maggior stupore è la presenza dei loro amici nell'ufficio della preside: Blaise, Allyson, Harry, Ginny, Ron ed Hermione.
Scuotono il capo straniti, immaginano che a quel punto riguardi tutti i loro figli.
«Che ci facciamo tutti qui?» domanda subito Malfoy.
La professoressa McGranitt sospira, guarda tutti gli adulti presenti e porta le mani dietro la schiena. Lei è in piedi, ancora non ha detto nulla visto che stava aspettando il momento giusto per farlo, ovvero quando tutti fossero arrivati a scuola.
La guardano frettolosi, vogliono subito sapere tutto senza giri di parole.

«I vostri figli sono spariti» dice senza tergiversare, non esitando un attimo, e lasciando i presenti sconvolti.
«Cosa?!» esclama Potter «In che senso "spariti"? Ieri non sono arrivati a scuola?»
«Ieri sono stati visti da qualche loro compagno solo nel pomeriggio, ma oggi non sono stati trovati nelle loro camere ed è molto strano. Ho provato ad un usare un incantesimo di rintracciamento qui a scuola ma... nulla.»
«Forse sono in giro, forse hanno fatto una semplice bravata» tenta Ron «Sicuramente torneranno oggi, magari volevano saltare una verifica.»
«Lo sospetto anch'io, ma volevo comunque avvisarvi. Non avendo mai assunto un tale comportamento mi è sembrato corretto dirvi cosa fosse successo.»
«Mia figlia deve sempre farmi disperare» sospira Allyson, sfregandosi una mano contro la fronte e posando poi il capo contro la spalla del marito.
Esme e Draco rimangono in silenzio, stanno riflettendo.
«Rose mi aveva detto che non avrebbe saltato nessuna lezione quest'anno, tranne per casi eccezionali...mi sembra molto strano.»
«Non puoi esserne certa, Hermione. Hai riempito nostra figlia di pressioni... magari è stanca!»
L'esclamazione di Ron lascia tutti stupiti, non pensavano che lo stesso compagno le andasse contro, ma a quanto pare lui non condivide il metodo educativo della moglie. Spesso hanno conflitti, lui pensa che dovrebbe darle più fiducia e lasciarle vivere la sua adolescenza, mentre lei insiste su un metodo più soffocante.
Per Hermione è fondamentale indirizzare la figlia nella strada giusta, mentre per Ron lei sta esagerando.

«Non lo so... non mi convince questa storia» mormora Esme.
«Nemmeno a me» aggiunge Ginny «I nostri figli non avrebbero motivo per scappare via... insomma, possono farlo di pomeriggio e notte, perché farlo quando tutti se ne accorgerebbero?»
La rossa sa bene quanto è astuto il figlio, che non farebbe mai qualcosa di avventato e rischioso, ma piuttosto cercherebbe di scamparsi una bella sgridata dalla scuola.
«Abbiamo litigato ieri con Scorpius, ma non penso sia correlato. O meglio, se fosse sparito solo lui avrebbe senso, ma perché gli altri?» si domanda Draco.
«Forse litigare con voi è stato un modo per andare presto di casa e fare questa bravata tutti insieme» riflette ad alta voce Blaise «Magari si erano organizzati di fare questa piccola follia e sono andati presto via da casa.»
Allyson annuisce energica: «Emily era in subbuglio di mattina ed è subito corsa a scuola».
«Forse avevano in mente questa fuga, chissà... ma bisogna trovarli. Anzi, speriamo che possano tornare subito a scuola e con una buona scusa» sospira la preside, che si mostra mortificata «Non pensavo potessero sfuggirci di vista. La scuola è sempre stato un posto controllato e sicuro negli ultimi anni.»
«Lo sappiamo, ma i giovani riescono a fare di tutto» scuote le spalle Esme, cercando di smorzare un sorrisetto, ma che nasconde la sua preoccupazione.
Per lei non è una semplice uscita mattutina per saltare le lezioni, sa che Scorpius non è quel tipo di ragazzo, piuttosto avrebbe finto un malanno in infermeria e poi sarebbe uscito nel pomeriggio.
La storia non le convince e non convince nemmeno Draco. Il litigio avvenuto ha messo così tanto malessere da farli credere che tutto fosse collegato e non può essere una semplice coincidenza.
Non pensano nemmeno sia stata una discussione inventata per andare via di casa e uscire con gli amici.
Sanno bene che a lui sarebbe bastato un "devo tornare prima a scuola" e lo avrebbe potuto fare senza alcun problema.
Non sono genitori stressanti, ma soprattutto sono genitori che nonostante tutto lo conoscono bene. Nonostante i loro sbagli, le incomprensioni, i litigi, Scorpius rimane quel bambino che hanno cresciuto.

Quando escono dallo studio di Minerva, infatti, i più agitati sono proprio la coppia Smith-Malfoy, che sembra non convincere l'idea della bravata.
«State sereni, sicuramente mia figlia ha costretto loro a fare qualche follia» sospira Allyson, con un tocco di dispiacere.
Ma Esme scuote il capo e smorza un sorriso: «Emily è solo un po' ribelle, ma non penso abbia fatto qualcosa. Non so... non è una semplice bravata».
«Sono ragazzi, per quanto sono i nostri figli noi non possiamo essere certi sulle loro piccole follie» continua Ron, convinto che la figlia sia solo scappata dall'ennesimo impegno scolastico in cui si è sentita rilegata.
Hanno tutti ragione, più o meno. È vero che la causa principale della loro partenza è Adelaide, qualcosa che a loro non verrebbe mai in mente, però tutti loro si sono portati sulle spalle dei pesi buttati dai genitori: Rose non riusciva a gestire le pressioni della madre, Emily si è sentita sminuita, Albus nel posto sbagliato.
Tutti loro sono partiti con l'intento di scoprire se stessi, chi in un modo chi in un altro.
Sperano di riuscire a strappare un sorriso soddisfatto all'amico Scorpius, ma anche di tornare con consapevolezze diverse, o quantomeno più serenità.
Draco afferra una mano di Esme, poi lei la stringe con forza, entrambi hanno paura che al figlio possa essere successo qualcosa, che gli sia venuta una pessima idea.
Ma sperano che i loro amici abbiano ragione e che sia stata solo una bravata di un giorno.

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Novembre 1995

Per i quattro ragazzi la prima giornata ad Hogwarts si è mostrata davvero folle. Devono ancora abituarsi all'idea di vedere i genitori da giovani e sembra tutto surreale.
Si sono presi quel primo giorno per analizzare la situazione, per capire come comportarsi.
Indossano i corpi di quei quattro ragazzi ma oltre qualche informazione data dalle loro famiglie di certo non li conoscono per davvero.
Una cosa è certa: le due ragazze hanno preso le sembianze di due compagne davvero rispettabili e carine, mentre Albus e Scorpius sono costretti a comportarsi come due idioti e soprattutto a puzzare come due maiali.
Essere Tiger e Goyle non è il massimo, ma è il modo migliore per non destare sospetti ed essere abbastanza vicino a Draco, Blaise ed Esme.
Bisogna essere furbi e magari abituarsi a strani odori.

La sera è stata gentile, tranquilla, tutti sono andati a letto presto senza fiatare così da non combinare guai.
Si sono alzati presto la mattina e, proprio come i loro genitori oggi stesso si sono svegliati e sono andati a scuola, questo stesso giorno per loro sarà un secondo giorno ad Hogwarts.
Vanno in sala per la colazione, lì ci sono tutti, e cercano di non mandarsi sguardi per non destare sospetti.
Scorpius e Albus si siedono ad un paio di sedie distanti da Draco, facendo finta di nulla, ingurgitando un po' di cibo e non lasciando trasparire che stanno origliando.
«Blaise a te sembra normale? A me non sembra normale!»
«Draco, la devi smettere, non è successo nulla.»
«Ti rendi conto che stamattina non ha fatto colazione con noi? Non è mai successo! E non è nemmeno con quei tre deficienti dei Grifondoro... ah, avrei preferito mille volte quello fregiato di Potter.»
«Esme è solo dall'altra parte del tavolo, non ti ha abbandonato.»
«Io mi preoccupo per lei, lo sai. Non è normale come Nott si sta comportando con lei. Esme è una traditrice del sangue, da quando è interessato a lei?»
«Eppure tu sei interessato a lei, non eri anche tu un estremista?»
Draco mostra un ghigno e poi sbuffa, fulminandolo con lo sguardo: «Io sono solo coerente: lei è un'ottima strega purosangue e le sono amico per questo».
A Blaise scappa una risata e si becca ancora una volta un'occhiataccia da Draco, ma prima che possano continuare quella discussione il biondo gli dà una piccola gomitata: Esme sta arrivando.

«Di cosa parlano i miei migliori amici?» la sua voce allegra si pronuncia vicino le loro orecchie e quasi con prepotenza si fa spazio sulla panca, sedendosi in mezzo a loro.
«Che oggi ci hai raggiunti in ritardo» sputa Blaise, trattenendo un riso «Draco si stava sentendo male senza di te!»
«Semplicemente mi chiedevo dove fossi finita. Sai, fai così tanto rumore che è impossibile non accorgersi di te» la stuzzica lui, guardandola con finto fare indifferente.
Ma Esme scoppia a ridere, con la sua classica risata fragorosa e chiassosa, battendo una mano contro la spalla dell'amico biondo.
«Malfoy, semplicemente senza di me avresti una vita noiosa!»
Lui rotea gli occhi al cielo, ma trattiene un amabile riso.
Quando sente quella voce squillare sente delle strane vibrazioni lungo il corpo, non sa il perché.

Scorpius assiste a quella scena e poi nota un gesto che riconoscerebbe tra mille: Draco le sposta una ciocca di capelli dal viso, sorride e passa lo sguardo per un attimo per tutto il suo amabile viso.
Lo fa ancora, anche adesso che è un vecchio forse con qualche grado in meno agli occhi.
Però nota anche un'altra cosa: il volto spensierato della madre.
A dire il vero entrambi hanno un'espressione più leggiadra, senza preoccupazione nelle pupille, senza le voci che meticolose gli danno mille suggerimenti.
Si ricorda la madre come una donna energica, ma di certo non così tanto. Sembra un vulcano in piena eruzione in qualsiasi minimo movimento.
«Sei uno stupido e noioso e antipatico!» esclama lei, ancora ridendo e dando fastidio a Draco con qualche pizzico sul braccio.
«Sei davvero fastidiosa, sai? Non so proprio come faccio a sopportarti» e rotea gli occhi al cielo con fare esasperato.
Scorpius trattiene un sorriso, sa bene che il padre mente e si sente rallegrato.

«Papà, come fai a sopportare mamma? Stiamo solo comprando i regali di Natale ed è fuori di testa!»
«Tua madre non ha freni, non ne ha mai avuti, anzi li ha avuti solo in un periodo ma... era solo stanca, ecco» Draco smorzò un sorriso, e cambiò subito discorso «Lei è fatta così, mi piace così com'è.»
«Non ti dà fastidio?»
Lui scosse la testa con una risata: «Mi rende allegro, sai? È sempre stato così. Riesce a mettere luce anche dove è spenta».

E vede il volto di un Draco cupo, spento, pieno di odio e di disgusto.
Vede un ragazzo borioso, vuoto, colmo di solitudine.
Ma vede anche un amico felice di essere in compagnia dell'unica persona che davvero gli vuole bene.
Scorpius si rende conto che il modo di parlare con Blaise lo stesso che ha da adulto, bensì è pur sempre rigido.
Suppone che è un amico, certo, ma non di quelli con cui sentirsi se stessi, stare bene, confidare segreti più profondi di una gelosia o una cottarella.
Il padre aveva sicuramente ragione quando gli diceva "tua madre è stata la mia prima vera amica".
«E comunque, fatina, non sprecare fiato con tutte queste risate, oggi abbiamo Incantesimi.»
«Tranquillo, Draco, sono prontissima!» esclama con euforia, poi si alza e gli porge una mano facendogli cenno di andare a lezione.
Sorride, Esme sorride come poche volte l'aveva vista sorridere il figlio, come se quella semplice ora di scuola fosse un momento speciale.
D'altronde per lei lo era visto che poteva stare un'oretta vicino Draco.
Draco fa il duro, non afferra la sua mano, bensì mette le mani nelle tasche e si alza, però sorride: «Penso che nemmeno dei sonniferi ti farebbero stare calma».

Scorpius e Albus si alzano anche loro, si avvicinano cauti verso Emily mentre vanno a lezione. Per fortuna essendo una Serpeverde non è troppo sospetta la loro vicinanza.
«Mio padre è il solito inetto» mugola lei «Anche a scuola è completamente indifferente a tutto.»
«Io ho scoperto che mio padre era un deficiente e mia madre un'esaltata... beh, un po' come li ho conosciuti io.»
L'amico accenna un riso: «Non è vero, dai! La versione di zia Esme da giovane non è male».
«Comunque qui non c'è mia madre ed è la cosa migliore di tutte. Davvero, ho dormito finalmente serena. E poi questa "Astoria" non è niente male.»
«Ti stai disintossicando dalla tua famiglia, sicuramente ti serviva» aggiunge Scorpius.
«Tu, invece, stai facendo il pieno di "famiglia"!» nasconde una risata e scuote il capo «Piuttosto, ricordatevi che stasera abbiamo l'appuntamento nelle Stanza delle Necessità. Dobbiamo fare qualche ricerca.»
I due annuiscono seri, poi tornano per la loro strada.

Vanno in classe, tutto procede normalmente e soprattutto si sentono leggeri.
Sapere che nessuno li conosce come "i figli di" e non sentire tutti gli occhi addosso rendono quelle ore di lezione davvero più piacevole.
Anzi, aver preso i corpi di quei due idioti ha il lato positivo che nessuno ha aspettative, nessuno li considera, possono anche dormire con la testa contro il banco.
Fanno parte della Squadra d'Inquisizione, sono due teste vuote, sono le persone perfette per permettersi di spegnere il cervello.
Questa avventura sembra una vacanza, almeno per Albus che finalmente non è il figlio di Harry Potter, finalmente è adeguato alla situazione.
Dentro di sé il ragazzo stava affrontando dei cambiamenti profondi, delle consapevolezze spesso difficili da ammettere per un adolescente.
Albus si sente sempre più diverso da tutti, con dei segreti che non vorrebbe per ora rivelare.
Ha bisogno del suo tempo, come tutti.
Ha bisogno di accettarsi.

I due sbadigliano, non si sforzano di fare qualcosa in più, bensì qualcosa in meno.
Continuano così tutta la giornata, seguendo le lezioni, mangiando, scambiando qualche chiacchiera con dei compagni.
Quando arriva sera addirittura parlando con Draco, visto che lui si sente in diritto di dare loro ordini e parlare come se fosse un dittatore.
«Nott si crede superiore, ma non lo è.»
Dopo cena si sono fermati per qualche minuto in sala comune, seduti comodamente sui divanetti.
«Adesso fa finta di saper giocare a scacchi con qualche amico, ma è un idiota. Credetemi, anche la sua famiglia non vale a niente rispetto alla mia» incrocia le braccia al petto e continua a rivolgersi con superiorità «Mio padre è un uomo forte, d'onore, mentre il suo è come il figlio, non ha la stoffa del nobile.»
Sentirlo pronunciare certe cose è scioccante per Scorpius e Albus, abituati ad un Malfoy buono e dalle parole gentili.
«Esme dov'è?» domanda ingenuo Tiger, ovvero colui che dovrebbe essere il figlio.
«Cosa ti importa di lei?» domanda corrugando la fronte «Adesso è con i bifolchi.»
«Chiedevo perché pensavo fossi arrabbiato per questo, ecco» trova una scusa e poi mostra una risata da ebete, per ritornare a sembrare stupido.
«Non è mia proprietà, lei può stare con chi vuole» risponde con semplicità, scuotendo le spalle «E poi quegli sfigati hanno bisogno di un'amica decente visto che sono circondati da persone mediocri.»
«Quindi può stare anche con Nott!» azzarda ridendo come uno scemo Albus, ma giusto per sembrare tonto ed innocuo.
Viene fulminato con lo sguardo, così gelido da pietrificarlo: «Non è una giusta compagnia per lei. Non è una brava persona».
«Ma Potter è uno sfregiato!»
«Potter è uno sfregiato, sfigato, idiota, disgustoso, ripugnante... ma è innocuo» ammette sincero, poi sospira «Non le farebbe del male. Anche se lei si sa difendere e tirerebbe un pugno nel naso di Nott, a me non piace quando è circondata da brutta gente.»

Si può notare come sia sempre stato attento alla persona di Esme nonostante i pessimi modi di parlare.
Ed è attento da lontano, con cautela, senza farla sentire oppressa o imporle cosa fare.
La osserva con affetto e analizza ciò che le circonda, sperando di poterla salvaguardare anche se lei non ne ha bisogno.
Scorpius vorrebbe sorridere, senza nemmeno accorgersene nasce dentro di sé un sentimento di dolcezza nel sentire quelle parole.
Il padre era un arrogante, ancora non amava Esme, ma la stimava, si interessava alla sua vita con tanto riguardo.
Forse non è uno smidollato come pensava, anche se ora è un azzardo dirlo, ma semplicemente ha sempre e solo voluto bene a qualcuno.
«Adesso basta parlare, andiamo a dormire» dice severo Draco, invitando con un cenno del capo i due ad andare via.
Lo seguono, sapendo che dopo un'oretta dovranno svignarsela per incontrarsi con le loro amiche.
La notte è appena iniziata per loro e sarà una notte piena di ricerche.
Chissà, forse anche risposte.

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Che dire siamo qui che la storia sta prendendo una piega assurda ma a tratti buffa!
Esme e Draco non sanno dove sono finiti i figli e... guarda un po' sono proprio con loro.
Ne vedremo di tutti i colori.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo mercoledì per il prossimo aggiornamento.

Un bacio, LadyD💚

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