𝐗𝐋𝐈𝐗
❗Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo - la canzone è Everyone Adores You (At Least I Do) di Matt Maltese❗
Draco è confuso, perché sa di essere nel posto giusto ma non come lo ricordava. È a Londra, tutto sembra indisturbato, la gente cammina per le strade, c'è chi si affretta per lavoro o chi semplicemente passeggia serenamente.
Ma qualcosa non sembra tornare e determinati dettagli del luogo non sembrano coincidere con quelli che ricordava.
Qualcosa attira la sua attenzione: un giornale buttato nel cestino della spazzatura. Si avvicina di qualche passo e i suoi occhi sono increduli. La data stampata sopra è la stessa del giorno in cui è partito: stesso anno, stesso mese, stesso giorno.
Eppure non è la Londra che ricordava nonostante non ci sia niente di malvagio o sospetto.
Sfila dalla tasca la piccola macchinetta del tempo e cerca di fare un incantesimo di localizzazione: se si trova da dove è partito sicuramente percepirà Allyson.
Si mette in un vicolo nascosto, ma non succede nulla.
Allyson non sembra esserci in questo mondo, in questa realtà, e si domanda come sia possibile.
Esce da quella stradina e inizia a camminare attento, riconoscendo in lontananza Buckingham Palace e supponendo che tutto quel verde che nota alla sua desta non è altro che St. James's Park.
Decide di addentrarsi al suo interno, per capire meglio cosa stia succedendo ma non vede altro che turisti e giovani inglesi seduti sul prato a chiacchierare.
Come è possibile che sia tutto così tranquillo?
Non si sente nemmeno debole o frastornato, intuendo che in questa realtà non sta collassando il tempo.
Cammina ancora, si gode le risate dei bambini, il chiacchiericcio della gente e il fischiettio degli uccelli. Gli alberi si muovono a tempo del vento e il sole è coperto da nuvole grigie, ma non il tempo è buono e non dovrebbe piovere a breve.
Arriva dentro il cuore del parco e osserva il lungo lago cristallino, che gli strappa un sorriso di pace. Le mani sono dietro la schiena e sembra quasi godersi una passeggiata dopo tanto tempo.
Non sa perché si sente così sereno, così bene, e dentro di sé è consapevole che Esme è al sicuro. Lo sente, lo percepisce.
Draco rimane qualche secondo fermo vicino alla bassa ringhiera che contorna il lago per osservarne l'acqua, finché non si volta e i suoi occhi vengono catturati da una figura che sembra famigliare.
Una giovane donna è seduta su una panchina, ha una matita in mano gialla e un taccuino dalla copertina del medesimo colore. Nota anche un fiore appoggiato su quelle pagine, dovrebbe essere una piccola rosa rinsecchita.
Non la conosce, ne è certo, ma c'è qualcosa di lei che appare fin troppo famigliare, come se avesse sempre saputo chi fosse.
Si avvicina senza risultare sospetto e si siede dall'altro lato della stessa panchina in legno, guardando davanti a sé e facendo finta di nulla.
I raggi spenti del sole battono sul suo volto, che per quanto pallido sembra quasi brillare e diventare di un delicato dorato.
Socchiude gli occhi per un istante e si gode il clima piacevole, in silenzio.
«Ci conosciamo?» domanda la donna, voltandosi verso lui curiosa.
L'uomo la guarda e scuote le spalle: «Non credo, ma lei mi ricorda qualcuno».
La giovane ha i capelli scuri, gli occhi del medesimo colore ed è dalla statura minuta.
Lei ride e nasconde la bocca dietro la mano: «Mi scusi, forse la testa mi gioca qualche scherzo».
Draco abbassa lo sguardo sulle pagine del suo quaderno e viene colpito da una forte curiosità improvvisa: «Sembra molto presa dalla scrittura».
Solitamente è un tipo silenzioso che si fa gli affari suoi, ma non sa spiegare perché questa figura lo fa essere indiscreto e la trova quasi bizzarra, nonostante appare come una giovane qualsiasi.
«Oh, sto scrivendo una storia» e a lei risulta facile rispondergli, come se fosse un amico «Ci sto lavorando da un po' di tempo, credo anni. Sembrerà assurdo ma questi personaggi mi fanno molta compagnia.»
«Spesso i libri ti tengono molta compagnia, che sia scriverli o leggerli.»
«A lei piace scrivere?»
«Mi piace leggere, a dire il vero mi piace molto. Leggo spesso con mia moglie, condividiamo questa passione da sempre.»
La donna sorride e i suoi occhi sembrano quasi luccicare: «Penso lei abbia qualcosa in comune con il mio protagonista, allora».
Rimane per un attimo in silenzio, cercando di capire per quale motivo si sente in sintonia con quella ragazza, perché la sta guardando come se la conoscesse da sempre.
«Mi dica un po', come mai ha deciso di scrivere?»
«Scrivo fin da quando sono bambina, mi tiene compagnia quando mi sento sola e soprattutto riesce a farmi calmare quando ho troppi pensieri nella mente. È terapeutico, lo consiglio!» e sorride allegra.
A Draco scappa una risata e annuisce: «Magari ci proverò ogni tanto. ma devo ringraziare mia moglie, lei riesce a calmare i troppi pensieri, parlare con lei è forse più terapeutico di scrivere qualche parola su un pezzo di carta».
Lei lo ascolta, poi scrive velocemente qualcosa su un angolo del suo taccuino e lo guarda con la fronte corrucciata.
Osserva i suoi occhi chiari come il cielo, la pelle pallida, i capelli biondi come fili d'oro.
«La sua storia d'amore sembra degna di un libro.»
«Lo è eccome, signorina!» esclama con convinzione «Spero che anche lei sia fortunata quanto me.»
«Non ancora, lo ero un tempo, ma adesso butto le mie idee d'amore in questo libro.»
«Si ritiene romantica?»
«No, per niente. Mi ritengo una donna realista. L'amore è reale, d'altronde. E sto descrivendo dei personaggi che mi sembrano ... veri, ecco. Nella protagonista ci ho messo un pezzo di me» soffoca una risata e scuote la testa «Più di una parte a dire il vero. Pensieri, sogni e ciò che vorrei tanto comunicare.»
«Cosa vorrebbe comunicare?»
«Che non serve essere una cattiva persona per essere forte, che non serve il dolore nell'amore. Vorrei far capire a chi legge questa storia che la persona che ci è vicina non ci fa mai sentire inadatta, che anche quando sbaglia non lo fa mai per ferirci. Voglio che si sappia che l'amore non è tormento, ma è rifugio dalla sofferenza.»
Draco sorride, condivide il suo pensiero.
«La mia protagonista ha sicuramente una vita più magica della mia, ma ciò che esprime è quello che sento io in molti momenti della mia vita.»
«Magica?» domanda stranito.
«Esistono maghi e magia nella mia storia, signore. Non qui, purtroppo.»
Questa frase lo fa riflettere, forse inizia a comprendere cosa non vada in questa realtà.
«Vorrebbe che la magia esistesse, signorina?»
«Vorrei che esistessero persone che si amino come loro!»
«Come me e mia moglie, quindi» lui ride e ride anche lei, ma annuisce.
«Vorrei far capire a chi legge che deve essere una bella persona! Non è da vantarsi se si è un infido manipolatore.»
«O una persona possessiva, mangiata dalla gelosia e l'insicurezza.»
«Esatto, signore! Nel mio libro ci si ama, nonostante tutto!»
Draco rimane per un attimo in silenzio, nella sua mente affiora il bel volto della moglie e si rende conto quanto sia fortunato. C'è chi solo spera e sogna qualcosa che lui ha quotidianamente nella sua vita.
La donna guarda davanti a sé e prende un grosso respiro.
Lui fa lo stesso, e rimangono così in silenzio per un po' di tempo.
La giovane sembra sapere chi è Draco ora, ma non dice nulla a riguardo.
«Un amore che sopravvive non solo alle ostilità, ma anche al tempo.»
Il biondo si volta da lei e vede che i suoi occhi puntano ancora davanti a se, senza un punto definito.
«Un amore che potrebbe sopravvivere allo scontro di universi interi, alla collisione della linea temporale, alla distanza, alla separazione. Un amore che è così forte che è indissolubile.»
Draco riflette su queste ultime parole e dentro di sé inizia a covare una sensazione ambigua ma di consapevolezza. Come se qualcosa fosse reale, ma allo stesso tempo inspiegabile. Come un racconto fantastico.
«Io riesco ad immaginarli bene loro due, che affrontano battaglie e malattie, e addirittura trovarsi in due universi differenti, ma rimanere sempre con il pensiero rivolto l'uno vero l'altra.»
«Un amore che si vive con tutto il cuore.»
Lei lo guarda, sorride e sospira: «Con così tanto cuore fino a non avere più cuore per dirlo».
Draco rimane pietrificato, schiude la bocca e la guarda come se improvvisamente tutto tornasse nella sua mente. Eppure non sa ancora darsi una risposta su chi possa essere quella donna.
Ma una parte di sé sa chi è.
«Penso che ora dovrebbe tornare a cercare sua moglie, signore.»
Si limita ad annuire a quel suggerimento, rimanendo però un altro po' fermo nella propria posizione.
«Sono sicura che sua moglie è una brava donna, anche se certe volte si pensa di non esserlo. E sono certa che le persone che le stanno vicino la amano, anche se certe volte non si rende conto.»
«Come fa a sapere queste cose?»
Scuote le spalle e lo guarda quasi con aria scontata: «Penso che molte persone pensino di non meritare amore o di dover fare qualcosa per meritarselo. È per questo che voglio far leggere la mia storia: per far capire che si è sempre amati e che bisogna amare e rispettare se stessi. Sono solo consapevolezze, signore».
«Lei sa come amare se stessa?»
«Penso di averlo imparato ormai, ed è giusto dare i propri suggerimenti a chi ha ancora dubbi.»
«Io penso di non avere dubbi da anni, devo ringraziare mia moglie per questo.»
«E sono certa che sua moglie ringrazia lei, per tutto il bene che le ha fatto. Penso che lei sia un brav'uomo, di quelli che non ti volterebbero mai le spalle.»
«Pensa bene, non lo farei mai. Ho fatto i miei errori in passato, e ho pagato per questi, ma non tratterei mai male il mio amore.»
«Se è amore non ti ferisce, e il vostro è un vero amore.»
«Amore non sono delle rose che appaiono belle ma in realtà sono piene di spine, bensì bianchi e candidi gigli dal profumo gradevole e dai petali morbidi.»
«Delicato, ma resistente alle intemperie.»
«Stabile e rigoglioso.»
«E chi dice che le spine possono essere tagliate vuole solo non accettare la natura vera di quei fiori, non si vuole vedere che sotto quel manto rosso pieno di passione ci si può fare del male.»
I due si guardano per qualche altro secondo, senza aggiungere altro.
La giovane ha il cuore che si riempie di gioia nel vederlo e le pupille tremano per l'incredulità.
«Non è irreale la sua storia, signorina» afferma Draco, alzandosi e sistemandosi la cravatta allacciata al collo «Esiste chi si ama così, bisogna solo essere consapevoli di cosa sia davvero questa parola chiamata "amore".»
«Auguro il meglio a lei e sua moglie.»
«Auguro il meglio a lei e ai suoi personaggi.»
«Sono certa che se lo augura.»
Si sorridono, poi lui va via, lasciandosi alla spalle una strana sensazione in petto.
La donna riapre il suo taccuino e afferra la matita in mano, mangiucchiata all'estremità e con la punta consumata per tutte le parole scritte.
"Poi lui andò via, incamminandosi di nuovo per la lunga via del parco che abbracciava il lago limpido e fresco.
Il vento sfiorava i suoi capelli biondi e il suo cuore sembrava più sereno.
Lo era anche il mio, dopo avergli detto che tutto ciò che possono sembrare solo parole scritte su un pezzo di carta possono essere realtà.
Perché io sono convinta che da qualche parte nei molteplici universi che girano attorno a noi, quell'amore esiste. Sono convinta che un amore puro come il loro sia da qualche parte, senza che noi nemmeno possiamo saperlo.
E sono convinta che ognuno di noi nel proprio universo ha qualcuno che riempia il cuore, fino a farlo esplodere, che ci accarezzi con dolci parole, che ci faccia spuntare un sorriso quando le guance sono cosparse di lacrime.
Sono convinta che quando un cuore si rompe, in realtà c'è qualcuno in un presente o in un futuro pronto a rimettere i pezzi assieme.
E chissà, magari una di quelle persone è una di noi, che incontrerà qualcuno completamente frantumato da ricostruire.
Ma non una persona che si prenda i nostri di pezzi, lasciandoci vuoti, ma una persona con la voglia di farsi prendere le mani dalle nostre e aiutare se stessa a rialzarsi.
Amare significa accettare l'amore, accettare di meritare d'amare.
Amare non è una briciola tra i denti, una terribile sensazione di sete, un vuoto in petto.
Amare non è paura, non è stanchezza, non è frustrazione.
Amare è come una mite mattinata di settembre, con dei piacevoli raggi del sole a riscaldarci, e degli eventi inaspettati che ci colgono alla sprovvista ma che ci fanno sentire il corpo tremare per l'emozione.
Amare è quando si percepisce la fronte calda, il cuore battere, le mani prudere perché la voglia di stringersi è troppa e non si riesce ad aspettare.
Amare è pazienza, dedizione e fedeltà.
Temo che chi non abbia incontrato quella persona nella propria vita è solo perché non ha avuto la fortuna di farlo, e tutte quelle persone sole siano solo persone mai incontrate tra di loro.
Ma sono certa che esiste tanta gente pronta ad amarsi fino a non avere più cuore per dirselo.
E spero che tra queste persone ci sia tu, mio caro lettore."
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Spero che abbiate capitolo questo capitolo💚
Un bacio a tutt* voi, LadyD 💚
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