𝐗𝐈𝐈𝐈

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Non appena Scorpius è andato via dalla Sala Comune, i suoi amici lo hanno seguito con lo sguardo capendo subito le sue emozioni.
Sono mortificati, si è sicuramente sentito estremamente in imbarazzo e non sanno cosa dire o fare, se seguirlo o meno.
Anche Rose è dispiaciuta, nonostante il loro litigio. Manda un'occhiata ai cugini, fa comprendere che non voleva che si sentisse così il cugino.
Per quanto non sono completamente consci dell'animo tormentato di Scorpius, non è facile immaginare quanto sia stata dura per lui ricevere quel messaggio.

Emily spinge leggermente Nicholas, per farsi spazio, e corre verso Scorpius.
Vuole andare lei e forse è la persona più adatta.
Lui si è già dileguato, eppure sa dove trovarlo, lo conosce abbastanza bene da sapere dove si rifugia quando qualcosa non gli scende giù.
Cammina lungo il Ponte Coperto ed è proprio lì che lo trova, come immaginava.
Il biondo adora andare in quel posto, è lontano da occhi indiscreti di chiunque e gli piace ammirare il panorama davanti a sé.
La sera, invece, può ammirare un sacco di stelle e godersi la quiete del posto.
«Sapevo di trovarti qui...» mormora la ragazza, avvicinandosi piano alla figura dell'amico.
Ha un'espressione dispiaciuta perché nota quando Scorpius sia ancora scosso, con il volto basso e gli occhi chiari svuotati di qualsiasi emozione.
Nemmeno le risponde, accenna un semplice gesto con il capo.
«Lo sai, a quegli imbecilli passerà e non se ne ricorderà più nessuno.»
«Non è questo il problema, Emily» parla duramente, con nervosismo e stringendo un pugno «Non mi interessa di cosa pensano loro, ma non puoi negare che hanno ragione.»
Queste parole la sorprendono, proprio come il silenzio di poco prima questo suo atteggiamento è incomprensibile.

Emily si avvicina maggiormente, si mette nella sua medesima posizione: avambracci sulla ringhiera e sguardo in avanti.
«Hanno ragione a fare gli idioti?»
«Hanno ragione a dirmi che mia madre è un disastro, lo dicono da anni e io ho cercato di difenderla sempre.»
Scuote il capo e lo volta verso il suo, incredula: «Lei è tua madre, ti ama e ti rispetta. Quello di oggi è solo uno spiacevole evento».
«Uno spiacevole evento?» smorza una risata sarcastica «Tu non la conosci come me, smettila di difenderla... anzi, smettetela tutti voi di difenderla. Quel deficiente ha ragione, per quanto lo dica solo per provocarmi.»
«Tua madre è una grande donna.»
«Esme è una grande donna... non una grande madre» è stato difficile sputare queste parole «Lei cerca di fare del suo meglio, ma si vede che non sono suo figlio. Mi tratta come un bambino stupido.»
«Ma che diavolo stai dicendo? È proprio tua madre perché ti tratta così.»
«Emily, se sei venuta qui per difenderla puoi andare via.»
«Sono venuta per te, in qualsiasi senso. Sono venuta per dirti che mi dispiace, che non devi preoccuparti, ma se dici stronzate sono qui per dirti dove sbagli» scuote la testa e sospira «Sono tua amica, e un amico dice ogni cosa che pensa per il bene dell'altro.»
Scorpius rimane in silenzio, non gli va di discutere con lei.
Così rimangono in silenzio per qualche minuto, ad osservare il verde che si tinge assieme al grigio del cielo, con le punte degli alberi spogli che sfiora in lontananza le grandi nuvole.

La bruna si volta e prende un grosso respiro mentre l'osserva: «Non sta andando bene con i tuoi, vero?»
«Il problema è che con loro va sempre troppo bene...» non sa come spiegare questa situazione, come esprimere il suo problema perché infondo nemmeno lui sa come spiegarlo a se stesso «Cercano di fare del loro meglio, ma secondo me è un grande sforzo per loro. Fanno cose che per me non sono naturali, come questa, e forse perché vogliono convincersi che sono davvero loro figlio.»
«Tu sei loro figlio, Scorpius.»
«Io non penso che per loro io lo sia...» sospira con amarezza «Mi sembra che facciano tutto questo per una parvenza di famiglia. Certe volte mi sento un estraneo in quella casa, non so perché.»
«Hai mai provato a parlarne con loro?»
Scuote la testa: «Non posso, io comunque li amo tantissimo e li mancherei di rispetto. Immagina dire alle persone che ti hanno accolto che non ti senti a tuo agio, che non sopporti quello che fanno per te».
Emily annuisce, comprende questo punto di vista.
Lei non si sente un pesce fuor d'acqua, soprattutto sa che non può comprendere appieno il suo punto di vista; non sente dei doveri nei confronti della sua famiglia, loro l'hanno tanto voluta e se ne prendono le responsabilità.
Scorpius, invece, non è stato voluto, l'hanno accettato e si sono presi carico di quell'impegno pur non volendo nessuno.
«Non penso che ai miei ha fatto davvero piacere avermi così, nel bel mezzo delle loro carriere. E per giunta ho portato un sacco di discordia con i Malfoy.»
«Era gente pessima, lo dice anche tuo padre.»
«Lo so, ma gli ho comunque dato un problema. Ha dovuto privarsi di una certa tranquillità, per quanto finta, solo per me.»
«Secondo te non ti amano?»
«Mi amano... diversamente da un genitore normale, penso. Penso che abbiano imparato ad amarmi.»

Scorpius non si rende conto di quanto, invece, quei due sono stati felici nell'averlo. Per quanto lo ripetano sempre, sembra non crederci.
A suo parere stanno solo dicendo quelle cose per convincersi.
«Eppure da quel messaggio tua madre non mi sembra si sia convinta di amarti, penso lo faccia e basta» quella di Emily è solo una supposizioni, e forse essendo esterna alla situazione riesce a vedere più lucidamente ciò che accade «Esme mi sembra solo... stramba, ecco. Non è una donna qualsiasi, è sempre piena di energie e non sta mai zitta.»
Entrambi ridacchiano a questo punto, poi la bruna continua a chiacchierare: «Quando eravamo piccoli era sempre pronta a farci giocare e cucinava un sacco di dolci. Penso che sia solo una persona particolare, poco comune, ma sa bene come dimostrare affetto. Guardala un po' con tuo padre... stravede per lui».
«Mio padre è un imbecille» e smorza un riso «Sembra vittima di un sortilegio. E poi deve sempre ricordare quanto è cambiato, quanto si può fare del bene nella vita. Non fa altro che fare l'educatore, ma sono assurde le sue pretese.»
«Se sai che sono assurde perché cerchi di soddisfarlo sempre? Perché cerchi sempre la sua approvazione?»
Scorpius rimane in silenzio, non sa cosa risponderle a questo punto.

Anche questa volta rimangono muti, perché le parole sarebbero futili.
«Mia madre era una grande lavoratrice, non so bene perché l'hanno cacciata e poi è finita ad Azkaban... o meglio, so solo che ci sono state delle rivolte contro i mezzosangue e i nati babbani e lei ne ha risentito essendo dalla loro parte.»
«Penso che la storia finisca qui. E che Howard era un leccapiedi senza spina dorsale, incapace di lavorare, quindi la persona migliore per un posto corrotto.»
«Mia madre vuole sempre fare la paladina.»
«Mi ricorda qualcuno» sghignazza lei, guardando l'amico con uno sguardo complice.
Si volta verso Emily e trattiene un riso: «Dovevo pur prendere qualcosa da lei, mi ha pur sempre cresciuto».
«Non è male come cosa» ammette «Sei insopportabile, davvero, certe volte vorrei lanciarti fuori da una finestra. Però mi piace che fai sempre ciò che pensi sia giusto, non ti fai mai trascinare da niente e nessuno.»
«Zabini che mi fa un complimento? Attenzione, oggi nevica!» ride e si becca una gomitata dall'amica, ma che si mostra altrettanto divertita.
«Questa volta te lo meriti.»

Scorpius si volta verso la bruna e le sorride, quando parla non dice mai qualcosa fuori posto e apprezza che sia sempre così sincera e schietta.
Osserva il suo volto per qualche secondo, nota la sua dolcezza nell'essere venuta lì solo per lui, e quanto tiene alla sua persona.
Nonostante possa apparire come una ragazza dura e impenetrabile, quando si apre è tutt'altro che fredda. Lui la conosce bene e quegli occhi scuri sono così intensi che possono riscaldare la sua candida pelle.
Il vento scompiglia leggermente i suoi capelli neri e leggermente mossi, che vengono sistemati poco dopo da una mano del giovane.
Con una carezza le sposta una ciocca dietro il viso, con un'espressione un po' persa, segno che non sta pensando a nulla di particolare.
Emily si accorge del suo modo di fare gentile, lo è sempre stato, e non lo sopporta.
Non le piace quando le toccano i capelli, quando le danno quel genere di attenzioni.
Ma rimane immobile, nonostante il viso mostri un piccolo ghigno, senza allontanarsi.

Emily e Scorpius hanno sempre avuto questo rapporto strano: sono particolarmente uniti, riescono a comprendersi bene, eppure non si sbilanciano mai con gesti affettuosi o sorrisini.
Con Rose e Albus è diverso, non sanno perché.
Il giovane abbraccia la cugina dai capelli rossi, le scompiglia i capelli, ma forse è per via del suo carattere più espansivo rispetto quello di Emily.
Quest'ultima certe volte lo paralizza.
Non è la prima volta che succede.

Emily faceva il secondo anno, loro il quarto.
Era piccolina, ma la sua presenza forte si faceva già sentire.
Oltretutto è sempre stata una ragazzina molto carina e aveva da poco preso l'abitudine di piastrarsi i capelli mossi con un incantesimo e farsi qualche acconciatura. Aveva frugato in qualche libro di incantesimi ed essendo molto brava era riuscita nel suo intento.
Una mattina, infatti, decise di farsi i capelli lisci come la seta e di accompagnarli con un cerchietto, e propose a Rose di farle dei boccoli.
Le due andarono fiere in Sala Comune per la colazione, si sentivano davvero carine.
«Ma sei bellissima!» esclamò Scorpius rivolto alla rossa «Vuoi provarci con qualcuno per caso?»
«Mia cugina ormai è una rubacuori» ridacchiò Albus.
Poi dietro quella figura raggiante si presentò una più minuta e dallo sguardo fiero, con gli occhi neri che potevano pietrificare chiunque.
«Guarda qui! Anche tu stai benissimo!» esclamò il moro.
Scorpius, invece, rimase completamente muto.
Accennò un sorrisetto, un cenno con il capo, poi nulla.
Eppure pensava che fosse davvero carina, ma non voleva dirglielo, lei non era tipa per quel genere di cose.

«Tu stai bene, invece?» le domanda, non voleva parlare sempre e solo di sé.
«Sì...» annuisce e prende un respiro profondo.
Scorpius però la vede leggermente turbata, così propone la medesima domanda.
«Sto benissimo, davvero» sorride per confortarlo «Semplicemente mia madre mi ha fatto l'ennesima ramanzina, ma per fortuna domani sera potrò rilassarmi un po'.»
«Come mai? Devi fare qualcosa in particolare?»
Si arresta completamente, il corpo si irrigidisce.
Abituata a dire sempre tutto adesso ha riversato una piccola confessione che invece non voleva dire a nessuno, almeno non per ora.
Non sa tenere certi segreti con i suoi cugini.
«Emily? Tutto bene?» adesso appare leggermente preoccupato.
Ma deve farsi forza, deve almeno per una volta non dire tutto tutto quanto.
«Esco con qualcuno, semplicemente mi sono appena ricordata di questa cosa e me ne stavo per dimenticare!» sorride, si mostra improvvisamente tranquilla e simpatica.
«Cioè?»
Può giocare la carta del gioco e della presa in giro, sapendo che Scorpius è una persona ironica e soprattutto che asseconda le battutine.
«Adesso sei geloso?» ridacchia.
«Geloso? Sono solo stupito che qualcuno vuole uscire con te, sei insopportabile!»
«Mi pare che stai bene adesso qui con me, però.»
«Non posso cacciarti o ti metteresti a piangere, Zabini.» mostra un sorrisetto divertito e si dimentica della domanda fatta.
E poi non vuole essere invadente nella sua vita.
D'altronde a lui cosa importa di Emily e con chi esce?

Eppure, per un attimo lei si sente mortalmente in colpa di avergli mentito.
Non si è sentita così quando non ha detto nulla a Rose, che è anche la sua migliore amica.
Sente una forte stretta in pancia nel dover nascondere a Scorpius un'uscita con un altro ragazzo.
Si erano promessi di essere sempre sinceri, poi lui cerca sempre di essere buono e giusto. Non deve pensarci troppo o verrà mangiata dai sensi di colpa.
E poi non gli deve alcuna spiegazione! Non deve proprio dirgli un bel nulla sulla sua vita sentimentale.

Quando era appena arrivata ad Hogwarts non impiegò troppo tempo per farsi qualche amichetto, e poi avere dei cugini lì era un vantaggio.
Entrò per la prima volta in biblioteca, si guardò attorno alla ricerca di qualcuno che conosceva con la quale studiare e vide due ragazzine della sua casa ondeggiare la mano per farsi notare. Le sorrisero, voleva che si avvicinasse a loro. Erano tutte emozionatissime di aver fatto amicizia. Con un sorriso enorme sul viso camminò verso loro poi... boom, a terra.
Si schiantò con la faccia contro il pavimento per colpa di quell'idiota di Howard.
«Idiota che non sei altro!» Emily si alzò furiosa nel sentire le sue risatine, si avvicinò e senza pensarci due volte gli diede un pugno dritto in faccia.
Così, improvvisamente.
Le persone lì presenti sospirarono stupefatte e Howard mugugnò per il dolore. Era piccola, ma resistente.
Accorse la Allyson in un baleno, che era lì a fare un giro nei corridoi.
«Che succede? Perché sento questo chiacchiericcio?»
Emily sbiancò, quella era la madre e non voleva un rimprovero da lei proprio uno dei primi giorni, per giunta davanti a tutti.
Ma in quel momento Scorpius e Albus erano proprio ad un banco lontani da Howard, vicinissimi.
Il biondo si alzò prontamente prima che la professoressa potesse sbucare da dietro qualche libreria.
«Sono stato io!» esclama senza dare possibilità ad Emily di parlare.
«Ancora?» sospirò esausta la donna «Di nuovo avete litigato?»
La ragazzina dai capelli bruni si voltò verso lui, con la bocca spalancata, non poteva crederci.
«Vai dalla preside, ti becchi una bella punizione!»
La parte più bella fu un'altra: prima di andare dalla McGranitt lui si avvicinò ad Emily e sorrise complice.
«Bel colpo, Zabini» le fece un occhiolino e poi andò via.

«Hai ripensato a quella lettera?» cambia discorso Emily, in uno decisamene più interessante.
Il giovane si limita ad annuire e poi sospira.
«Scommetto che ci hai pensato poco fa.»
«Ho pensato a come sarebbe stato avere una vera mamma, come sarebbe stata lei con me, tutto qui» scuote le spalle «Non ho cambiato idea sull'uso della giratempo, non mi va di sfruttarla. Semplicemente chissà com'era mia madre. Non so se somiglio a lei o a mio padre, robe del genere.»
«Però ti confesso che ha scelto la famiglia giusta! Insomma, sembri proprio il figlio di Esme e Draco!»
«La vita è assurda.»
Entrambi ridacchiano e portano nuovamente lo sguardo verso il panorama: è davvero bellissimo, nonostante il grigiore del cielo.
«I tuoi sono una bella coppia, anche se sono strani.»
«Non ho mai capito la loro separazione, però.»
«Cazzo... è vero!» Emily spalanca gli occhi, si era completamente dimenticata di quel dettaglio, era così piccola «Ti hanno mai detto qualcosa in merito?»
«Non ne vogliono spesso parlare, a dire il vero. Però quando ho fatto qualche domanda un paio di anni fa mi hanno detto che hanno passato un periodo difficile per colpa degli avvenimenti in Inghilterra.»
«Quell'argomento è un taboo anche in famiglia mia, sai?» si volta di lato per guardarlo e poggia n gomito sulla ringhiera «Non hanno mai parlato dei dettagli di quel periodo.»
«Io ricordo anche poco...» inizia a raccontare Scorpius «Avevo tre anni quando mamma un giorno è sparita e mi sentivo davvero solo, credimi. Mio padre ha cercato di fare del suo meglio e ricordo che le provava tutte.»
Sul loro viso appare un dolce sorriso.
«Mi ricordo che dormivamo assieme con tutti i miei peluche, mi piaceva un sacco. Poi un giorno è ritornata mamma e avevo già più di quattro anni.»
«Pensavi ti avesse abbandonato?»
«Penso di sì. Ma quando è tornata è stata festa per me: stavamo sempre insieme, non è mai andata via di casa senza di me. Era bellissimo e capii che davvero era andata via per altri motivi che non riguardavano noi.»
«Ti ricordi com'era appena tornata? Nel senso, era diversa rispetto prima?»
«Non lo so, mi ero solo accorto di una cicatrice sul viso che poi sparì. Nient'altro, e ho solo bei ricordi con lei.»

Scorpius era troppo piccolo per ricordare quel periodo, le immagini nella sua mente sono vaghe e sbiadite.
Ricorda qualche frammento, dei piccoli e dolci momenti e delle emozioni provate, della sensazione di vuoto nel non vedere più sua madre.
Ma ricorda perfettamente anche tutto l'amore che Draco gli aveva trasmesso.
Lui è sempre stato un padre perfetto, ha sempre fatto qualsiasi cosa per il figlio e per questo sente che gli deve tanto, o quantomeno renderlo contento.
Ma il biondo non sa nemmeno del momento di follia del padre, non gli è ancora stato detto.
Si può comprendere che Esme e Draco non hanno mentito al figlio, semplicemente non c'è stato modo e tempo per determinati racconti.
Deve ancora compiere sedici anni, determinate storie non sono belle da dire.
Però non gli dicono bugie, non sono quel tipo di genitori. Semplicemente vogliono che ogni cosa abbia il suo tempo.
Forse, però, non hanno compreso che Scorpius inizia a farsi grandicello e merita ulteriori spiegazioni.

«Mio padre è un uomo fantastico» ammette improvvisamente Scorpius «Non posso negarlo. Anche se lo reputo un mezzo smidollato penso sia un bravo genitore.»
«Non lo pensi, lo è davvero.»
«Non so che pensare dei miei certe volte, Em.»
«Ti fai troppe paranoie» sospira lei e rote gli occhi al cielo «Sono dei bravi genitori che hanno le loro stranezze. Accetta che sono tutti così. Non esistono mamma e papà perfetti, anzi tu sei fin troppo fortunato. E non lo dico per criticarti, ma perché è la verità. Non prenderla male come fai sempre, ma accetta che tutti i bravi genitori sono anche dei quarantenni noiosi, con delle idee assurde e dei modi di fare imbarazzanti.»
«Pensi lo stesso dei tuoi genitori?»
«I miei a differenza tua sono anche incapaci di dimostrarmi un minimo di apprezzamento... e lo sai. Osannano sempre Lizzie, non hanno tempo per me.»
«Ti hanno desiderata tantissimo, non puoi negarlo.»
«E non puoi negare che non sanno dimostrare il loro affetto, almeno con me.»
Emily chiude gli occhi, prende un grosso respiro, lei odia parlare dei suoi genitori, di come la fanno sentire.
Ormai si è arresa con Allyson e Blaise, ha compreso che non può pretendere nulla da loro.
«Se sparissi non penso se ne accorgerebbero nemmeno.»
«Non dire così, non esagerare.»
«Non sai come mi fanno sentire a casa» smorza un sorriso pieno di amarezza, che mortifica il giovane Scorpius, consapevole che la sua amica merita di sentirsi diversamente.

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Buongiorno!
In questo capitolo vediamo uno Scorpius molto scosso da quello che è successo, pieno di dubbi e confusione.
Emily, invece, ha cecato di dargli il suo supporto.
Ma Scorpius riuscirà ad essere più lucido?

Lascio a voi i commenti, pareri ed idee!

Ci vediamo lunedì, LadyD 💚

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