𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo - la canzone è"Bad Kingdome" di Apparat

Per Scorpius ed Albus è stato semplice scegliere cosa fare.
Dopo aver riflettuto pochi secondi sono arrivati alla conclusione che devono assolutamente recarsi a quell'evento famigliare. L'ennesima settimane sta per concludersi, il tempo è passato, e hanno bisogno di risposte.
Suppongono che entrare a casa loro potrebbe essere un modo per scoprire qualcosa in più.
Le amiche non sono rimaste subito convinte, ma poco dopo hanno compreso che potrebbe essere utile.
Devono solo fare attenzione a quello che dicono e a come si comportano.
Potrebbe essere rischioso, ma i ragazzi sono pronti a tutto.
Nel frattempo, mentre aspettano il fatidico weekend per quella cena sono ritornati a casa dei Rowle.
Come si aspettavano hanno trovato delle informazioni in più.
Non molte, nulla di significativo, se non che la figlia di quella donna adulta si chiamasse Adelaide.
Si sono intrufolati in quella che può essere la sua stanza e hanno trovato un libro poggiato sul comodino con il suo nome scritto all'interno.
Sono sempre più convinti che quella ragazza sia la madre di Scorpius.
Soprattutto lui ne è certo. Sarà l'istinto, lo sente nella pancia.

L'attesa di quel giorno si fa sentire, contano le ore con trepidazione.
Studiano attentamente cosa dire, come comportarsi, non sarà facile essere nei panni di quei due.
La parte più critica sarà arrivare ognuno nella propria casa ed essere da soli.
Dovranno far finta di essere i figli di quelle due famiglie e non devono destare alcun sospetto.
Sembra una follia, ma i ragazzi sembrano così acciecati dalla voglia di verità che non si interessano a nulla. Le conseguenze non sono prese in considerazione.
Si preparano anche un piccolo "teatrino", volendo apparire ai loro parenti proprio come li hanno conosciuti.
Soprattutto non devono parlare molto, limitandosi ad annuire, guardare con stupore i genitori quando raccontano qualcosa e farsi una risatina quando la fanno anche loro. Deve sembrare tutto naturale.
A scuola sta andando tutto bene, dovrebbe andare bene anche alle case di Tiger e Goyle.

«Mi raccomando, se avete bisogno di qualcosa fateci sapere! Basta un incantesimo» parla seria Emily.
Scorpius soffoca una risatina e annuisce: «Spero di non averne bisogno».
«Potrebbe essere un punto di svolta» dice Rose «Quindi state attenti anche a quello che si dice.»
«Non dovremmo essere molti. Nella mia lettera si parlava di pochi intimi» scuote le spalle Albus.
«Anche la mia diceva lo stesso. Secondo me passerà velocemente il tempo.»
Le due ragazze sospirano più tranquille e annuiscono.
Rimarranno vigili tutto il tempo e soprattutto aspetteranno impazienti il loro ritorno.
«Noi continueremo a fare qualche ricerca e tenere d'occhio la situazione» parla di nuovo la rossa.
«Esatto, e magari la prossima settimana possiamo avere la risposta su Adelaide» ma il discorso del giovane Potter viene interrotto da Emily, che sembra aver avuto un'illuminazione: «Possiamo provare ad andare a casa dei Rowle! Magari sono a cena da voi. Quindi, mentre voi scoprite qualcosa lo facciamo anche noi».
Rose annuisce energicamente e mostra un sorrisetto complice: «Buona idea, penso che dovremmo agire così».
I ragazzi si accorgono che loro due sono davvero brillanti e servivano figure del genere in questa avventura nel passato.
Ora ne sono certi: la prossima settimana avranno risposte.

Si preparano tutti a dovere per quel fine settimana.
Le due cugine si preparano per intrufolarsi a casa Rowle (sempre sperando che non ci siano in casa, altrimenti dovranno tornare indietro a mani vuote), gli altri sistemano i piccoli borsoni per la partenza.
Raggiungono la stazione, poi vengono presi personalmente dalle proprie famiglie.
Le loro strade si dividono, ognuno nella sua casa, e cercano di essere disinvolti e far finta di nulla.
Entrambi fanno come avevano detto: sorridono, annuiscono, guardano con stupore.
Per fortuna quei due non sono noti per la loro intelligenza e questo permette di non essere molto attenti, di chiedere di ripetere ciò che si dice, semplicemente possono essere tonti senza destare sospetti.
Questo è il bello di Vincent e Gregory.

Scorpius quando arriva nella sua camera prende un grosso respiro, finalmente può riposare un po'.
Ha chiesto ai "genitori" (o meglio, a quelli del proprietario del corpo) di riposare prima della cena di questa sera.
Si svolgerà proprio a casa loro e lui necessita di dormire prima di fare qualsiasi cosa. La settimana di scuola è stata stancante, e loro lo hanno capito.
Si mette sotto le coperte, la porta della camera è chiusa a chiave, ma mantiene il corpo massiccio di quell'adolescente.
Tuttavia non ha sonno, semplicemente non voleva rimanere sotto l'occhio vigile della famiglia.
Guarda il vuoto, con le palpebre leggermente socchiuse, e ripensa a tutto ciò che ha fatto ed è successo nell'ultimo periodo.
Probabilmente è già un mese lontano dal suo presente, ma non ne sente la mancanza.
Però ha riflettuto molto sui propri genitori, sulla loro posizione, su ciò che hanno fatto nella vita e ciò che erano. È stato bello vederli nei panni di due ragazzi innamorati e pieni di energia e ha iniziato a comprendere cose che per lui erano incomprensibili fino a quel momento.
Ha ancora molte domande, forse più di prima, ma il proprio cuore si è alleggerito.
Dopotutto suo padre non era male, nonostante i suoi terribili difetti, mentre la madre era una persona più che rispettabile.
Hanno ragione i racconti su di lei: era incredibile.
Inizia a rivalutarli, ha notato ciò che lo accomuna a loro e non pensava fosse possibile.
Non è loro figlio biologico, eppure sente di somigliarli un sacco: la tenacia e la grinta della madre, l'intraprendenza e il fascino del padre; e ha lo stesso sorriso di Esme, ma i colori di Draco.
Sembra come se il destino avesse sempre saputo che sarebbe stato con quelle persone. Che assurde coincidenze riserva la vita.

Si addormenta tra un pensiero e l'altro, le palpebre sono troppo stanche per rimanere aperte.
«Caro, devi svegliarti!» la "madre" del giovane entra in camera e scuotendolo dolcemente lo risveglia. È una donna affettuosa con il figlio.
Lui si strofina una mano contro il colo e annuisce.
Non impiega molto tempo a prepararsi, ci mette poco più di venti minuti, poi viene richiamato dai genitori al piano inferiore.
«Oggi non saremo in molti. Verranno solo i Goyle, Jugson, Mulciber e i Rowle» afferma il padre, aggiustandosi la cravatta per bene.
Quando sente l'ultima parola i suoi occhi si spalancano e si limita ad annuire, cercando di contenere il suo entusiasmo.
«Purtroppo la famiglia Malfoy aveva altro da fare quest'oggi.»
«Come mai questo evento?» chiede ingenuo.
«Il solito, lo sai. Semplicemente bisogna parlare di affari economici.»
Sarà una serata tranquilla, i due adulti hanno una postura rilassata e fa intuire che è solo formalità.
Potrà osservare la famiglia Rowle con tranquillità e spera che possano anche far uscire dalle loro bocche qualcosa su Adelaide.
Sarà una serata produttiva, se lo sente. Accadranno non poche cose.

Gli ospiti iniziano ad arrivare, appena vede il suo amico si sorridono e il loro sguardo è complice, entrambi sanno chi arriverà.
Non si scompongono ed entrambi seguono le indicazioni date dei genitori per apparire cortesi.
Appena i Rowle entrano a casa, Scorpius perde un battito. Saranno loro i suoi nonni cattivi?
«Come state?» domanda la signora Tiger.
«Bene, solo molto stanchi» sospira la signora Rowle, togliendosi il cappotto e passandolo ad un elfo.
«Vi capiamo, poi questo periodo è davvero difficile per gli affari.
«Penso che tutto si risolverà presto. Il suo arrivo ci porterà molta serenità, ne sono certa» si riferisce a Voldemort, i due ragazzi lo hanno capito.
Gli adulti non vedono l'ora che lui sia al potere, che possa adesso riconquistare tutto quello che merita di avere.
Grazie al Signore Oscuro avranno anche abbastanza potere da non doversi preoccupare di niente, schiacciando sotto i loro pollici il resto della società magica. La brama di autorità e soldi non è poca.

Vengono fatti accomodare sulla lunga tavolata per la cena.
I piatti serviti hanno un aspetto appetitoso, ma Scorpius cerca di evitare la carne deglutendo con forza.
Nessuno si aspetterebbe un Vincent vegetariano, ma lui proprio non riesce a ingerire quel tipo di cibo.
In questi momenti fa fatica ad essere in quel corpo, ma deve farlo e soprattutto ora che si sente vicino alla soluzione del mistero.
Tutti iniziano a parlare, si confrontano sui piani presenti e futuri per mantenersi ricchi e privilegiati. Non è bella gente, ma questo già lo sapevano.
«Ci sono novità a casa vostra?» domanda Jugson volandosi verso Thorfinn,
Lui scuote le spalle e la testa: «Di mia cugina non si sa ancora nulla, tutto qui».
Sono presenti lui, i propri genitori, i propri zii, praticamente quasi tutta la famiglia al completo.
La mamma di Gregory storce la bocca e annuisce: «Sono mesi ormai, non capisco proprio dove possa essere».
Quella famiglia si guarda furtiva, come se non volessero rivelare altro, e l'uomo scrolla di nuovo le spalle: «Adelaide è sempre stata ribelle, ma risolveremo tutto».

Adelaide.

Scorpius si trattiene dallo spalancare gli occhi, si limita a lanciare uno sguardo all'amico che è seduto davanti a lui. È lei, è proprio sua madre.
Notano però una certa pacatezza nella loro voce e comportamento, ed è sospetto.
Hanno sentito quelle persone urlare a casa e ogni volta che hanno lanciato un'occhiata attraverso le loro tende hanno solo visto movimenti nervosi e agitati.
Stanno nascondendo qualcosa a quelle persone e forse è proprio per la vergogna che provano per colpa di Adelaide.
Strano però, pensavano che avessero detto qualche parola in più, ma già il nome è molto.
«Piuttosto, mi dispiace che Lucius e Narcissa non ci siano questa sera» sospira il signor Goyle.
«Lucius aveva da fare» risponde frettolosa la signora Rowle «Si sa, i Malfoy hanno sempre tanto da fare.»
Lui annuisce, poi guarda i due ragazzi: «Il vostro amico, invece, è sempre estraneo da quello che succede! Lucius dovrebbe includerlo di più come facciamo con voi. Dice che suo figlio è troppo impegnato ad essere un eccellente studente, ma credo che siano solo un po' codardi».
L'affermazione strappa una risatina dei presenti.
I Malfoy fino a quel momento non hanno sempre incluso Draco nei loro affari, pensando che non sia adatto a questo genere di cose.
E Lucius vuole avere il controllo di ciò che succedere con la sua famiglia e le gestire le relazioni con le altri nobili famiglie. Draco è ancora un ragazzino.

«Almeno il loro figlio sa come essere degno della loro famiglia» si fa sfuggire il signor Rowle, il padre di Adelaide.
Quell'uomo è così tanto arrabbiato che non riesce a trattenere le parole contro la figlia.
«Non sono costretti a punirlo perché non rispetta le regole.»
«Vostra figlia è complicata, è vero, ma penso che recupererà il senno quando la troverete.»
La signora guarda il marito e serra la mascella, gli fa intuire che non deve azzardarsi a dire altro, ma il problema sono le domande degli altri.
«Cosa pensate di fare se la trovate?» chiede Mulciber.
«Se non la buttiamo in pasto ai draghi deve considerarsi fortunata» sogghigna il padre «Quasi non desidero averla davanti a me di nuovo. Ha fatto qualcosa di troppo grave.»
«Certe persone non sanno stare al loro posto, posso comprendere.»
«Non si tratta solo di stare al proprio posto, ecco. Quella ragazza è un pericolo e io sarei disposto a fare qualsiasi cosa pur di non rovinare il nome di questa famiglia.»
Scorpius e Albus corrugano la fronte e, nonostante sapessero dell'odio nei confronti di quella persona, sentire questo genere di discorsi fa sempre un certo effetto.
«Adesso è tornato il nostro Signore...» sospira la madre «La sua vita a costo della nostra.»

Il giovane Smith si soffoca con la sua stessa acqua.
Stanno parlando di sua madre con delle parole pessime.
«Quindi... non sapete proprio dove possa essere?» la curiosità nella voce della signora Tiger è palese.
«Ho detto di no» la risposta da parte di Thorfinn è secca.
A loro quella domanda sembra non piacere.
I ragazzi sospettano che sappiano qualcosa in più, ma cosa? Sanno dove si trova? E perché non vanno a prenderla?
Scorpius inizia ad agitarsi, senza darlo a vedere. Suda freddo, si allenta la cravatta stretta alla gola.
«Non merita nemmeno un matrimonio combinato» la voce della madre è sprezzante «La voglio qui solamente perché devo sapere cosa diavolo ha combinato in questo periodo, ma soprattutto per fermarla da altri ed eventuali danni.»
«Sarebbe capace di tutto... credetemi» sospira rumorosamente il padre «Quella ragazza meriterebbe il cappio.»
Albus alza lo sguardo verso l'amico.
'Porca miseria...' pensa spalancando gli occhi, ma non può dirgli nulla.
Lo sguardo di Scorpius è basso, cerca di non pensare a quelle parole e a concentrarsi su altro.
La rabbia, però, sembra sopraffarlo più che mai e il cuore palpita veloce.
L'amico gli tocca la gamba con un piede sotto il tavolo e attira la sua attenzione.
Appena lo guarda gli occhi di Albus si aprono ancora di più e trattiene il respiro per non farsi beccare.
Con una mano si tocca la propria testa, poi mima qualche parolina: «Attento qui!»

Scorpius si strofina conil capo chino il ciuffo frontale, l'osserva, non ci trova nulla di male. Guardadi nuovo l'amico, confuso, ma lui si morde il labbro inferiore e si strofina lafronte con preoccupazione.
Così presta di nuovo attenzione al proprio ciuffo.
È lungo e biondo: dov'è il problema?
Lungo e biondo.
La rabbia e lo sconcerto hanno preso così tanto il sopravvento in lui cheinizia a perdere i poteri del proprio incantesimo. Questo genere di magieimparate dalla madre devono sapere essere ben gestire, non è una semplice pozioncinache si beve.
'Per la barba di Merlino, come devo fare?' si domanda, ed è agitatissimo.
Deve calmarsi, afferrare la bacchetta e silenziosamente ripetere l'incantesimo.

L'amico riprende a mangiare, non può farsi vedere in subbuglio.
Ma quel subbuglio gli provoca uno scompenso.
Scorpius cerca di afferrare la sua bacchetta, ma allo stesso tempo deve rimanere con la testa china e non fari notare quella ciocca bionda che sembra starai espandere.
Lancia uno sguardo ad Albus, vuole chiedergli una mano, ma i propri occhi incontrano delle iridi verdi come una distesa di prato.
'Merda...'
Le palpebre si stendono in un paio più sottile, gli zigomi si ammorbidiscono.
Di certo non sono tratti tipici di Gregory Goyle.
Allora Scorpius va ancora più confusione.
Il cuore inizia a palpitare e adesso ha fretta di afferrare l'arma magica e ripristinare tutto.
È così agitato che la mano suda e la bacchetta scivola dalle sue dita.
Cade a terra, provoca un rumore leggero ma che porta tutti a voltarsi per capire cosa fosse.
Butta la testa sotto il tavolo, la cerca e la vede rotolare via sotto di esso, giungendo ai piedi di uno degli ospiti.
Deve rimanere lucido, si avvicina in fretta e la prende con uno scatto.
L'agitazione e cerca di sussurrare un incantesimo, ma per usare questo genere di magie ci vuole più determinazione. Fallisce, allora ci riprova.
«Caro, che succede?» quella che dovrebbe essere sua madre è stranita e corruga la fronte.
Il signor Jugson porta gli occhi sotto il tavolo.
Per ora il suo corpo non è ancora tramutato.
«Niente, mi è caduta una delle posate.»
A tradirlo non è più il suo aspetto, bensì la sua voce.

Il signor Tiger balza dalla sua sedia, va verso la direzione del figlio.
I presenti si spostano con altrettanto stupore.
Albus a quel punto non può rimanere ancora immobile.
Si abbassa sotto il tavolo per cercarlo e tentando anche lui di fare un incantesimo.
«E tu chi sei?» Thorfinn si era piegato per capire come mai tutto quel baccano per una posata a terra, e ciò che si trova davanti è un volto totalmente sconosciuto.
Il ragazzo è tornato ad avere il suo volto naturale, i suoi capelli scuri e morbidi, e lentamente quel corpo massiccio inizia a diventare magro e snello.
Scorpius si volta immediatamente e spalanca gli occhi.

Thorfinn si alza di scatto, la signora Tiger afferra la propria bacchetta e fa sparire il tavolo.
Piegati vicino al pavimento due estranei, due giovani ragazzi che non sembrano lontanamente i loro figli.
Due giovani ragazzi che non avevano mai visto prima d'ora.
«Chi diavolo siete?!» tuona Goyle.
I due si guardano per un attimo con la coda dell'occhio e deglutiscono.
«E dove sono i miei figli?!»
Rimangono per un secondo muti.
Adesso il piano è fallito.

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NON AGGIUNGO ALTRO.
Le cose si complicheranno sempre di più! Esme nello scorso capitolo si è ribellata alle Antenate e adesso Scorpius e Albus sono nei guai!
Ne vedremo delle belle...

Ci vediamo martedì, LadyD 💚

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