𝐋𝐈𝐗

Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo  -  La canzone  è "BLUE" di Billie Eilish

Dopo quel discorso toccante, i genitori vogliono anche dire un'altra cosa al figlio. È una mezza verità, ma reputano giusto che lui sappia davvero tutto.
«In questi ultimi tempi abbiamo pensato molto chi fossero le persone che ti hanno dato la vita» inizia a parlare Esme «Immaginavamo che non potevano tenerti per via di quello che trovammo scritto nel biglietto, quindi abbiamo pensato di fare qualche ricerca.»
Scorpius spalanca gli occhi, non sa come reagire a questo discorso.
Vorrebbe immediatamente chiedere chi siano i propri genitori, ma allo stesso tempo pensa di avere già i propri al suo fianco.
«Abbiamo trovato solo tua madre» afferma Draco «Ma purtroppo non è possibile conoscerla...»
Il ragazzo rimane ancora in silenzio, vuole che siano loro prima a finire tutto il discorso e poi darà la dovuta risposta.
«Tua madre è deceduta anni fa.»
All'ultima affermazione del padre sente un tonfo al cuore.
«Sappiamo dove è seppellita, però, e volevamo chiederti se ti andasse di vederla.»
Scorpius rimane ancora immobile, li osserva entrambi, come per ricercare nel loro sguardo qualche tipo di risposta.
Esme posa una carezza sul suo volto e sorride: «Sarei contenta di visitare la donna che ti ha portato da noi e farle onore».
A quel punto il ragazzo ricambia il sorriso e, anche se titubante, annuisce.
Non sa come reagire a questa notizia, se sentirsi amareggiato o non sentire assolutamente nulla.
D'altronde non ha mai conosciuto quella donna eppure dovrebbe essere colei che lo ha partorito.
«Quando sei arrivato ho percepito cosa fosse successo, lo sai questo, e penso che quella donna merita che il suo bambino e i suoi attuali genitori le portino un fiore.»
«Tua madre ha ragione, ma vogliamo comunque che sia tu a decidere. Non devi sentirti forzato» conclude il padre.
«Non mi sento forzato... sono curioso» ammette con innocenza, come se per un secondo fosse tornato bambino «Voglio sapere chi è. Però, mi chiedo come abbiate fatto a trovarla.»
«Magia, amore mio» afferma Esme «E tanta costanza e pazienza. Non è stato facile, ma siamo arrivati ad una conclusione.»
«Sapete altro?»
«No» scuote la testa Draco, sapendo che non possono dirgli nulla «Solo che è morta un paio di anni dopo averti lasciato da noi.»

A quel punto decidono di andare subito da lei, e per tutto il tragitto rimangono in silenzio.
Arrivano al cimitero di Westbury, in mezzo ad una distesa di prato verde che appare infinita e si mescola con malinconia al grigiore del cielo inglese.
Croci e lapidi dall'apparenza invecchiata si susseguono con ordine l'una al fianco dell'altra, e qualche piccola cappella erge nel cammino del cimitero.
Passeggiano osservando in rispettoso silenzio i nomi dei defunti, cercando quello della donna. Non sembra esserci nessuno e questo rende il momento più intimo ed intenso.
Fa strano sapere di una maga di nobili origini seppellita tra i comuni babbani, ma sicuramente la famiglia voleva liberarsi di lei e di ogni sua traccia in ogni modo. Non volevano saperne nulla.
«Eccola» afferma Draco con sgomento, sentendo il cuore accelerare.
La moglie e il figlio lo seguono e si ritrovano davanti ad una lapide dall'apparenza abbandonata, senza una foto vicino, o un fiore.
Sembra che stia lì da secoli, invece è morta solo quattordici anni prima.
Nessuno è mai andato a visitarla.
Il ragazzo che ha amato e l'ha amata nemmeno sa della fine che ha fatto, ed è palese.
Draco fa apparire sotto la propria giacca un grazioso giglio bianco e lo porge a Scorpius: «Lo vuoi dare tu?»
Lui annuisce, deglutisce e trema appena.
Osserva con sguardo vuoto quella lapide e con il cuore che sembra essergli arrivato in gola si piega e poggia il fiore davanti alla lapide.
«Adelaide...» legge il ragazzo e con una mano toglie la polvere dal suo nome «Si chiamava così.»
Esme annuisce e si piega anche lei, passa la mano sulla lapide e la ripulisce completamente.
«Merita una bella sepoltura» accenna un sorriso, ma dentro di sé la donna sente mille emozioni che vorrebbero fuoriuscire.
Sfiora anche il giglio e guarda con fare complice il figlio: «Ora il fiore non morirà mai, penseranno che qualcuno le venga a fare visita ogni settimana».
Scorpius sorride e stampa un bacio sulla guancia di Esme: «Grazie».

Entrambi si alzano e adesso tutti e tre rimangono ad osservare quella cornice di pietra per qualche minuto, senza dirsi nulla.
Esme e Draco, però, si scambiano uno sguardo d'intesa. È stato facile per loro trovarla, bastava cercare il suo nome negli archivi visto che già ne erano a conoscenza.
Oltretutto sanno il motivo della sua scomparsa, ma non è possibile rivelarlo a Scorpius: Adelaide si suicidò un paio di anni dopo essere stata presa da Lucius e portata a casa.
I genitori l'hanno chiusa nella sua camera e con torture cercavano di strapparle informazioni sul futuro e su cosa stesse facendo.
Quando ha capito che si stava indebolendo ha deciso di togliersi la vita così da non permettere a nessuno di sapere il suo segreto e quello che sarebbe successo nel futuro grazie ad Esme e Draco.
Il futuro è morto con lei, e così è riuscita a salvare il proprio figlio.
Una madre che ha amato il suo bambino davvero fino a non avere più cuore per dirglielo, fino a morire per lui.

«Sicuramente Adelaide meritava molto di più e sono certa che sarebbe stata una brava madre» ammette Esme, guardando con profonda tristezza Scorpius «Spero che il paradiso esista, perché sono certa che lei ora ti guarderebbe da lì e sarebbe fiera di te.»
«Sicuramente, ma io ho una madre che mi ama altrettanto, e vorrei solo lei ora» guarda la bruna con un sorriso e le stringe la mano.
«Io e tuo padre speriamo solo che tu ora sia contento di sapere chi sia tua madre» afferma con la voce rotta, asciugandosi una lacrima che le è scappata sul viso.
«Ma io ho sempre saputo chi fosse mia madre.»
Queste ultime parole di Scorpius sono state pronunciate nella maniera più spontanea e amorevole possibile.
Poi si volta dal padre e afferra anche la sua mano: «E chi fosse mio padre. Siete voi i miei genitori, e lo sarete per sempre».

Esme e Draco guardano il figlio con commozione e ripensano a quello che hanno vissuto durante i loro viaggi nel tempo.
Il figlio li ama davvero, era solo arrabbiato nel passato, ma lui li ha sempre considerati come i suoi veri e unici genitori.
«Tu non hai idea di quanto io e mamma ti amiamo, Scorp.»
«Mi avete spesso ripetuto che mi amate "fino a non avere più cuore" e suppongo a questo punto che questa sia la risposta» accenna una risata e strappa così un sorriso ai genitori.
Esme prende il suo volto con le mani e lo guarda con i suoi grandi occhi scuri, ora velati da lacrime materne: «Io e tuo padre ci saremo sempre per te e non smetteremo mai di amarti, ricordalo».
«Lo so» afferma con convinzione e questo fa tirare un sospiro di sollievo ai due adulti.

Si sono resi conto che parlare con il ragazzo era la scelta migliore e ora che lo hanno fatto si vedono i risultati.
Lui è sereno e non c'è stato alcun fraintendimento.
Anzi, sentono dentro di sé che forse il loro rapporto è anche migliorato e quelle piccole crepe che si stavano formando in adolescenza si possono facilmente aggiustare ora.

Rimangono qualche altro minuto davanti la tomba di Adelaide, mostrandole tutto il loro rispetto e affetto.
Poi tornano a casa, adesso hanno bisogno di rilassarsi e prendere un bel respiro.
Hanno bisogno di un momento per ristabilire gli equilibri delle loro emozioni e i loro sentimenti. È successo molto in quelle ore e non hanno nemmeno avuto modo di pranzare.
Hanno lo stomaco chiuso al momento, ma sanno che mangeranno la sera per la festa del ragazzo.
Ora devono riposare e tutti loro hanno bisogno del loro spazio per meditare e riposarsi.
«Vengo a bussare in camera per le diciassette, va bene Scorp? Così ci prepariamo per la festa» domanda il padre e il figlio annuisce.
Ma prima che Draco possa chiudere la porta della sua camera, il ragazzo lo avvolge in un abbraccio forte, poggiando la fronte sulla sua spalla: «Grazie, papà... per tutto».
L'uomo sussulta ma immediatamente ricambia la forte stretta.
«Non devi ringraziarmi di nulla, lo sai.»
«Volevo comunque farlo.»
Rimangono abbracciati per qualche secondo, poi Scorpius si stacca e gli sorride, ricevendo una pacca sulla spalla.
Adesso devono sul serio stendersi sul letto e rilassarsi.

Draco si rifugia in camera propria, dove Esme lo aspetta sotto le coperte con un lieve sorriso sul volto, ma ancora malinconico.
Porta un braccio sotto il suo capo e lei immediatamente si poggia sul suo petto: «Sono felice di come sia andata oggi».
«Abbiamo fatto ciò che era giusto.»
«E fare ciò che è giusto è sempre la scelta migliore.»
Draco annuisce e le posa un bacio sulla fronte, stringendola ancora più forte a sé.
Entrambi chiudono gli occhi e prendono un profondo respiro, sentendosi più leggeri.
Va tutto bene e tutto si è risolto.
Ma tutta quell'emotività ha portato così tanta stanchezza che impiegano pochi minuti prima di addormentarsi completamente.
La sveglia è impostata, ma ora vogliono dormire un po' per recuperare le energie.

Finalmente, tutto è al suo posto.

•·················•·················•

Gli invitati iniziano ad arrivare, tutto è pronto per la festa.
Scorpius, sorprendentemente, è contento di questa celebrazione. Forse, dopo tutto quello che è successo con i propri genitori si sente ancor più legato a loro e vede i tasselli che erano scomposti nel suo cuore ora essere di nuovo al loro posto.
La casa è addobbata alla perfezione, e all'ingresso si trova un lungo tavolo che accoglie bevande e qualche stuzzichino iniziale.
La gente si avvicina a salutare i proprietari di casa, ma innanzitutto il festeggiato, che abbracciano, stringono, e riempiono di sincere attenzioni.

Mary è così felice di festeggiare di vedere il proprio nipote e si affretta e riempire le sue guance di baci e ad accarezzare le sue spalle.
«Ah, ti stai facendo così grande! Tua nonna invece si riempie sempre più di rughe!»
«Avanti, nonna, sei una bellissima donna!»
«E tu sei un adulatore, mio caro» lo prende in giro con un sorriso, e poi lo abbraccia di nuovo.
Anche Narcissa è stata invitata, lo saluta con un gentile sorriso e una carezza sulla spalla.
«Ti trovo bene, caro. Hai fatto qualcosa ai capelli?»
«Li ho aggiustati, sì!»
La donna continua a sorridergli e si allontana in silenzio.
Arrivano anche gli amici di Scorpius e la festa inizia a piacergli ancora di più.
I genitori gli lasciano il suo spazio e come al solito non appena arriva Albus lo raggiunge con un sorriso raggiante in volto.

I ragazzi si dirigono nel grande salone, mentre gli adulti rimangono nell'ingresso a chiacchierare e passare il tempo tra di loro.
Ci sono tutti i loro figli, anche Elizabeth Zabini, che si intrattiene coni figli di Angelina e George.
Come sempre lei non si riesce proprio a trovare con la sorella e i suoi amici, nemmeno per delle semplici chiacchiere. Si limita ad augurare buon compleanno a Scorpius, ma niente di più.
Emily invece corre verso Albus e Scorpius appena li vede con un'espressione entusiasta e abbraccia il festeggiato con forza.
«Abbiamo già festeggiato ma una stretta in più la meriti!»
Il biondo ricambia con altrettanta allegria e le accarezza la schiena.
Oggi, forse, è ancora più bella di quando sono stati in sala comune.
Indossa un vestitino argentato a maniche lunghe ma pieno di paillette, che da luce alla sua pelle scura e gli occhi intensi.
I capelli sono legati in uno chignon basso, ordinato e comodo, e stasera sembra davvero brillare.
E Scorpius la trova davvero incantevole, ma non glielo dirà.
A farlo sarà Albus, che cerca in tutti i modi di far avvicinare i due amici.
«Ma siamo incantevoli oggi, principessa!» le fa fare una giravolta e sospira con stupore teatrale «Sei anche più bella del Manor! Vero, Scorp?»
Il biondo rotea gli occhi al cielo e ridacchia divertito: «Forse arriva a metà della bellezza del seminterrato».
I due spalancano la bocca e si becca una gomitata dall'amico: «Sei veramente un cafone!»
Chiaramente giocano, sanno bene che è solo una presa in giro amichevole.
«Senti un po', tu invece con questo completo noiosissimo non penso possa fare il criticone. Stai riciclando questo completo da secoli. Prenderai qualcosa di nuovo o di diverso?»
«Non è lo stesso completo, sei tu che non capisci assolutamente niente di eleganza. È un classico.»
«Sei scontato e banale, non è nessun classico.»
Albus sbuffa e incrocia le braccia al petto.
Sono un disastro tutti e due, sembra proprio che preferiscano borbottare e criticarsi al posto di dirsi qualcosa di carino avvicinarsi l'uno all'altra.
«E tu sembri un lampadario con questi brillantini addosso!»
Emily spalanca occhi e bocca, e l'amico sbatte una mano contro la fronte.
«Non avete superato i sei anni...assieme... ne fate tre a testa» scuote il capo e li guarda con aria giudicante.
Ma i due si guardano fissi negli occhi, serissimi, a braccia incrociate, avvicinandosi di un passo uno verso l'altra.
Un intero intenso minuto passa così, poi scoppiano a ridere.
«Ah, hai riso prima tu!» esclama lui, l'avvicina a sé per il polso e le pizzica una guancia.
«Perché hai la faccia da idiota!»
Albus ha la faccia giudicante, arresa, con le labbra arricciate e le mani poste sui propri fianchi.
"Un tempo alle persone piaceva usare la lingua diversamente che dire stronzate" pensa, senza riuscire a capirli.
Ma alla fine, lui è più bravo a capire gli altri che se stesso. È super veloce ad intuire quando qualcuno prova una qualsiasi emozione o sentimento, quando qualcuno vorrebbe avvicinarsi all'altro o allontanarsi, ma con sé è davvero un incapace.
Si chiede se il problema è non aver mai trovato una ragazza abbastanza bella o se non riesce lui a vedere quanto qualcuna può essere carina.
Eppure è strano, lui trova la maggior parte delle ragazze dell'istituto incantevoli: anche quando qualcuno non trova carina una, lui parte in difesa riuscendo ad apprezzarne il minimo dettaglio.
Lo vede come Scorpius guarda Emily, anche se non vuole ammetterlo.
Come se la bramasse, come se la trovasse un gioiello brillante davanti ai suoi occhi. Non è il suo stesso modo di guardare qualcuna.
Anche quando una gentile amichetta gli posava un bacio sulla guancia quando erano bambini, Scorpius si gonfiava di soddisfazione e le sue guance pallide diventavano rossissime. Era adorabile, e la sua emozione era palese.
Albus lo trovava invece adorabile, ricambiava il bacino sulla guancia e ridacchiava.
Si ricorda una volta in cui è arrossito, ovvero quando qualche anno fa era a Charleston dall'amico ed erano usciti in spiaggia.
Entrarono in un bar lì vicino, stanchi e affannati per il caldo, e un gentile cameriere dalla pelle abbronzata e una camicia a fiori coloratissima gli rivolse la parola in maniera simpatica e con un sorriso smagliante dipinto in volto.
Ricorda ancora il suo colore degli occhi, verde come il prato, i capelli mossi con qualche ciocca dorata e una collana in legno a contornargli il collo.
Era un bel ragazzo, più bello delle centinaia di ragazze di Hogwarts.
Ma dopo quel pensiero si è chiuso a riccio. Dopo quel cameriere la cosa gli è sembrata così strana che ha trovato stupido e inutile pensarci.

Si allontana dai due e raggiunge Rose, che è vicino ad Esme a chiederle qualche consiglio su degli incantesimi.
Vuole un attimo lasciargli da soli e anche estraniarsi dai propri pensieri.
«Perché non chiedi a tua madre?» domanda stranito.
«Perché mia madre è insopportabile, lo sai.»
«Tesoro, non dire così di Hermione è una donna squisita!»
«Zia, non difendere la mamma!»
Esme soffoca una risata e rimane in silenzio.
Albus nel frattempo si versa un bel picchiere di vino, abbastanza abbondante, e segue i loro discorsi con leggerezza.
Ma arrivato al secondo e pieno sorso, Esme con un gesto del dito trasforma quel liquido in aranciata. Non ha avuto bisogno nemmeno di prestare attenzione, i suoi occhi sono costantemente puntati su Rose.
«Non esagerare Al, chi deve sentire poi tuo padre se ti ubriachi?»
Il giovane rotea gli occhi e si appoggia ad una colonna della grande casa, continuando però ad ascoltare quelle due parlare e parlare di noiosi incantesimi.
Ma non ha altro da fare e il suo obiettivo è lasciare un po' quei due amici da soli.

Scorpius e Emily, infatti, continuano a ridere e scherzare divertiti, finché non finiscono per chiacchierare amabilmente vicino alla finestra che affaccia sul bellissimo giardino del Manor.
«Come fanno i fiori ad essere sempre così rigogliosi?» domanda lei, incuriosita.
«Mia madre ha fatto un incantesimo, chiaramente» risponde con una mezza risata.
La ragazza si sente stupida ora per aver fatto questa domanda, il motivo era ovvio.
«Ti vedo più gentile con i tuoi genitori oggi, sai?»
«Non sono mai stato maleducato con loro.»
«Non intendo questo, idiota. Ma sei più sereno.»
Inizialmente non vuole dirle il motivo, finché non pensa che sia la cosa giusta da fare in questo momento. D'altronde si conoscono da tutta un vita.
Si avvicina di un passo verso lei, sfiorando con le proprie spalle le sue, e porta le mani in tasca.
«Prometti di non dire niente a nessuno?»
«Lo sai che mantengo i segreti, Scorp.»
Prende qualche attimo per elaborare le frasi e decide di dirle solo il necessario.
«Abbiamo parlato molto oggi e mi hanno raccontato un po' di cose della mia infanzia e del nostro trasferimento negli Stati Uniti. Hanno davvero passato l'inferno qui e inizio a capirli di più.»
Emily lo ascolta senza pronunciare parola, vuole che si apra senza essere interrotto.
«E poi oggi mi hanno detto che hanno scoperto chi era mia madre.»
Strabuzza gli occhi a questo punto e porta una mano sulla propria bocca per lo stupore.
Non si aspettava una roba del genere.
«Giura» si limita a dire con un filo di voce, e Scorpius annuisce.
«Siamo andati anche a trovarla al cimitero.»
«Me ne vuoi parlare?»
«Non c'è molto da dire, a dire il vero. Era una donna in difficoltà e la cosa migliore che poteva fare era lasciarmi qui. E poi Draco ed Esme sono i miei genitori, non ho bisogno di altro. Sono semplicemente ancora sconvolto» soffoca una risata amara, ma cerca di farsi appesantire dai suoi stessi pensieri «L'hanno cercata e questo li fa onore. Mi dispiace per quella donna, ma io sto bene e non ho niente da lamentarmi. I miei genitori hanno fatto sempre più del dovuto.»
Emily sospira e poggia la testa sul suo braccio: «Come ti senti ora?»
«Con meno domande.»
«Spero che ora ai tuoi occhi i tuoi genitori siano meno sfigati» ridacchia per spezzare la pesantezza del discorso, ma lui la guarda inaspettatamente serio: «Non lo sono per niente».

È così serio perché non si aspettava di scoprire quei particolari.
Non si aspettava di scoprire che in realtà i genitori hanno alle spalle un passato oscuro e amaro, e che hanno fatto tanto per poter migliorare la propria vita.
Rimangono in silenzio a guardare le stelle per un paio di minuti, la ragazza lascia a Scorpius il rilassare la propria mente.
«Adesso andiamo dagli altri? Sei il festeggiato e ti staranno aspettando!» esclama con energia, si stacca dal suo braccio e lo prende per mano volendo trascinarlo verso gli altri amici.
La segue altrettanto contento e fa scappare via i pensieri dalla sua testa.

Esme e Draco in tutto ciò hanno seguito il figlio con la coda dell'occhio e lei guarda il marito dritto negli occhi, comunicandogli con il pensiero i propri pensieri.
«Lo hai visto anche tu? Ha bisogno di tempo per capire, però
L'uomo trattiene una risata e la guarda complice, capisce cosa intende.
E poi sa bene cosa vuol dire non rendersi conto di avere una cotta per qualcuno.
Avendo viaggiato nel tempo sanno bene cosa passa nella tua testa, così come sanno quello che passa Albus, ma devono lasciare che siano i ragazzi stessi a crescere e realizzare per chi batte il loro cuore.

Si chiedono però chi sarà la dolce metà di Potter.
Sicuramente non può essere Regulus, quindi sono molto curiosi di questa parte del loro futuro ancora misteriosa.
«Oh, dimenticavo!» esclama Minerva McGranitt «A scuola ci sarà una novità!»
Draco ed Esme scuotono il capo e ritornano a prestare attenzione alle conversazioni tra adulti.
«La scuola di Ilvermory ha accettato un altro scambio con noi. Alcuni studenti arriveranno a gennaio per l'inizio del nuovo semestre e rimarranno fino a fine anno. Poi alcuni nostri studenti potranno presentare la candidatura per andare lì l'anno successivo.»
«Sembra stupendo!» esclama Hermione «Magari i nostri figli possono fare domanda se vogliono. Sembra un'ottima idea per imparare di più.»
«Verrà annunciato a breve agli studenti e non vedo l'ora. Erano anni che non riuscivamo più a fare questi scambi con la scuola americana. Hanno avuto qualche problema con dei nuovi professori. Ma adesso si può recuperare.»
La donna è fiera e sa bene che sarà una grande opportunità per tutti i giovani maghi e streghe di Hogwarts.
«Arriveranno ben 25 maghi da lì e non vedo l'ora che conoscano i vostri ragazzi. Sarà magnifico!»

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