𝐈𝐈

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Scorpius non lo avrebbe mai detto in vita sua, ma vorrebbe essere adesso un babbano lontano da Hogwarts.
Vorrebbe non conoscere incantesimi e pozioni, immerso in una quotidianità più facile e monotona.
Essere stato scelto come Prefetto dei Serpeverde non è così bello come il padre lo ha descritto: «Avrai un bagno privato, potrai girare più liberamente ed è sempre bello avere una posizione di rilievo!».
Minerva McGranitt il primo giorno si è presentata da lui con gli occhi colmi di aspettative e fierezza, contenta di averlo scelto e sapendo che sarebbe stato uno studente modello.
Per giunta il suo essere amichevole e alla mano ha reso contenti i suoi compagni di casa della carica, ma non è tanto bello quando ti ricordano chi sei e da dove vieni.

Lui è il figlio della discendente di Merlino e Morgana, di un Malfoy ricco e potente.
Gli studenti più piccoli lo guardano con ammirazione, alcuni meno timidi si avvicinano per chiedere informazioni sulla sua famiglia, soprattutto sulla madre.
Per non parlare della parola chiave della sua sala comune: Merlino.
«Tu sei uno Smith, per la barba di Merlino... e... per Merlino, sei uno di loro!» li odia tutti, odia questo genere di commenti.
Vorrebbe strapparsi il nome!

Ma i commenti peggiori non sono di questo genere, alla fine fanno tenerezza i bambini del primo anno che si avvicinano con occhi curiosi.
I peggiori sono i Grifondoro, soprattutto del suo stesso anno.
La rivalità tra le due case continua a perpetrare negli ann, e la casa dei giallo-rossi non sopporta che ci sia un Serpeverde di tale fama.
Invidiosi, sfacciati e completamente maleducati.
Odiano lui e Potter, per via della fama delle loro famiglie e cercano sempre di mettere loro i bastoni tra le ruote, di sfidarli, di fare dispetti.
Per fortuna Scorpius si sa difendere eccome, li mette sempre al loro posto, eppure il loro atteggiamento rimane fastidioso.
Odia quando parlano male della propria famiglia, quando si atteggiano da bulli insensibili.

«Addirittura Prefetto, ma non c'è da stupirsi. Ormai il tuo cognome ti precede, ma le tue capacità sono rimaste indietro» ghigna un ragazzo accompagnato da altri tre amici, con sguardo beffardo e provocatorio.
Incrocia le braccia al petto e si posiziona davanti a Scorpius, spostandosi con un colpo della testa il suo ciuffo castano.
«Howard, la tua invidia ti precede, invece» risponde a tono con un ghigno.

Dimenticavo... Howard, sì.
Howard come il Capo del Dipartimento Auror, l'uomo che ha sostituito tempo addietro Esme, difatti è il figlio.
Lui è Nicholas Abe Howard, cercatore della squadra di Quidditch e uno dei più prepotenti e fastidiosi Grifondoro.
Nutre un'invidia pazzesca, soprattutto perché ancora adesso di sminuisce il padre per il lavoro fatto, osannando il vecchio responsabile di quel dipartimento, ovvero Esme Smith.
Si vede oscurato dalla figura di Scorpius, un ragazzo dai capelli d'oro, amato da chiunque e particolarmente brillante in tutto.
Dove può colpirlo lo farà, sempre.

Nicholas accenna una risatina e scuote il capo: «Anche quest'anno devi fare felici mamma e papà, vero?».
«Tu come al solito riesci a fare felice i tuoi, invece. Rimani mediocre senza dare alcuna aspettativa»
Le risposte taglienti del Serpeverde lo fanno innervosire particolarmente, e deve sfoderare l'arma della provocazione.
«Purtroppo è vero, è difficile soddisfare le aspettative di un capo ministeriale» le parole trafiggono l'orgoglio di Scorpius, che sa bene che la madre è stata ingiustamente spodestata dalla sua carica.
Stringe i pugni e gonfia il petto, quando si tratta di chi ama perde facilmente le staffe.
Per quanto lui non sappia bene ogni cosa successa alla madre è consapevole che non ha avuto un giusto trattamento dal Ministero e sentir parlare quello sbruffone è il colmo, soprattutto per il padre che è un incompetente come lui.
«Ad Hogwarts non si arriva con raccomandazioni, come altrove» risponde ancora una volta Scorpius, prontamente.

Il petto del grifone avanza verso quello della serpe, affondando il suo sguardo cervone in quello limpido del nemico.
Sta per scatenarsi l'ennesimo litigio, un duello o forse una rissa tra quei due, ma prima che Scorpius possa afferrare il suo colletto, Albus lo raggiunge di fretta e poggia una mano sulla spalla: «Fermo, non ne vale la pena».
Prende un grosso respiro, le braccia cedono lungo il corpo e annuisce, ascolta il consiglio dell'amico che sa sempre come calmarlo quando sta per perdere le staffe.
Fa anche un passo indietro, ma con gli occhi sempre puntati contro Howard, finché non viene fatto voltare con una pacca per andare via.

Albus sospira pesantemente e scuote il capo: «Non devi dargli retta, lo sai. Lui e quei deficienti vogliono solo provocare».
«Lo so, ma non devono permettersi di parlare male di mia madre»
«Non smetteranno di farlo, possono permettersi solo queste schifose battute, non hanno altro»
«Non so essere così ragionevole come te, lo sai» sbuffa e si volta dall'amico «Non è il massimo essere uno Smith, ma mia madre è una donna tanto buona, ha fatto molto per tutti noi e-»
«Ha salvato il mondo magico, mio padre, tuo padre e per giunta te raccogliendoti da una cesta, lo so, lo ripeti sempre»
Quel ragazzo non fa altro che ripetere questo mantra dal primo anno, dal primo giorno in cui ha ricevuto questo genere di fastidi da parte dei Grifondoro, non tollerando che una donna buona e d'onore come la madre riceva brutte parole.

Arrivano in Sala Grande e si accomodano nella loro tavolata, adesso devono fare colazione e raccogliere le energie prima di una giornata lunga e piena di studio. La scuola è iniziata da una settimana eppure hanno già tanto da fare.
Scorpius afferra un muffin al cioccolato e lo addenta con gusto, adora il sapore dei dolci, e scrolla le spalle adesso che è lontano da discussioni inutili.
Davanti a lui c'è Albus, mentre al suo fianco si mette a sedere Emily, appena arrivata con una faccia annoiata e stanca.
«Non hai dormito ieri?» domanda il moro, notando le sue occhiaie.
«L'idea di vedere mia madre mi fa venire la nausea»
«Pensavo ti fossi abituata a vederla tutti i giorni qui»
«Essere la figlia della professoressa Davenport? Ah, grandioso, guarda» accenna un riso sarcastico e scuote il capo «Sono giorni che non fa che ripetermi che devo comportarmi bene e studiare di più»
Bisogna ammettere che essere figlia di un insegnante non ha molti vantaggi come si può pensare, bensì è una grande scocciatura.
Lei è ancora al terzo anno, le manca ancora un sacco di tempo prima di andare via ad Hogwarts ed è già stanca.

Scorpius si pulisce la bocca con un tovagliolo mentre ascolta quei due passivamente, assorto dai suoi pensieri e preoccupazioni della giornata.
Una cosa che fa ogni giorno è ripetersi un elenco delle varie cose che deve fare: prima di tutto finire di mangiare, poi ha Trasfigurazione alla prima ora, dopo le lezioni mattutine deve pranzare, nel pomeriggio ha gli allenamenti di Quidditch, poi deve studiare e sarà finalmente libero in tarda serata, verso l'ora di cena.
Sorseggia del caffè, sospira e poggia comodamente le spalle contro lo schienale in legno della sedia, voltando poi lo sguardo verso la giovane ragazza.
«Stai parlando tantissimo oggi» accenna una risata e scuote la testa.
Lei lo fulmina con sguardo e soffia l'aria dalle narici con forza: «Non lamentarti sempre, sei tu troppo silenzioso di mattina. Metti le persone a soggezione».
«Se non finisco il mio caffè non connetto, come la maggior parte delle persone normali.»

Emily rotea gli occhi al cielo e con la forchetta infilza una salsiccia per saziarsi a dovere prima di iniziare la giornata, ma strappa un ghigno disgustato a Scorpius.
«Non guardarmi così solo perché non mangi carne»
«Sono esseri viventi, stai mangiando qualcosa che poco tempo fa respirava e camminava»
Come ci si poteva aspettare, nella crescita il ragazzo è diventato vegetariano e il suo amore per le creature è aumentato a dismisura.
Proprio per questo è il migliore in Cura delle Creature Magiche, si trova affine con ogni tipo di animale magico, e trova tutti estremamente interessanti e anche molto carini.
Non avrebbe paura nemmeno a confrontarsi con un Nundu, li considera affascinanti.

Quando è ora di andare a lezione tutti gli studenti si alzano, i più piccini corrono emozionati mentre i più grandi strisciano a passo lento verso le solite classi da loro ben conosciute.
Albus affianca Scorpius e sbadiglia: «Non ho proprio voglia di sentire Suzanne oggi».
«Ricordati di chiamarla professoressa... ti voglio ricordare la figuraccia fatta il primo anno!» ride il biondo.

Era la prima lezione in assoluto di trasfigurazione, il piccolo Smith e il piccolo Potter erano emozionatissimi, la loro pelle vibrava e gli occhi erano spalancati all'idea che avrebbero fatto i loro primi incantesimi a scuola.
«Mia mamma mi ha insegnato qualcosa durante l'estate, però io non vedo l'ora!» esclamò Scorpius, sistemandosi a dovere la cravatta sul collo.
«Ah, io non so come la prenderanno tutti nel vedermi... così»
L'amico gli sorrise per trasmettergli conforto e posò una mano sulla sua spalla.
«Non ti preoccupare, è bello essere Serpeverde e poi staremo sempre insieme!»
Lui storse le labbra ma annuì, si fidava di Scorpius.Le loro chiacchiere in corridoio, però, si fermano alla vista della professoressa McGranitt, che era la preside, felice di vederli in quella scuola e avendo buone aspettative sui due.
«Buongiorno ragazzi, spero che questo primo giorno di lezione si prospetti bene per voi» sorrise.
«Buongiorno Minerva!» esclamò ingenuo Albus.
Conoscendo la donna da anni, fin da bambino, gli era venuto spontaneo chiamarla per nome, ma poco dopo, vedendo il suo sguardo pietrificato, divenne tutto rosso.
Scorpius gli diede una gomitata e trattenne una risata: «Ci scusi, professoressa».

In quella scuola sono circondati da amici di famiglia, cosa piacevole all'inizio, che però si è rivelata un po' una tortura.
Vedere i professori alle cene di Natale non è uno spasso.
L'unica parte bella è Dobby, uno dei più cari amici dei due ragazzi, soprattutto di Scorpius.
Lui ricorda ogni cosa che l'elfo gli ha preparato da bambino, i loro abbracci e la premura di quella creatura nei suoi confronti.
Dobby è una sorta di padrino per lui, spesso gli porta qualche buon dolce e gli dà dei consigli e suggerimenti su come affrontare le sue giornate.
A differenza delle altre persone conosciute lui non gli mette alcuna pressione.

Si siedono in classe uno al fianco dell'altro ed escono i loro libri, anche se già abbastanza scocciati.
Quest'oggi parleranno di scambiare le proprietà di una pianta in un'altra pianta, e a dire il vero è un argomento noiosissimo.
Scorpius rotea gli occhi al cielo e stende le braccia sul banco, cercando di tenersi il più possibile attento.
Ma nonostante i suoi occhi siano puntati sulla professoressa, apparendo attento e vigile, in realtà sta pensando ad altro.
Adesso la mente è focalizzata sul Quidditch, nel pomeriggio ci saranno gli allenamenti per la partita che si terrà la settimana dopo ed è parecchio agitato.
Scorpius attualmente è tra i migliori battitori avuti ad Hogwarts, questo perché gli anni passati a giocare a baseball lo hanno aiutato ad avere una postura perfetta e una mira impeccabile.
I genitori continuano a propinargli l'idea che è semplicemente molto talentuoso, che a prescindere dai suoi allenamenti negli Stati Uniti sarebbe stato bravissimo.

Durante la partita Grifondoro-Serpeverde ci saranno tutti: amici, parenti, professori.
Non si sente in imbarazzo per questo, lui non è un tipo timido, però ogni volta vedere tutte le persone che ama ad assisterlo è parecchio emozionante, vuole dare il massimo e dimostrare ai suoi genitori tanto cari che è all'altezza di Draco Malfoy e Jasper Smith, due ex-giocatori talentuosi.
Ripete nella sua mente gli schemi di gioco, in che modo deve colpire la palla, per quanto tempo allenarsi.
Si passa una mano per i capelli e sospira, deve andare alla grande.

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Una lieve folata di vento passa attraverso le candide tende del Manor, accarezzando la pelle di Draco ed Esme ancora avvolti dalle braccia di Morfeo.
La donna è adagiata sul petto del marito, mentre una coperta morbida si posa sul suo corpo ancora nudo dalla notte precedente.
Le calde mani di lui sono sulle sue spalle, stringendola dolcemente a sé, ronfa beato.
Un forte raggio di sole colpisce gli occhi di lei, costretta a svegliarsi ma con fatica. Sbadiglia, apre le palpebre e stiracchia un braccio, facendolo poi riversare lungo il petto del marito.
Sentendola muoversi si interrompe anche il suo sonno, e prende un profondo respiro, lungo ed intenso.
«Buongiorno, fatina.»
«Buongiorno, amore mio» mormora a voce bassissima, guardandolo dal basso e mostrandogli un piccolo sorriso «Dormito bene?»
«Dopo ieri notte ho dormito più che bene»
Lei accenna un riso e gli accarezza una guancia, facendosi guardare negli occhi così da immergersi nelle sue iridi celeste per qualche secondo.
Il miglior risveglio, per lei, è proprio questo: poterlo guardare.

«Oggi non ho lavoro e possiamo stare tutta la giornata assieme» la voce per quanto pacata mostra entusiasmo, lei è sempre contenta di stare con Draco e ogni minuto passato assieme è un toccasana.
In questi anni si sta godendo la sua vita, dopo tutto l'affanno può riposare e recuperare le energie.
Ormai sono passati più di dieci anni dopo l'ultima volta che ha dovuto combattere l'ennesimo problema, ma non sono abbastanza per sentirsi completamente in pace, soprattutto perché il rapporto con il marito è stato risanato giusto cinque anni prima.
Vuole recuperarli tutti, baciarselo ogni minuto e non vivere più perdite e paure. Esme adesso è felice e vuole esserlo sempre sempre sempre.
«Sei diventata super appiccicosa da quando siamo tornati al Manor» ride l'uomo, facendole una tenera carezza sul viso.
«Dopo tutti gli anni di sopportazione come minimo devi ripagarmi il favore!» scherza lei, eppure sente davvero il bisogno di stargli vicino.

Non appena fecero un passo dentro la maestosa villa entrambi furono pervasi da un brivido di disagio, ogni cosa era rimasta la stessa e le centinaia di memorie sgradevoli comparvero ancora una volta nelle loro menti, nonostante in quel luogo hanno costruito tanti altri bellissimi ricordi: la venuta di Scorpius, i suoi primi passi, ma anche tutte le bellissime giornate trascorse a curare i loro gigli o le serate a leggere un bel libro.
Ma per il figlio farebbero questo ed altro. Lei si voltò dal marito e prese la sua mano, stringendola con forza: «Per fortuna sono con te».
Lui le baciò il capo e le sorrise, notò quanto fosse cambiata in quegli anni, come quelle cicatrici che aveva sul corpo fossero ancora presenti ma nel suo animo. Una donna ricostruita, ma piena di crepe.
«Te l'ho detto, starò con te in ogni momento»
«E io con te, lo prometto, Draco. Non ti lascerò mai più»
«Io non lascerò te, promesso»«E noi le promesse le manteniamo sempre»

Quella promessa la stanno mantenendo e la manterranno per davvero, credetemi.

Esme si alza dal letto, si veste con una bella camicia da notte in seta e attende che anche il marito si metta in piedi per poter andare a fare colazione.
Oggi sono molto allegri perché si dedicheranno a far tante cose assieme, approfittando del tempo da soli per coltivare il loro rapporto.
I due preparano la colazione, si mettono a tavola e iniziano a gustare due tazze fumanti, una di tè e una di caffè, tra una chiacchiera e l'altra.
«Tra poco sarà il compleanno di Scorpius» dice Draco «Hai già pensato a qualcosa, vero?»
Questa è una domanda retorica, sa bene quanto alla moglie piaccia organizzare feste e festicciole, soprattutto per i suoi amati.
«Oh, si! Visto che il diciassette novembre è martedì, pensavo che si potesse fare una festa di sabato, e sia lui che gli altri possono tornare venerdì sera! In questa maniera il diciassette sera potrebbe festeggiare solo con i suoi amici ad Hogwarts, sai come facevamo io e te, e magari posso spedirgli qualche regalo e dolce!» la sua voce è piena di entusiasmo, sta già organizzando ogni cosa «Lui è un ragazzo ormai, magari vorrà fare qualcosa con un po' di alcol in sala comune»
I due ridacchiano, non si sono dimenticati come è essere giovani, e sperano che il figlio possa vivere una vita spensierata e giocosa.

Anzi, sono fermamente convinti che lui lo stia facendo, soprattutto grazie ai loro sacrifici e modi di fare.
Non ha da pensare ad alcun Signore Oscuro, profezia, famiglia oppressiva.
Lui è un ragazzo fortunato, loro lo stimolano e amano, lo lasciano libero di fare ciò che vuole, e grazie al loro stile di vita adesso tranquillo può vivere senza preoccupazioni.
Ne sono felici, loro sperano solo il meglio per lui.

«Pensavo che potremmoregalargli una scopa nuova» propone Draco «Ne è uscita una nuova di ultimagenerazione»
«E poi anche una mazza da baseball per questa estate!» continua la moglie.
I due hanno gli occhi che brillano, iniziano a parlottare su tutto ciò chehanno da fare nei prossimi giorni per Scorpius.
Devono decidere cosa preparare per la festa, cos'altro organizzare, devonoanche andare a comprare ogni regalo e pensierino, non si limiteranno a duesemplici oggetti.
Draco sorride e sospira: «Merita questo ed altro».
«È pur sempre il nostro fagiolino, no? Deve essere tutto perfetto, come lui.»

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Buongiorno a tutt*!
Eccomi qui con un secondo capitolo, piuttosto tranquillo e senza alcun "particolare".
Ma siamo solo all'inizio, ci stiamo solo addentrando ad una nuova vita magica che aspetta solo di essere scoperta.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Ci vediamo lunedì💚

Ricordo che gli aggiornamenti saranno 3 volte a settimana: lunedì, mercoledì e venerdì.

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