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Terzo angelo, quello che ha delle premesse.
Il terzo angelo ci fa essere euforici, ma il giorno dopo paghi le conseguenze di quell'allegria amaramente.
Mal di testa, stanchezza, ogni minimo rumore diventa uno scoppio nucleare.
Eppure la sera prima eri felice con quella seconda Capiroska in mano.
Questo terzo angelo non mi ha mai avuto, non mi piace, ma su di te ha avuto la sua bella fetta di influenza.
Bevo, ma solo per il gusto di bere, non mi piace l'effetto euforico che mi da l'ubriacatura e non mi piace come mi fa svegliare il giorno dopo, a te non importa.
Mi hai chiamato spesso da ubriaco, a volte mi chiamavi ubriaco e fatto, ma ero abituata al te fumato, il te etilico lo conoscevo solo tramite chiamate.
A volte mi avresti voluto ignorare e divertirti bevendo, almeno per una serata e poi finivi sotto l'effetto di alcol a cercarmi.
Io ci soffrivo.
L'idea che tu mi chiamassi solo da ubriaco dopo tutto quello che c'era stato, dopo tutte le cose che tu sapevi di me e che io sapevo di te e che agli altri non era dato sapere, sentirti dire che mi chiamavi solo perché ubriaco, era una coltellata profonda.
I tagli non potevano aiutare a sentirmi viva dopo quelle parole e l'erba se ne avessi avuta con me, non mi avrebbe liberato dal mio corpo pesante.
Ho bevuto anche io in quel periodo, fingevo di divertirmi con i miei amici, ubriacandomi e godendomi il momento, per poi ricordarmi il giorno dopo che meritavo quella sofferenza fisica, meritavo tutto quel dolore.
In fondo lo meritavo davvero, ma per un motivo diverso da quello che continuavo a ripetermi.
Se fai una cazzata ne paghi le conseguenze, ma per me era come se meritassi anche senza motivo di stare male.
In più da brava ed autolesionista, il dolore mi aiutava, nella mia mente contorta a sopportare le delusioni più profonde.
Fortunatamente riuscì ad uscirne, non mi sarei data all'alcol, non volevo cadere troppo in basso dal chiamarti per cercare di riaverti nella mia vita, perchè lo avrei fatto.
Col terzo angelo tutto è veramente perduto.
Quando fumi cerchi una calma momentanea, quando vai di erba cerchi di stare in pace, ti rilassi, ma bere significa davvero voler annegare ogni pensiero, non fa per me.
Non so se per te valeva questa stessa regola, ma in fondo, la pensavi spesso come me se cose simili, mi uccideva l'idea però che a portarti al voler annegare ogni problema, oltre a quelli che ormai conoscevo meglio dei miei, adesso mi ero aggiunta anche io.
L'idea che tu volessi bere per non pensare a me, perché io ero diventata uno dei tuoi opprimenti demoni, era un macigno che gravava su di me.
Un antico racconto giapponese narra di un filo rosso
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