Maria

Se pensate a Maria dovete immaginarla non con il suo aspetto, perché il suo aspetto è un aspetto come un altro e descriverlo sarebbe avvilente per i miei sentimenti, immaginatevi la vostra Maria, la Maria che avete sempre visto da lontano, sempre ammirato e che non avete mai avuto il coraggio di avvicinarci. Ecco, così era Maria, un qualcosa di unico ai miei occhi che non sottostava ad alcun canone di ragazza odierno. E io l'ammiravo, distante, ogni giorno nella nostra classe, io ero seduto nella terza fila, vicino alla finestra, mentre lei era seduta proprio davanti alla cattedra, così che la professoressa potesse vederla chiaramente. Una volta due compagne le chiesero perché si sedesse sempre lì e lei rispose come se fosse una cosa ovvia "Perché così vedrà che non ho difetti per tutto il tempo". Non so precisamente cosa intendeva con quelle parole, di certo non era una che lisciava il pelo ai professori e non sembrava nemmeno il tipo che si dava delle arie. Maria era così, indecifrabile, bellissima, unica. Io non riuscivo a staccare gli occhi da lei e nonostante mi dichiarai e lei mi rifiutò sorridendo, la mia mente non si stancava di farsi del male pensando a lei ed io in tutta onestà non glielo impedivo, adoravo quel dolore perché quel dolore era per me la dimostrazione del mio amore, soffrivo perché amavo, amavo perché soffrivo, così il mio pensiero mi percuoteva ogni giorno.

E poi. E poi la mente fece il suo percorso, lo stagno puzzolente del mio pensiero cominciò a fluire via come un fiume in piena, la pioggia incessante delle attività che facevo ogni giorno che non mi lasciava possibilità di respiro, quindi ancor meno di pensiero, prese il sopravvento e Maria sparì come una roccia lanciata in un lago che mostra le sue ultime vibrazioni prima di sparire.
Ho capito così che il tempo non guarisce le ferite, anzi forse l'esatto contrario le trasforma in ossessioni, il tempo preso a se stante è una malattia. Ho capito con l'annichilimento totale del pensiero si può superare tutte le avversità.

Ma Maria era tornata, mi aveva salutato e io avevo salutato lei, crescendo è diventata ancora più bella di come me la ricordavo e ora avevo solo voglia di rivederla ancora una volta.

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