Freddo

Ho riottenuto il numero di Maria, sono davvero euforico in questi giorni, così ho elaborato un piano che funzionerà tantissimo! Per due giorni non l'ho scritta, nemmeno uno "ciao", così sentirà il desiderio di contattarmi e farà lei la prima mossa, ma anche se non farebbe la prima mossa per timidezza o altro, appena le manderò un messaggio abbastanza classico e non troppo euforico, perché non bisogna mai mostrarsi troppo interessati, altrimenti si rischia di passare per dei morti di figa ed è lì che la vostra carriera amorosa finisce, mi contatterà sicuramente tutti giorni, per sapere cosa sto facendo e cercando di capire cosa io provo per lei, finché non sarà lei a chiedermi di uscire, in fondo è stata lei a darmi il suo numero, quindi è la prima che prova interesse. Ho elaborato questo piano perché se mostro troppo interesse probabilmente mi vedrà troppo attaccato, oppure si farà una pessima opinioni di me, oppure non lo so! So solo che questa è una guerra, la prima battaglia è appena iniziata. Fare e non fare sono due facce della stessa medaglia, non facendo niente sto automaticamente facendo qualcosa, devo colpire al momento giusto altrimenti perderò subito e tutto sarà stato vano, inutile. È così che funziona, muoversi a passi leggeri come un soldato in una giungla piena di nemici che non vedono l'ora di piombarti addosso al minimo "crack" di un ramoscello. Attendere, attendere e attendere, così avrei conquistato Maria.
Ma non so perché, tutto questo pensiero mi sembrò deleterio. Non dò peso alla cosa e mi concentro sul messaggio perfetto, perché il primo messaggio dev'essere perfetto, un qualcosa che resterà nella nostra storia e che nessuno potrà mai imitare. Così prendo una patatina mentre sono disteso sul letto e me la mangio, poi con una mano vado sulla chat di Maria e inizio a scrivere
"Ciao Maria"
Troppo banale, cioè è classico, ma palesemente svogliato, tra l'altro sulle chat non c'è nemmeno la possibilità di far capire l'intensità di un messaggio poiché è scritto, dovrei mandarle un vocale? Ma un vocale come apertura di una chat tra due persone è fin troppo strano, anzi inquietante, ti trovi quel vocale lì, perso nella conversazione, magari di qualche secondo che va aperto e ascoltato, una voce nuova che ti suona nuova e magari anche impacciata perché è il primo messaggio, va bene che conosco Maria, ma è come se fossimo due sconosciuti ora, come se tutti i nostri trascorsi fossero andati via con il diploma, quel giorno nemmeno ci salutammo.
"Ciao Maria, non dirmi niente se non ti ho contattato in questi giorni e che sono stato occupato a..."
No, anche questo è banale, ma che vuol dire poi? Che nell'arco della mia veglia, il sottoscritto, non ha tenuto in mano per un attimo, nemmeno in bagno, il suo cellulare per mandare uno stupidissimo messaggio?! Meglio aspettare un suo di messaggio.

Poi l'illuminazione, so cosa scrivere.
"Ciao Maria, ti contatto ora perché in realtà non sapevo davvero come cominciare, immaginare te mi ricorda i bei, o quasi, tempi passati alle superiori, dove le giornate volavano, ma allo stesso istante si fermavano nel tempo e nei nostri ricordi. Ricordi che ho custodito molto gelosamente in quella playlist che è la mia mente, che quando meno me lo aspetto clicca play su una "canzone" e me la fa rivivere come se fossi catapultato in quei giorni pallidi e sbiaditi, dove l'unica figura chiara tra quei banchi e corridoi era la tua"
Cos'è questo stato emotivo che sento dentro in questo momento? Nostalgia? Terrore? Dolore? Perché più cerco di immaginare i miei ricordi, più questi cambiano forma? Tremo tutto, ma forse non dovrei pensarci e mandare il messaggio a Maria, anche se forse ho esagerato, spero di non sembrare per lo meno uno sfigato.

"Maria sta scrivendo..."
Oh, avrà visto che stavo scrivendo e si sarà incuriosita, facendo lei la prima mossa, chissà cosa starà scrivendo. Giro un'attimo gli occhi che trovo la scritta
"Ultimo stato online..."
Magari non trova le parole giuste anche lei? Starà formulando un messaggio come il mio? Tutto questo mi riporta davvero alle superiori. Guardo il soffitto facendo su e giù con gli occhi in cerca di qualche risposta, ma più ci penso e più mi convinco che la nostalgia stia prendendo il sopravvento sulla realtà, cos'erano davvero le superiori? Perché non riesco a ricordarlo? Ritorno gli occhi alla chat. "Maria sta scrivendo..." Maria. All'epoca non la chiamavo così formalmente, aveva un nomignolo, uno di quelli scemi che si attribuiscono alla persona che ci piace per cercare di far breccia nel suo cuore con la nostra tenerezza, anche io ne avevo uno che mi aveva dato lei, magari più come un "ricambio equo per gentilezza più che altro, quanto eravamo scemi, ma sbagliavamo?
"Maria sta scrivendo..."
Che situazione tediosa, perché mi sale un'improvvisa ansia? Mi lascio cadere di spalle sul letto. Dovrei andare a fare altro? Tanto il non risponderle subito fa parte del piano per non sembrare un disperato, cosa che non sono, anche perché è da tempo che non pensavo ad avere una relazione o un'amicizia con qualcuno. Quanti strani pensieri affiorano nel mentre si aspetta il messaggio di qualcuno. Che palle. Riguardo il cellulare.
"Maria sta scrivendo..."
Ma cosa diamine starà scrivendo?! Poi abbassai gli occhi sulla chat.
"Ciao"
Rilessi il messaggio che stavo per inviare e lo cancellai subito dopo. Freddo. Era questa la strana sensazione che stavo provando poco fa. Freddo. Il suo messaggio era così freddo e diretto, impassibile, non perché lo schermo altrettanto freddo del mio cellulare non traspirava emozione alcuna, no. Perché io conoscevo Maria, quella Maria che ricordavo, quella Maria che viveva nella mia mente costantemente si è di nuovo scontrata con la Maria della realtà, e come un pezzo di gesso bianco lanciato contro un muro enorme cinquanta metri di pietra, si frantumò tutto, lasciando solamente una piccola macchia bianca su di esso, che sarebbe andata via nel tempo. Ecco allora che sentii di nuovo la freddezza, di quei giorni, di quando la guardavo le prime volte e il cuore caldo si gelava e si deludeva e lentamente scendeva nello stomaco per farsi inacidire dai succhi gastrici per smettere di essere di quel che è, ecco che sentivo di nuovo freddo e mi vestii pesante con la mia riluttanza.
Occhi sul cellulare, un nuovo messaggio.
"Non hai cambiato casa, vero? Perché sono sotto casa tua"

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