X-Doll

Il sangue occupava tutta la sala, ed una risata innocente riempiva il silenzio, indossava un vestito arancione con rifiniture bianche, il tessuto si era sporcato con le macchie di sangue, si era messa a pugnalare con una forchetta uno dei suoi tanti schiavi, che usava e trattava come fossero bambole.

-mia signora la smetta, la supplico!-pianse uno dei tanti angeli nella stanza.

Si bloccò, alzandosi da quel corpo martoriato, fissò con sguardo vuoto l'angelo che aveva osato parlare.

-vuoi prendere il suo posto forse? Prego accomodati-

Calò il solenzio, rotto solo da alcuni gridolini e singhiozzi prodotti dal resto dei servi, l'angelo abbassò il capo, ammutolendosi.

-come pensavo-guardò il corpo a terra-oh... Ho rotto un altro dei miei giocattoli.... Beh è il caso di buttarlo via e prenderne uno nuovo!-rise battendo le mani.

Le guardie entrarono e portarono via il corpo, nessuno sapeva dove precisamente portassero i corpi, magari venivano dati in pasto alle viverne, in ogni caso tutti pregavano che quella povera anima fosse ormai morta e non ancora viva, non era raro che la dea dalle fattezze di bambina buttasse via persone ancora vive.

Era arrivata secoli orsono e aveva preso il posto della dea precedente, diventata la nuova dea drago, non fu brutale quando la uccise, era quasi dispiaciuta, passarono due giorni e da lì... Iniziò il massacro, l'angelo che servì la dea precedente fu pervaso dal dolore, dagli incubi, non sopportava ciò che quell'essere faceva, ciò che amava fare, il ricordo della sua amata non bastava a contrastare quel dolore, quel disgusto... Così decise di svanire...

Si impiccò appena il sole iniziò ad albeggiare, fortunatamente il suo corpo non ebbe una fine indegna, il Burattinaio era riuscito a prendere il corpo e dargli la possibilità di diventare polvere di stelle, i collari impedivano perfino dopo la morte di abbandonare la loro schiavitù, una punizione eterna per ciò che avevano fatto in principio.

La dea amava torturare i suoi schiavi, sperimentare su di loro, per lei non valevano niente, erano solo delle bambole, molti dicevano che in gioventù era stata vittima delle peggiori atrocità, eppure non riuscivano a provare pena per lei, coloro che avevano visto i suoi alloggi davano la stessa descrizione, un'enorme stanza per bambole, con tanti servi vestiti in modo uguale, avevano giurato che ci fossero anche alcuni corpi, modificati da sembrare pezza, quelle povere anime non avevano il lusso di riposare, dovevano stare sempre all'erta, sempre perfetti, sempre ubbidienti altrimenti la pena era la tortura o la morte e se la padrona sceglieva quest'ultima avrebbe fatto in modo che fosse lenta e dolorosa.

La sua tirannia fu la più lunga, la più sofferta e odiata, aveva decretato che chiunque avesse avuto figli mezzo sangue sarebbe stato ucciso insieme ai figli, lei stessa uccideva i cuccioli con le sue mani, i draghi dovevano stare solo con i draghi, quei pochi che osavano infrangere la legge scappavano, ma lei li trovava sempre.

-hmm sono venuta a sapere che avrai in figlio mezzo sangue-disse guardando la donna.
-mia signora...-
-lo sai cosa succede ai mezzo sangue-
-la prego mia signora lo lasci vivere! È stato solo un errore di gioventù glielo giuro-
-beh... Se è stato un errore non vedo perché uccidere te-
-cosa..?-
-può succedere di essere sedotti da una razza straniera... E gli incidenti capitano-
-ma... È innocente, non merita la grazia?-
-mia cara non ho mai dato a nessuno la grazia... Perché iniziare adesso?-

Con spietatezza distrusse l'uovo che la povera donna aveva adagiato nel nido, cadde in un pianto isterico, sentiva il bisogno di urlare, di uccidere la dea, suo figlio era morto senza possibilità di esistere.

-come ha potuto? Era innocente! Innocente!-pianse.

Altre famiglie si trovavano vicino, non potevano nemmeno consolare la povera donna, altrimenti la dea li avrebbe puniti, perdere un figlio è perdere una parte di se stessi e sebbene non tutti avessero sperimentato quella sensazione, potevano capirla, un popolo unito come loro era raro.

-mi stai mancando di rispetto?-

Rimase in silenzio, i suoi occhi erano spenti.

-lo prendo come un si-si stava preparando per ucciderla.

Quando un demone del gelo la fermò.

-si fermi mia signora, la prego, la supplico-

La dea lo guardò con un sorriso sulle labbra.

-oh tu devi essere il suo compagno?-
-io...-
-non dovevi venire!-urlò la donna.
-ha ragione sai? Non dovevi proprio venire-in una frazione di secondi ruppe il collo della donna che cadde senza vita al suolo.
-no,no,no,no! Piccola avanti alzati! Ti prego alzati-pianse correndo vicino al corpo, lo strinse a se sperando in un miracolo.
-non dire idiozie, è morta, come presto lo sarai tu-

Il demone del gelo chiuse gli occhi, accennando ad un sorriso.

-almeno saremo insieme-pensò.

Ancora il suono delle ossa che si rompono ed un altro corpo senza vita, appena fu andata via i draghi diedero la giusta sepoltura ai corpi, nessuno doveva rimanere senza una giusta cerimonia.

Per la dea la vita era un gioco, sadico e perverso, quando finalmente la sua tirannia fu spodestata caddero lacrime di gioia, tuttavia la servitù ricordava sempre quello che aveva fatto, quali atrocità aveva compiuto, ne parlavano ancora, i draghi bianchi, spesso cantavano per le vittime della dea.

Il suo nome non era conosciuto da nessuno, si faceva chiamare Doll, alle volte ne pareva una e dava lo stesso brivido lungo la schiena.

Il suo aspetto di drago era stato visto pochissime volte, era un drago nero con incisioni azzurre sul corpo, denti affilati come i serpenti che iniettavano veleno nella vittima, un veleno che lasciava paralizzati ma pienamente coscienti, voleva che le vittime soffrissero mentre li torturava.

-sei venuto a prendere il mio posto? Non lo crederò mai!-rise guardando il cacciatore.
-non voglio il tuo trono, voglio la tua morte!-
-come se ci fosse differenza, oh bene... Iniziamo!-

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