IV - la maledizione del dio drago
In tutto il creato vi era un dio che nessuno avrebbe osato sfidare, quest'ultimo era il dio drago, un essere dalla potenza infinita, la sua vita era immortale e non vi era modo di ferirlo, ma questo non era totalmente vero...
C'era un modo per ucciderlo, ma il prezzo da pagare era troppo alto;
una volta ogni 20.000 anni un'arma speciale, forgiata dal primo dio drago, sceglieva una persona che discendeva o aveva legami con i Cacciatori, grande stirpe di antichi guerrieri votati a sterminare i draghi, forgiavano le loro armi con le ossa di drago, uniche in grado di ucciderne uno, escluso il dio drago, una volta scelto il guerriero l'arma si adattava alle sue capacità, variava forma,peso e aspetto.
Quando fu scelto il guerriero, quest'ultimo partì verso il pianeta dei draghi, imbarcandosi in una delle tante navi che portava schiavi al loro mondo, una volta arrivato, nessun guerriero si sarebbe aspettato di vedere un pianeta florido, dalle costruzioni indescrivibili, case e nidi incavati in alberi immensi e nelle montagne, i dragoni cambiavano aspetto a piacere, assumendo la forma che più gli tornava comoda, sapevano del suo arrivo, ma non fecero nulla per fermare l'avanzata del guerriero prescelto, osservò gli sguardi di coloro divenuti schiavi, c'era pietà e tristezza, perché mostrare pietà a qualcuno che li avrebbe liberati?
-un'altra anima venuta a reclamare il sangue del dio drago?-
Si voltò e lo vide, seduto sulle gradinate fiancheggiato dal suo schiavo, vicino a loro vi erano altri due personaggi, uno era estremamente magro, un sorriso dai denti acuminati e vestito di pelli di animale, il volto coperto da una maschera piumata, accompagnato da due schiavi, una era una saiyan, indossava una maschera di legno dal sorriso spaventoso, l'altro era un angelo, vestito allo stesso modo della saiyan, il terzo individuo era molto alto, una corporatura robusta e uno sguardo freddo, sulla schiena aveva un enorme martello, non era accompagnato da nessuno.
-ti starai chiedendo chi siamo nevvero?-rise il primo.
-non è necessario parlare-disse in modo stridulo la seconda persona, che effettivamente era una donna.
-inizio io con le presentazioni! Mi faccio chiamare il Burattinaio-
-Scourge al tuo servizio~- fece un inchino la seconda.
-Constantine-brontolò il terzo.
-perché mai vi siete presentati a me?-
-abbiamo una signora qui! I miei ossequi vostra grazia!-rise Scourge.
-ci presentiamo con tutti quelli che passano, non sei la prima e non sarai l'ultima che sfida il dio drago-
Non si soffermò a parlare molto con quei soggetti, si apprestò a varcare la soglia della dimora del dio.
-non ti piacerà il finale di questa storia, credimi... Altezza-disse freddo il Burattinaio.
Non lo ascoltò, attraversò l'ingresso ed un drago in metallo la attaccò immediatamente, non era il dio... Pareva più un automa creato per proteggere la sala del trono.
-NON MI FERMERAI! HO UNA MISSIONE DA COMPIERE!-gridò la donna.
con un taglio netto, decapitò il robot che cadde a pezzi, finalmente poteva andare ad affrontare la bestia, seduto ai piedi di in immenso trono, costruito all'interno di un albero dai fiori bianchi c'era un uomo, sulle spalle portava un lungo mantello nero, sollevò il capo facendo un sorriso, l'uomo venne avvolto da un'aura violacea, per poi tramutarsi in un drago dalle scaglie bronzee, un imponente essere che soffiava fiamme verdi contro di lei, annerendo l'armatura bianca che portava la donna, quando riuscì a conficcare la lama nel petto del drago, il sangue cadde a terra, l'animale tornò nella sua forma di uomo.
-il tuo regno di terrore è finito dio drago-
-il mio regno sarà anche finito... Ma il tuo è appena cominciato-
Non capì all'inizio, quando il corpo del dio drago iniziò a diventare cenere, un'aura nera uscì da essa ed investì la donna, il suo corpo cambiò aspetto, la trasformazione fu dolorosa, quando riaprì gli occhi vide il suo corpo...
Era diventata un drago dalle scaglie color neve, si sentiva diversa ma allo stesso tempo era rimasta se stessa.
-vostra altezza, benvenuta nel suo regno- disse una voce.
Si voltò e lo vide, era un angelo con uno strano collare al collo.
-c-chi sei? Cosa mi è successo?!-
-io sono Dimitri... Sono il suo servo da oggi fino alla fine dei tempi... Come lo sono stato per il suo predecessore-
-predecessore? Non ho mai chiesto di diventare un dio drago!-
-è così che funziona mia signora, tra i cacciatori viene scelto un soggetto, se. è abbastanza forte da uccidere il dio drago lo diviene egli stesso-
-cosa dovrei fare ora?-
-non puoi più tornare nel mondo dei mortali, il tuo compito è guidare il popolo, stando alle regole del primo dio drago-
Rimase a fissarlo e si sentì crollare il mondo addosso, uccidendo il dio drago si poneva fine ad un impero, è vero, ma al tempo stesso se ne creava uno nuovo, i cacciatori erano solo un gruppo di persone che credeva di poter fermare i draghi, quando in realtà contribuivano alla nascita di un nuovo sovrano, il dio drago era un essere potente, in grado di ridurre in cenere il più potente degli dèi, ma questa era la sua maledizione, condannato a rimanere legato al suo impero, senza via di fuga, senza possibilità di cedere il titolo se non con la sua morte e condannando un altro essere vivente allo stesso destino.
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