CAPITOLO 7

Passarono tre giorni, e il caldo di giugno iniziò a picchiare su Tastyville e dintorni, ma ciò non fermava la buona volontà dei nostri eroi.

I ristoratori erano tutti radunati nel laboratorio di Fitz a Starlight City. Lo scienziato aveva costruito abbastanza chiavi a curvatura per i ragazzi, i quali erano pieni di grinta. Quando dette una chiave anche a Penny e Alberto, poi prese un'arma dal suo tavolo, e la porse alla mora "Ne ho approfittato per migliorare la tua spara-sciroppo, mia cara Penny. Ora spara più colpi a raffica, come un mitragliatore." Penny prese la sua arma, la impugnò, e permette il grilletto. Una raffica di schizzi blu andarono a colpire gli altri ristoratori, i quali si girarono verso la mora guardandola storto. La ragazza divenne rossa d'imbarazzo, ridacchiò e disse: "Scusate ragazzi, controllato se funzionava." "Funziona, ne abbiamo la conferma." Rispose Alberto, per poi continuare: "Tienilo in caldo per quando arriviamo a Munchmore." "Contaci: ho voglia di fare una strage." Rispose Penny sorridendo. I ragazzi lanciarono le loro chiavi a curvatura verso la parete del laboratorio, 13 varchi si aprirono, e al tre del professor Fitz, tutti si buttarono nel proprio varco.

Scarlett e Rudy vennero sbattuti nella loro cella, dopo l'ennesima estenuante giornata fatta di lavoro forzato, torture e abusi, tutti per compiacere quel mostro di Radley Madish. Erano seduti sul freddo pavimento della gabbia, entrambi pieni di lividi, Rudy era senza occhiali, rendendo visibile un occhio nero. "Quello la ci diverte a vederci soffrire. Sia maledetto il giorno in cui è nato, quello stronzo di vacca idrofoba, BASTARDO, COGLIONE, CHECCA...!" Scarlett non riuscì a finire il suo sclero, che una potentissima scossa la colpì. Quella era una scossa più forte delle altre, così tanto, che nel mentre si morse la lingua. Quando la scossa terminò, la rossa sputò sangue che andò a macchiare il pavimento della gabbia. Rudy rimase paralizzato ad osservare le gocce vermiglie, mentre Scarlett divenne taciturna, mise le braccia conserte e si spostò nel suo angolo. Il corvino la osservò allontanarsi, e anche lui si spostò nell'angolo opposto, per poi aggiungere un segno sul muro, facendo un totale di 6 giorni di prigionia.

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