Ventottesimo Capitolo

Per un attimo non dissi o feci nulla. Rimasi a guardare a bocca aperta i miei tre amici attraversare la navata centrale, lo sguardo rivolto verso il basso e l'espressione quasi immobile. Bruce apriva la fila e aveva un occhio nero, oltre al volto sporco di terra. Indossava un completo rosso e anche in quelle condizioni faceva la sua figura. Sentii il cuore scoppiare di affetto per lui. Seguiva Dan, il cui aspetto era peggiore: sembrava che si fosse ribellato recentemente perché il tessuto del suo completo era strappato su una spalla. Il suo volto era livido, il labbro spaccato. Chiudeva la fila Bessie, che tutto sommato sembrava avere un aspetto normale. Era solo molto sporca e non sollevava lo sguardo da terra. Indossava un abito rosso in stile greco, corto sul davanti e più lungo dietro. Per un attimo credetti che fossero stati soggiogati per starsene buoni, ma poi vidi gli occhi di Bruce e Dan saettare da una parte all'altra della navata, studiando la situazione. Sembravano solo molto cauti ma padroni di se stessi.
-No- sussurrai, la testa sollevata fino all'impossibile - non farlo, Chris. -
Lui sorrise in modo folle, eccitato dalla piega che stava per prendere la faccenda. Mi si avvicinò a grandi falcate e ruppe prima le catene che mi tenevano i piedi bloccati, poi quelle che mi cingevano i polsi. Mi costrinse ad alzarmi ed io vacillai per un attimo sulle gambe, ma lo sguardo di Bruce, quando incrociò il mio, mi gelò sul posto. Il suo sguardo era confuso e spaventato, ma anche animato da un nuovo ardore che sembrava presagire il suo voler tentare di nuovo qualcosa. Il suo volermi proteggere.
Non so come nuove manette mi chiusero i polsi e Chris ne afferrò un'estremità, trascinandomi in malo modo verso i miei amici. Il pavimento era gelido a contatto con i miei piedi scalzi e camminare sul sangue mi fece rivoltare lo stomaco.
-Tu! - gridò Bruce contro Chris - pazzo squilibrato! Ti avevo già detto di stare lontano da lei! -
Il Vampiro rise, per niente impressionato. Continuò a strattonarmi finché non gli fummo proprio di fronte. - Sta' calmo, eroe. Mi dispiacerebbe rovinare ancora il tuo bel faccino. Non è necessario. -
Dan si era affiancato a Bessie, la quale mi guardava con occhi spalancati grondanti lacrime. Ricordai quanto mi fosse sembrata fragile durante le critiche del professor Malan ed ora al pensiero che potessero farle del male desiderai poter uccidere Chris con le mie stesse mani.
Non riuscii a reggere lo sguardo dei miei amici e mi rivolsi a Chris. - Non farlo. Non sei costretto. Puoi scegliere di non fare questo. -
-Sì che devo, Tammy- Chris li guardava con sufficienza, senza alcun sentimento di pietà o rimorso - è un passo fondamentale del Rito. La morte di persone a cui vuoi bene. È stato facile con Bessie, che avevo costretto a stare a casa fingendo di avere un po' di febbre. Dan non era previsto, ma era a casa con lei quando sono andato. Lui al posto di Cedric. Bruce, beh... Ha fatto un viaggetto dal preside al momento giusto. -
-Ma che cosa sta succedendo? - gridò all'improvviso Bessie, gli occhi sbarrati grondanti lacrime - Tammy, tu lo sai? Se sai qualcosa devi dircelo, perché a noi sembra di impazzire! -
Chris si rivolse alla mia amica, parlandole quasi con dolcezza, come a volerla rassicurare. - Posso spiegarti tutto io, tesoro. Credo che sia il minimo dopo tutti questi giorni di prigionia a cui vi ho costretti. -
Strattonò la catena per avvicinarmi maggiormente ai miei amici e vidi Bruce stringere i denti, pronto a scattare. Io lo guardai intensamente e scossi la testa con forza. Lui, con mio sollievo, mi ascoltò e non tentò un attacco che non avrebbe prodotto alcun risultato.
-Io sono un vampiro, così come le persone presenti qui in questa stanza. Quelle laggiù sono streghe e hanno preparato un rituale che mi renderà la creatura più potente sulla faccia della terra. Tamara è il centro del rituale, perché figlia di due vampiri e in quanto tale dotata di un sangue miracoloso. Voi siete le vittime sacrificali principali, dal momento che siete legati alla Pandora, ossia Tamara. Ho cercato di essere chiaro ma sintetico. Come sono andato? -
Bessie lo guardava con gli occhi sgranati e grondanti lacrime, terrorizzata a morte. Non meritavano di trovarsi lì e di essere coinvolti in quella situazione. Ciò che aveva intenzione di fare Chris era spaventoso ed io dovevo impedirlo ad ogni costo.
-Tu sei pazzo- gli disse Bruce. Anche conciato in quel modo cercava di farsi coraggio e di difendere la ragazza che amava, me. - Siete soltanto una setta satanica di invasati. Cosa credi di dimostrare così? -
-Io non voglio dimostrare niente. Voglio soltanto concludere il rituale. -
-Ah sì? - Dan aveva l'aria abbattuta, le spalle infossate. Sembrava stanco. - E noi cosa c'entriamo con tutto questo? -
Chris sorrise, mostrando i canini da vampiro, facendo così urlare Bessie ed indietreggiare gli altri due. - Voi siete le ultime vittime sacrificali da sgozzare sull'altare. -
Bessie si premette con forza la mano sulla bocca, trattenendo a stento un gemito. Le lacrime le rigavano il volto copiose inzuppandole le dita. Ancora non capiva del tutto cosa stesse succedendo ma non poteva non credere a ciò che i suoi occhi stavano vedendo. Dan era accanto a lei e le teneva la mano libera, Bruce era davanti ad entrambi come a volerli proteggere. Anche lui era sconvolto.
A quel punto capii di dover fare qualcosa, di dover agire alla svelta per salvare la vita dei miei amici. Lanciai uno sguardo pesante a Bruce e sperai che capisse. Io e lui ci eravamo sempre capiti con un semplice sguardo e speravo che, per un'ultima volta ancora, avesse fiducia in me. Lui schiuse appena le labbra e sembrò chiedermi spiegazioni con gli occhi, ma io gli voltai le spalle e mi concentrai unicamente su Chris. Mi accostai a lui fino a toccarlo con il mio corpo e fui soddisfatta di vedere come avessi attirato la sua attenzione. - Chris, ascoltami, ti prego. Ti supplico. -
Portò gli occhi su di me, improvvisamente serio. L'aria strafottente era sparita. - Sono tutto orecchie, Tammy. Ma sbrigati. -
Tentai di trattenere un sospiro di sollievo. Era in silenzio e aveva deciso di ascoltarmi, quindi questo era positivo. Se lui era disposto a sentire ciò che avevo da dire potevo convincerlo. Farlo ragionare. Fermare quella pazzia. - Chris, io so che tu non vuoi fare tutto questo. Ne sono certa. Non mi faresti mai soffrire in questo modo nonostante tutto, perché sai che io non ti perdonerei mai. -
-Davvero? - la voce sembrò priva di emozione, non mi permise di capire cosa gli passasse per la testa - forse sono disposto a correre il rischio. -
Scossi la testa con forza. - Non è vero. Desideri troppo il mio affetto, la mia presenza, la mia lealtà. Non faresti una cosa così irreparabile. -
Chris scrollò le spalle e guardò dietro di me, incrociando probabilmente lo sguardo dei miei amici. Di Bruce. Avvertii la presenza di quest'ultimo vicinissima dietro di me, come se fosse pronto a scattare per proteggermi dal vampiro. - Ti ho dato più di una possibilità per evitare tutto questo, ma non mi hai dato ascolto. Perché ora dovrebbe essere diverso? -
Gli presi il volto tra le mani e affondai le dita nelle sue guance, dicendomi che quello sarebbe stato il gioco di seduzione più importante che avrei fatto nella mia vita. Ora più che mai dovevo dare il meglio di me e non potevo assolutamente sbagliare. - Hai ragione ed io ho fatto un errore. Ti chiedo scusa. Avrei dovuto ascoltarti. Hai cercato di salvarmi in ogni modo dimostrandomi così il tuo amore in ogni occasione- lo accarezzai sia con la punta delle dita che con le mie parole, modellando la voce perché apparisse non soltanto seducente ma anche onesta - sono stata cieca e stupida. Ma ora sono disposta a cambiare e fare la cosa giusta, perché ho capito che mi ami. E puoi dimostrarmelo, darmi un'ultima prova del tuo amore. Lasciando andare i miei amici. -
Chris mi guardò, poi fissò loro alle mie spalle e dopo guardò di nuovo me. Lo vidi pensare, riflettere ponderare i rischi ed i benefici. Era combattuto, e questo era tanto positivo quanto negativo. Significava che stava davvero prendendo in considerazione la mia proposta ma dovevo essere certa che accettasse.
Continuai ad accarezzarlo, a sussurrargli ad un soffio dalle labbra. - Non hai bisogno di compiere questo rituale. Tu hai me. Quando sarà il momento avremo un'altra Pandora, insieme, ma ora non ti serve. Ti basto io. Non ti occorre nient'altro. -
Il Vampiro sembrò trattenere il respiro e mi parve di sentirlo tremare sotto le mie dita. I vampiri che ci circondavano non si muovevano e non emettevano un fiato, in attesa. Carlos era lì accanto, immobile, con le sopracciglia inarcate e l'espressione sorpresa. - Chris? Ti stai facendo incantare per caso? - alzò la voce, agitato - ricordi ciò che mi hai detto una volta? La voce seduttiva è una delle caratteristiche delle Pandora, in particolare di una furba come Tamara! -
Chris lo ignorò, guardava soltanto me. Il suo pomo d'Adamo faceva su e giù, lo vidi deglutire. Stava per cedere, me lo sentivo. - E che mi dici del tuo ragazzo Bruce? -
Scrollai le spalle. - Lo dimenticherò. Una volta che sarà sano e salvo non lo vedrò più e sparirà in fretta dalla mia memoria. Penserò solo a te. Starò con te. Imparerò ad amarti. -
Sentii Bruce trasalire alle mie spalle, sussurrare il mio nome, ma io mi imposi di non voltarmi. Forse lo stavo ferendo o forse aveva capito che stavo solo mentendo, ma in ogni caso lui avrebbe avuto salva la vita insieme a Bessie e Dan ed era questo l'importante.
-E Derek? -
Feci un enorme sforzo per rimanere impassibile e mantenere la voce ferma. - Lo salveremo, come eravamo d'accordo. Poi anche lui sparirà dalla mia vita e sarà soltanto un lontano ricordo. -
Per un attimo scese un silenzio di tomba in tutta la chiesa, rotto soltanto dal leggero scoppiettare del fuoco ai piedi dell'altare, ormai quasi estinto. Io non distolsi neanche un secondo lo sguardo dagli occhi di Chris, pensando soltanto a quel momento e a quale fosse il mio obiettivo. Avrei pensato in seguito agli effetti che quelle affermazioni avrebbero avuto su di me e a quali sarebbero stati i rischi e le conseguenze. L'importante era che lui cedesse. Il vampiro mi afferrò le mani ancora posate sulle sue guance con delicatezza e mi accarezzò con la punta delle dita la pelle, provocandomi brividi in tutto il corpo. Il ribrezzo era alto ma il desiderio di convincerlo lo era ancora di più. Mi sorrise ed io mi sforzai di ricambiarlo, mentre il cuore pompava più veloce. Ce l'avevo quasi fatta, Chris schiuse le labbra ancora incurvate in un sorriso pronto a dirmi di sì.
Poi quel sorriso scomparve rapidamente e la presa sulle mie mani divenne più forte, mi strinse i polsi tanto forte da farmi digrignare i denti. - Sei una pessima bugiarda, Tammy. Ormai capisco sempre quando menti. -
Ammutolii e spalancai la bocca per dirgli che si sbagliava, che ero onesta, pronta a lasciare tutto pur di vedere i miei amici sani e salvi, ma all'improvviso Chris non era più davanti a me. Mi voltai e lo vidi alle spalle di Dan, talmente rapido che nessuno di noi ebbe il tempo di fare alcuna mossa. Chissà come la mano del vampiro impugnava una lama e con un unico fendente tagliò la gola al ragazzo della mia migliore amica. Gli occhi di Dan si spalancarono e le sue mani corsero al collo, in un goffo ed inutile tentativo di bloccare l'emorragia. Furono sufficienti pochi secondi e Dan era in ginocchio e poi a terra, morto. Una pozza di sangue fresco si allargava sotto di lui e gli macchiava l'abito rosso. Bessie cadde accanto a lui e urlò, tanto forte da farmi fischiare le orecchie. L'incantesimo delle streghe prese a risuonare ancora all'interno della chiesa e il fuoco sembrò riacquistare vigore, le fiamme ora erano più intense e più calde.
Io corsi dalla mia migliore amica, desiderando di poterla proteggere e rassicurare e consolare, cercando di non inciampare nella catena ora abbandonata sul pavimento ma ancora attaccata ai miei polsi. Quando mi lasciai cadere in ginocchio accanto a lei feci in tempo a vedere Bruce gettarsi su Chris, afferrarlo per il bavero della giacca e colpirlo con un pugno. Nel frattempo Bessie tentava di bloccare l'emorragia di Dan con le mani, che si erano macchiate completamente di sangue insieme alle sue gambe e al suo vestito, senza accorgersi che il suo fidanzato era già morto. O forse si rifiutava di vedere la realtà.
-Tammy, aiutami! - mi disse tra le lacrime - bisogna fermare l'emorragia e chiamare un medico, per favore! -
Con gli occhi lucidi e la voce inclinata le afferrai le mani. - Bessie, è... Non puoi più fare niente. Mi dispiace. Ma dobbiamo andare via. -
La mia migliore amica incontrò il mio sguardo, abbassò gli occhi sulle sue mani e sul suo vestito pieni di sangue e poi fissò Dan. Un singhiozzo terrificante le scosse il petto. - Oh mio Dio! Oh mio Dio, Dan, no... -
-Ehi, Tammy-
Mi voltai di scatto, ancora in ginocchio, senza lasciare la mano della mia migliore amica. Bruce e Chris erano in piedi, l'uno davanti all'altro, e il vampiro teneva una mano intorno al collo del mio ragazzo. Bruce tentava di artigliargli il braccio e fargli mollare la presa senza però alcun risultato. Aveva il volto contratto e pallido, faticava a respirare e il sudore gli imperlava la fronte.
Chris lo fissava con sufficienza, stringendo la presa sulla sua carne. - Che mi dici di Bruce? Che vogliamo fare? -
Mi alzai in piedi e feci per raggiungerli, furiosa. Ben presto, però, due braccia incredibilmente forti mi afferrarono per la vita e mi bloccarono sul posto, impedendomi di muovermi. Sentii le labbra di Carlos premermi contro l'orecchio. - Sta' tranquilla, Pandora. Procede tutto come previsto. -
-Chris, no, fermati! - gridai, cercando di divincolarmi - non farlo, ti prego! Farò tutto ciò che vuoi, sarò chiunque vuoi che io sia, ma ti scongiuro! Non farmi questo! -
Chris inclinò il capo da un lato, osservando Bruce. - La senti come si divincola e strepita per te? Deve amarti molto. - Il suo tono era decisamente ironico.
Bruce distorse il volto in una smorfia tentando di parlare. - Non saprai mai cosa significa. Essere amati da lei. -
Il vampiro sorrise, stringendo la presa. Il volto di Bruce era sempre più cinereo. - Forse, pur di averla nel mio letto, sono pronto a correre il rischio. Anche a non ucciderti magari. -
Chissà come Bruce riuscí a sputargli in viso e lo guardò con odio puro. Io non potevo fare nulla a parte osservare la scena con gli occhi sbarrati e una paura folle a stritolarmi il cuore. - Certo che deve essere triste non essere amati da nessuno e aver bisogno di prendersi l'affetto di una persona con la forza - a malapena Bruce riusciva a parlare ma usava ogni briciolo di forza rimasta per riversare quelle parole, atte solo a ferire. Non poteva vincere uno scontro fisico ed usava l'unica arma che gli fosse rimasta a disposizione. - Provo davvero tanta pena per te. -
Chris strinse la mano con forza e sentii un rumore sinistro provenire dalla pressione delle sue dita sul collo di Bruce. - Attento a come parli, eroe. Non vorrai finire come il tuo amico? -
Il ragazzo fece un ultimo sforzo e digrignò i denti. - Va' all'inferno. -
-Sì, ma dopo di te. -
In un secondo Chris lo lasciò andare e, mentre Bruce barcollava per tutta la mancanza d'ossigeno e tentava di aprire la bocca per riempire i polmoni d'aria, fece una giravolta su se stesso e con una mossa fulminea, usando lo stesso coltello brandito prima contro Dan, gli aprì la gola da parte a parte.
Il mio cuore andò in mille pezzi così come la mia anima, già profondamente provati per la perdita di Derek. Bruce non tentò neanche di tamponare la ferita, voltò appena la testa verso di me giusto in tempo per guardarmi. I suoi occhi non mi lasciarono mai per quei brevissimi secondi ed io lo rividi quel primo giorno di scuola di due anni prima, quando con la chioma spettinata e la divisa da football mi aveva presa in giro per il mio cognome. Lo rividi accanto al mio banco, il nostro primo bacio, Bruce a casa che preparava il pranzo e Bruce che giocava alla play con Ben. Ogni cosa di noi mi passò davanti agli occhi e il pensiero che la vita di un ragazzo come lui, così dolce e premuroso e umano, si fosse appena interrotta così, a causa mia, era troppo doloroso da accettare.
Bruce cadde di fianco sul pavimento, gli occhi sbarrati e spenti, ed io urlai con tutto il fiato che avevo. Gridai finché la gola non bruciò dolorosamente, finché i cocci rimasti del mio cuore non caddero a terra ridotti in cenere, calpestati dalle scarpe eleganti e costose di Chris. Le streghe intonarono il loro canto, il fuoco continuò a crescere e Chris sollevò le mani sporche di sangue verso il soffitto, quasi in estasi. Carlos mi lasciò finalmente andare ed io corsi da Bruce, cadendo in ginocchio al suo fianco e guardando per l'ultima volta il suo volto, imprimendo ogni dettaglio nella mia mente. Il dolore e il senso di colpa mi stavano uccidendo. Sentii dei passi alle mie spalle ed immaginai che Chris stesse tornando di nuovo da me, e sentii crescere dentro di me il desiderio di ucciderlo. Sapevo che non ne sarei mai stata in grado, perché era troppo forte per me, ma sarebbe stato soddisfacente anche solo infilargli le dita negli occhi fino a fargli piangere sangue, colpirlo con le unghie e con i denti e buttargli addosso tutta la mia rabbia.
Ma i passi mi superarono e andarono oltre. Quando mi voltai vidi Chris, il coltello in una mano, alle spalle di Bessie, ancora seduta accanto al corpo dissanguato di Dan. Pronto per l'ultimo sacrificio del Rito di Demetra.

~Angolo Autrice~
Finalmente, dopo tantissimo tempo, sono di nuovo riuscita ad aggiornare. Questo capitolo è stato davvero difficile da scrivere ed è stato quello che un po' mi ha frenata per tutto questo tempo. Spero che dopo tutto sia venuto bene e che vi abbia colpiti come ha fatto con me quando l'ho scritto. Che ne pensate? Abbiamo perso uno dei personaggi principali di Pandora. Come vi sentite al riguardo? Personalmente a me dispiace molto, ma era un passaggio fondamentale e necessario, deciso già da parecchio tempo. Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti. Al prossimo aggiornamento!

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