Ventiseiesimo Capitolo

Osservai la mia immagine riflessa nello specchio: il vestito era lungo come avevo immaginato ma non mi intralciava nel cammino. L'abito mi cingeva i fianchi alla perfezione e risaltava il mio décolleté nonostante l'assenza del reggiseno. Mi stava magnificamente. Diedi un'ultima ripassata al rossetto rosso e non potei fare a meno di pensare a quale espressione avrebbe avuto Derek quando mi avesse vista. E le mie labbra si incurvarono in un sorriso di piacere al pensiero del rapido bacio che gli avrei rubato, fregandomene di Chris.
Uscii dalla mia camera e mi diressi in cerca degli altri, senza trovarli. Avevo visto Carmen e Chris circa due ore prima e me l'ero presa comoda per prepararmi. Ormai mancava pochissimo e saremmo dovuti uscire. Che fossero in ritardo? All'improvviso un pensiero mi assalì. E se avessero deciso di andare via senza di me?
Bussai alla porta del vampiro e lo chiamai allarmata. - Chris? -
-Arrivo, Tammy. Aspetta pure all'ingresso. -
Tirai un sospiro di sollievo, lieta che non mi avessero lasciata indietro. Non avrei resistito all'ansia dell'attesa. Feci come mi aveva detto e scesi al piano inferiore, tenendo con una mano la giacca, nel caso avessi avuto freddo. L'ansia mi stava uccidendo. Perché ci mettevano tanto?
Ad un tratto qualcosa attirò la mia attenzione. Una porticina dall'aspetto usurato che non avevo mai notato prima, leggermente socchiusa. Presa dalla curiosità e spinta dalla noia, mi feci avanti per entrare. Era uno studio, dall'aspetto vecchio e lugubre, tutto grigio e ricoperto di polvere. L'attenzione che era stata riservata alla camera di Greta era stata invece negata a quella povera stanza. Cominciai a curiosare tra gli scaffali ricoperti di quella materia soffice e dall'odore forte, tra le agende e i volumi antichi di medicina, politica e filosofia. Immaginai Tiberio chiuso in quello studio a fare i suoi programmi per il paese e mi chiesi come avesse svolto il suo ruolo da Antico. Se fosse stato considerato dai membri della sua casata come un uomo giusto e leale o se condividessero la visione che ne avevo io. Ciò mi portò a chiedermi le stesse cose di Caliba, visti i tentativi di Chris di screditarlo in più di un occasione, ma fui attirata dalla presenza di un oggetto che stonava nel resto della stanza. Un giornale, fin troppo in buone condizioni, poggiava sulla scrivania accanto ad una lampada. Mi avvicinai, cercando di scorgere il titolo in pagina. Allo stesso tempo mi resi conto che non era un solo giornale ma erano diversi, tutti uno sopra l'altro. Il titolo centrale di quello in cima attirò il mio sguardo:

NEW HAMPSHIRE: COLPISCE ANCORA LA MISTERIOSA SETTA CHE STA TERRORIZZANDO L' AMERICA

Quel titolo riportò qualcosa alla mia memoria ma il ricordo sfuggì via ancora prima che potessi afferrarlo. Proseguii nella lettura.

Mary Patel, diciotto anni appena compiuti, è scomparsa la sera del 6 novembre, mentre si trovava da sola in casa. Nessuna traccia è stata trovata in casa e, sebbene inizialmente si sospettasse un volontario allontanamento della giovane, i genitori sono convinti che la sua scomparsa sia collegata ai rapimenti perpetrati negli ultimi mesi a numerose coetanee di Mary. Le ricerche sono ancora in corso.

Deglutii, spostai il giornale e lessi la prima pagina del successivo.

LA SETTA SI SPOSTA IN EUROPA: SATANISTI VAGABONDI, GIRO DI PROSTITUZIONE O COINCIDENZE SENZA FONDAMENTO?
Si chiama Adele Ryan l'ultima neo diciottenne che, due giorni fa, è scomparsa mentre era in passeggiata con il suo cagnolino, a pochi isolati da casa. L'età della vittima, le circostanze del suo rapimento e l'oggetto rinvenuto sulla scena del crimine sembrano collegare l'episodio alle numerosi sparizioni che si sono verificate negli ultimi mesi in America, ai danni di giovani ragazze sulla soglia della maggiore età. Il cagnolino è stato trovato morto sul ciglio della strada.

E ancora:

DOPPIO RAPIMENTO DURANTE UNA FESTA DI LICEALI. LA POLIZIA CONTINUA A BRANCOLARE NEL BUIO.

E così mi ricordai dell'articolo che avevo letto a scuola, della giovane Jessica Harris che era stata rapita e che si sospettava fosse entrata in un giro di prostituzione. Di Agatha Young, scomparsa nel Nord Dakota. E chissà quante altre. Ero così presa dai miei problemi da non aver prestato attenzione ai telegiornali o a quegli avvenimenti terribili. Eppure c'era qualcosa che continuava a sfuggirmi. Perché quei casi sembravano essere tutti collegati tra loro ma soprattutto mi ricordavano qualcosa che invece mi riguardava molto da vicino. Qualcosa che aveva detto il preside quel giorno in mensa.
Dottie Brooks. La ragazza della mia scuola uccisa durante la mia festa. Tutti sospettavano che anche lei sarebbe dovuta essere una delle vittime, eppure era stata uccisa anziché rapita. Come lo aveva definito il preside? Un tentativo di rapimento finito male. Ma perché? Cosa li aveva portati a fare quel collegamento, nonostante il diverso modo di agire?
E così mi ricordai di un'altra cosa. Uno degli articoli aveva citato qualcosa che era stato rinvenuto sulla scena del crimine, di cui il preside non aveva fatto menzione. Con il cuore in gola tornai all'articolo su Adele Ryan e cercai più informazioni all'interno del giornale. Non ci misi molto a trovare quello che cercavo.

Il cagnolino della giovane, ucciso tramite sgozzamento, portava tra i denti un papavero, inserito probabilmente dal rapitore, sebbene non siano state trovate impronte digitali su di esso. Lo stesso fiore era sempre presente in tutte le scene del crimine, diventando simbolo per eccellenza di questo gruppo estremista.

Già alla parola sgozzamento sbiancai, ma quando lessi del papavero dovetti sedermi davanti alla scrivania per non cadere. Non sapevo cosa pensare o come reagire. Ero sconvolta, perché improvvisamente una realtà terribile si stava aprendo ai miei occhi. Il giorno del mio compleanno qualcuno mi aveva messo un papavero nell'armadietto. Chi aveva ucciso Dottie aveva disegnato sul muro quel fiore. E chi aveva rapito tutte quelle ragazze si firmava lasciando un papavero nei pressi del luogo del rapimento. Non potevano essere soltanto delle coincidenze. Tutto sembrava essere collegato. E inoltre il papavero era il simbolo per eccellenza di Demetra, adorata per chissà quale motivo dai vampiri.
Sgranai gli occhi nella Penombra della stanza. E quel giorno in bagno a scuola? Cosa c'era scritto sulla porta. Toc toc, è la setta del Rosolaccio. Rosolaccio. Altro nome per chiamare... Il papavero. Ma che cosa stava succedendo? Cosa significava tutto quello?
Tesi l'orecchio per avvertire eventuali rumori all'esterno, magari Chris che scendeva le scale. Silenzio. Spostai tutti i giornali, con dita tremanti ma più velocemente possibile. Tutti parlavano di quella setta. Un presentimento iniziò a farsi strada in me, perché quei giornali si trovavano proprio lì, in una stanza che non avevo mai notato prima con la porta spalancata. Qualcuno voleva che io li trovassi. Poi mi bloccai di colpo, ammutolita. Sul ripiano della scrivania, sotto tutti quei giornali, c'era un papavero, i petali schiacciati a causa del peso della carta ma inconfondibile. Lentamente lo presi e capii. Ogni cosa sembrò andare lentamente al suo posto.
-Ehi, Tammy. -
Alzai la testa di scatto e, con la stessa rapida velocità, mi alzai dalla sedia e mi allontanai dall'ingresso. Mi allontanai da Chris, che sostava sulla soia. Non riuscivo a vedere il suo viso troppo in penombra. Con la sua presenza stava impedendo alla poca luce esterna di entrare.
-Sembra che tu abbia visto un fantasma- disse con tutta la calma del mondo. Qualcosa nel suo tono di voce mi fece correre i brividi lungo la schiena. Ero terrorizzata.
Deglutii. - Finalmente. Allora andiamo? -
Chris cambiò posizione. Mi sembrò di vederlo sorridere. - Oh, Tammy. Sai bene che non andremo alla festa. -
Mi guardai intorno rapidamente, sapendo benissimo di essere in trappola. L'unica via d'uscita era la finestra, ma era sbarrata. - Hai giurato- mi tremava la voce - hai giurato che mi avresti aiutata a salvare Derek. -
Chris si raddrizzò e fece un passo all'interno della stanza, facendomi battere ancora più forte il cuore. - È vero, ho giurato. E lo farò. Ma non oggi. -
Indietreggiai ancora mentre lui veniva avanti, all'interno della stanza. Avevo trascorso dieci giorni in compagnia di Chris eppure non avevo mai avuto paura di lui come in quel momento. - Ma di cosa stai parlando? Avevi detto che oggi era il giorno perfetto. Avevamo pensato a tutto nei minimi particolari. -
-No, avevo finto di pensare a tutto nei minimi particolari. Vedi, Tammy, non ho mai avuto intenzione di salvare Derek. Non oggi almeno. Ho lasciato che tu lo credessi, ho voluto che tu pensassi in ogni momento di avere il controllo della situazione. La verità è, Tammy, che questo mio piccolo piano era in piedi da molto tempo. Ancora prima che tu decidessi di chiamarmi. -
Girai intorno alla scrivania, cercando di allontanarmi da lui. Chris camminava lentamente, prendendosi tutto il suo tempo, divertendosi a torturarmi e a rivelarmi i numerosi modi in cui mi aveva presa in giro. Ora più che mai mi sembrava un pazzo squilibrato. - Fai parte anche tu della Setta del Rosolaccio, qualunque cosa sia. -
Lui annuì, sorridendo in maniera inquietante. - Vediamo come sei riuscita a collegare i puntini, Tammy. -
-È composta da vampiri. Magari sei stato tu a fondarla. -
Chris annuì soddisfatto, facendo il giro del tavolo. Io mi fiondai verso la porta ma naturalmente una barriera magica invisibile mi impediva di uscire. Cercai di calmare il respiro e il battito del mio cuore perché temevo di poter svenire da un momento all'altro. - E la setta adora la Dea Demetra. Perché? -
-Adorare è un termine forte, Tammy. Diciamo che la usiamo. La usiamo per i nostri scopi. È stata Carmen ad aiutarmi, a trovare questo Incantesimo antichissimo, andato perduto ma dai poteri incredibili. Chi lo ha creato lo ha fatto assorbendo l'energia da una ipotetica Demetra. Che lei sia esistita oppure no non mi importa, purché l'incantesimo funzioni. -
Più Chris parlava più mi sentivo confusa. Avevo capito che Chris era coinvolto in tutti quei rapimenti e negli episodi con la Setta a scuola, ma non riuscivo a capire il perché. - Incantesimo per cosa? -
-Mi sorprende che proprio tu, Tammy, non ci arrivi. Demetra è, prima di ogni altra cosa, la dea della fertilità. Dunque chi meglio di lei potrebbe custodire oggi la nostra unione? -
Deglutii. - Non capisco - dissi, anche se non era del tutto vero. Cominciavo a capire e ciò che si stava aprendo davanti ai miei occhi non mi piaceva per niente.
-In questi giorni ti ho dato più di un'occasione per salvarti, Tammy. Per evitare questo giorno. Ma tu non mi hai dato ascolto. Ieri era l'ultima possibilità e ancora l'hai sprecata. Ora è troppo tardi per tornare indietro. Tutto è pronto per iniziare, abbiamo le streghe, gli adepti, le vittime sacrificali. Manca soltanto la divinità, ossia tu.-
Al sentire vittime sacrificali sbiancai, ma anche tutto il resto era talmente assurdo da farmi credere di stare sognando. Di essere finita in un incubo. Non poteva essere reale. Chris sembrava un folle esaltato. - Cosa succederà stasera, Chris? Perché mi hai fatta vestire così se non volevi andare alla festa? Dove hai intenzione di portarmi, se non al quartier generale dei lupi a salvare Derek? - non riuscivo quasi a parlare. Non mi era rimasta una sola goccia di saliva in bocca.
-Questa sera, mia regina, ci sarà una cerimonia tutta per te. Celebriamo in tuo onore il Rito di Demetra. -
In quel momento sentii un gran trambusto al piano inferiore, una calca di uomini fare irruzione dal seminterrato. Chris sorrise. - Li senti? Stanno venendo per te. -
Mi premetti contro la parete desiderando di potervi sprofondare all'interno. Qualunque cosa fosse quel rituale non era niente di buono e ciò mi provocò un terrore mai provato prima. Avevo creduto di avere chissà quale vantaggio su Chris, ma lui in realtà mi aveva ingannata per tutto quel tempo. - Perché lo stai facendo? - gli chiesi, il volto rigato di lacrime.
-Perché lo voglio. Perché non mi hai lasciato scelta. Ho fatto rapire quelle ragazze perché potessero essere sacrificate oggi. Ho rapito personalmente altre persone di tua conoscenza ai fini del rituale. Tu sei qui, in questo preciso momento, perché io l'ho voluto. Non perché tu hai deciso di chiamarmi.-
Alcuni uomini entrarono nella stanza, con addosso la divisa di Chris: jeans bianchi e camicia azzurra. Vennero verso di me ed io non potei fare altro che schiacciarmi in un angolo consapevole di non poter scappare e che Derek non sarebbe stato salvato. Senza troppe cerimonie due di loro mi afferrarono, uno per un braccio e uno per l'altro, e mi trascinarono fuori. A niente servì scalciare o dimenarmi, mi sollevarono da terra come se non pesassi nulla.

-Chris! - gridai - che cosa pensi di fare? Perché? Perché adesso? Perché non aspettare? Mi devi almeno questo! -
Non si fece attendere. Si fermò davanti a me, in camicia e jeans, tutto in tiri e perfettamente a suo agio. - Questa è semplicemente la mia assicurazione. Ciò che succederà oggi cambierà per sempre le sorti di questo paese. E cosa più importante cambierà il nostro destino. - Mi premette le labbra contro l'orecchio. - Stanotte, con la benedizione di Demetra, io e te concepiremo la nostra bambina. Una femmina sana e forte, una nuova Pandora che mi renderà l'essere più potente sulla faccia della Terra. E se il Rito sarà abbastanza favorevole, chissà. Forse due gemelle. E al diavolo i nove mesi di attesa. -
Lo guardai inorridita. Questo andava al di là di qualsiasi cosa avessi mai potuto immaginare. - Tu sei pazzo. Non puoi toccarmi se non voglio. Il giuramento... -
Chris rise, per niente impressionato. - Oh, già. Il giuramento. Non sapevi che il segreto sta nei dettagli? Nelle esatte parole che vengono utilizzate? Com'è che avevi detto? Ah sì. Fino al festival del lobo. E guarda un po', Tammy. Il festival del lobo è oggi. -
Smisi di ribellarmi, di cercare di sgusciare via dalla presa di quei giganti. Chris mi aveva presa in giro. Aveva pensato a tutto ed io ero caduta nella sua trappola. Non avevo alcuna possibilità di sfuggire a quello, non questa volta.
Chris notò la mia reazione e se ne compiacque. Si prese un momento per guardarmi dalla testa ai piedi, il vestito, i miei capelli, il trucco. E dai suoi occhi luccicanti capii quanto tutto ciò gli piacesse. - Ripeto, questa è la mia assicurazione Tammy. Avevi intenzione di fregarmi, lo so bene. Non credere il contrario. Ma, guarda caso, io ti ho battuta sul tempo. Dopo oggi, allora, concluderò la mia parte dell'accordo e ti aiuterò a salverò Derek. Ma non prima di averti marchiata- mi baciò di nuovo sulla fronte, un bacio che sapeva di Giuda. Lo odiai a morte come non avevo mai odiato nessuno. Si rivolse ai suoi uomini. - Ora portatela via. Sapete cosa fare e dove andare. -
Mi sentii di nuovo sollevare ma non mi persi d'animo. Voltai la testa indietro verso Chris e gridai a pieni polmoni. - Cosa significa che hai rapito delle persone di mia conoscenza per il rituale? Chris! Rispondimi dannazione! -
Lui rise per niente impressionato. - Lo saprai molto presto. -

~Angolo Autrice~
Eccomi con un nuovo aggiornamento a soli tre giorni dal precedente! Nell'ultimo periodo ho aggiornato in ritardo, perciò voglio farmi perdonare così! Vi aspettavate il tradimento di Chris? Qualche idea sui conoscenti di Tammy che sono stati rapiti? Vi anticipo che nel prossimo capitolo succederanno cose molto forti.
Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina ❤️

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