L'INIZIO
Ciao a tutti.
Io sono Gerard e volevo raccontarvi la mia storia.
Ora ho quasi diciotto anni ma tutto quello che leggerete é iniziato due anni fa.
Io ero un ragazzo di sedici anni che amava disegnare e la musica.
Vi giuro, la musica é stata tutta la mia vita. Mi ha aiutato. Mi ha salvato.
Volevo mettere su una band, il tipico sogno di un sedicenne. Lo so.
Facevo cover su Youtube e stavo iniziando ad avere visualizzazioni.
Era bellissimo. Potevo far star bene le persone.
Un giorno un mio amico mi scrive. Mi dice che un suo amico é un mio fan. Mi ha dato il numero e io gli ho scritto.
Dovevate vederlo, era così timido.
Si chiamava Frank.
Ho pensato che potevo farmi un nuovo amico e l'ho coinvolto. Gli facevo sentire le registrazioni e gli chiedevo il parere.
Tutto andava bene. Troppo bene.
Tutto é iniziato quando ho provato a scrivere canzoni mie. Parlavo di me. Erano mie esperienze. Miei pensieri.
Ho voluto far entrare Frank ancora di più nella mia vita.
Gli ho presentato due miei amici. Forse due dei miei migliori amici. Quinn, un ragazzo che ora sta studiando per essere cardiochirurgo. Una persona che mi conosce da quando siamo piccoli. Lo adoro.
E poi Ray. In realtà é grazie a lui che ho conosciuto Frank.
Con Quinn e Ray mi sono sempre sfogato e non ho cambiato il mio comportamento dopo l'arrivo di Frank.
Il problema era che non ho mai avuto nessuno. Certo, conosco tante persone, ma nessuno si é mai fermato a guardarmi e a chiedermi se stessi bene.
Nessuno l'ha mai fatto e io avevo problemi in casa, ero problematico, ero terrorizzato dalla vita.
E ero solo.
Non avevo nessuno con cui parlare e poi sono attivati loro.
Loro mi capivano. Mi ascoltavano. Mi volevano bene.
E io ero un egoista, anche ora lo sono, piangevo solo per me stesso.
E ho finito per allontanarli.
Solo che ero triste. Mi facevo del male. Volevo morire.
Nel frattempo la mia amicizia con Frank cresceva. Ricordo che per un mese appena salivo sul bus per andare a casa lo chiamavo e restavamo al telefono a parlare di tutto e di niente.
Era bello.
Ma le cose belle non durano per tanto.
Io continuavo a autodistruggermi.
A scuola andavo male. Malissimo.
Era un pomeriggio, ero appena tornato a casa da scuola. Avevo preso l'ennesimo tre in chimica. Mio padre era furioso.
Io ero terrorizzato.
Mi ha tirato un calcio e io volevo morire.
Mi ha ritirato il telefono e io avevo bisogno di qualcuno lì in quel momento.
Ma il telefono ce l'aveva mio padre e Ray e Quinn li sentivo tramite telefono (sia lodato Whatsapp). Mi restava Frank.
Frank mi seguiva su Twitter e potevo scrivergli dal pc.
Così l'ho fatto.
Gli ho scritto.
In quei mesi in cui ho parlato solo con lui mi ci sono sempre più affezionato.
Gli ho raccontato la mia storia.
Gli ho raccontato tutto.
E lui ha raccontato la sua a me.
Ho scoperto che Frank era fragile. Aveva un passato difficile ma ero egoista, l'ho già detto.
Ho pensato solo a me stesso e non gli ho mai chiesto come stesse. E lui subiva.
Lui subiva questi miei comportamenti del cazzo.
E io non gli ho mai chiesto scusa.
Okay, allora.
Non so precisamente cos'è questa cosa.
É un prologo, é chiaro.
Ma mi fa tornare in mente ricordi dolorosi e okay, che schifo.
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