Capitolo 6

Mi lasciai guidare da lui, che sembrava conoscere quel posto a memoria.

Salimmo delle scale, che ci portarono su un piano decisamente poco illuminato.

L'illuminazione era piuttosto soft, trasmetteva quasi tranquillità.

Davanti a me, sia dal lato destro che dal lato sinistro, mi ritrovai un casino di camere.

Il corridoio procedeva in lunghezza e sembrava non finire mai.

Il ragazzo si fiondò dentro la prima libera, chiudendo la porta a chiave e spostando lo sguardo su di me.

<< Ciao, bellissima, >> disse con voce profonda. << Come ti chiami? >>

Si avvicinò, prendendomi per i fianchi.

<< Camila, e tu? >>

<< Bradley, ma chiamami pure Brad. >>

Mi rivolse un bellissimo sorriso e mi guardò attentamente.

<< Che cosa fai nella vita, Camila? >>

<< Sono la segretaria di Austin Mahone. >>

<< Ah sì, lo conosco, >> disse lui. << È uno dei miei migliori alleati quando si tratta di borsa. Quindi te sei una delle poche fortunate che vengono invitate dalla signorina Jauregui... E ti ho beccata io, che onore. >>

Mi baciò appassionatamente, spingendomi verso il letto.

Senza neanche rendermene conto ero stesa su di esso, senza già più le scarpe ai piedi.

Come cazzo aveva fatto?

<< È la tua prima volta qui? >> mi domandò.

<< Sì, >> risposi. << Per te no, vero? >>

Brad ridacchiò.

<< Già, ormai sono mesi. >>

Si tolse la giacca e la camicia, lasciandosi addosso la maschera e i pantaloni.

Sgranai gli occhi.

Aveva un fisico da paura, si vedeva che andava in palestra.

Si lasciò guardare, come se si sentisse un dio, toccandosi il petto e gli addominali.

<< Allora, ti piace quello che vedi? Perché se ti piace possiamo toglierci queste maschere. >>

<< Non vuoi vedere prima me? >> gli chiesi.

Lui sorrise.

<< Appena ti ho visto ho pensato "cazzo, questa è una figa assurda". So già come sei, me lo posso già immaginare. >>

Spalancai la bocca e pensai a cosa rispondergli.

Se avessi detto di sì, avrei scopato con lui, se avessi detto di no, sarei ritornata alla stanza del P.O.S, facendo finta di niente e ritornando a caccia.

<< Allora? >> m'incoraggiò lui.

Sembrò molto sicuro di sé.

Era sicuramente esperto in questo genere di cose, perciò mi decisi di sì.

"Forse lui mi farà davvero divertire stanotte"

<< A me sta bene. >>

<< Devo dirti una cosa, >> affermò Brad, sempre incombendo su di me. << Sei nuova in questo giro e voglio solo dirti che qui, in queste stanze, si scopa e basta. Non innamorarti mai, pensa solo a goderti la nottata di sesso. Dimenticati coccole, amore e baci con significati profondi, perché non esistono qui. >>

Aveva pienamente ragione e io quell'idea me l'ero già fatta prima di entrare nella villa.

Perciò nessun problema.

<< So già a cosa vado in contro, signor? >>

<< Simpson, >> ghignò lui. << Brava tesoro, già mi piaci. >>

Applaudì, battendo con enfasi le mani.

<< Allora, se sei d'accordo toglierei queste maschere. >>

Tolse la sua ed io tolsi la mia, con semplici e veloci movimenti delle mani.

Liberammo i nostri volti, buttando le maschere sul pavimento.

Lo guardai negli occhi.

Era bello, con occhi e capelli castani.

Chissà come, la maschera aveva diminuito il volume della sua chioma color cioccolato.

Erano mossi e sicuramente molto ben curati.

I tratti del suo volto erano ben definiti, soprattutto gli zigomi e la mascella.

Nel complesso, era un gran figo.

Lui sorrise, togliendo gli indumenti che coprivano il mio busto.

Lo aiutai, slacciando e togliendomi anche i pantaloni, rimanendo solo in intimo.

Sorrise ancora di più.

<< Beh, Camila, hai superato di gran lunga le mie aspettative. Sei più bella di quanto mi aspettassi! >>

Lo presi come un complimento, sorridendo e facendo un po' la timida.

Sganciò il bottone dei suoi pantaloni, abbassò la zip e agilmente li fece scivolare fino alle caviglie, scalciandoli via.

Adesso indossava solo un paio di boxer neri della Calvin Klein, che gli stavano alla perfezione, facendogli un bel culo.

Le sue ginocchia si strinsero più vicino ai miei fianchi, posizionandosi meglio su di me.

Brad passò le sue mani forti e calde sul mio corpo, massaggiando dalle spalle fino al ventre.

Quando passò sul seno, inarcai involontariamente la schiena, provocandogli soddisfazione.

Soddisfazione che vedevo crescere nel suo intimo.

Per andare più velocemente al sodo, mi tolse il reggiseno, togliendolo con una sola mano.

Il mio petto era nudo e subito dopo toccò di sparire anche alle mie mutande.

Mi ammirò, nuda sotto di lui.

<< Che bellezza, >> ghignò.

Prese l'elastico bianco dei suoi boxer e li scese lentamente, liberando il suo membro già eretto.

Si sporse verso il cassetto, lo aprì e tirò fuori una piccola bustina quadrata di colore nero.

La strappò con i denti e tirò fuori il preservativo trasparente, lo appoggiò sulla punta e lo srotolò per tutta la sua lunghezza.

Subito dopo, senza aspettare, appoggiò le sue mani di fianco alle mie spalle ed entrò con precisione dentro di me.

Mi colse alla sprovvista e mi lasciai scappare un gemito.

La scopata con Brad non durò neanche dieci minuti, ma furono dieci minuti molto intensi.

Cambiammo posizione quasi tre volte, mentre lui continuava a lavorarmi.

Fu abbastanza soddisfacente.

Non avevo né avuto di peggio né avuto di meglio, perciò mi ritenni lo stesso soddisfatta.

Dopo essere venuti entrambi, uscì e buttò il preservativo nell'apposito cestino.

Ci rivestimmo con calma, mettendo anche la maschera.

<< Adesso cosa facciamo? >> domandai, mentre mi abbottonavo la camicia.

<< Se sei stanca puoi tornare a casa. Il tempo che puoi passare qui termina alle cinque del mattino. Puoi farti un altro round. >>

Non avevo deciso niente con Austin, non sapevo come sarei tornata a casa.

Ci pensai su e decisi che avrei cercato di riconoscere Austin tra tutta la gente che c'era nella stanza vittoriana al piano sottostante.

Dopo esserci assicurati di aver bene le facce coperte, ci salutammo, parlando per un'ultima volta e tornammo in silenzio.

Brad aprì la porta e uscimmo dall'atmosfera hot e sexy dove eravamo stati poco prima.

Scesi le scale e mi diressi verso la stanza.

Mi girai e mi ritrovai di nuovo da sola.

Brad era come scomparso, mimetizzato tra tutta l'altra gente.

Sospirai il più silenziosamente possibile, guardandomi in torno, cercando di riconoscere il mio capo.

Cercai di riconoscerlo in base all'altezza e la muscolatura.

Comunque sia, anche se ero concentrata a cercare Austin, mi sentivo incredibilmente tenuta sott'occhio.

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