Capitolo 1

Mi ricordo il giorno in cui il mio capo uscì dall'ascensore e mi salutò più affettuosamente del solito.

Venne addirittura alla mia scrivania per stringermi la mano e abbracciarmi.

"Che diavolo succede oggi?" pensai.

Di solito mi passava davanti dicendo solo un piccolo "Buongiorno signorina Cabello", che qualche volta nemmeno sentivo per quanto lo dicesse piano e distrattamente.

Solitamente mi ignorava, ecco.

Pensavo fosse solo felice quel giorno, così felice da salutarmi in quel modo... poi mi chiamò nel suo ufficio.

Il mio direttore si chiamava Austin e aveva solo qualche anno in più di me.

Per molte persone, alla sua giovane età, essere il capo di un'azienda era una grande cosa...

Ma c'erano ragazzi più giovani che possedevano molto di più.

Tutta la città la conosceva, era la donna più ricca e importante di tutta Miami.

"Lauren Jauregui" era il suo nome.

Il mio capo aveva 26 anni e guadagnava $7.000 al mese, lei ne aveva 20 e ne guadagnava quasi $20.000.

Era riuscita ad avere successo nel giro di poco tempo.

Le voci dicevano che già a 18 anni, quando il padre le lasciò la sua eredità, fece raddoppiare i guadagni dell'azienda in pochi mesi.

Era famosa, tutti la conoscevano, ma nessuno l'aveva mai vista.

Nessuno l'aveva mai guardata negli occhi, nessuno sapeva che aspetto avesse, tutti conoscevano il suo nome ma nessuno l'aveva mai incontrata.

Dicevano che quando aveva un colloquio di lavoro, una riunione o doveva giocare in borsa, mandava sempre la sua solita rappresentante: Normani Kordei.

Forse era lei l'unica ad avere la possibilità di vederla e incontrarla.

Avevo visto lei una volta, parlò con Austin nel suo ufficio ben quattro volte.

Fatto sta che quel giorno il signor Mahone mi diede una lettera completamente nera.

Chiuse la porta dell'ufficio e me la porse senza dire niente.

Il suo sguardo era neutro e io non potevo assolutamente sapere di cosa si trattasse.

All'inizio ebbi paura.

La busta era nera e, quando l'aprii, mi accorsi che anche la lettera era un foglio nero, col testo stampato a caratteri bianchi.

Sopra la busta c'era scritto il mio nome in caratteri eleganti.

Corrugai le sopracciglia.

<< C-Cos...? >>

Non mi fece neanche parlare, m'interruppe con una semplice parola.

<< Leggi, >> disse. << Ad alta voce, >> aggiunse, come se fosse impaziente.

Tirai fuori la lettera.

Non era al 100% nero, in realtà era più opaco.

Le scritte in bianco erano incorniciate da una semplice ma raffinata decorazione grigio chiaro, che percorreva il perimetro del foglio.

Iniziai a leggere.

<< Miss Cabello Estrabao,
lei è stata ufficialmente invitata al "Party Of Sex" del sabato a venire. >>

Mi fermai un attimo e guardai Austin negli occhi, a bocca aperta.

"Quel Party Of Sex?" pensai. "Non può essere."

<< Continua >> m'incoraggiò lui.

<< Essendo la sua prima volta, le spiegherò cos'è e come funziona:
il P.O.S viene organizzato da me per il divertimento e lo svago dei ricchi di Miami, puramente per questo scopo. Non chiedo soldi ed è tutto legale. Il numero degli invitati è ristretto ai pochi uomini e alle poche donne che possiedono un certo numero di capitale, ad alcuni vice e raramente ai collaboratori. Nel suo caso vale l'ultima opzione. >>

Mi fermai per respirare e mimai un "wow" con le labbra.

<< Si presenterà alla mia villa col suo direttore e capo Mr Mahone alle ore 21, vestita interamente con lo smoking nero e la maschera allegata a questa lettera. >>

Mentre dicevo l'ultima frase, Austin tirò fuori una scatola, altrettanto nera.

Continuai a leggere, sempre più curiosa.

<< Entrerete dal secondo ingresso della casa, che vi porterà direttamente alla sala dove si svolgerà il P.O.S. La riconoscerà subito, è unica nel suo genere. Appena entrata si allontanerà dal suo capo, confondendosi in mezzo alle altre persone. Tutti saranno vestiti come lei, donne e uomini, tutti in completo silenzio... Nessuno parlerà. Girerà per la stanza, ampliando i suoi sensi e baciando le persone che più la ecciteranno. >>

Sentii le mie guance prendere fuoco.

Come poteva scrivere quelle cose così spudoratamente?

Deglutii.

<< Dovrà scegliere una persona. Se una persona che ha baciato non le interessa, deve semplicemente stare in silenzio e andare avanti. Dirà "sì" all'orecchio della persona con la quale vorrebbe andare a letto. Se anche la persona che ha scelto le dirà "sì", andrete insieme verso la porta numero 27, che vi condurrà alle camere al piano superiore. Le camere libere avranno la porta spalancata, aperta, mentre quelle occupate saranno chiuse a chiave, con un led rosso accanto al pomello. >>

Guardai per un attimo Austin, che stava sorridendo.

Sapeva bene a che punto della lettera ero arrivata.

<< Dopo aver chiuso la porta a chiave, lei e il suo partner potrete parlare. Le stanze sono insonorizzate per avere il massimo della privacy. Potrete parlare e porvi le domande, ovviamente il minimo indispensabile. Dopodiché potrete spogliarvi di tutti i vestiti, tranne della maschera. La maschera potrà essere tolta se solo entrambi sarete d'accordo nel fare sesso: a quel punto potrete toglierla senza paura né timore. >>

Il mio cuore stava impazzendo.

Mi stavo vergognando troppo a leggere quelle cose ad alta voce.

<< Se andrà a letto con un uomo, allora dovrete utilizzare assolutamente il preservativo. >>

Cosa voleva dire con quella frase? Che sarei potuta andare a letto con una donna?

<< Troverà il preservativo nel primo cassetto del comò, al lato sinistro del letto. Nei cassetti sottostanti potrà trovare degli oggetti e dei sex toys che potrebbe trovare utili se invece dovesse portare con sé una donna. Quello che accadrà nella stanza resterà nella stanza, al di fuori lei e il suo partner tornerete a comportarvi normalmente, senza parlare o rivelare quello che è successo tra di voi a qualcuno. La privacy prima di tutto. Detto questo, concludo l'invito con l'augurarle una buona giornata. Spero di vederla al mio party, è libera di accettare o di rifiutare.
L'organizzatrice, Lauren Jauregui. >>

Rimasi senza parole.

"Spero di vederla al mio party."

Questo voleva dire che lei sarebbe stata presente?

Guardai il mio capo, che a sua volta mi guardava con le braccia incrociate.

<< Congratulazioni, Cabello. È stata scelta! >> esclamò sorridendo.

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