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Quando entrai nella piccola libreria appena fuori il college,chiusi immediatamente l'ombrello zuppo di pioggia e lo appoggiai ad un angolo accanto alla sgargiante porta rossa a vetri che riportava la scritta "Daunt Books". "Buon pomeriggio signora Cooper,mi dispiace bagnarle tutto il pavimento con le mie galoche bagnate,ma oggi non potevo proprio farne a meno di non passare,ho davvero bisogno di fare qualche acquisto nel suo negozio." Mi sistemai meglio la sciarpa e tolsi i guanti. Sebbene fossimo soltanto alla fine di settembre, il freddo si faceva sentire,sopratutto quando pioveva e tirava vento,come quel giorno."Ma cosa dici cara,entra pure,anzi ti stavamo aspettando,proprio ieri ho chiesto al vecchio Joe quando saresti passata."Le rivolsi un sorriso caloroso ed estrassi dalla tasca del mio cappottino autunnale il cellulare,aprii in fretta l'applicazione delle note e schiacciai sulla prima cartella in alto. Essendo sempre stata una persona abbastanza minuziosa,quel giorno come ogni altra volta che dovevo rifornire la mia libreria di nuovi testi,avevo preparato una lista contenente più di trenta titoli,alcuni libri erano usciti da poco ed erano quelli che non vedevo l'ora da divorare sotto la mia coperta di lana,gustandomi la mia gustosa replica di un pumpkin spice latte di Starbucks (l'anno prima,quando ero ancora al liceo avevo ricevuto molti complimenti dalle mie amiche che lo avevano assaggiato),altri invece facevano parte di un altro gruppo che dovevo leggere per integrarli poi con il mio esame di fine anno. Avevo gia notato due libri che facevano parte della mia lista,così mi avvicinai verso i primi scaffali. Dall'interno della piccola libreria si vedeva dalle vetrine che all'esterno la pioggia continuava incessante. Continuai a girovagare fin quando non mi resi conto di non riuscire a trovare un titolo."Mi scusi,ma avrei bisogno del suo aiuto,non riesco a trovare"Grandi speranze" di Charles Dickens." Chiesi alla signora Cooper alzandomi sulla punta dei piedi per vederla meglio. Lei si avvicinò alla sezione "classici",proprio dove mi trovavo io,mettendosi gli occhiali sul naso. Diede un'occhiata veloce,poi controllò per bene sotto la lettera "D",ma nulla,il libro non c'era. Nello stesso momento,la porta d'ingresso si aprì,facendo tintinnare il campanello che si trovava sopra di essa. Ci voltammo entrambe verso il ragazzo che era appena entrato. "Buon pomeriggio,arrivo subito,mi dia soltanto un attimo." disse la signora Cooper con il suo solito cordiale modo di fare,io tornai a fissare lo scaffale davanti a me,sperando invano che il libro mi comparisse li davanti come per magia. La vidi tornarsene dietro al bancone e poi aprire una porta con delle tendine arancioni che si trovava giusto li dietro. Ne usci pochi secondi dopo,agitando la testa,come a farmi intendere che non lo aveva nemmeno in magazzino. "Mi dispiace cara,ma non lo abbiamo." Mi avvicinai al bancone e non appena passai davanti al ragazzo che era entrato da poco,venni travolta da uno strano odore di cannella. Io adoravo la cannella,a volte ne mettevo un po anche nel mio caffè al mattino; mi voltai per una frazione di secondo nella sua direzione,ma stava digitando qualcosa sul cellulare,perciò non riuscii nemmeno a vederlo in viso. "Non ci voleva,devo preparare un esame su quello..." dissi portando una ciocca corta dei miei capelli ribelli,all'in su,per poi ricadere proprio dov'era prima. "Potrebbe ordinarmelo?...Passerò non appena arriva." Appena finii di parlare sentii uno "Pfffh" provenire da dietro le mie spalle. Mi voltai stringendo gli occhi in una fessura "Non c'è bisogno di sbuffare,ho finito. Dammi almeno il tempo di pagare" dissi allo scorbutico dietro di me. Lui mi guardò serio,lo fissai anche io proprio come stava facendo lui e anche se il suo modo di fare mi irritava,non potei evitare di notare che le sue gote e parte del naso erano piene di lentiggini; Sono sempre stata un'amante dei dettagli e dei particolari. "Possiamo ordinarlo,puoi passare entro quattro giorni..." Rispose la signora Cooper,probabilmente per alleviare la tensione che stava crescendo in quel momento. La vidi alternare lo sguardo tra me e il ragazzo che mi stava ancora fissando con tutta la sua aria altezzosa,ma non gli diedi molta importanza,poi mi voltai verso di lei e feci cenno di si con il capo. Pagai gli altri libri con molta calma,nel frattempo il re della situazione si era fatto avanti e stava chiedendo qualche libro sulla fisica o qualcosa del genere,non saprei dire con esattezza perché non appena sentii quella parola,il mio cervello decise di non recepire più alcun messaggio. Ero ancora li che sistemavo i miei libri nella borsa di Juta,stavo cercando di posizionarli in modo tale che una volta fuori non si sarebbero bagnate le copertine,mentre il ragazzo stava già pagando i suoi due libri,che al solo vedere la copertina il mio povero cuore perse un battito. Due volumi di fisica,e quando dico volumi,intendo proprio volumi. Decisi di sbrigarmi e di uscire il più in fretta possibile,anche se questo significava espormi ad un temporale in arrivo,tanto dovevo tornare al dormitorio...
Presi il mio ombrello,misi la borsa sulla spalla destra salutai la signora Cooper con un "Arrivederci" e mi strinsi nel mio cappottino,pronta ad uscire. Quando feci per aprire la porta però,vidi una mano che non era la mia precedere il mio gesto. Chiusi gli occhi in modo rassegnato e mi voltai verso il ragazzo. "Che c'è?" chiesi tenendo gli occhi chiusi. "Non so se te ne sei accorta,ma fuori piove." disse. Aprii gli occhi e piegai leggermente la testa di lato. "Sai,non me n'ero accorta Einstein." E subito gli rivolsi un falso sorriso. Si portò una mano sul colletto del suo cappotto e soffocò una risata. "Infatti ci ho pensato io." Continuò con il suo stupido sarcasmo. "Senti,non ho tempo da perdere." Aprii la porta e uscii,poi lo sentii seguirmi. "Mi vuoi lasciare in pace?" Gridai un po per sovrastare il rumore della pioggia. Il vento era così forte che trasportava anche il suo profumo alla cannella,sebbene ci trovavamo lontani l'uno dall'altro.Si avvicinò,fino ad arrivare sotto il mio ombrello,io lo guardai furiosa. "In realtà volevo chiederti se saresti cosi gentile da farmi stare sotto al tuo ombrello,come vedi io non ce l'ho e so che tu non vorresti mai che i miei nuovi due libri di zecca si rovinassero."
"Questo lo pensi tu" risposi ironica abbozzando un falso sorriso.
"Oh si hai ragione, lo penso e ne sono anche fermamente convinto. Sai, poche persone sulla terra hanno un k-way per i libri." Affermò soffocando una risata derisoria.
Serrai le labbra in una linea dura per poi uscirmene con un "Come vuoi,basta che stai zitto." Lo sentii bofonchiare qualcosa,ma ormai ero gia troppo impegnata a pensare al libro che avrei cominciato quella sera stessa per prestargli attenzione. Non so però che cosa pensò quel pomeriggio la signora Cooper vedendoci allontanare assieme sotto ad un ombrello, ma posso giurare di averla intravista sorridere dietro i vetri appannati della vetrina.

Grazie per la lettura.
Al prossimo capitolo,
Lidia💛

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