XLVII

Kyungsoo si era rinchiuso in una stanzetta attrezzata per la pulizia dell'arto che andava ricucito alla sua paziente. Si era messo subito di gran lena per riuscire a finire il più presto possibile così da evitare che il braccio si necrotizzasse**, aumentando solo i loro problemi.

Era talmente preso dal suo operato, che fece un salto non indifferente quando la porta si aprì e il suo miglior amico specializzando entrò urlando.

"IO NON CE LA FACCIO PIU'" inveì contro l'ignoto, sbattendo violentemente le mani sul tavolo da lavoro, rischiando di mandare alla malora tutto l'impegno dell'altro. Soo riuscì a non cadere del tutto dalla sua postazione e, cosa più importante, non toccò terra con le mani guantate, che dovevano rimanere rigorosamente sterili.

"E adesso cosa c'è?" chiese sospirando al biondo, mentre riprendeva in mano l'occorrente per la disinfettazione.

Baekhyun si prese un momento per fare un giro per la stanzetta, avanti e indietro, come a scaricare la tensione. Finalmente parve calmarsi dopo un paio di minuti e prese posto accanto al castano che lavorava. "Niente. Solo un altro battibecco con un superiore" liquidò in fretta la questione, guardando distratto la finestra dietro di sé.

"Con chi? Il dottor Oh? Il dottor Kim di pediatria?" inquisì con la sua solita curiosità celata Kyungsoo, mentre proseguiva imperterrito il suo dovere. "Con il dottor Park di cardiochirurgia?" sputò fuori alla fine, come se fosse un nome come un altro. Il dottor Do non era ingenuo. Intuiva che l'altro avesse qualcosa a che fare con il gigantesco chirurgo che aveva assistito al suo intervento da primo, e il fatto che improvvisamente le ostilità tra i due fossero cessate e fossero comparsi misteriosi e persistenti doni per il biondo amico, gli aveva dato da pensare. Sperava solo di sbagliarsi e che Baekhyun non fosse così pazzo da avventurarsi in una qualche relazione con un superiore.

Anche se forse proprio lui era il meno adatto a parlare. Da quando il dottor Jongin se n'era andato, si era chiesto spesso che cosa gli fosse passato per la testa. Dopo l'intervento, l'altro aveva insistito per offrirgli qualcosa da bere, ma proprio in quel momento lo specializzando era stato richiamato per un'emergenza. Kyungsoo aveva guardato con un po' di rammarico il suo cercapersone e aveva infine rivolto un'occhiata di scuse allo strutturato. Poi avvenne l'impensabile: il dottor Kim l'aveva attirato a sé e gli aveva rubato un bacio che di casto non aveva proprio nulla. Al più basso sembrò durare secoli, quando invece fu solo questione di qualche minuto. Il superiore l'aveva guardato negli occhi, gli aveva dato una carezza poco innocente sul didietro e aveva pronunciato un semplice "Spero di rincontrarti se mai tornerò in città, dottor Do. Voglio proprio vedere alcune di quelle bellezze nascoste che tutti decantano di Seoul. Ora vai, sembra essere una cosa importante", per poi lasciarlo andare e girare i tacchi, diretto da dove era venuto.

Il giorno dopo uscì la notizia: due infermieri e una specializzanda affermavano di aver avuto rapporti con il chirurgo plastico. In sole quarantotto ore. Inutile dire che Kyungsoo non sapeva davvero cosa pensare. Al contrario degli altri, non aveva diffuso la notizia e del resto non c'era motivo di farlo. Un bacio poteva essere un saluto come un altro, no?

"Ma cosa vai ad insinuare! È un braccio quello?" chiese evasivo Baekhyun, vedendo per la prima volta ciò su cui il collega stava lavorando.

Il castano si accorse dell'ennesimo tentativo di fuga del biondo e del modo rigido in cui aveva risposto, oltre ad aver notato la sua poca capacità di osservazione per non essersi accorto prima dell'arto superiore, ma appena fu in procinto di riportare la conversazione sul vero punto focale, nella stanza fecero irruzione altre due loro conoscenze.

"Ma sei impazzito? Lasciare in quel modo la stanza come una diva caduta in disgrazia? " urlava il ramato, mentre rischiava (forse non tanto accidentalmente) di sbattere la porta in faccia al collega più alto dietro di lui.

"E tu che pensavi di fare, continuando a sequestrarmi gli strumenti?" ribatté piccato Jungkook, salvando per il rotto della cuffia il proprio setto nasale.

"Senti chi parla! Sei tu che hai iniziato rubandomi il cotone" lo riaccusò Jimin, attraversando la stanza e fermandosi a braccia conserte al fronte opposto.

"O forse sei tu che l'hai nascosto fin dal principio per far ricadere la colpa su di me e prenderti il caso tutto per te!" non si arrese l'altro contendente.

"Se fossi così calcolatore avrei fatto il ladro nella vita, non il medico" rispose ancora il ramato.

La contesa sembra non voler terminare e i due ormai urlavano impazziti davanti al povero Kyungsoo, che in tutto questo era rimasto solo, dal momento che Baekhyun ne aveva approfittato per svignarsela. Avrebbe tanto voluto imitarlo, ma non poteva abbandonare il suo lavoro.

"Scusate, io starei tentando di lavorare" cercò di riportare l'ordine nella stanza.

"TACI!" fu immediatamente redarguito in perfetta sintonia da entrambi, che non solo parlarono contemporaneamente, ma si girarono anche verso di lui nel medesimo istante. "È un braccio quello?" aggiunsero, indicando ciò che era appoggiato sul banco da lavoro.

Kyungsoo sbatté disperato la testa sulla superficie liscia.


***

Salve a tutti! Ecco un nuovissimo aggiornamento e io sono tutta presa dall'ennesima visione del primo film di Indiana Jones, quindi se scrivo sconclusionatezze è per questo😅.
Grazie infinite per il supporto negli scorsi capitoli e ben venuti ancora a tutti i nuovi arrivati!
Spero che la storia vi stia piacendo e se volete sostenermi ancora di più, vi invito a lasciarmi un commento e una stellina!
Ci sentiamo la prossima settimana con gli auguri di Natale.
A presto,
Lilifyt💖

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