XLIX
Quando Jungkook entrò nella stanza del sig. Park per scusarsi del suo riprovevole comportamento tenuto in precedenza, tutto si aspettava meno che trovarla vuota.
Gli erano state sì consegnate le dimissioni dall'ospedale, ma l'operazione non era così veloce. Ci si impiegavano almeno un paio d'ore, sempre se le pratiche burocratiche non presentavano intoppi. E poi solitamente i pazienti in dimissione non portavano con loro i lettini.
"Scusi, dov'è il paziente?"chiese confuso ad un infermiere che stava passando casualmente in quel momento in corridoio.
"E' stato portato in sala operatoria dal dottor Park" rispose lui con nonchalance, per poi continuare per la sua strada.
Rosso di rabbia, il dottor Jeon si affrettò a raggiungere le dette sale, pronto alla resa dei conti con il ramato collega.
Aveva veramente superato ogni limite.
***
"Le lesioni di suo marito sono davvero gravi. Ha subito un trauma estremo" cercò di spiegare lo specializzando biondo alla moglie di Kang Hyonsu, mentre il neurochirurgo impartiva le ultime direttive al suo staff riguardo l'imminente intervento.
La signora però sembrava come estraniata dalla realtà e si vedeva con chiarezza che ascoltava passivamente le parole del dottor Byun. "N-Non capisco, cosa vuol dire?" chiese infatti poco dopo.
"La sua testa è tenuta al corpo solo da pelle e muscoli e, se si dovesse muovere anche solo di un millimetro, potrebbe morire" provò in maniera diversa il medico, comprendendo perfettamente che la situazione doveva suonare assurda alle orecchie della donna.
Ancora confusa, la moglie cercò di assimilare le aspre informazioni ricevute: "Quindi m-mi sta dicendo che..." lasciò incompleta la frase nella speranza che fosse il dottore a concludere.
"Che quando lo vedrà potrebbe essere l'ultima volta. L'ultima volta che lo vede vivo" e a quella sentenza, la sig.ra Kang si strinse ancora di più nelle braccia, sforzandosi di non far uscire nemmeno una delle lacrime che minacciavano gli angoli dei suoi occhi.
"Mamma, dov'è papà?"chiesero due vocine dietro la donna, che poi le si strinsero alle gambe. Erano una femminuccia, che doveva essere quella più grande, e un maschietto.
"È dentro questa camera perché sta poco bene e un dottore lo deve aiutare" rispose per lei Baekhyun, ricevendo uno sguardo grato dalla sig.ra Kang, per poi aprire la porta e dire: "Prego da questa parte".
Nella stanza c'era ancora parecchia frenesia, ma il più dell'equipe era già uscito. La famigliola si avvicinò subito al lettino, specie i bambini, ma un'infermiera gli ricordò che dovevano prestare la massima attenzione alle loro azioni. Optarono per lasciare qualche passo tra loro e il loro ultimo componente familiare e cominciarono a bombardarlo con domande alle quali il sig. Kang poteva rispondere con solo i battiti delle palpebre, come concordato in precedenza.
"Senti dolore tesoro?" chiese dopo un paio di minuti di silenzio la moglie.
Due battiti. Risposta negativa.
"Perché papà non risponde?" domandò curioso il più piccolo.
"Adesso dobbiamo solo augurare a papà buona fortuna con l'operazione e dirgli che gli vogliamo tanto bene" li esortò la mamma, rivolgendo uno splendido sorriso incoraggiante ai figli e poi al marito.
In risposta ricevette tre battiti.
"C-cosa significa?" si rivolse perplessa allo specializzando che le era rimasto affianco.
"Non lo so" replicò desolato questo, scuotendo la testa. "Abbiamo comunicato solo con uno o due".
La donna si fece coraggio e si avvicinò al consorte, che continuava a seguire i suoi movimenti con la coda dell'occhio.
"Vuol dire che ci ami?" mormorò infine, cercando di nascondere la voce tremolante e la lacrima sfuggita.
Un battito. Risposta affermativa.
Con un sorriso sulle labbra, rispose solo "Ti amo anche io", per poi essere interrotta dall'infermiera che esortava ad abbandonare la camera in modo tale che il paziente potesse essere portato in sala operatoria.
Inaspettatamente, la bimba riuscì a sgusciare via dalle braccia della madre e si accostò al lettino.
Poi sbatté con forza tre volte le palpebre al suo papà.
***
E questa settimana vi lascio con questa nota triste e un capitolo non particolarmente lungo. Intenso? Bah neanche troppo...
Spero che la storia e gli avvenimenti vi stiano piacendo. Stiamo lentamente arrivando alle 1000 views che sono un traguardo inimmaginabile per me. Grazie veramente di cuore a tutti voi che leggete Overdose. Per me è importante farvi capire quanto siate importanti.😊
Mi raccomando lasciate stelline e soprattutto commenti, perché parlare con voi mi fa super piacere.
Per chi segue anche su EFP la storia, tranquilli il prossimo capitolo è nelle mani della mia beta (ce l'abbiamo fatta) e poi vi spiegherò meglio cosa è successo ultimamente. Niente di troppo grave o che comunque vi debba far temere per la Fanfiction.
Detto questo, buon anno e spero con tutto il cuore che questo 2019 sia meglio del 2018 che ci lasciamo alle spalle. E mi auguro che tutti i vostri buoni propositi (e anche i miei😅) si realizzino nei migliori dei modi. Ci rivediamo tutti in palestra (anche se io questo Natale me lo sono passato a letto, quindi il mio pancino è rimasto invariato)!
Ci risentiamo l'anno prossimo,😜
Lilifyt💖
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