Primo turno
Oggi sarebbe cominciata!
Erano giorni che dormiva poco e male per l'ansia che quel giorno sarebbe arrivato. Sapeva perfettamente che avrebbe rimpianto quelle preziose ore di sonno perse, poiché molto probabilmente nei giorni successivi non avrebbe avuto tempo neanche per guardarsi allo specchio (cosa già di per se impensabile per Baekhyun), figuriamoci dormire.
Eppure non ci riusciva. Rimaneva a rigirarsi nel letto a pensare come tra lì a poche ore la sua vita avrebbe finalmente preso il via!
Finalmente anni di studio e altrettanti sacrifici sarebbero stati ripagati.
Byun Baekhyun poteva vantare nel suo curriculum una laurea e ben due specializzazioni alla prestigiosa Seoul National University o SNU o come più comunemente la chiamavano la Seouldae. Si era laureato con il massimo dei voti e quindi era anche entrato di diritto nel programma di tirocinio del SNUH, ovvero il Seoul National University Hospital. Per i prossimi sette anni si sarebbe spaccato la schiena, ma alla fine, ne era certo, sarebbe diventato un chirurgo. E non uno qualsiasi, no. Il suo ego non l'avrebbe mai permesso. Lui sarebbe diventato uno dei migliori in assoluto!
Alle sei meno venti la sua sveglia suonò, anche se lui era già sveglio da un pezzo. Scese svogliatamente dal letto e si avviò verso l'armadio.
Viveva da solo dall'epoca dell'università, quando per l'appunto si era trasferito dal Wonmi-gu a Seoul. Faceva parte di una famiglia benestante e aveva un fratello di sette anni più grande, Baekbum, ovvero uno degli avvocati più rinomati della Repubblica. Inoltre il nome dei Byun era tenuto alto dal nonno di Baek, ovvero Byun Heebong, uno dei medici che avevano fatto la storia della medicina. Riusciva a risolvere due casi clinici su tre e gettava le basi per la risoluzione del terzo.
Non è difficile capire a chi si era da sempre ispirato Baekhyun.
Purtroppo le menti geniali si spengono sempre troppo presto. E così all'età di 58 anni si spense anche il signor Byun, gettando nella più totale disperazione la sua famiglia e il mondo scientifico. All'epoca Baekhyun doveva ancora compiere otto anni, eppure si vide strappare via il suo supereroe da un improvviso infarto. Erano arrivati in ospedale troppo tardi e per il suo povero nonno non ci fu niente da fare.
Così decise che avrebbe salvato lui le vite che il nonno non aveva potuto salvare e su questa scia si iscrisse alla facoltà di medicina.
Dopo essersi vestito il più comodamente possibile, aver sistemato la sua ribelle chioma bionda cenere che portava in un caschetto lungo leggermente ondulato, esser passato al bar del vicinato per prendere un buon mocaccino, si avviò verso l'ospedale che per sua grande fortuna si trovava vicino al suo appartamento.
Appena arrivò nel grande spiazzo di ingresso ne rimase affascinato. Certo, vi era già venuto varie volte quando aveva presentato i moduli di iscrizione al programma, quando mesi prima si era rotto il mignolo del piede, oppure anni addietro quando ce lo portava suo nonno, ma ne rimaneva sempre incantato.
Nonostante all'interno fosse ormai tutto diverso e nuovo, l'esterno era ancora come se lo ricordava: un'enorme struttura di ben dodici piani dalla forma di ferro di cavallo. Le due ali dell'edificio erano da poco state ridipinte e ristrutturate, mentre la struttura centrale, quella più alta, manteneva ancora il colore originale.
L'unica cosa che stonò all'occhio vigile di Baekhyun, fu la nuova costruzione di transito posta all'ingresso, fatta completamente in vetro. Non che di per se fosse fatiscente od obbrobriosa, ma nel complesso stonava parecchio con l'architettura dell'ospedale.
A risvegliare il quasi neo-specializzando fu un'improvvisa botta alla sua spalla destra. Ad urtarlo fu un ragazzo alto almeno un metro e ottanta, con delle spalle da nuotatore e il fisico slanciato.
"AHH! Ehi, lo sai che quando ti scontri con una persona è buona educazione chiedere scusa?" gli urlò dietro un più che alterato Baekhyun. Il tipo se ne era altamente fregato di averlo urtato e aveva semplicemente tirato dritto per la sua strada senza curarsene.
A quell'urlo il ragazzo si girò, riavviandosi pigramente una ciocca dei suoi capelli scuri. Aveva lo sguardo magnetico e intrigante, ma una flemma pigra e incazzata. Fece un ghigno e si avviò tranquillamente verso l'ingresso.
A Baekhyun ribollì il sangue nelle vene. Nessuno si era mai permesso di comportarsi in questo modo con lui. Se c'era qualcosa che odiava profondamente era essere urtato, ignorato e preso per il culo. Quel ragazzo era appena finito sulla sua lista nera.
Quando si fu ripreso e calmato, si decise finalmente ad entrare. Insomma, non poteva fare tardi proprio il primo giorno di tirocinio. Si sarebbe ucciso la reputazione da solo e di certo non era quello il suo intento.
All'ingresso fu accolto da due infermiere molto gentili che lo scortarono fino alla stanza degli armadietti, dove vi erano ragazzi e ragazze che si stavano cambiando velocemente.
Baekhyun si mise subito alla ricerca del suo armadietto, che però trovò occupato dalle spalle di un ragazzo che si appoggiava per allacciarsi le scarpe.
"Scusa, ma sai questo è il mio armadietto. Ti sposti grazie?" disse con tono fin troppo acido perfino per una persona acida come lui.
"S-scusami... n-non volevo. Mi sposto subito" disse il ragazzo che nel frattempo raccolse alla velocità della luce le sue cose, che buttò in maniera scomposta nell'armadietto accanto a quello di Baekhyun, il tutto tenendo lo sguardo rigorosamente basso.
Baekhyun un po' si mangiò le mani a quella vista. Insomma, non era di certo colpa di quel ragazzo se quella mattina era iniziata male. Prima che l'altro se ne andasse del tutto lo fermò:
"Scusa, non volevo essere scontroso, ma non è giornata. Comunque piacere di conoscerti, io sono Byun Baekhyun" disse porgendo la mano e cercando anche di accennare un piccolo sorriso.
"B-Byun Baekhyun? Quel Byun Baekhyun? Il nipote del grande dottor Byun?" chiese timidamente il ragazzo, alzando finalmente lo sguardo verso il suo interlocutore.
E' carino, constatò il biondo. Aveva due grandi ed espressivi occhi e delle labbra a forma di cuore. Portava i capelli rialzati in una specie di cresta e li aveva di un colore molto scuro dai riflessi mogano.
"Sì, in persona! E invece tu sei?"
"Oh, scusa! Piacere, io sono Do Kyungsoo" rispose afferrando a sua volta la mano che Baekhyun gli aveva offerto e rispondendo al suo sorriso con altrettanto entusiasmo.
I due cominciarono a conversare ed entrambi si trovarono molto bene in compagnia l'uno dell'altro. Si cambiarono e si avviarono con gli altri specializzandi nella sala conferenze dove il primario di chirurgia avrebbe tenuto il discorso di benvenuto.
Un uomo sulla trentina salì sul palco. Aveva un viso simpatico e un sorriso accogliente, ma allo stesso tempo il portamento autoritario. Sceso il silenzio cominciò a leggere il suo discorso:
"Buongiorno a tutti voi! Oggi è un grande giorno! Io sono il primario di chirurgia Kim Young kwang. Meno di due mesi fa i medici erano i vostri professori. Ora i medici siete voi. I sette anni di specializzazione in chirurgia saranno gli anni più belli e più brutti della vostra vita. Ma ad ogni modo vi posso assicurare che ve li ricorderete. Da oggi inizieranno i sacrifici. Sono più che sicuro che almeno 8 di voi passeranno a un tipo di specializzazione più facile, 5 o più non reggeranno la pressione ed a 6 sarà chiesto di andarsene. Ma tutto dipende dalle abilità che dimostrerete di avere o meno, da quanto saprete essere aggressivi, da quanto saprete imporvi, da quanto i vostri nervi reggeranno sotto pressione. Da oggi sarete medici di un ospedale, il mio ospedale. Quindi sarete sotto il mio controllo! Vedete di non combinare casini!" disse con un caloroso sorriso il dottor Kim. "Sono lieto di darvi il benvenuto tra di noi! Ora facciamo parte della stessa squadra. Buon lavoro a tutti!" e detto ciò, scese dal palchetto.
Tutti gli specializzandi vennero divisi tra i vari specializzandi più anziani. Un infermiere minuto e con la faccia da gatto scandì con voce solenne le varie assegnazioni. La lista di nomi sembrava infinita, ma alla fine arrivò anche il nome del biondino scontroso.
"Byun Baekhyun, Do Kyungsoo, Park Jimin, Jeon Jungkook, Kim Yugyeom, siete assegnati al dottor Kim Jongdae... buona fortuna" l'ultima affermazione fu poco più di un sussurro che la maggior parte dei presenti neanche sentì. La maggior parte meno i chiamati in causa, i quali si scambiarono occhiate alquanto eloquenti ed interrogative. Lo fecero tutti meno uno. Aveva lo sguardo scettico e leggermente schifato, i capelli rosso fuoco e i lineamenti del viso molto spigolosi. Non era molto più alto di Baekhyun, un centimetro al massimo (a detta dell'interessato), ma una corporatura molto robusta e ben piazzata.
Sicuramente andrà in palestra! Ha proprio un bel culo! Si ritrovò a pensare un distratto Baekhyun.
Non aveva mai avuto dubbi sul suo orientamento sessuale. Era gay e ci aveva potuto fare ben poco, ma ne andava fiero. Del resto riscuoteva molto successo su entrambi le sponde, quindi aveva potuto più che appurare le sue preferenze.
"Allora?! Ci muoviamo o vi devo mettere un clistere su per il retto?" chiese retorico il rosso.
La bellezza del suo culo è inversamente proporzionale alla sua affabilità! Constatò con un po' di rammarico il biondo.
"Sì certo! Lo trovate in fondo al corridoio... buona fortuna! Ne avrete bisogno!" e detto ciò l'infermiere si congedò.
Il corridoio che aveva indicato al gruppo di giovani medici portava al bancone di accettazione del pronto soccorso. Più si avvicinavano, più distinguevano una figuretta alta si e no come Baekhyun e il rosso isterico. Aveva i capelli a caschetto biondo miele e la mascella squadrata. Il naso largo e gli occhi scuri.
"D-dottor Kim Jongdae?" chiese vergognoso Kyungsoo.
"In persona ammasso di cellule in movimento! L'unico ed inimitabile! Immagino voi siate le mie nuove cozze. Vedete di essere utili a qualcosa. L'ultima volta mi hanno assegnato delle mezze cartucce. Non hanno saputo neanche prendere una vena ... io dico! Li ho mandati a casa tutti. Questa volta ho chiesto al capo la crème de la crème degli universitari! Voi, a detta dei vostri precedenti professori, dovreste essere i migliori. Lo scopriremo..."disse il loro nuovo responsabile sorridendo e finendo di sorseggiare il suo caffè.
"Oh, beh! Piacere dottor Kim, io sono il dottor Park Jimin. Spero che ci troveremo bene l'uno in compagnia dell'altro!" esclamò con un grande sorriso tirato il rosso, tendendogli la mano.
Il sorriso del dottor Kim si allargò ancora di più. Poi aggiunse: "io ho 5 importantissime e fondamentali regole che spero che voi seguiate. Per il vostro bene ovviamente." Si prese una pausa per osservarli bene uno ad uno. Quando si ritenne soddisfatto, si concentrò nuovamente su quello che si era presentato come Jimin, il tutto senza mai perdere il sorriso. Poi continuò:
"Regola numero uno: Non perdete tempo a fare i ruffiani con me, vi odio e non cambierete le cose". Jimin, come scioccato, lasciò cadere la mano e il sorriso tirato scomparve dalle sue labbra, rivelando una scintilla di rabbia negli occhi.
Baekhyun e Kyungsoo trattennero a stento una risata.
"Qui c'è tutto ciò di cui avete bisogno per iniziare: protocolli traumatologici, lista telefonica, cerca persone. Quando ci sono delle emergenze, le infermiere vi chiameranno al cerca persone e voi dovrete scattare, correre come dei fulmini! Mi piacciono i fulmini! Viaggiano alla velocità della luce, ovvero la stessa che dovrete raggiungere voi quando siete chiamati. E questa era la regola numero due!" e mentre continuava con le sue disposizioni, portava il gruppetto di specializzandi in giro per l'immenso ospedale. Arrivarono in un'ala piena di stanze, ma che si trovava in un'area molto trafficata di medici ed infermieri.
"Qui è dove potrete riposare appena avrete anche solo due minuti liberi! Leggete bene le mie labbra: D O R M I R E! Non perché ci sono dei letti avete il permesso di farci altro. Ad ogni modo scordate di entrare in quest'area per i prossimi giorni. Sarete talmente impegnati che non ne avrete il tempo. A meno che, e qui arriviamo alla regola numero tre, non dobbiate svegliarmi. Ma sia ben chiaro: il vostro paziente deve stare così male che le infermiere hanno già chiamato l'obitorio! In caso contrario, non disturbatemi."
Uscirono da quella zona e il dottore li condusse verso l'ascensore, così da poter raggiungere le sale operatorie.
"Alla regola tre è collegata la regola quattro: se mi avete svegliato, è meglio per voi che il paziente moribondo non sia morto al mio arrivo!"
Visitarono le sale e le stanze sotterranee adibite ai vari strumenti per gli esami, come TAC e il reparto di radiologia. Risalirono e raggiunsero l'undicesimo piano, dove si trovavano i laboratori di analisi, ed infine tornarono al pronto soccorso.
"Allora ragazzi! Ci sono domande?" chiese il dottor Kim con il suo immancabile sorriso.
"Aveva detto che le regole erano cinque. Lei ne ha dette solo quattro." Disse Baekhyun con il suo solito tono deciso. Certo, quel Jongdae gli incuteva timore, ma non sarebbe di certo stato lui a farlo vacillare.
"Ah! Ragazzo attento a quanto vedo! Regola numero cinque: quand-" venne interrotto dal suono del cerca persone.
"quando mi muovo, voi vi muovete con me!" terminò la frase e cominciò a correre in direzione dell'ingresso per le ambulanze.
A quanto pare la loro prima guardia aveva appena preso il via!
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