La prudence et l'amour ne sont pas faits l'un pour l'autre
[Come vedete, per questo capitolo ho previsto una canzone che potete ascoltare sin da subito, dopo, o magari durante la sua riproduzione nella storia, quando comincia è facilmente intuibile. Buona lettura!]
Quella mattina Baekhyun si svegliò più frastornato del solito. Non tanto perché a destarlo era stata la diretta luce del sole e non l'odioso trillo della sua infernale sveglia. Non lo infastidiva neppure l'essere nudo come la natura l'aveva creato, sotto il leggero strato di cotone che lo copriva. Erano due possenti braccia, più il calore della stufetta umana a cui erano collegate (tanto da farlo accontentare solo di un misero lenzuolino in pieno ottobre) a spossarlo più di tutto.
Mai i due avevano dormito insieme, escludendo la prima sera in cui si erano conosciuti, anche perché alla fine nessuno dei due aveva dormito più di tanto. Mai si erano stretti l'un l'altro fino al sorgere del sole. Ma soprattutto, mai il biondo avrebbe creduto che tutto quello sarebbe risultato così naturale. Il sonno era sopraggiunto placidamente ed entrambi non avevano saputo tenergli testa.
Solo quando la presenza alle sue spalle lo strinse leggermente a sé, in uno spasmo involontario dettato dal sonno, Baekhyun si decise a prestargli la giusta attenzione. Si rigirò tra le sue poderose braccia con estrema cautela, per evitare che il sonno del moro si guastasse, e si ritrovò a contemplare la gloriosa bellezza del partner. I suoi occhi si cibarono avidamente della paradisiaca visione di quelle labbra piene che la notte prima lo avevano portato a toccare il cielo con un dito. I suoi sensi si inebriarono pienamente della folta chioma scura, che giaceva dimenticata e disordinata sul guanciale del letto, e non poté non soffermarsi ad ammirare quanto fosse semplicemente bellissimo nelle sue piccole imperfezioni. Gli occhi troppo grandi per un volto così minuto. Le fossette esagerate, compagne di ogni sua espressione. Il sorriso troppo particolare per non risultare magnetico.
In quel momento di pura contemplazione, il bassino si ritrovò a reprimere un furioso istinto primitivo che gli suggeriva prepotente di accarezzare, baciare, venerare quel corpo che gli giaceva accanto senza alcuna remora. Ma si trattenne.
Trovò la forza di fermare le sue pulsioni e riuscì a sgattaiolare dalla presa salda dell'Adone che era ancora nelle braccia di Morfeo. Per fortuna Chanyeol non sembrò esserne troppo turbato: sentendo l'improvviso vuoto, stiracchiò un po' le braccia e si voltò dalla parte opposta, riprendendo tranquillo il suo riposo.
Il biondo rilasciò un sospiro, dal momento che aveva dimenticato come si respirasse nel mentre della sua fuga. Si guardò un po' intorno, mettendo faticosamente a fuoco ciò che lo circondava. Nonostante dalla tenda della finestra entrasse qualche rivolo di luce, la stanza era ancora immersa nella parziale oscurità. Optò per cercare prima di tutto un bagno, dato che ne sentiva l'impellente e urgente bisogno. Raggiunse con passo felpato l'uscita della stanza, l'attraversò e la richiuse cercando di fare il meno rumore possibile. I suoi piani furono però sventati dal cigolio sinistro della porta, degno del miglior effetto sonoro di un film horror. Baekhyun strinse i denti, maledicendo internamente chiunque avesse inventato cerniere così rumorose e sperando con tutto sé stesso che lo stato del moro non ne avesse risentito. Azzardò una sbirciatina oltre l'uscio e riuscì a vedere come Chanyeol si fosse rigirato, peggiorando la sua condizione di involtino nelle coperte. Fece appello a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere dinanzi a quella tenera scena.
Diede finalmente le spalle alla camera e si rese conto di sapere poco e niente di dove si trovava.
La sera precedente la foga era stata troppa per riuscire a immagazzinare qualunque altra informazione diversa dall'impellente e in rapido aumento calore al basso ventre. I suoi occhi e la sua cognizione erano troppo impegnati a idolatrare la robusta muscolatura dell'addome del più alto, piuttosto che registrare dove si trovasse il resto del corpo.
Da quanto aveva potuto constatare, nei suoi rari momenti di lucidità, Chanyeol viveva in un lussuosissimo attico. Lui si era trovato, quasi per magia, al primo piano e ora doveva sperare in un po' di fortuna e buon senso dell'orientamento per ritrovare il portone d'entrata. Recuperò il suo intimo, abbandonato nei pressi dell'ingresso della camera del moro, e raccattò una maglietta che però si rivelò troppo larga e lunga per essere la sua. Poco male, in questo modo non doveva ingegnarsi per trovare anche un paio di pantaloni. Fortunatamente nella casa sembrava far abbastanza caldo da permettere al piccoletto di non coprirsi come suo solito.
Facendo un rapido giro per il corridoio, il biondo registrò due camere (una delle quali occupata dal corpo dormiente del proprietario), un enorme bagno con una vasca principesca e quello che sembrava uno studio privato. Non appena lo specializzando mise piede in quest'ultimo, il suo corpo si mosse da solo in direzione dei meravigliosi tomi finemente rilegati che occupavano le imponenti scaffalature. Vi erano i più importanti testi sacri della medicina in edizioni prestigiose, raccoglitori con sovraimpressi dei numeri, probabilmente i casi di cui si era occupato in maniera privata il cardiochirurgo Park Chanyeol, e tutto il materiale necessario per portare il lavoro ospedaliero anche nelle mura domestiche. Come se le ore lavorative non fossero già abbastanza.
Ma allungando un po' il collo, il biondo riuscì a scorgere una custodia nera di quelle in cui solitamente si riponevano gli strumenti. Non riuscì a tenere a freno la curiosità. Con un pizzico di fatica riuscì a tirare via la copertura dal canto in cui era stata riposta, ma una volta librata in aria, risultò stranamente leggera. Con rammarico, lo specializzando non poté che costatare che sul delicato tessuto rosso della fodera interna non vi era adagiato assolutamente nulla. Non volendo comunque perdersi d'animo, si guardò accuratamente intorno, scandagliando ogni angolo dello studio, finché la sua attenzione non venne catturata da qualcosa che lampeggiava ai deboli raggi del sole mattutino trapelati dalla finestra, subito dietro ad una fedele riproduzione dello scheletro umano. Scansò il manichino e, poggiata all'apposito sostegno, c'era una delle più belle chitarre elettriche che avesse mai visto. Aveva la tipica forma con le estremità allungate, dipinta di bianco, circondato da una cornice nera, mentre le finiture erano un misto color bronzo e oro, che con molta probabilità erano la causa della scintilla che lo aveva condotto lì. Rimase a guardarne le fattezze per un periodo imprecisato, rapito da quello strumento a lui così estraneo.
Ritornando velocemente in sé rimise al suo posto il modellino, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo adorante a quella meraviglia, e poi riposizionò anche la fodera nella sua legittima postazione. Diede un'ultima occhiata affinché fosse tutto come quando era entrato e tornò nel corridoio.
Dal momento che aveva perlustrato tutte le stanze di quel piano, si decise ad arrivare alla fine della lunga corsia, da dove proveniva una quantità spropositata di luce apparentemente naturale. Baekhyun ne fu completamente investito, tanto che si dovette portare una mano a schermare gli occhi, che fu addirittura costretto a chiudere. Abituandosi rapidamente, vide la fonte di quel bagliore: un enorme finestrone che comprendeva l'intera parete del piano inferiore e proseguiva anche per tutta quella del superiore. Il corridoio si interrompeva bruscamente, aprendosi a balconata, la quale dava direttamente sul sottostante piano, ed era delimitato da delle protezioni di vetro.
Lo scenario che si aprì agli occhi del biondo era spettacolare: il palazzo dove si trovava doveva essere uno dei più alti di tutta Seoul, poiché riusciva a vedere quasi per intero la città. I grattacieli erano accarezzati dal colore alabastrino dell'alba autunnale, con rari sprazzi a forte tendenza rosata, che giocavano con il contrasto dalle vetrate.
Vicino al limitar della protezione, vi era, spostata sulla destra, una scala a chiocciola che riproponeva le stesse delimitazioni in vetro. Con lo sguardo ancora fisso sull'immensa finestra, rischiando quindi di capitombolare più volte con il sedere per terra, lo specializzando raggiunse la seconda parte di quell'immenso appartamento. Adocchiò distrattamente la cucina, che si trovava seminascosta da una grandissima penisola su cui spiccava uno splendido cesto di frutta. Davanti a questa c'era un lunghissimo tavolo anche questo trasparente a riprendere il gioco di iridescenze innescato dalle sontuose vetrate della casa. Subito di fronte al notevole infisso, c'era un grande divano grigio scuro, tendente al porpora, che, giusto per rispettare lo standard dell'abitazione, godeva di una spaziosa longue ed una altrettanto considerevole poltrona con un alto schienale del medesimo colore del sofà. Le pareti dell'intero immobile erano di un delicato e moderno grigio chiaro, ma a creare contrasto ci pensava un ampio tappeto di un vivace rosso fuoco.
Ma ciò che veramente attirò l'attenzione di Baekhyun fu uno stupefacente pianoforte a coda che troneggiava appena scesa la scalinata. Sembrava essere un elegantissimo Bechstein* originale di inizio secolo e il biondo non resistette all'impulso di far scorrere lascivamente le mani sulla superficie perfettamente liscia e laccata della copertura dei tasti. Ormai completamente in balia dello stupore, aprì anche l'ultimo ostacolo che gli impediva di godere appieno della fattura di quello strumento semplicemente impeccabile. Si sedette quasi di riflesso sullo sgabello imbottito che vi sostava davanti e accarezzò i tasti puramente per il desiderio di vedere le corde vibrare sotto suo comando. Noncurante di quello che lo circondava, mosse le mani a creare melodie di lontani ricordi, mentre si perdeva dolcemente nei suoi pensieri.
"Suono molti strumenti" o una cosa del genere gli aveva detto il moro. Ecco il perché di simili creature nella sua abitazione. Continuò con il suo flusso di riflessioni, facendo vagare la memoria sugli avvenimenti della sera precedente. I baci tornarono a farsi roventi sulla sua pelle e le carezze possenti lasciavano brividi lungo la sua schiena. Come poteva sentirsi così? Come faceva lo strutturato a fargli perdere irrimediabilmente la testa? Come potevano aver condiviso così poco al di là del sesso ed aver comunque reazioni tanto violente l'uno a contatto con l'altro?
E domande su domande affollavano la sua perennemente dubbiosa testa, mentre le sue dita si muovevano sempre più veloci nel crescendo della nostalgica sonata.
Era la cosa giusta da fare? Era saggio voler rischiare così tanto per un superiore?
Vorticavano leste le sue falangi e al contempo il capo seguiva ignaro i movimenti delle sue braccia, nel frattempo che la musica raggiungeva il suo picco massimo.
Poteva realmente lasciarsi indietro tutto? Che relazione c'era tra loro due dopo ieri sera? Che tipo di relazione voleva che ci fosse?
Il crescendo arrivò al suo culmine e ormai tutto il corpo danzava al ritmo delle sue androgene mani.
Era dolore o paura quello che lo faceva tentennare?
Il susseguirsi di note si arrestò scemando, mentre lentamente gli occhi dell'improvvisato musicista si schiudevano, serrati inavvertitamente nel momento di massima tensione. Quando anche l'ultimo tasto fu accarezzato, calò nuovamente il silenzio nel grande appartamento.
Un vigoroso applauso ruppe la quiete. Baekhyun alzò folgorato gli occhi sopra di sé, dove vide il più caloroso dei sorrisi. Chanyeol era appoggiato alla trasparente balaustra, vestito con una canotta chiara e una larga tuta. Lo guardava raggiante, intanto che muoveva le mani ritmicamente.
Come scottato, il biondo si allontanò velocemente dal pianoforte e sciolse il contatto visivo con l'altro.
"Non sapevo sapessi suonare" gli disse il più alto, mentre scendeva lentamente le scale a chiocciola e lo osservava con la coda dell'occhio.
"Non pensavo di saperlo rifare" mormorò di rimando il biondo, che si ostinava a guardare il pavimento e a tormentarsi il braccio sinistro con il destro. Dopo altri attimi di mutismo da entrambe le parti, Baekhyun si fece coraggio e guardò di sottecchi il moro che si era nel frattempo appoggiato con un braccio al magnifico Bechstein. "Non volevo svegliarti" si scusò, tornando a fissarsi i nudi piedi e rabbrividendo al ricordo della gelida pavimentazione.
"Non preoccuparti. È stato un risveglio insolito, ma estremamente piacevole. Non capita tutti i giorni di svegliarsi con 'Spring Waltz' di Chopin**. È un pezzo difficile, non si direbbe che non suoni da un po'" commentò entusiasta Chanyeol, avvicinandosi un po' a lui. A quell'approccio il biondo tentò di sfuggire facendo qualche passo indietro, così il più alto rinunciò al suo intento, optando invece per sedersi lui stesso al tanto ammirato strumento.
"Ti va di suonare qualcosa insieme?" propose, riscaldandosi sperimentalmente, facendo qualche scala.
"Magari un'altra volta" declinò Baekhyun con una smorfia. Il moro lo guardò assorto, ma non diede più di tanto peso alla cosa e si alzò diretto in cucina.
"Preparo la colazione. Vuoi qualcosa in particolare?" chiese mentre già apriva il frigo e tirava fuori i primi ingredienti.
"In realtà no" rispose con un'alzata di spalle il biondo, accomodandosi su uno degli sgabelli che circondavano la penisola. Osservando l'altro mentre armeggiava con pentole e fornelli, resistette all'impulso di domandare particolari troppo personali della vita del moro con il mordicchiarsi frenetico dell'interno guancia.
"Se hai qualcosa da chiedere, fai pure. Basta che la smetti di torturarti e di osservarmi in maniera curiosa. Mi metti a disagio, sai?" sorrise, senza volgergli lo sguardo Chanyeol.
Colto sul fatto, il più basso non poté fare a meno di arrossire e distogliere velocemente gli occhi. "Non ti fisso in maniera curiosa. Mi spiattelli davanti i tuoi bicipiti freschi di palestra e pretendi pure che io non ti guardi? O sei un ipocrita o sei solo molto ingenuo, Yeol".
A quelle parole Chanyeol si girò di scatto verso di lui. "Yeol?" domandò con un sorriso che Baekhyun, nonostante si ostinasse a guardare dalla parte opposta, vedeva benissimo andare da un orecchio buffo all'altro. "Sì, Chanyeol è troppo lungo e con 'Channy' mi sembra di chiamare un cane" spiegò alla spicciola, rosso più dei capelli di Jimin.
"Ok" mormorò soltanto l'altro, per poi girarsi, prendere un tagliere ed affettare qualcosa che il biondo non riuscì a decifrare. "Dunque... cosa mi volevi chiedere?" rintavolò l'argomento il più alto.
L'altro parve riflettere dubbioso se fosse il caso o meno, ma il suo implacabile desiderio di conoscere ebbe la meglio: "Quanti strumenti suoni? So che non è una cosa carina da fare in casa altrui, ma ho curiosato un po' in giro e ho trovato la chitarra e poi il pianoforte-" parlò a manetta come suo solito.
"Hai curiosato in giro?" lo interruppe Chanyeol, scuotendo negativamente la testa. "Non va bene. Per questo sarò costretto a punirti" mormorò maliziosamente con un enorme ghigno che gli rendeva gli occhi due fessure e col coltello pericolosamente affilato in mano.
Baekhyun sbiancò improvvisamente, contrariato sia per il doppio senso sessuale, sia perché in quel momento si rese conto che poteva benissimo aver passato la notte con un serial killer. Magari si esercitava per gli interventi sui cadaveri delle sue vittime. Ma il detto assassino si accorse ben presto che le sue parole non erano suonate come aveva sperato, per questo mise giù il coltello e con l'altra mano si accarezzò imbarazzato la nuca. "Doveva essere un po' più d'effetto, ma così era degna di Jack Lo Squartatore" si giustificò.
"Ti piace il sesso violento?" chiese inclinando la testa Baekhyun, credendo di aver recepito forte e chiaro dove quell'affermazione volesse andare a parare. "Come?" chiese l'altro disorientato e rosso in volto.
"Altrimenti in quali altri modi avresti intenzione di punirmi se non con del sesso violento? Vuoi adoperare veramente il coltello?" continuò con un'inquietante espressione neutrale il più basso.
Avvalendosi della facoltà di non rispondere, il moro si rigirò verso i fornelli, sperando che il biondo interpretasse il colore bruciante delle sue guance come una reazione alla temperatura troppo elevata del fuoco. "Suono sia il pianoforte che la chitarra. Quella normale e quella elettrica, che però ho studiato da privatista. Ah, e poi suono anche la batteria, ma ho avuto alcuni problemi con il corriere e quindi non mi è ancora arrivata. A proposito, scusa per gli scatoloni in giro" sviò il discorso e a quanto sembrava il suo tentativo era andato a buon fine, poiché il più basso si guardò subito in giro con fare incerto.
Infatti il biondo notava solo adesso le grosse scatole addossate alle pareti, troppa era stata la foga di osservare da vicino quella meraviglia che era il piano dei primi del XX secolo.
"Cosa cucini?" chiese Baekhyun dopo alcuni attimi di silenzio, non volendo affrontare argomenti più delicati del dovuto.
Chanyeol sorrise leggermente, prendendo una padella e versando tutto ciò che aveva affettato al suo interno, in modo tale che la visuale dell'altro fosse completamente coperta dalla sua tonica schiena. "È una cosa che mi sono ripromesso già da qualche tempo. Mi diletto spesso in cucine da tutto il mondo, quindi oggi ti faccio assaggiare una specialità" spiegò poi, continuando a dargli le spalle.
Il biondo si guardò ancora un po' in giro, alla ricerca disperata di un altro argomento su cui poter ciarlare. "Come fai a tenere quella vetrata così pulita? Ti deve costare una fortuna" buttò lì la prima cosa su cui posò gli occhi. Con uno sghignazzo ilare, il moro scosse leggermente la testa, lanciando poi uno sguardo rapido e divertito all'altro. "È davvero l'unica cosa che ti sia venuta in mente di chiedermi, Baekhyun? Ti facevo più fantasioso" ridacchiò ancora un po' il più alto, per poi riprendere a cucinare. "Ho una donna delle pulizie che provvede a tutto. E poi il condominio si occupa della pulizia della parte esterna in maniera autonoma. Probabilmente il costo non è dei più bassi, ma i soldi non sono un problema" lo accontentò comunque poco dopo.
"Voi nipoti di direttori di cliniche private ve la passate proprio bene" si ritrovò a commentare il più basso, appoggiandosi con il gomito sulla superficie pianeggiante e scivolandoci un po' giù, in modo disordinato e terribilmente carino.
"Non penso che tu, in quanto nipote di uno dei medici più facoltosi della Repubblica, ti possa lamentare. Anche se forse il mestiere di mio nonno è più redditizio" costatò Chanyeol di rimando.
"Già, se metti in conto che il mio non esercita più in quanto deceduto e che i soldi da lui lasciati sono stati spartiti tra otto nipoti..." obiettò con amarezza Baekhyun, lasciando aleggiare nell'aria il suo stato elegiaco.
Il moro si girò di scatto, puntando i suoi preoccupati occhi in quelli malinconici e leggermente lucidi dell'altro. "Oh Baek... non intendevo dire questo" si sentì subito in colpa per aver fatto suonare la sua frase in quel modo.
Il biondo si riscosse, passandosi una mano veloce sugli occhi e facendo segno che era tutto ok. "Non ti devi preoccupare" gli disse "lo so che non intendevi offendermi. Non ne saresti capace" lo sfidò con un ghigno, ritornando completamente in sé.
Il più alto non gli rispose, limitandosi a fargli un sorriso sornione e obliquo, mentre tornava ai fornelli, lasciando che le pupille fossero l'ultima cosa destinata a lasciare la figura su cui erano rivolte.
"Ecco qua!" esclamò Chanyeol poco dopo, finendo di impiattare e servendo una porzione a Baekhyun. "Omelette. Spero ti piaccia! L'hai mai provata con il ketchup? La maggior parte delle persone la preferiscono con, ma per me è meglio senza" chiacchierò praticamente da solo il più alto, dal momento che il biondo guardava il suo piatto con aria affamata. Ben presto scoprì che mangiare una frittata con le bacchette era più complicato del previsto e quindi il moro, tra una risatina e un "che tenero!", fu costretto a prendere per entrambi delle posate occidentali.
Lo specializzando si fiondò sul suo piatto, assaporando quell'esplosione di gusto di cui le sue pupille gustative si stavano deliziando. Sublime. Le doti culinarie di Chanyeol erano incredibili.
"Allora? Com'è?"chiese un insolito insicuro cardiochirurgo. Il biondo aprì gli occhi e si sciolse in uno dei suoi speciali sorrisi, di quelli che avrebbero potuto convertire anche l'animo più ostile. "Meravigliosa!" mormorò, guadagnandosi un'espressione fiera del più alto, che si pavoneggiò tutto, improvvisamente contento.
Mangiarono in silenzio, non trovandolo più fastidioso, ma conciliante alla buona consumazione. Quando venne il turno di sparecchiare, il biondo insistette per aiutare, anche perché in questo modo avrebbero impiegato meno tempo a prepararsi per raggiungere l'ospedale. Lavoravano fianco a fianco in completa armonia, comportandosi scherzosamente come se si trovassero in sala operatoria. "Piatto" richiedeva Chanyeol ed era quello che Baekhyun gli passava ripetendo "Piatto" a sua volta. "Bicchiere" e lo stesso avvenne anche con il "Bicchiere". Il problema sorse quando il moro disse "Cucchiaio", che gli fu passato regolarmente e con il consueto "Cucchiaio", ma, dopo che il padrone di casa mise la posata sotto l'acqua, il metallo deviò il flusso del liquido che gli bagnò metà maglia. Lo specializzando scoppiò in una fragorosa e accorata risata.
"Ah ridi? Bene..." e con queste parole, il più alto prese il getto d'acqua, che a quanto pareva era estraibile, e lo puntò paro paro sull'altro, che era talmente preso dalle risate da non accorgersi di nulla.
Il biondo si paralizzò e lanciò uno sguardo di puro astio nei confronti del più alto, che non se la prese e che anzi se la spassava alla grande. Come era facile aspettarsi, Baekhyun si vendicò lanciandogli qualche schizzo, non appena il gigante ebbe finito di rimettere a posto il sifone del lavandino.
Da cosa nacque cosa e ben presto i due si ritrovarono completamente zuppi, ma contenti come non mai.
"Sai, non sei malaccio Byun Baekhyun" disse infine il cardiochirurgo.
"Questo l'ho sempre saputo!" gli diede una scherzosa gomitata il biondo. Improvvisamente, però, si fece pensieroso e serio. Chanyeol un po' si spaventò a quella reazione così repentina e il suo corpo si irrigidì di conseguenza. Gli passò della carta assorbente in modo che potesse tamponare alla bell'e meglio le gocce che si stavano velocemente raffreddando.
Poi l'udì. Udì ciò che avrebbe per sempre cambiato le cose tra loro.
"Ti va di uscire con me qualche volta, Yeol?" mormorò con flebile voce Baekhyun.
***
* Bechstein= non essendo minimamente esperta di pianoforti, mi sono affidata alla mia magica fonte numero uno di informazioni (non sempre corrette), ovvero internet. Spero che anche questa volta non mi deluda!
**'Spring Waltz' di Chopin= ci ho messo un po' per trovare la melodia giusta da abbinare a quel pezzo, ma penso che questa sonata sia malinconica al punto giusto. Vi invito ad ascoltarla, tanto si trovano versioni molto corte, perché mi è piaciuta subito quando l'ho sentita. A voi il giudizio.
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La prudence et l'amour ne sont pas faits l'un pour l'autre : à mesure que l'amour croît, la prudence diminue= La prudenza e l'amore non sono fatti l'una per l'altro: quando l'amore cresce, la prudenza diminuisce. Il titolo di questo capitolo questa volta non è un modo di dire, ma bensì una citazione. Si tratta di un pensiero di François de La Rochefoucauld, politico e moralista francese del seicento. Penso sia perfetta per questo capitolo, ma usare tutta la frase era impensabile data la sua lunghezza, quindi ho selezionato solo la prima parte. E poi diciamocelo... in francese fa tutto un altro effetto ;)
***
Ehilà! C'è nessuno?
Ma che bello rincontrarvi qui e- we! FERMI TUTTI NIENTE FORCONI!
E' veramente un bel po' di tempo che non aggiorno e me ne dispiaccio molto, ma un po' sono stata impegnata, un po' mi sono portata avanti con l'ottavo capitolo, un po' mi ero demoralizzata e non avevo più scritto e quindi niente... Ci ritroviamo ora!😅
Ho alcune cose importanti da dirvi: Innanzi tutto, la storia è riuscita a passare in finale nel mastodontico concorso indetto da WP_Advisor. Per quanto il mio orgoglio fatichi ad ammetterlo, dubito fortemente di riuscire ad andare più avanti di così ed arrivare a vincere, ma per essere la mia primissima storia sono più che soddisfatta del risultato!
Considerando che, nonostante questa storia si componga di ben 54 parti, i veri capitoli sono di meno e i giudici del concorso hanno potuto visionare solo le prime 5 parti, scoprendo ben poco della trama sostanziale, quindi è davvero un risultato grandioso!
Seconda cosa che ci tenevo a dire è: GRAZIE!
Grazie alle meravigliose persone che mi hanno sempre sostenuto, alla mia infallibile beta, JungGirl_1597 , e alla mia disastrosa amica LeyelinerdiBaekhyun. In più un grazie specialoso a tutte le persone che ho potuto conoscere grazie a queste piattaforme. Davvero non pensavo che si potesse stringere amicizie anche in questo modo, ma ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Infine un grazie enorme anche a tutti/e le new entry che si sono aggiunti/e da poco. Benvenute a bordo!
Vi invito a lasciare una stellina per comunicarmi il vostro supporto e un commento per farmi sapere la vostra. Vi ringrazio ancora infinitamente per la pazienza e alla prossima,
Lilifyt💖
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