Prologo - Capitolo 1.

ATTENZIONE: PRIMA DI INIZIARE LA LETTURA DI QUESTA FAN FICTION, LEGGERE ATTENTAMENTE. HO INIZIATO A SCRIVERLA QUANDO ERO MOLTO PIÙ PICCOLA ED INESPERTA DI ADESSO, CI SONO ERRORI GRAMMATICALI E DI BATTITURA DOVUTI A DELLE DISTRAZIONI. LA VERSIONE CARTACEA DI OVER, PRESENTA GROSSE MODIFICHE E SCENE AGGIUNTE CHE NON SONO PRESENTI IN QUESTA VERSIONE. SE PENSATE CHE "HARRY/HUNTER" SIA IL SOLITO PUTTANIERE, LASCIATEMI DIRE CHE QUI NON LO È. NON VOLEVO DARVI QUESTO SPOILER, MA SONO UN PO' STANCA DI CHI CRITICA UN LIBRO SOLO PERCHÉ C'È LA PRESENZA DI "HARRY STYLES".
IN ALCUNI CAPITOLI TROVERETE "GEORGIA, ADEL" INVECE DI "BOSTON, MASSACHUSETTS"

P.S Il secondo volume: OVER 2 CAMMINIAMO NEL VENTO, non è presente su Wattpad ma lo trovate in libreria a partire al 30 Giugno 2016!

Grazie.

Buona lettura x

"Spendiamo i giorni migliori della nostra vita a renderli i peggiori."

Non sono abituata alle feste, non che mi dispiacciano comunque. Solo che l'odore di vodka, rum e altre schifezze tipiche mi fanno arricciare il naso. Forse ci ho perso l'abitudine, ma tutto mi sembra totalmente nuovo ed inaspettato.
Camminare qui, in questa casa sconosciuta, è come tornare indietro nel tempo e percorrere la stessa strada: magari, questa volta, con un finale diverso.

Mi faccio spazio tra i corpi sudati e che puzzano, seriamente, di sesso. Come fa un corpo a puzzare di sesso? O meglio, come faccio io a dire che un corpo puzza di sesso?

Inutile dire che vado a sbattere più volte contro schiene nude e sudate, appunto. Capisco che siamo in piena primavera - o meglio alle rive dell'estate - ma almeno un po' di contegno nel presentarsi vestiti. Ciò sembra impossibile, dato che un secondo dopo che inciampo su di una schiena umida mi ritrovo di fronte un paio di tette che non sono le mie.

«Che guardi?» Fa la tipa, dei capelli rossi le sfiorano i capezzoli turgidi. Tesoro, di sicuro non guardo te, la tua faccia non è all'altezza delle tue tette. Scuoto il capo e la sorpasso, con una spallata. Ti pareva se ora non mi ritrovavo a fare due chiacchiere con una lesbica feticista del proprio seno, cose da matti.

«Cherie Jelson! Cazzo, amour!» Sgrano gli occhi voltandomi, cogliendo al volo il perfetto accento francese di un perfetto ragazzo dai due profondi occhi color nocciola. Il sorriso che ho sulle labbra è il più grande che io abbia avuto in questo periodo di merda; spalancando le braccia gli corro incontro per stringerlo.

«Quanto cavolo mi sei mancato!» Mi allontano giusto un po' per guardare meglio in quelle iridi fantastiche, e scorgo lì una felicità più che familiare. Mitchell Learman, migliore amico da quando ne ho memoria. Finalmente è tornato dal suo soggiorno negli Stati Uniti, non può essermi mancato così tanto. Se non fosse per i suoi stupidi problemi con lo spaccio ed il mercato della droga, ora non saremmo qui, non saremmo qui a rivedervi dopo quasi settecentocinquanta giorni.

«Come stai Cher? Guarda quanto sei cresciuta, sei diventata proprio una donna, eh?» Facendomi scendere continua a guardarmi con un sorriso soddisfatto sulla bocca. Mi porto indietro delle ciocche di capelli e gli sorrido imbarazzata, neanche lui non è male. E' alto, molto più alto di quanto lo ricordassi. L'ultima volta era poco più alto di me, e tutti lo prendevano in giro per questo. Ora gli arrivo giusto alla spalla, muscolosa come il resto del corpo.

«Neanche tu stai messo male, Mitchell. Cavolo, non posso credere che tu sia di nuovo qui! E' stato un periodo orribile senza te a darmi consigli, giura che non mi lascerai mai più brutto stronzo, va bene?» Lo fisso con rimprovero, ma resto poco seria con quel suo sguardo smarrito sul volto. Mi sorride contento e continua ad abbracciarmi, lo stringo ispirando a fondo il suo profumo di mare.

«Mitchell, dove hai messo la roba? Cazzo, la sto cercando ovunque, quel drogato dai capelli mestruati mi sta addosso come le mosche alla merda», una voce ovattata e profonda risuona alle spalle di Mitch, entrambi ci voltiamo verso una chioma riccia e arruffata su un viso a me sconosciuto. E' un ragazzo, più alto del mio amico, che quando posa lo sguardo su di me fa nascere le fossette ad entrambi i lati della sua bocca decorata da un sorriso malizioso e che non mi augura nulla di sicuro.

«Di che roba sta parlando?» Oso.

«Questa chi è? Carina, te la sei già portata a letto?» Il ragazzo misterioso porta una mano sulla spalla di Mitch, e mi guarda con quegli occhi diversi e pieni di lussuria. Inizia già a starmi sulle palle, benissimo.

«No. Harry, lei è Cher Jelson», sorride fiero Mitch. Harry, ovvero il tipo con lo sguardo estenuante, improvvisamente assume lo sguardo di uno che sembra aver capito tutto della vita.

«Cher, quindi lei è Cher. Quella Cher?» Spalanca i grandi occhi verdi verso Mitch, che, imbarazzato, abbassa lo sguardo annuendo. Harry scoppia in una deliziosa risata, nonostante sia bella e profonda, mi irrita parecchio.

«Sì quella Cher! Ora puoi levarti dai piedi? Dovrei parlare con Mitch.» Furiosa sbuffo calpestando un piede a terra. Harry mi fissa da capo a piedi, e non so cosa sinceramente stia cercando in me, so solo che la sua presenza inizia a darmi fastidio.

«Non mi avevi detto che era un'acida del cazzo, amico.»

«Senti puoi fare pratica a levarti dalla palle un po' più in là?» Faccio qualche passo verso di lui, nonostante ha l'aria di uno che potrebbe prendere a parole anche la propria madre, non mi spaventa tanto da farmi tirare indietro dal mollargli un bel ceffone in pieno volto.

«Ma tu guarda! Una ragazza tanto carina come te non dovrebbe dire certe parolacce, sai? Moderati, tesoro, potresti pentirtene.» La frase è iniziata con un tono scherzoso, ma al 'moderati' ha già preso una piega seria e nervosa.

«Harry, lascia stare.» Mitch cerca di farlo allontanare da me posandogli una mano sulla spalla coperta dalla maglia nera, come il colore del suo cuore immagino.

«Mi sono chiesta lo stesso di te: che ci fa un animale lontano dallo zoo? Beh, a quanto sembra siamo tutti fuori dalle aspettative altrui, ragazzino.» Sono così nervosa che quasi non mi riconosco, non è da me comportarmi così apertamente con qualcuno. Il tipo schiude le labbra rosee stupito, lo stesso fanno i suoi occhi contornati da delle lunga ciglia nere. Ha un aspetto quasi affascinante, i ricci sono raccolti in alto con una fascia dai colori americani che li tiene fermi al loro posto. Se non fosse così maleducato potrei anche affermare che è carino, dannazione. Quando inizia a guardarmi tutta la sicurezza che avevo due minuti fa scompare nel nulla, quelle iridi verde petrolio cercano di intimorirmi, sono penetranti ed intimidatorie.

«D' accordo, d'accordo, me ne vado. C'è qualcuna che mi aspetta, ci si vede in giro.» Conclude alzando le spalle e scomparendo dietro di me, gli tengo le spalle ma prima che evapori dalla mia visuale sento la sua spalla sfiorare la mia, ma non appena mi volto lui è già sparito.

«Chi è quell'odioso essere umano? Lo hai pescato nel cassonetto dell'indifferenziato?» Chiedo al mio amico seguendolo nella veranda della casa, meno lontani dal chiasso assordante e dai corpi sudati ed eccitati della gente. Mitch si porta una mano nei capelli, mentre con l'altra tiene il gomito appoggiato sulla ringhiera di ferro arrugginito.

«E' Harry Styles. In pratica da qui a due anni fa siamo molto uniti. Salvatomi il culo un casino di volte, siamo andati a vivere insieme in un quartiere poco sicuro di Boston. Tutti nel giro temevano anche solo lo sguardo di Harry, ci ho messo poco a capire i perché. Inizialmente lui ha salvato il culo a me, e dato che era a spasso gli ho consigliato di venire ad abitare in quel piccolo appartamento con me.» Prende un lungo sospiro, prima di concludere. «Poi quando ho avuto via libera per tornare qui a Londra, abbiamo deciso di tornare e ricominciare tutti e due. Quindi nulla, cazzo, eccoci qui..» Scrolla le spalle, e con un sorriso cerca di alleviare la mia confusione - praticamente impossibile.

Ho un migliore amico che non riesce nemmeno a stare un secondo lontano dai bordelli, come cavolo è possibile? «Stai continuando a fare il coglione? Sei tornato nel giro, mi prendi maledettamente in giro?» Sbraito infastidita, al che lui innalza gli occhi al cielo stringendo la ringhiera su cui siamo appoggiati così forte con entrambe le mani che le nocche gli si colorano di un pallido bianco, quasi giallastro.

«Non prendertela con me, sai come funzionano le cose.» Borbotta, cercando di tenere il mio stesso tono.

«Dannazione, sono anni che non ci vediamo, ti ho lasciato che facevi questa merda di roba, e ora, dopo tutto questo tempo, lo fai ancora?»

Lo sguardo di Mitch è impassibile, guarda dritto il piccolo lago di fronte a noi dove affaccia l'enorme villa. Sta pensando, mi chiedo a cosa, mi chiedo a chi. Abbasso lo sguardo fissando le mie scarpe da ginnastica, non voglio fargli sempre la predica e passare per la rompicoglioni, ma io mi preoccupo infinitamente per lui, è tutto ciò che ho.

«Mitch, presto, è iniziata una rissa tra Nick e Armand, non te la puoi perdere!» Un ragazzo dai capelli rossi disordinati irrompe nel nostro silenzio richiamando il mio amico con una voce grave, Mitch posa prima lo sguardo su di me, come per chiedermi il consenso. Io annuisco e lo avviso che me ne sto per andare.

«Oh mon amour, riprenderemo presto il discorso, promesso.» Mi abbraccia un'ultima volta, e quel suo francese mi scioglie ogni volta il cuore, resto in silenzio finché lui non scioglie l'abbraccio e segue il tipo fin fuori la veranda.

Non resto molto a pensare, non ne ho proprio voglia, prendo la mia forza d'animo ed esco da quella specie di festa che ora è tutta concentrata sulla rissa che si sta svolgendo in salotto. Mentre passo per l'ingresso non posso non evitare un'occhiata da parte di Harry, che ha staccato la lingua dalla bocca di una ragazza dai capelli biondi, solo per farmi un sorriso malizioso e tentatore. Alzo gli occhi al cielo, e alzando la mano destra lo mando ufficialmente a farsi fottere. Non lo conosco, non lo sopporto, e qualsiasi cosa che avvicini Mitch alla droga mi sta già sulle palle.

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I capitoli sono in fase di aggiornamento, quindi abbiate pietà x

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