Capitolo 32.
«La tua spiegazione non ha senso.» Stringo la lettera tra le mani cercando di evitare un sorriso. Il ragazzo seduto di fronte a me si porta le mani nei capelli stringendo due pugni, gli occhi chiusi e il profumo che si porta dietro che riempie la mia cucina.
«Lo so, ma non so cos’altro dirti, Cher.» I suoi occhi verdi sembrano così stanchi una volta che li apre di fronte a me. Ed io non so cosa vorrei sentirmi dire.
«Dimmi perché mi hai detto quelle cose, Harry.» Stringo ancora più forte la lettera in mano tornando con la schiena contro lo schienale della sedia.
Lui mi guarda confuso. «Quali cosa? Cioè.. cazzo, ne ho dette parecchio di stronzate.»
«Già.» Muovo un dito sul legno del tavolo, creando cerchi immaginari. «Intendo quelle cose della sera della scommessa.»
«Ti ho già detto che non pensavo nulla di tutto ciò che ti ho detto quella sera, ero anche mezzo ubriaco ho persino..» Si blocca improvvisamente facendomi preoccupare.
«Persino cosa?» Chiedo.
«Niente, sul serio, mi dispiace ancora.» Cerca nel mio sguardo qualcosa simile al perdono. Potrei perdonarlo, ma cosa mi dice che non sarà pronto a farlo di nuovo? Nulla. E’ stato qualcosa di infinitamente pericoloso quello che è successo questa settimana, sono stata in ansia ma la cosa che più mi stupisce è come la sua mancanza sia stata presente in questi giorni.
Dopo tutto quello che mi ha detto, è bastato quel suo gesto di qualche quarto d’ora fa a farmi dimenticare tutto. Quanto questa situazione sia pazza nessuno può saperlo, quanto tutto ciò sia impossibile da capire è comprensibile. Se lo perdonassi ora, sarei ancora confusa, inizierei quest’estate in una confusione infinita.
Eppure, se non lo perdonassi adesso, i suoi occhi luminosi mi invaderebbero i sogni per il resto della mia vita. Avrei lottato per nulla, Barney si sarebbe messo nei casini con i suoi fratelli per niente. Non sarei mai pronta a lasciar scappare l’ennesima persona dalla mia miserabile vita.
Quando capisce che non riesco a dargli una risposta si alza per venirmi incontro, non capisco cosa voglia fare finché non me lo trovo in ginocchio ai piedi della mia sedia. Lo guardo confusa, ma prima che gli dica di alzarsi lui mette le sue grandi mani sulle mie ginocchia.
«So che per le cazzate che ho fatto non ti merito.» La sua mano sale lungo la mia gamba, fino a prendere una delle mie mani e stringerla tra le sue dita. «Eppure ti chiedo di darmi un’ultima possibilità, so di poter fare di meglio.»
«Hai sempre detto che lasciavo stare troppe cose, che dovrei aver più rispetto per me stessa.» Lui è così pentito ed io così confusa, non so chi dei due è più vicino alla vittoria. E’ un gioco assurdo, noi siamo totalmente assurdi.
«’Fanculo al rispetto.» I suoi occhi si alzano al cielo. «Per una volta, abbi rispetto per il tuo cuore, fa quello che vuoi. Non farlo perché credi che sia giusto, fa la scelta giusta perché sai che è giusta.»
Scatto in piedi sorpassandolo, lascio la lettera del proprietario del condominio sul tavolo ed inizio a girare intorno al tavolo. «Tu quale credi che sia la scelta giusta, Harry?» Lo incalzo, lui rimettendosi in piedi mi guarda perplesso. «Sono andata incontro ad un rapimento, ti rendi conto? Se non fosse stato per Barney quei malati dei suoi fratelli mi avrebbero uccisa.»
«Non è mai successa una cosa del genere prima, come potevo sapere verso che razza di psicopatici stavamo andando contro?»
«Chiamare psicopatici loro è così incoerente da parte tua, Harry.» Incrocio le braccia sotto al petto spostando la mia schiena contro il muro della cucina.
«Io sono pazzo per professione.» Ammette con un sorriso lascivo. «Per accontentare un pazzo ci vuole una pazza che sappia fare pazzie.» Torna di fronte a me, le sue mani ai lati del mio viso sul muro. «E’ per questo che, tra tante matte, ho scelto te.» Le sue labbra si posano dolcemente sulla mia fronte.
«Cosa ti dice che io accetti questo compito?» Alzo lo guardo sul ragazzo alto di fronte a me. Il suo sorriso sembra tremare, ma non cade dalle sue bellissime labbra. La sua bocca, amara, dolce e peccatrice come nessuna, si posa gentilmente ad un angolo della mia.
«Non potresti rifiutarlo, come io non potrei mai rifiutare a te.» Soffia sulla mia bocca provocandomi incondizionati tremolii.
«Perché questo cambio d’idea improvviso?» Porto le mie mani sulle sue spalle, facendo ancora più vicino a me obbligando le nostre gambe ad incrociarsi.
«Non è improvviso, l’ho sempre saputo, in ogni fottuto momento, ma ero sempre troppo intossicato per rendermi conto che tu eri dietro tutto quel fumo.» Due settimane fa queste parole non sarebbero uscite dalla sua bocca nemmeno se lo avessero costretto, non riesco a non restare meravigliata di fronte a tanto cambiamento. Non mi sembra più lui, e tutto ciò mi da così tanto sollievo, lui potrebbe davvero aver cambiato idea su tutto.
Spingo le mie labbra contro le sue, quando si toccano sento come una scossa tra i nostri corpi. Il suo calore mischiato al mio, il suo sapore insieme al mio. I nostri veleni che una volta uniti diventano un antidoto. Non so come io sia arrivata a questo livello, so solo che perdo la ragione quando le sue mani spingono la mia maglia verso l’alto sfilandomela. I suoi occhi passano ardenti su i miei seni, mi sento così nuda nonostante sia mezza coperta, sono i suoi occhi a spogliarmi in questo fatidico momento.
Lo guardo non sapendo cosa dire, lui, dopo un sorriso di rassicurazione, spinge la sua bocca contro il mio collo lasciandomi ansimare dal piacere. La sua lingua passa avida sulla mia pelle, così calda e tentatrice. Stringo le dita intorno ai suoi ricci, beandomi dei suoi leggeri gemiti sussurrati sulla mia pelle umida.
Prima che me ne renda conto, tra un bacio e l’altro, siamo arrivati in camera mia. Harry sposta la porta contro l’uscio, nonostante sia leggermente instabile riesce a restare ferma mentre io indietreggio fino ad arrivare seduta sul mio letto.
Dopo pochi secondi lui è di nuovo inginocchiato di fronte a me, i suoi occhi incatenati nei miei come sotto un tossico incantesimo. Quel verde che ho imparato ad amare segretamente ora è così vicino che potrei rapirlo.
«Dimentica.» Sposta una ciocca dei miei capelli dietro l’orecchio, lo guardo ancora perplessa aspettandomi una spiegazione sensata. Quando imparerò che, con Harry, non c’è mai nulla di sensato?
«Dimenticare cosa?» Sussurro, sorpresa.
Lui avvicina la sua bocca al mio orecchio, le sue mani sulle mie gambe accarezzandole lentamente. «Dimenticati di tutto per un’ora, dammi un’ora della tua vita, Chee.» Torniamo a guardarci negli occhi, le sue labbra sfiorarono le mie. «Dimenticati di tutti quelli che si sono dimenticati di te, lascia che io sia l’unico per un’ora.»
«Per un’ora?» Non posso credere a quello a cui sto andando incontro; come la forza dei nostri corpi sia più forte di quella delle nostre menti ma più debole di quella dei nostri cuori. Incasinati, siamo dei disastri incasinati.
«Dopodiché potrai anche rompermi il culo, promesso.» Alza gli occhi al cielo ed io non riesco a non sorridere. Se qualcuno scoprisse quanto siamo impossibili, non sarei l’unica a volergli rompere il culo.
«Sappi che lo farò.» Lo avverto indicandolo.
«Per tutti questi giorni in cui ti ho fatto star male, dammi un’ora in cui potrò farti toccare il paradiso.»
«Chi se ne frega di questo paradiso, Harry.» Prendo il suo volto tra le mani. «Se è una droga quello che vuoi, lascia che lo sia io per un’ora.»
Il suo sguardo è incerto e perverso. «Un’ora?» Spinge il suo corpo contro il mio sul materasso di camera mia. Le sue mani accarezzano la mia pelle scoperta, la sua bocca incontra la mia teneramente bramando una risposta.
«Sì.» La mia è un’affermazione, a cosa non lo saprò mai.
La sua bocca si muove soave sulla mia, sento il suo sapore di fumo mischiato al dolceamaro sapore delle sue labbra. Sento il suo profumo ancora più vicino di quanto dovrebbe essere, i suoi capelli sfiorano la mia fronte ed io adoro come la maglia bianca che indossa sfiori la mia pelle provocandomi un leggero solletico.
Dopo il nostro lungo bacio lo vedo alzare il busto dal mio corpo, le sue labbra mi mancano mentre sposta la maglia verso l’altro gettandola ai piedi del letto.
Ho gli occhi che brillano di fronte ai suoi infiniti tatuaggi, gli toccò la farfalla sull’addome sentendolo tremare sotto i polpastrelli. E’ così freddo, gelido.
Nonostante la sua pelle impallidita riesco ancora a vedere lo splendido ragazzo che era all’inizio. Non so come sono arrivata al punto di amarlo così follemente, la prima cosa che ricordo di lui è il ragazzo sfacciato che si presentò quella sera a quella dannata festa.
In quel tempo, lui portava le sue adorate fasce che gli tenevano i capelli verso l’alto. In questo momento, i suoi capelli sono disordinati ed i suoi occhi, che splendevano di un verde scuro, ora brillano del colore dell’acqua di un mare calmo. Quel verde così tanto chiaro da farmi mancare l’aria.
Sento le sue dita accarezzarmi le spalline del reggiseno, esco dal mio momento di trance e mi perdo nei suoi gesti fin troppo gentili. Lo lascia andare lungo le mie braccia una volta averlo sbottonato, quando non è più su di me sento le sue mani accarezzami dolcemente e le sue labbra lasciare umidi baci intorno ai miei seni.
Percepisco la sensazione della sua lingua calda farmi provare cose nuove ogni dannata volta, come se non mi aspettassi nulla di tutto ciò. Porto le mani nei suoi capelli tirandoli delicatamente, lui morde un lembo della mia pelle e adoro come si stia riscaldando a contatto col mio corpo.
«Sei così bella, Chee.» Sussurra risalendo contro il mio collo, le sue mani continuano a stuzzicarmi entrambi i seni ed io gemo a quel tocco tanto gentile e seducente. Sento il suo corpo spingersi verso il mio, la sua evidente erezione che si scontra più volte con le mie gambe.
Non ho mai desiderato una cosa così tanto, non ho mai desiderato di dimenticarmi di tutti così tanto. E mai avrei pensato che la mia prima volta sarebbe stata con questo ragazzo, tanto incasinato da distruggere ogni mia parete difensiva con i suoi stessi muri.
«Tienimi al sicuro, per un’ora.» Non comprendo la sua preghiera, non faccio altro che guardarlo e noto i suoi occhi chiusi mentre le mani scendono verso il basso. Tenerti al sicuro da cosa?
Il suono della sua cintura slacciata mi fa chiedere involontariamente se sono veramente pronta. Sono impaziente di provare qualcosa di nuovo, non riesco più a trattenere quest’istinto innaturale che ho dentro di me, ma il terrore di quanto possa farmi male riesce quasi a convincermi a cambiar idea.
Forse dovrei provarlo come con un cerotto, veloce ed indolore.
Stringo le sue spalle nelle mie mani, nonostante sia lui quello sopra ho la perente paura che potrei cadere e sprofondare ancora di più nel letto. Farà male, lo so, è normale, ma mi chiedo fino a che punto.
«Harry.» Ansiamo il suo nome, lui alza gli occhi su di me interrompendo il suo lavoro con la cerniera dei jeans. «Quanto male farà?»
«Tu di solito quanto male ti fai?» Spalanco gli occhi non comprendendo la sua domanda. Lui, rendendosi ancora più fine, mima con l’indice e il medio il più conosciuto atto di masturbazione femminile. Il mio viso cambia all’incirca di cinquanta sfumature di rosso.
«Coglione.» Gli schiaffeggio la spalla e lui indifferentemente si lascia scivolare i pantaloni di dosso, lo stesso fa con i boxer blu. Un bel blu, talmente bello che preferisco focalizzarmi sul colore che a quello che c’era al loro interno.
Prima che i suoi pantaloni tocchino il pavimento, caccia dal suo portafoglio due profilattici e, dopo averne scartato uno, lascia l’altro sul comodino di camera mia.
Lascia che i miei pantaloni finiscano insieme ai suoi in angolo del pavimento, le mie gambe tremano a contatto con le sue e ho una paura matta di dare qualche caccio di troppo e mostrarmi altamente ridicola. Fisso le sue mani accarezzarmi dolcemente l’interno coscia, sfiorare la mia parte più sensibile e poi la sua bocca incontrare di nuovo il mio collo.
Sento un suo dito entrare lentamente, come per abituarmi al leggero fastidio. Non riesco a non chiudere gli occhi e mordermi il labbro, non fa per niente male, lo ha già fatto una volta e la cosa è altamente piacevole.
«Adoro come tu sia sensibile al mio tocco.» Confessa contro la pelle del mio collo, sono imbarazzata quando ogni suo gesto mi obbliga ad ansimare incontrollatamente. I gesti e le parole che seguono sono quasi impercettibili, le sue mani si muovono in modo lento su di me, i suoi baci sono ovunque e le sue parole mi costringono a dimenticarmi di tutto. Le sue dita che girano in cerchio dentro di me facendomi scordare di qualsiasi cosa che non siamo noi.
«Sei dannatamente bella.» Lascio andare il labbro che avevo tra i denti e torno a guardarlo, le sue labbra sono socchiude ed umide e leggo nei suoi piccoli laghi verdi quanto sia eccitato al momento. Lo voglio, non mi interessa di nulla, voglio questo ragazzo in un modo quasi malato.
Per tutto quello che ho passato a causa sua ho davvero bisogno, anche solo per un’ora, di toccare il paradiso insieme a lui. Il rumore della pioggia leggera che torna ci fa da colonna sonora durante uno dei pochi momenti di luce della mia vita. Sposto gli occhi e lo osservo infilarsi il preservativo lasciandolo srotolare lungo il suo membro, mi divarica gentilmente le gambe posizionandosi perfettamente su di me.
E in questo momento mi rendo conto della situazione, di cosa sto per perdere e di cosa sto per guadagnare. «Harry.» Lo richiamo, i suoi occhi mi guardano attentamente e le sue labbra si posano sul mio naso, lasciandoci un docile bacio.
«Fidati di me, Chee.» Ci provo, ci provo con tutta me stessa ma non so se ci riuscirò fino in fondo. Non ho mai fatto sesso in vita, non è mai stato un aspetto fondamentale della mia esistenza. Ho dato il mio primo bacio, ho avuto cotte o relazione che instabili, ma non sono mai arrivata a questo punto.
«Promettimi che non andrai via.» Sussurro al suo orecchio, quando ormai il suo viso è nell’incavo del mio collo ad inspirare il mio profumo. «Promettimi che non scapperai, promettimi questo.»
Con una mano si aiuta a posizionarsi alla mia entrata, potrei anche piangere in questo momento ma mi obbligo a non farlo. Quando è in posizione le sue mani tornano su i miei fianchi, e in questo momento le sento tremare. «Fidati di me, ti prego, ho bisogno solo di questo.»
«Ti ricordi quando ti rivelai di mio fratello quella sera che eravamo in macchina assieme?» Preciso, lui annuisce semplicemente. «E’ da lì che ho iniziato a fidarmi di te, Harry.» Sento solo il suo grugnito e la sua stretta intorno a me, come se non volesse più lasciarmi andare.
«Non andrò via.» Rassicura la sua voce, prima che una fredda fitta mi obblighi quasi ad urlare dalla sofferenza. Lo sento entrare, lentamente come un pugnale e allo stesso momento dolcemente come un cucchiaio di miele. E’ qualcosa di così piacevole ma anche doloroso, due opposti che si attraggono come me e lui.
Continua la sua spinta, entrando completamente in me. Passiamo qualche secondo in silenzio, dove l’unica voce è quella dei suoi gemiti e della pioggia, ora più violenta, contro il vetro di camera mia.
Faccio lunghi sospiri cercando di attenuare del tutto il dolore e la fitta allo stomaco, non ho nemmeno il coraggio di vedere se il sangue è realmente venuto fuori. Ho perso la mia verginità, e l’ho persa con Harry. E non in momento tranquillo, in un momento così incasinato che forse non avrei dovuto nemmeno spendere con lui.
Mi consegnerò alla polizia. Questa sua frase non fece altro che far crescere l’amore tossico che provavo per lui, sono totalmente presa da questo suo lato dolce da non accorgermi di quanto tutto ciò sia disagiato.
Torno al presente sentendo la pressione delle sue mani su i miei fianchi, spinge lentamente in avanti sostituendo il fastidio con un piacere sempre più grande. Le sue labbra sfiorano le mie, le nostre lingue si incontrano un’instante dopo e non credo che al mondo ci sia qualcosa di più bello di questo.
I suoi denti mordono il mio labbro inferiore, mentre spinge ancora più lentamente, entrando del tutto per poi uscir pian piano. Sento una sua mano stuzzicarmi i seni, mentre le mie sono perse tra i suoi ricci sudati.
La sua bocca si stacca dalla mia lasciandomi una fitta allo stomaco, lo desidero così tanto da sentirmi quasi in colpa. Divento rossa, leggermente imbarazza, e lui mi guarda fermando le sue azioni tutte in una volta. «Sei la prima persona che si fida di me.» Il suo pollice sfiora il mio labbro umido, i suoi occhi impressi su di esso. «Sei la prima persona che mi manda totalmente in bestia e sei la prima che riesce a farmi calmare un secondo dopo.» Un bacio candido si posa sulla mia bocca, lo accolgo connettendoci la lingua e chiudendo le braccia intorno a lui per stringerlo in un abbraccio protettivo.
«Non ci sto capendo più niente, Harry.» Ammetto con un lieve sorriso, lui mi imita poggiando la sua fronte sulla. Le sue spinte continuano leggere, finché non sento un familiare formicolio partire dal basso ventre.
«E’ un bene perché, da oggi, ho intenzione di non farti capire più un cazzo.»
Le sue mani tremano ancora su di me, non ne immagino il motivo so solo che tremano mentre si muovono sul mio corpo in fiamme. Sento l’orgasmo travolgermi e butto la testa all’indietro, Harry accoglie quel gesto come un invito e porta immediatamente la sua bocca sul mio collo.
«Non trattenerti, Chee, vieni solo per me.» Gemo sulle sue labbra, cerco di non trattenermi più come mi ha detto e lascio che un coito travolgi tutto il mio corpo. Resto così finché Harry, dopo due spinte, mi raggiunge in quell’angolo di paradiso. Crolla su di me un secondo dopo, la sua testa nuovamente nell’incavo del mio collo ed il suo respiro accelerato come il battito del suo cuore adiacente al mio.
Passo le mani sulla sua schiena, per calmarlo. E’ agitato, riesco a percepirlo. Non ero spaventata da quello che avremmo fatto, sapevo a cosa sarei andata incontro, sapevo che avrebbe potuto perdere la ragione da un secondo all’altro e non controllare le sue azioni. Ma quando gli ho detto che mi fidavo di lui, non stavo mentendo.
So che quello che successe a quella ragazza in quel lurido bagno, lo ha leggermente lesionato. Questo casino che siamo, è anche peggio di tutto quello che lui ha combinato negli Stati Uniti. Eppure, io so che un disastro annulla l’altro, e per quanto amore io provi per lui, lui non fa altro che immaginare quella scena nella sua testa.
«Sai mantenere un segreto?» Leggo il sorriso sulle sue labbra, solitamente quel sorriso che mostra una sola fossetta e quello che ha dopo essersi fumato qualcosa di altamente tossico.
Si sposta uscendo da me posizionandosi al mio fianco, ci copre con il leggero copriletto color crema avvicinando, inaspettatamente, i nostri corpi. Siamo supini, io ho ancora il cuore che batte ad una velocità assurda ma cerco, in qualche modo, di guardarlo negli occhi.
«Credo di sì.» Non riesco a non aggrottare la fronte quando il suo sorriso diventa più grande e più nascosto.
«Sei un disastro a letto.» Commenta, ed io, involontariamente, torno ad avere diverse sfumature di rosso.
Sto per ribadire ma lui copre la mia bocca con la sua, chiudo gli occhi per un secondo e quando li riapro lo vedo specchiarsi nelle mie iridi. «Chee, sei il mio disastro.»
--
FINE.
No, scherzavo, lol.
Perdonatemi per il ritardo, ho avuto alcuni problemini lol.
Commentate quando potete, io vi ringrazio ogni dannata volta per ogni dannato voto ed ogni dannato messaggio che mi mandate. Sul serio, grazie a tutte!
Finalmente un po' di tregua, cazzo! Sono tornati insieme e, come desiderava il 99.9% di voi, si sono dati alla pazza gioia. Dopo 32 capitoli, ora non venitemi a dire che è na troia che mi offendo. lol.
Vi lascio i contatti c:
INSTRAGRAM: SABRINE_WATTPAD.
FACEBOOK PAGE: SABRYNEX.
Un bacio! yeh.
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