9. Margaret
Brighton, fine settembre 1998
Thomas appoggia le valigie per terra, allargando le sue braccia. Alice si getta contro il suo petto, iniziando a piangere. Thomas appoggia il mento sulla testa della donna, stringendo le labbra. Le sue mani si aggrappano alla schiena della governante, tremando leggermente.
"Ti voglio troppo bene, Tom" dice la donna con voce rotta, stringendosi alla schiena del ragazzo.
"Sai che te ne voglio tanto anche io." Thomas si abbassa su di lei e le lascia un bacio sulla guancia, dandole un'ultima stretta. Dopodiché scioglie la presa e saluta gli altri domestici prima di fermarsi davanti a sua madre.
Anne Saunders stringe tra le braccia il piccolo Nicholas che ha le labbra piegate verso il basso da ormai un paio di giorni. Thomas prende un ampio respiro, avvicinandosi a loro e stringendoli nella sua presa forte. Nicholas inizia a piangere contro la spalla del fratello, mentre Anne accarezza la nuca del figlio, solleticandogli i boccoli biondi che gli sfiorano la base del collo. "Chiamami quando arrivi, va bene? Ho pagato l'autista affinché ti porti fino a destinazione-"
"Mamma" dice Thomas, staccandosi da lei. "Stai tranquilla. Ho già controllato ogni cosa. Andrà tutto bene."
La donna annuisce, stringendo le labbra. I suoi occhi sono velati di lacrime mentre Nicholas si sporge e si getta tra le braccia del fratello nel vano tentativo di non farlo andare via.
Thomas, però, non è così triste. Certo, la sua famiglia gli mancherà - perché negarlo - ma finalmente sta lasciando quella villa a Brighton per iniziare una nuova vita a Londra, condividendo la nuova casa con la sua fidanzata e pronto a frequentare la scuola di legge che sogna da anni. Londra lo aspetta a braccia aperte e il suo cuore palpita nel petto in attesa di varcare quell'uscio.
"Ci sentiremo ogni giorno, chiaro?"
"Sì, mamma" dice Thomas, dandole le spalle. Inizia a camminare dopo aver lasciato Nicholas tra le braccia di Alice Winchester. "Ti chiamerò."
"E verrai a trovarmi qui a Brighton."
"Certo" risponde Thomas, chinandosi a prendere le due ampie valigie che gli occupano entrambe le braccia. Si ferma all'ingresso, davanti la porta spalancata di villa Saunders. Uno sbuffo di vento lo colpisce in pieno, riempiendogli i polmoni. Si gira a guardare la madre, vedendo finalmente una lacrima scivolarle sulla guancia pallida.
Anne gli si accosta e lo stringe di nuovo a sè. "Prima che tu vada" gli dice all'orecchio, mettendosi leggermente sulle punte, "voglio che tu sappia quanto sono fiera di te."
Thomas si stacca da lei, guardandola in quegli occhi uguali ai suoi. "Ti voglio bene" dice infine, osservando il viso triste della madre. Poi ingoia a vuoto, lanciando un'ultima occhiata al fratello minore. Il piccolo Nicholas ha i lacrimoni. Inevitabilmente pensa a suo padre e a Benedict. Ritorna con gli occhi sulla madre. "Non verranno" dichiara.
Anne prende un ampio respiro. "Sai che sono in sala operatoria entrambi" ammette la madre seppur con la delusione nel cuore.
Thomas china il capo a labbra strette, quasi per nulla sorpreso. "Li avviserò quando sarò a Londra."
Anne annuisce, dopodiché lascia un rapido bacio sulla guancia del figlio e lo vede scendere rapidamente le scale dell'ingresso, superare il giardino colmo di sedie e tavolini, solcare il tragitto di brecciolina fino al cancello, varcarlo e caricare i bagagli sul taxi. Thomas apre la portiera, guarda la madre e lancia un bacio volante a Nicholas, dopodiché si accomoda sul sedile posteriore del mezzo e si richiude la portiera nera alle spalle. Appoggia la schiena al sedile morbido in pelle e prende un ampio respiro. "Sa già la strada?" domanda all'autista.
L'uomo di mezza età si gira a guardarlo e annuisce. "Certamente. Si metta comodo, signor Saunders."
Thomas annuisce abbozzando un sorriso, poi finalmente l'auto parte, mettendo sempre più distanza tra la casa che Tom si sta lasciando alle spalle e meno chilometri che lo separano dall'amore della sua vita.
Brighton, luglio 2017
Margaret si siede di fronte a Thomas, guardandolo mentre riappoggia la tazzina di té sul tavolino. I loro occhi non osano guardare altrove, sono fissi gli uni negli altri. Tom socchiude solo una volta il suo sguardo, analizzando quel viso che sa di conoscere ma che la mente non riesce a collegarlo ad una persona. Si sforza, sente le rotelle della sua testa mobilitarsi per sciogliere quell'enigma. Deve ricordare da solo.
Ha visto quella donna in ospedale, è stata tra le prime persone ad avergli fatto visita eppure non riesce a ricordarsi il suo nome. Vede il suo busto dritto, il viso tondeggiante, gli occhi scuri, i capelli sciolti sulla schiena, i lineamenti delicati del suo volto, la bocca rosea, gli orecchini pendenti, la collana al collo... poi nota la fede all'anulare sinistro. Prende un ampio respiro, sforzandosi di pensare. Guarda la sua fede, così avvicina la mano sinistra al braccio destro ingessato. Nonostante l'immobilità della mano riesce ancora a muovere le dita - l'unica parte non intrappolata dal gesso. Si sfila delicatamente e con lentezza la fede e legge il nome marchiato all'interno. Margaret. Ha letto quel nome da quando ha lasciato l'ospedale, girandoselo tra le dita, ma solo ora riesce ad associare quel nome ad un viso.
"Ciao, Tom" dice la donna e Thomas riporta gli occhi su di lei, guardando quel volto che ricorda finalmente di vedere tutte le mattina appena sveglio steso al suo fianco, con i capelli arruffati e le labbra leggermente schiuse. Ricorda quel viso che lo accoglie sorridente in cucina di ritorno dal lavoro, ricorda le sue mani che lo accarezzano, ricorda quelle labbra e quegli occhi scuri in cui si è perso per anni. Un sorriso lentamente gli si apre sul volto impallidito e si rimette la fede al dito.
"Margaret" dice, sentendosi gli occhi bruciare.
Il labbro inferiore della donna inizia a tremare, così si sporge sul tavolino e appoggia le labbra su quelle dell'uomo che le è davanti. Thomas la tiene a sè, accarezzandole dolcemente una guancia. Chiude i suoi occhi e ricorda ancora tanti momenti legati a quella donna. Ricorda la loro casa, le scale che solca ogni giorno per tornarsene in camera, ricorda il forte sentimento che lo lega a quella donna e finalmente percepisce chiaramente che - pian piano - i pezzi del puzzle della sua vita ritornano a posto. Poi nella sua mente altre due persone iniziano a prendere fisionomia. Vede i loro volti, i loro occhi e il loro fisico. Si stacca dal viso della donna e guarda i suoi occhi scuri, leccandosi le labbra.
"Elizabeth" dice Thomas, guardando la moglie. "Elizabeth e Joseph.. dove sono?" domanda, girandosi per guardarsi intorno. Margaret abbozza un sorriso, allungando una mano oltre il viso del marito per far avvicinare i due figli rimasti in disparte. Thomas segue la traiettoria del gesto e guarda il piccolo Joseph corrergli incontro.
Vede quel piccolo bambino e lo ricorda perfettamente scendere rapido le scale di casa per raggiungere il piano terra prima della sorella. Joseph gli si aggrappa al collo mentre Margaret gira intorno al tavolo per fargli allentare la presa. Elizabeth procede più lentamente dietro il fratellino minore, avanzando a piccoli passi. Quando Thomas lascia che Joseph gli si sistemi sulle cosce, Elizabeth gli è accanto.
L'avvocato solleva il viso su di lei e nota i dettagli del suo volto... dettagli che non la rendono affatto simile a Margaret. Le sorride compiaciuto per poi invitarla ad unirsi all'abbraccio del figlio. Finalmente Thomas stringe tra le mani la sua famiglia e si sente meglio. "Scusatemi" dice tra le lacrime. "Scusatemi se non vi ho ricordato immediatamente."
"Sapevamo ce l'avresti fatta presto" dice Elizabeth, cingendo con delicatezza il collo del padre, sentendosi le braccia accarezzate dai suoi boccoli scuri.
"Ci occuperemo noi di te, non temere" sussurra Margaret. Thomas sorride e inspira i loro odori, li imprime nella sua testa ed inizia a sentirsi completo, seppur molti dettagli della sua vita continuino a mancare.
E Benedict lo sa.
Lo sa perfettamente.
Non manca molto.
Nicholas, infatti, si gira a vedere il fratello che tiene fissi gli occhi oltre il vetro della finestra. "Sta ricordando.." inizia a dire, cogliendo la sua attenzione.
Benedict indurisce la mascella. "Non ancora. Dobbiamo prepararlo affiché i ricordi restanti possano ritornargli lentamente e senza effetti collaterali."
"Margaret è intrensicamente legata a lei, Benedict" afferma Nicholas a bassa voce. "Se si ricorda di sua moglie, inizierà lentamente a ricordare come e quando l'ha conosciuta."
Ben si gira a guardare il fratello negli occhi scuri, ingoiando a vuoto. Poi ritorna con gli occhi su Thomas, vedendolo stretto ai suoi figli mentre continua a parlare con loro.
Benedict sa come Thomas possa sentirsi in questo momento.. eppure vorrebbe che non gioisse così tanto. O almeno non ora, non adesso che la sua vita è sul punto di disgregarsi di nuovo, esattamente come sedici anni prima.
Londra, luglio 2001
"Bingo!" urla Margaret, lanciando le carte in aria. Thomas alza gli occhi al cielo vedendo il disordine che quotidianamente quella donna porta nella sua stanza. "Di nuovo" aggiunge lei. "Sei pessimo, Thomas" continua, alzando il volume della radio. La melodia di Mozart continua a riempire i vuoti delle loro conversazioni. Margaret incrocia le gambe. "Con questa vittoria, mi sono aggiudicata il pasto migliore di questa sera."
"Ma non mi dire" dice Tom sarcasticamente, "c'è sempre così tanta buona roba da mangiare in questo posto splendido."
La ragazza sorride, stringendo le labbra e guardando Thomas nei suoi occhi blu. Il ragazzo prende le carte e inizia a sistemarle. "Oggi è giorno di visite" annuncia, sperando di smuovere qualcosa nell'espressione di Thomas.
"Sì" dice lui, soltanto.
Margaret annuisce. "Chi ti aspetti venga a trovarti?"
Nota Tom sollevare le sopracciglia. "Spero nessuno. Come ogni volta."
La ragazza rimane spiazzata da quella risposta. "Ma come" dice infatti. "Ogni volta mi dici che devi andare perché è ora di visita. Mi stai dicendo che lo usi come scusa per allontanarmi?"
Thomas solleva gli occhi su di lei. "Cosa? No, certo che no. Mi fa..piacere stare in tua compagnia."
"E allora perché ti comporti così? E' bellissimo avere qualcuno che ti venga a trovare, qualunque sia l'affinità che vi lega."
Thomas la guarda e si amareggia istantaneamente. "Non viene nessuno a trovarti?" domanda, incerto.
Margaret indurisce la mascella. "Abbiamo detto che non dobbiamo parlare di noi."
"Ma allora perché mi parli in quel modo, sottointendendo dei messaggi che sai chiaramente io sia in grado di cogliere?"
Margaret guarda il ragazzo, prendendo un ampio respiro. "Solo se tu inizierai a parlare di te. Mi sono rotta le palle dei tuoi silenzi."
"Nessuno ti ha detto di venire."
Margaret rimane in silenzio di fronte questa risposta. Sente il labbro tremare, così si mette subito in piedi e fa per andarsene dalla stanza quando la voce di Tom la ferma. "Scusami, non intendevo affatto dirlo."
"Ma invece lo hai fatto."
"Non andartene" sussurra Thomas, abbassando lo sguardo. Stringe tra loro le mani e sente il peso sul suo petto gravare ancora di più sul suo respiro. Il cuore gli batte forte e ogni battito è una scheggia nella sua mente, nel suo dolore. "Sono poche le persone a non averlo fatto nella mia vita. Non uscire anche tu da quella porta."
Margaret guarda Thomas e nota i suoi occhi lucidi e improvvisamente arrossati. Scioglie la presa dalla maniglia e rimane lì in piedi a guardarlo mentre cerca invano di tenere indietro le lacrime. Così gli si avvicina e si inginocchia al suo fianco, abbassandosi su di lui e abbracciandolo con le sue braccia magre. Thomas appoggia le sue mani sulla schiena della ragazza e inizia a piangere silenziosamente, bagnandole la giacca.
"Non ti lascio, va bene?" dice lei dopo minuti interminabili di silenzio durante i quali anche Mozart si è lamentato nella sua musica triste. "Mi occuperò io di te, non temere" sussurra, lasciando che sul viso di Thomas comparisse un'ombra di un sorriso.
N/A
Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo capitolo. Spero davvero vi piaccia, anche perché io adoro profondamente Tom e Margaret e la loro storia 💖
Dal prossimo capitolo ci si addentrerà di più nei segreti della famiglia e nei ricordi di Thomas, stay tuned.
Se vi va lasciatemi qualche voto/commento. Alla prossima!
Un bacio ❤
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