12. Contemporaneamente

Londra, inizio agosto 2017

Thomas rincorre la donna che gli sfugge sempre da sotto il naso. Allunga le mani sperando di afferrare il foulard che le svolazza sulle spalle magre. I passi sono pesanti, quasi non vogliono staccarsi da terra. Ha l'affanno. I capelli lunghi della ragazza si spostano sulla schiena magra, le gambe saltellano sul marciapiede, mettendo quanta più distanza possibile tra lei e l'uomo che le è alle calcagna. Thomas prende ampi respiri, dandosi uno slancio maggiore ma proprio quando è sul punto di sfiorare la spalla della ragazza, questa gira dietro l'angolo, allontanandosi ancora di più. Thomas vorrebbe fermarsi, prendere ampi respiri, ma la ragazza continua a sfuggirgli e lui sente la necessità di fermarla. Vuole parlarle seppur non sappia cosa dirle. Non si dà pace, continua ad inseguirla, scansando le persone che gli intralciano la strada.
All'improvviso la ragazza si blocca sul ciglio della strada trafficata da automobili. Si ferma all'estremità del marciapiede e Thomas guadagna terreno. Riesce a vedere i suoi fianchi sfiorati dal vestito azzurro, i capelli biondo cenere che le arrivano alla vita. Scorge le sue mani allungate sulla gonna del vestito, nota i bracciali ai polsi e il foulard che viene sistemato sulle spalle chiare. Si ferma dietro di lei, prendendo fiato. "Perché continui a sfuggirmi?" bisbiglia a causa del respiro corto. La ragazza gira di poco la testa, eppure Thomas nota solo il contorno del suo naso. I capelli le oscurano metà volto. "Lascia che ti parli, per favore" dice, allungando una mano per sistemarle i capelli dietro le orecchie.
Ma non ce la fa.
I suoi movimenti si bloccano mentre il viso della ragazza inizia ad illuminarsi. Ma la luce delle strade si intensifica. Sente una voce dolce arrivargli alle orecchie e non la riconosce. O meglio, la conosce ma non riesce ad identificarla. Lo chiama. Ma il suono è flebile e si affievolisce subito.
Thomas scatta seduto sul letto, sudando. Margaret si spaventa al suo fianco, alzandosi a sua volta e appoggiando una mano sul petto nudo del marito. "Tom" lo chiama preoccupata e la voce impastata ancora dal sonno. "Che succede?" gli domanda, spostandogli i capelli dagli occhi. Thomas respira a pieni polmoni, regolando il respiro.
"Niente" dice, leccandosi le labbra. "Ho fatto solo un sogno." Si scosta le coperte di dosso e scende dal letto sistemando l'elastico dei pantaloni del pigiama. Il suo passo è ancora un po' instabile.
"Dove vai?" gli chiede la moglie, guardandolo oltre il buio della stanza.
"A prendere un bicchiere d'acqua" risponde il marito, scendendo lentamente i gradini delle scale della sua casa a Londra.
E' la prima volta che fa un sogno del genere. Chi è la donna che scappava da lui? Si passa una mano sul viso, fermandosi di fronte il frigorifero. Lo apre, lasciandosi illuminare dalla luce azzurra e prendendo una bottiglia d'acqua. Ne beve un sorso generoso prima di metterla a posto e tornare al piano di sopra. Si accoccola di nuovo sotto le coperte, lasciando che Margaret si accosti al suo corpo caldo e gli accarezzi i pettorali.
"Cosa hai sognato?" gli domanda, spostando leggermente le dita sulla pelle bianca del marito.
Thomas ingoia a vuoto, leccandosi le labbra. "Una donna" dice, socchiudendo gli occhi. "Ma la cosa strana è che scappava da me."
Margaret si solleva su un gomito e appoggia il mento sulla spalla dell'uomo, aggrottando le sopracciglia. "Perché scappava?" gli chiede.
"Non lo so. Il problema è che quella donna.. Non mi sembra di conoscerla, eppure il suo profilo era tanto simile ad Elizabeth."
Margaret solleva gli occhi sul marito."E' normale sognare i propri figli, a volte."
"Ma la voce non era la sua. Riconosco la voce della mia Elizabeth, ma quella che mi chiamava flebilmente nel sogno non era la sua. Era.. distante, quasi avesse paura di essere ascoltata."
Margaret studia con i suoi occhi scuri il profilo del marito, lasciandogli un bacio sulla spalla scoperta. "Stai tranquillo, va bene? Era solo un sogno" lo rincuora, sistemandosi nuovamente sotto le coperte.
Thomas annuisce, seppur non ne sia tanto sicuro.

La mattina dopo esce da solo lungo le strade di Londra. Le sue mani sono infilate nelle tasche del pantalone, i passi procedono lenti sui marciapiedi, la gente gli cammina di corsa affianco. Vede i negozi, le piazze e i parchi che attraversa, ricordando ogni singolo angolo di quel posto. Si ritrova a calpestare una via che sa di aver percorso tantissime volte, ma la gamba destra gli fa male. Così si blocca alla fermata dell'autobus e attende che il mezzo arrivi, salendoci sopra non appena si accosta al marciapiede. Si accomoda in prima fila, guardando le strade che il mezzo percorre, gli edifici della City, i supermercati, i negozi firmati.. Poi decide di scedere di fronte la City Law School, sostando davanti l'ingresso e sedendosi su una panchina lì davanti. Molti ragazzi gli passano accanto, scorrazzano lungo le vie e nei prati curati, reggono libri pesanti, sorseggiano del caffè, ridono spensieratamente mentre il sole inizia ad illuminare il loro edificio, riflettendo i suoi raggi sui vetri spessi delle finestre.
Ad un certo punto Thomas percepisce delle figure avvicinarglisi, così sposta i suoi occhi azzurri coperti dagli occhiali da vista su di loro. Nell'istante stesso in cui nota i loro volti, ricorda tutto. Amelia gli si accosta, sgranando gli occhi. La sua pelle scura è curata, i capelli sono tenuti ordinatamente indietro e le labbra sono dipinte di rosso. "Signor Saunders" dice, suonando sorpresa. "Oh mio Dio, non mi aspettavo di vederla! Come sta?"
Oliver è accanto alla ragazza e si siede dall'altra parte della panchina. "La vedo bene, signore."
Thomas sposta i suoi occhi dall'una all'altro, abbozzando un sorriso. "Sto abbastanza bene, diciamo così. Ma non posso tornare a lavoro, per ora."
"Siamo riusciti a vincere alcune cause, signor Saunders. Ovviamente su alcune non possiamo mettere le mani, aspettiamo solo che se ne occupi lei" dice Amelia, stringendosi i libri al petto.
"Che dicono di me in tribunale?" domanda Tom, spostando gli occhi su Oliver. Il ragazzo scuote le spalle.
"Solo gli avvocati credono che, con lei momentaneamente fuori gioco, possano avere più possibilità di entrare nelle grazie del Procuratore Generale."
Thomas alza gli occhi al cielo. "Non so quanto tempo ci metterò a ricordare tutte le leggi o comunque qualunque altra cosa io abbia studiato per diventare avvocato, ma sicuramente non riusciranno a farla franca."
"L'importante è che lei si stia riprendendo" risponde Amelia, abbozzando un sorriso. La campanella del campus richiama tutti gli studenti, così i due ragazzi si mettono in piedi. "Ci chiami per qualunque cosa, signor Saunders. Nei prossimi giorni torneremo nel suo studio per ripristinare tutti i documenti."
Thomas annuisce, vedendoli poi allontanare rapidamente all'interno dell'edificio.

Contemporaneamente a Brighton...

Benedict è seduto ai piedi del letto nella vecchia stanza di Thomas. L'armadio è completamente svuotato, i cassetti rovesciati per terra, i libri aperti sul pavimento, le coperte sfatte, lo sportello della cassaforte incassata nel muro socchiuso, gli album fotografici aperti e sfogliati più e più volte. Benedict si tiene la testa fra le mani, guardandosi intorno. Non c'è. L'unica cosa che sperava di trovare sul fondo della cassaforte non c'è, è sparita nel nulla. Anne sbuca da dietro la porta con gli occhi sbarrati. "Allora? L'hai trovata?" domanda, sperando che il figlio le possa dare finalmente una buona notizia.
Ma gli occhi vitrei di Benedict le fanno aumentare i battiti nel petto. Il figlio chiude le mani in due pugni, sbattendoli sul pavimento in mezzo alle sue cosce.  "No, cazzo, no! E' sparita."
"Chi l'avrà presa?" domanda Anne, portandosi le mani all'altezza del cuore.
Benedict avvicina le dita affusolate alla testa, grattandosela nervosamente. "Non ne ho idea."
Nicholas appare sulla scena, scuotendo la testa. "Non c'è nemmeno nella mia stanza."
Ben punta gli occhi su di loro, guardandoli attentamente e in preda al nervosismo. "So per certo che se Thomas la vedesse, i ricordi gli ritornerebbero in mente e sarà la fine perchè non ne sopporterà il peso." Ingoia a vuoto, prendendo un ampio respiro. Guarda il caos in cui la stanza è precipitata, indurendo la mascella. "Quell'anello non deve finire nelle sue mani. Thomas non deve assolutamente vedere la fede!" esclama, riportando i suoi occhi di ghiaccio sul fratello e sulla madre.

Londra, maggio 1999

La chiesa è gremita di gente.
Gli invitati sono seduti ordinatamente ai loro posti, i fotografi sono appostati vicino all'altare, i flash si susseguono per immortale i momenti più importanti della cerimonia. Il prete aiuta gli sposi a pronunciare le formule, mentre alcuni singhiozzi scuotono le file più avanti. Il microfono oscilla nel mezzo, scandendo le parole degli sposi affinché possano essere chiare fino all'ultima fila. La navata è decorata con fiori dai colori caldi, i veli ricoprono il legno delle panche e un letto di petali bianchi accarezza tutto il pavimento di marmo lucido. Il sole viene filtrato dalle vetrate a mosaico della piccola chiesa, facendo scontrare i raggi con una moltitudine di colori che si riversano sull'altare.
Intanto la sposa conclude il rito solenne, con il velo spostato sulla fronte, il vestito d'avorio aperto come un fiore rovesciato. Prende la mano dello sposo, stringendo le labbra per l'emozione. Gli occhi sono finemente truccati e adesso anche lucidi. "Thomas, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo."
Tutti concludono la preghiera, mentre il prete si riappropria del microfono. "E ora vi dichiaro marito e moglie" annuncia, lasciando che tutti gli invitati esplodano in un applauso caloroso. I testimoni si avvicinano alla coppia, firmando il libro per formalità, dopodiché si mettono da parte e lasciano agli sposi il loro momento di gloria. Thomas cinge dolcemente il volto della ragazza, accostando le sue labbra a quelle di Jane.
Si prendono per mano e mentre tutti gli invitati si affrettano per uscire dalla parrocchia il fotografo immortala la loro unione con tantissime foto. Quando escono dalla chiesa vengono colti da una pioggia di riso bianco nell'esultanza generale.
Thomas nota le loro mani unite, la fede dorata che cinge l'anulare sinistro di Jane. Si scambiano un altro bacio, prima che entrambi si riparino dai chicchi di riso che si riversano sugli abiti eleganti mentre sfilano tra gli invitati e i loro complimenti.

N/A
TADAAAAAN
I dettagli della storia diventano sempre più definiti. Finalmente si scopre qualcosa: Thomas era sposato con Jane  e Benedict teme che, vedendo la fede, il fratello possa ricordare tutto 🤗
Lasciatemi qualche voto/commento se vi va!
Un bacio e alla prossima ❤

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