Capitolo 24

Cecily

Quando Percy si scostò da Annabeth, erano entrambi senza parole e la figlia di Atena era tutta rossa in viso.
-W-Wow... -balbettò il figlio di Poseidone. -Cos'è stato?
-La mia teoria era corretta. -disse Rick Riordan. Indicò lo schermo del computer: -Percy ha fatto esattamente quello che ho scritto.
Mi sporsi in avanti per leggere la frase:

Percy prende Annabeth per i fianchi e la bacia sulle labbra.

-È perché noi siamo frutto dei suoi romanzi? -chiese Piper. Riordan annuì: -Credo di sì.
-Quindi basterebbe che lei scrivesse del nostro ritorno nei libri e noi potremo rientrarci? -domandò Frank.
-Potrebbe funzionare. -disse lo scrittore. -Ma non so in che modo.
-Una specie di portale? -propose James.
-Oppure un abisso come quando sono arrivati qui. -fece Adrian.
-Ma una cosa del genere verrebbe subito notata dalla gente. -osservò Annabeth, che aveva le guance ancora colorate di un leggero rosso. -E non sarebbe saggio.
-E se andassimo a Long Island? -propose Allison. -Lì potremo fare tutto in santa pace, nel bosco nessuno ci darà fastidio... Cavolo, così suona malissimo...
-Come se dovessi nascondere un cadavere? -domandò Leo ridacchiando.
-Esatto! -La mia amica rise.
-Cadavere o non cadavere, Long Island mi sembra la scelta più giusta. -disse Rick sorridendo. -Possiamo andarci anche oggi.
Fummo tutti d'accordo, d'altra parte avevamo a disposizione l'autobus della ditta del padre di Adrian.
Rick si alzò dalla sedia su cui era seduto, dicendo che doveva prendere la borsa per il computer.
-Ehm... posso chiedere una cosa? -fece Allison, timidamente.
-Certo. -disse lo scrittore.
La mia amica si morse il labbro inferiore, poi strinse i pugni, infine indicò Jason e Piper con il dito.
-Potrebbe far baciare anche loro due? -domandò diventando tutta rossa. I due semidei arrossirono di botto.
-Ehi! -esclamarono entrambi. E tutti ci mettemmo a ridere di gusto.

Il viaggio in autobus fu piacevole. Io mi misi a parlare con Percy... dato che di lì a un paio d'ore loro sarebbero tornati a casa, nei libri dovevo cogliere un'occasione che non si sarebbe mai ripetuta.
-Eddai, Adrian! Proviamo! -sentii Allison dal sedile davanti al mio.
-Ma non ti senti male a leggere in auto? -rispose la voce di Adrian.
-Ormai so a memoria quasi tutte le battute. Non mi sentirò male. -disse la ragazza. -Manca pochissimo allo spettacolo. Dai!
-Uffa, va bene...
Mi alzai e mi sporsi sopra di loro: Allison teneva in mano il copione dello spettacolo del club di teatro della scuola.
-Vuoi provare in autobus? -domandai.
-Beh, approfitto del tempo, no? -disse lei come se fosse stato ovvio.
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa, divertita, poi mi rimisi composta, accanto a James, che mi prese per mano. Gli sorrisi.
-Dobbiamo ancora avere un vero appuntamento. -mi ricordò, sottovoce.
-Quando questa storia sarà finita. Promesso. -dissi alzando il mignolo. James rise.
Mezz'ora dopo eravamo arrivati a Long Island. I semidei, che avevano passato il resto del viaggio a farci imparare le canzoni che solitamente cantavano attorno al falò del Campo, fremevano dall'agitazione. I miei amici ci guidarono verso una collina che, come mi spiegò Brook, avevano controllato durante la loro gita tutti insieme.
-È qui che siete arrivati? -chiese Rick.
-Sì. Sembra un po' la Collina Mezzosangue, non trova? -ripose Percy.
Arrivammo in cima e ci disponemmo in cerchio attorno allo scrittore, che si mise seduto e aprì il computer, appoggiandolo sulle gambe.
-Quindi... dobbiamo salutarci? -domandò Brook ai semidei.
-Però se ci pensi non è un addio. -le fece notare Jason. -Ci incontreremo attraverso le pagine dei libri.
-Non sarà la stessa cosa, ma meglio di niente. -dissi con un sorriso.
-Dovreste raccontare questa piccola avventura a qualcuno. -fece Leo, che aveva un'aria pensierosa.
Allison annuì: -Evitando di dire che è la realtà si potrebbe fare. -poi guardò Rick. -Possiamo usare i suoi personaggi?
-Beh, non penso proprio che voi siate i primi a scrivere qualche storia su di loro. -disse lo scrittore sorridendole. Poi si rivolse ai semidei: -Io sono pronto.
Ci fu un attimo di caos di abbracci e saluti, con Adrian che si rifiutò categoricamente di abbracciare Leo, poi io e i miei amici ci mettemmo dietro Rick, mentre lui iniziava a scrivere al computer.
Poco dopo, davanti ai semidei comparve un'enorme buca che sembrava contenere dell'acqua vorticante. Aveva un colore blu intenso.
Percy si voltò verso di noi e ci sorrise un'ultima volta, poi saltò per primo, rendendo quella sottospecie di liquido di un verde che si abbinava ai suoi occhi.

Quando il portale si richiuse, rimasi ad osservare la collina, in silenzio. Era tutto finito. Non riuscivo a crederci.
-È stato più veloce del previsto. -osservò James dando voce ai miei pensieri.
-Scompariranno anche i mostri? -chiese Ruben.
Rick si alzò da terra e rimise il computer nella borsa: -Sì. Dovrebbero. -rispose. -E tranquilli, nessuno si ricorderà della presenza dei semidei durante questi giorni. Solo voi e io.
Annuimmo tutti.
-Mi mancheranno. -disse Brook. -Mi ero abituata alla presenza di Frank e Hazel in casa. Stavano simpatici anche a mio fratello.
-Laurence non si ricorderà di loro però.  -Allison sospirò.
-Ehi, non ricordi cosa ha detto Jason? -le chiesi. -Li rivedremo ancora. Nei libri.
Allison fece un piccolo sorriso.
-Allora torniamo a casa? -domandò Adrian. -Ho una fame...
-Aspetta. -fece Allison. Poi si voltò verso Rick: -Le andrebbe di venire a cena con noi? Lo consideri un ringraziamento per l'aiuto che ci ha dato.
-Ha ragione! -esclamammo io e Brook in coro.
-Per favore, dica sì! -implorò Allison con le mani giunte. Lo scrittore sorrise: -Va bene. Accetto.

-È davvero Rick Riordan? -domandò Arden a bocca aperta.
-Sì. -disse Allison.
-Ma... ma... -balbettò Adam. -Come...
-Lo abbiamo convinto la sera dell'inaugurazione della libreria. -rispose Adrian. -Ehi, Brook, mi passi il sale?
-Non è possibile... -disse ancora Arden.
-Invece sì, Arden. -tagliò corto mia sorella chiudendogli la bocca con la mano. -Ora mangia.
-Quindi vi sposerete? Congratulazioni! -disse Becky, la moglie di Rick, a Emily, che le sorrise.
Eravamo tutti seduti al tavolo che avevamo imbandito nel giardino di Allison. Tornati da Long Island, avevamo chiesto il permesso ai signori Davis, che, insieme alle nostre famiglie, ci avevano aiutato a preparare tutto in tempo record e in quel momento, seduta accanto a James, mi divertivo a parlare con Haley e Patrick, i figli di Rick.
Dopo il dolce, una torta con a glassa blu preparata da Brook, Allison e me, io e i miei amici ci allontanammo dal tavolo e ci sedemmo sotto un albero del giardino.
-È stato divertente. -disse Adrian.
-Ma se sei stato arrabbiato con Leo la metà del tempo! -lo prese in giro Allison. Il ragazzo le fece una smorfia facendoci ridere.
-Però Adrian ha ragione. È stato divertente. -disse James, che mi teneva un braccio attorno alle spalle. -Lo rifacciamo?
-Senza mostri però. -fece Allison. -Ho già l'idea per la storia. Adrian, metterò dei capitoli raccontati dal tuo punto di vista.
-Ti aiuto anche io! Ma mi bastano pochi capitoli. -dissi. La mia amica annuì: -Perfetto!
-Ehi, propongo una partita a lacrosse. -disse Ruben.
-Sfida accettata! -esclamò Adrian.

Quella sera rimanemmo insieme fino a tardi, con Adrian, Ruben, James, i gemelli, Haley e Patrick che giocavano a lacrosse nel giardino di Allison.
Erano stati giorni particolari e divertenti, anche se forse non tutti li descriverebbero in questo modo. Eh? Noooo, non mi sto riferendo ad Allison e Adrian e quello che è successo tra loro. Lo giuro!
Ma prima che Ally mi uccida, vi saluto. Come promesso a un nuovo amico, abbiamo raccontato questa strana storia.
E ora meglio che vada, mia sorella ha bisogno di aiuto con il vestito da sposa e non voglio che vada nel panico proprio oggi. Mi sembra incredibile che finalmente si sposerà...

Fine

*angolo meh*
Grazie a tutti per aver letto la mia storia. Scusate se il finale accelerato, ma non avevo idea di come allungare il tutto... 😅 spero di incontrarvi nelle mie altre storie!

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