Capitolo 20
Cecily
Il lunedì successivo, appena arrivata a scuola notai Adrian. Stava sistemando il suo armadietto e sembrava il solito Adrian di sempre... anche se aveva le borse scure sotto gli occhi e i capelli erano più in disordine del solito.
Decisi di avvicinarmi per salutarlo.
-Ciao bellimbusto! -dissi sorridendo (non chiedetemi il perché di quel soprannome. È una lunga storia). Il ragazzo fece un salto dallo spavento.
-Oh, ciao Lils. -mi salutò. -Non ti ho sentita arrivare.
Si rimise a sistemare l'armadietto.
-Alloooooora... -iniziai per spezzare quel silenzio strano. -Come stai?
Adrian sospirò: -Non lo so. Ho passato quattro giorni a mangiare schifezze e a darmi dell'idiota per quello che è successo. -Mise un libro nello zaino. -Mi sono perso qualcosa?
Ecco qual era la sua tattica. Cambiava argomento per non soffrire.
-Niente di che. Dicono che è arrivata una nuova studentessa. -risposi. -Però non so chi sia.
-Ah. -chiuse l'armadietto. -E... e Allison?
-Allison? -ripetei stupita.
-Beh... io... ehm... -balbettò abbassando lo sguardo. -Volevo sapere se... non so...
-Anche lei non è venuta a scuola in questi giorni. -dissi cauta.
-Capisco. -poi sospirò. -Devo andare a storia. Ci vediamo.
E si allontanò verso la classe in questione. Lo osservai, preoccupata, poi mi diressi verso il mio armadietto e lo aprii per prendere i libri. Brook era lì.
-Ciao. -dissi.
-Ehi. -salutò lei. -Stavo pensando ai semidei. Quando riproveremo ad andare da Rick?
-Non saprei. -risposi, poi guardai l'armadietto di Allison, chiuso. -Sono preoccupata per quei due.
-Oggi Adrian c'è. -osservò Brook. -Forse Ally ha bisogno di più tempo...
-Ciao ragazze... -disse una voce dietro di me facendomi sobbalzare. Mi voltai: Allison era lì, con addosso una felpa grigia che le stava larga e un paio di leggings; come Adrian, anche lei aveva le borse sotto gli occhi e i capelli spettinati. Non l'avevo mai vista conciata in quel modo.
-Ciao Ally. -ricambiai più che stupita. Vedere la mia amica lì era l'ultima cosa che mi sarei aspettata.
-Stai meglio? -chiese Brook. Allison fece spallucce e si mise a prendere i libri dall'armadietto.
-Meglio di mercoledì di sicuro. -rispose poi. Dopodiché si voltò verso di noi e fece un debole sorriso: -Pronte per matematica?
A pranzo, mi sedetti al tavolo con Allison, Brook, Ruben e James. Salutai quest'ultimo con un bacio e poi aprii le posate di plastica.
Allison sembrava più allegra di quella mattina, quando era la reincarnazione della depressione. Sorrideva e non era persa nel suo mondo come negli ultimi giorni.
-Allora. Mi avete detto di non aver trovato nessuno a casa Riordan. -cominciò a dire Allison rivolta a me e James.
-Esatto. Ora dobbiamo decidere quando riprovare. -disse James per poi dare un morso al suo panino. -E se non dovesse esserci di nuovo... ritenteremo.
-Andremo io e Ruben. -fece Brook mentre sceglieva una canzone da ascoltare dalla cuffia che teneva in un orecchio. -Insieme a Hazel e Frank.
Allison annuì. Notai che cercava di non guardare il posto vuoto accanto a lei, dove di solito sedeva Adrian.
A proposito, dov'era finito?
Mentre Brook e Allison discutevano della lezione di educazione fisica, diedi una gomitata impercettibile a James e mi avvicinai a lui: -Dov'è Adrian? -sussurrai.
-Non ne ho idea. -rispose lui. -Ha detto che ci avrebbe raggiunto subito...
Mi guardai attorno, ma non vidi la testa bionda del mio amico da nessuna parte. Sospirai, poi mi concentrai sul mio pranzo.
Dopo una decina di minuti, mentre Allison si era alzata per andare al bagno con Brook, un ragazzo si nascose sotto il nostro tavolo.
-Adrian? -chiese Ruben, guardandolo.
-Shhh! -rispose l'altro. -Nascondetemi!
-Che succede? -domandai abbassandomi per guardare Adrian a mia volta.
-Tutta la Goode sa che io e Allison ci siamo mollati. È tutta mattina che le ragazze mi si avvicinano chiedendomi di uscire! -si lamentò lui. -Aiutatemi!
Proprio in quel momento un gruppetto di cheerleader passò di lì chiamando Adrian. I ragazzi ed io facemmo finta di niente, parlando tra noi di argomenti a caso.
Quando le ragazze se ne furono andate, James guardò sotto il tavolo: -Via libera, amico.
Adrian si mise seduto sulla panca di fronte a noi e sospirò.
-Tutto bene? -chiesi.
-Sì, è che è tutta mattina che scappo da quelle oche senza cervello. -spiegò il biondo.
-Hai mangiato qualcosa? -domandò Ruben.
-Sì, per fortuna ho avuto dieci minuti di pace. A quanto pare anche quelle hanno fame. -rispose Adrian facendo un sorrisetto. -E Brook dov'è?
-In bagno. -dissi mentre lui beveva dell'acqua dalla borraccia che aveva nello zaino.
Sperai che Allison non tornasse proprio in quel momento. Chissà come avrebbe reagito nel vedere Adrian seduto lì, proprio dove pochi minuti prima c'era lei.
-Domani dopo le lezioni hai lacrosse? -fece James. -Volevamo trovarci insieme ai semidei per organizzarci e...
-Ho lacrosse. E poi mia madre torna domani sera dal suo viaggio di lavoro. Meglio se sto a casa. -spiegò Adrian.
-Sa che stai ospitando Nico e Will? -chiesi e lui annuì. Stava per dire qualcosa, ma una ragazza sbucata dal nulla lo stritolò in un abbraccio.
-ADRIANUCCIO! -esclamò. Cavolo, quella aveva ultrasuoni al posto della voce!
-Calliope? Sei tu? -tentò di balbettare Adrian, soffocato dalla stoffa della maglietta di lei.
-Sì!!! -strillò la ragazza lasciandolo andare. -Papà mi ha iscritto in questa scuola, così ci possiamo vedere di più!
Mi schiarii la voce: -Adrian, chi è la tua amica?
Il ragazzo sospirò: -Ragazzi, questa è Calliope. Calliope, i miei amici: Ruben, James e Cecily.
Salutammo la nuova arrivata.
-È dalla festa alla libreria che non ci vediamo! Dov'è Allison? -chiese Calliope, poi, prima che potessimo rispondere, aggiunse: -Vabbè, la vedrò un altro giorno. Adrianuccio, vieni a scienze con me? Non so ancora orientarmi bene qui...
-Ma io...
-Daiii!
Prima che il mio amico potesse anche solo rispondere, Calliope lo trascinò via. Adrian ci fece un segno di saluto e seguì la ragazza a fatica.
-Poveretto... -commentò Ruben osservando i due.
-Già... -fece James proprio mentre Brook si sedeva con noi.
-E Allison? -chiesi.
-Ha detto che doveva cercare il professor Smith... -rispose la mia amica. Poi si avvicinò: -In realtà credo che abbia visto Adrian con quella ragazza... -sussurrò.
Mi morsi il labbro: sarebbe stata dura farli riappacificare...
Il pomeriggio successivo dopo scuola ci ritrovammo nel giardino della casa di James insieme ai semidei. Ruben, Brook, Frank e Hazel erano partiti alla volta di Boston, sperando di trovare Rick Riordan.
Noialtri, nel frattempo, ci mettemmo a pensare a un piano di riserva. Non potevamo fare avanti e indietro tra Boston e New York a vita.
Stavo aiutando Allison a prendere da bere in cucina, quando lei mi chiese: -Lils, perché Adrian era con Calliope ieri?
Quella domanda mi lasciò spiazzata. Allora era vero che aveva visto tutto.
-Beh, pare che lei abbia obbligato suo padre a iscriverla alla Goode per stare con Adrian. -risposi.
-Ah... -mormorò la mia amica abbassando lo sguardo.
Le misi una mano sulla spalla: -Non preoccuparti. Sono passati pochi giorni, è normale che tu...
-È che... Adrian mi manca. -ammise Allison con voce tremante. -A tedesco oggi era seduto lontano da me, non ci siamo neanche salutati...
-Le cose si sistemeranno presto. Sono sicura che gli manchi anche tu. -evitai di dirle che la mattina precedente Adrian mi aveva chiesto dove fosse Allison. Non mi sembrava giusto nei confronti del mio amico.
-Ho sentito che oggi sarebbe uscito con Calliope...
-Secondo me è lei che lo ha costretto. Ieri lo ha praticamente trascinato via dal tavolo dov'eravamo noi.
-Sul serio?
-Sì. Adrian non mi sembrava molto felice di seguirla. -le feci un sorriso. -Coraggio, ora portiamo da bere agli altri!
Allison annuì e mi sorrise a sua volta. Poi prese uno dei vassoi che avevamo preparato e mi seguì in giardino.
Appena ci sedemmo con i semidei, però, Allison controllò l'ora.
-Oh dei! Devo andare ad aiutare Arden! -esclamò. -Sono in ritardo!
-Di già? Ma non dovevi aiutarlo stasera? -chiese Jason.
-No, mi ha chiamato quando sono uscita da scuola dicendomi di raggiungerlo più tardi e... -prese il suo zaino. -Ci vediamo domani!
E corse fuori dal cancello.
Adrian
-E poi le ho detto "Ma chi ti credi di essere?"... -Calliope stava parlando da un'ora, ma io non ci capivo niente. Era un normale discorso da ragazza, come quando Allison...
"Piantala di pensare a lei, Adrian" mi dissi. "Non sei più il suo ragazzo."
Ma la mia mente non riusciva a fare altro che pensare ad Allison, ai suoi discorsi di cui non capivo nulla e che ascoltavo solo per sentire la sua voce, ai suoi capelli che adoravo accarezzare quando la stringevo a me, ai suoi occhi color nocciola in cui mi perdevo ogni volta che mi guardava...
Mi mancava. Tanto.
-... e sai cos'ha fatto? -domandò Calliope, che non si era accorta che non la stavo ascoltando.
Sospirai: -Cosa? Ti ha rotto un'unghia?
-ESATTO! Ma come si è permessa?
-Non ne ho idea...
Calliope si mise davanti a me e mi circondò il collo con le braccia: -Ma per fortuna oggi siamo usciti insieme. Mi hai risollevato il morale, Adrianuccio.
-Non c'è di che. -dissi, anche se non capivo quanto un'unghia spezzata potesse essere una tragedia così grande.
Poi Calliope mi baciò.
E l'immagine del volto di Allison mi tornò nella mente: il suo sorriso, il colorito rossastro che assumevano le sue guance quando era in imbarazzo... e poi le sue labbra, che avevo bramato per anni e che alla fine ero riuscito a conquistare. Erano così morbide... e poi ogni volta mi facevano andare letteralmente tra le nuvole. Ecco perché le avevo dato quel soprannome, Sbuffo di Nuvola.
Invece, la ragazza che mi stava baciando non mi faceva sentire nulla. Nemmeno un capogiro.
Sapevo che non era colpa di Calliope, ma mia. Non avrei mai dovuto accettare di uscire con lei.
Anzi, non avrei mai dovuto fare quello che avevo fatto ad Allison.
Calliope si scostò: -Adrianuccio, cosa c'è? Sei strano.
Abbassai lo sguardo, separandomi da lei: -Calliope, senti, io...
E poi si sentì un urlo.
Avrei riconosciuto quella voce tra mille.
Allison.
Il cuore accelerò.
Feci per correre, ma guardai Calliope: non potevo lasciarla lì da sola.
-Ok... ehm... ne parliamo domani, va bene? A scuola. Ora... ora torna a casa.
Senza aspettare una sua risposta, corsi verso la direzione da cui era venuto l'urlo, pensando solo ad una cosa: dovevo sapere se la mia Sbuffo di Nuvola stesse bene.
*angolo meh*
EVVAI! NEL PROSSIMO CAPITOLO C'È LA MIA SCENA PREFERITA😂❤️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top