Capitolo 15
Allison
Il paesaggio fuori dal finestrino sfrecciava davanti ai miei occhi, ma era come se non lo vedessi. Rannicchiata sul sedile nella mia felpa extra-large e con le cuffie nelle orecchie, pensavo alle parole che mi aveva detto Adrian poche ore prima.
Singhiozzai, mentre la canzone che stavo ascoltando terminava. Mi affrettai ad asciugare le lacrime che stavano per bagnarmi le guance: non volevo che i semidei mi vedessero piangere e neppure arrivare a casa con gli occhi rossi. I miei genitori e i gemelli mi avrebbero sicuramente chiesto cosa fosse successo e non volevo parlarne con nessuno. Non ancora.
Adrian era seduto lontano da me, su un altro sedile, solo. Mi sembrava impossibile aver litigato per una cosa così stupida. Se gli dava fastidio il fatto che mi divertissi a stare con i miei idoli che neppure erano reali bastava parlarne. Avremmo chiarito le cose e in quel momento saremmo stati seduti vicini a ridere e a commentare la giornata appena trascorsa con i semidei e i nostri amici.
Invece no. Lui aveva fatto di testa sua.
"È solo geloso" mi dissi. "Gli passerà".
Ma non ne ero più tanto sicura. Avevo la sensazione che Adrian si fosse allontanato da me, eppure era a pochi sedili di distanza...
Arrivata a casa mi feci la doccia e misi subito il pigiama. A cena non mangiai quasi nulla: a furia di trovare una spiegazione alle parole di Adrian mi era venuta la nausea. Non avevo per niente fame, ma mi sforzai per non far preoccupare nessuno.
Così, appena finii quel poco che avevo sul piatto, augurai la buonanotte e salii in camera mia. Avevo bisogno di distrarmi, così mi misi a leggere il libro di Cassandra Clare che avevo iniziato da poco seduta sul letto.
La mattina dopo mi svegliai con il libro aperto appoggiato sulla pancia. Appena collegai la cosa sorrisi: ero riuscita a dormire nonostante i pensieri che mi avevano affollato la mente fino al momento in cui ero salita in camera.
Fu Adam a portarmi a scuola in moto e per fortuna non fece domande sul mio poco appetito della sera prima e sul fatto che non andassi con Adrian come facevo da cinque mesi.
-Vengo a prenderti dopo? -mi chiese mio fratello mentre gli lasciavo il casco.
-Sì. Ho le prove e finirò alle cinque. -risposi, poi gli diedi un bacio sulla guancia. -A più tardi!
Mi diressi verso le scale dell'ingresso e quello che vidi mi lasciò a bocca aperta: James e Cecily si stavano davvero tenendo per mano??
-Oh dei... -mormorai. Stavo per avvicinarmi, quando qualcuno mi prese per il braccio e mi fece cadere dietro un cespuglio.
-Ahi! Ma che... -esclamai. Alzai lo sguardo: -Brook?
-SHHH! -sibilò la mia amica con il dito davanti alle labbra. -Sto cercando di sentire!
-Da quanto sei qui?
-Dieci minuti, più o meno. Ora fa' silenzio!
Ci rannicchiammo dietro le foglie del cespuglio per osservare Cecily e James davanti alla porta d'ingresso: si tenevano per mano senza il minimo segno di imbarazzo e si sorridevano l'un l'altra.
-Che carini... -dissi con gli occhi a cuoricino. -Pensi che ieri si siano baciati?
-È ovvio, altrimenti perché sarebbero lì a guardarsi in quel modo?
-E brava Cecily... -commentai incrociando le braccia. -Chissà se stava male per davvero...
-Sei tu la fan di Sherlock. Dovresti dirmelo tu.
-Io non sono così brava. -dissi. Se fossi stata in un anime, di sicuro gli occhi mi sarebbero diventati due puntini.
Tornai a osservare Cecily e James e sorrisi. Ero felice per loro.
-Ragazze? -chiese una voce maschile facendoci saltare in aria. -Che cosa state...
-SHHH! -fece Brook prendendo un braccio a Ruben per farlo nascondere con noi.
-Ma che dia...
-Hai visto James e Cecily? -lo interruppi prima che finisse la frase. Il ragazzo guardò nella direzione indicata da noi e spalancò gli occhi: -Ah! Ma guardate James! -fece con un sorriso. -Fa tanto il timido...
-Da chi avrà imparato, secondo te? -fece Brook fissando il suo ragazzo.
-Di sicuro non da me. È Adrian quello che...
La mia amica gli tirò una gomitata e lui non finì la frase.
-Scusa Ally. -disse mortificato.
-Non è niente, abbiamo solo litigato. Passerà. -in quel momento sorrisi, anche se non ero sicura delle mie parole.
-Si può sapere cosa state facendo? -domandò un'altra voce maschile dietro di noi. Stavolta fu Ruben a prendere Adrian per un braccio e a tirarlo giù per nasconderlo.
-Ehi! Il braccio mi serve ancora! -protestò lui. Ruben gli fece segno di far silenzio e indicò James e Cecily con la testa.
Non guardai Adrian in faccia, ma non perché mi sarei messa a piangere: provavo una rabbia incredibile contro di lui. Mai successo prima.
-Beh, non possiamo rimanere qui per sempre. -disse Brook notando il mio cambio di umore. -Voi due prendete James.
Fu così che uscimmo dal nostro nascondiglio e, come se niente fosse, ci avvicinammo ai due piccioncini davanti all'ingresso.
-Ehi, eccovi finalmente! -esclamò James con un gran sorriso. Teneva ancora la mano di Cecily.
-Com'è andata ieri? -chiese quest'ultima.
-Dovremmo essere noi a chiederlo. -fece Ruben con un sorrisetto stampato sulla faccia. I nostri amici arrossirono.
-Beh... ecco... -balbettò James.
-È un po' lunga da spiegare... -disse Cecily.
-E noi abbiamo tutto il tempo per sentire. -Brook prese Cecily a braccetto e si avviò dentro la scuola. Io le seguii, lasciando James con i ragazzi.
Arrivammo davanti all'armadietto di Cecily, che si trovava a poca distanza dai nostri. La nostra amica mise la combinazione e iniziò a sistemare i suoi libri.
-Non provare a ritardare l'inevitabile, Lils. -disse Brook. -Siamo impazienti di sentire cos'è successo ieri.
-Noi ehm... stavamo guardando Once Upon A Time... -cominciò a raccontare Cecily. -L'episodio ventidue della terza stagione.
-Succede qualcosa di speciale in quell'episodio? -chiesi. In realtà avevo iniziato a vedere quella serie, ma arrivata alla terza stagione avevo smesso.
Cecily arrossì: -Ci siamo baciati proprio mentre Emma e Uncino si baciano. -confessò.
Io avevo gli occhi praticamente a cuoricino, come poco prima.
-E immagino che poi non abbiate più seguito Once Upon A Time con molta attenzione... dico bene? -fece Brook con un'espressione furba.
-Ci siamo baciati e abbiamo parlato. Punto. -specificò Cecily. Feci una risatina, mentre le mie amiche battibeccavano. Aprii il mio armadietto e ci misi i libri che mi sarebbero serviti più tardi.
Lo sguardo mi cadde sulle foto che avevo sull'anta aperta. In una c'eravamo io, le ragazze e i ragazzi tutti insieme: l'avevamo scattata l'estate prima di iniziare il liceo, seduti al tavolo che avevo nel giardino di casa mia. Sorridevamo tutti alla fotocamera, inconsapevoli dei sentimenti ricambiati e del fatto che Brook e Ruben si sarebbero messi insieme poche settimane dopo.
Sorrisi, poi gli occhi si concentrarono su una foto mia e di Adrian: ci raffigurava abbracciati, sulla terrazza panoramica dell'Empire State Building il giorno del mio compleanno.
-Ally, tutto bene? -chiese Brook. -Hai una faccia strana.
Lei e Cecily avevano smesso di parlare e mi guardavano.
-Sì, stavo solo pensando. -risposi. -Dicevate?
Le mie amiche si guardarono, poi Brook domandò: -Sicura che non c'entri Adrian e quello che è successo ieri?
Deglutii. Diamine, mi conosceva troppo bene.
-Che cos'è successo? -chiese Cecily. -Avete litigato?
-Sì, ma Adrian è solo geloso. Gli passerà. -dissi stancamente.
-Geloso? -ripeté la mia amica stupefatta.
Annuii.
-Dice che con Leo sono completamente a mio agio mentre con lui no e che non mi fido di lui. -spiegai. -Crede persino che non gli voglia dire la verità. Non capisco che cosa gli prende.
Prima che le mie amiche potessero rispondere, la campanella suonò.
-Devo andare a tedesco. Ci vediamo dopo. -dissi chiudendo l'armadietto per incamminarmi verso l'aula della professoressa Schmidt.
Prima di entrare presi un bel respiro: lì dentro c'era Adrian. Cos'avrei dovuto fare? Salutarlo? Ignorarlo?
Beh, considerando come si era comportato con me il giorno prima avevo tutte le ragioni di essere arrabbiata con lui.
Così entrai e mi sedetti al mio posto, notando che Adrian non era ancora arrivato. Forse stava ancora sottoponendo James al terzo grado insieme a Ruben.
Povero James: nemmeno un giorno da fidanzato e già veniva stuzzicato dai suoi migliori amici.
-Guten Morgen. -salutò la professoressa Schmidt entrando in classe. Mentre noi ricambiavamo, lasciò la sua borsa sulla cattedra. Si sedette e iniziò a fare l'appello.
Lanciai un'occhiata al banco vuoto accanto al mio. Lì si sedeva sempre Adrian. Ma dov'era finito? Tedesco era una delle sue materie preferite e non era mai in ritardo.
-Davis, Allison. -chiamò la professoressa.
-Presente. -risposi.
-Dawson, Adrian.
-Eccomi! -esclamò la voce di Adrian. Guardai verso la porta e lo vidi entrare di corsa. Si sistemò lo zaino sulla spalla e si rivolse alla Schmidt: -Scusi. Ero dall'altra parte della scuola.
E si sedette al suo banco.
"Allison. Lo stai fissando" disse una vocina nella mia testa.
Scossi la testa e mi affrettai ad aprire il libro sulla pagina dei compiti. Dovevo far capire ad Adrian di essere arrabbiata con lui. Non sbavargli dietro come prima che ci mettessimo insieme.
"Sarà una lunga giornata" mi dissi sospirando. Era uno di quei momenti in cui mi sarebbe piaciuto essere in un libro... ma purtroppo non era così.
*angolo meh*
Quando si parla di stalker a livello agonistico...
Salve semidei!
Scusate il ritardo, ho avuto un po' da fare e poco tempo per scrivere.
Ho iniziato a leggere Lorien Legacies (che vi consiglio), sto leggendo i nuovi manga che mi sono arrivati e ho iniziato a guadare gli episodi delle Mew Mew su YouTube.
A parte la scuola, sto passando una bella quarantena!
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