CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

Leonard Milner mi stava massacrando di botte. Non facevo schifo nel combattimento corpo a corpo ma lui era sicuramente bravo, grosso e brutale ed io ero a terra da almeno tre minuti.

Mi rialzai sputando sangue sul terreno secco e polveroso cercando di prepararmi a parare il suo prossimo pugno.

Leonard era il classico uomo di cui le donne amano leggere nei libri: molto alto , muscoloso e ricoperto da abbastanza cicatrici da farlo apparire minaccioso quanto basta. Aveva gli occhi chiari, direi color ghiaccio, i capelli scuri e in questo momento, per mia soddisfazione, anche il labbro gonfio e sanguinante per un mio precedente pungo.

Riuscii a schivare un paio dei suoi colpi ma alla fine ebbe la meglio su di me riuscendo a farmi finire nuovamente al tappeto, esultando poi vittorioso.

-Alzati Vichorn. E voi altri andate tutti a darvi una pulita che puzzate come dei caproni- il comandante Hector di certo non veniva ammirato per la sua simpatia e, a dire il vero, nemmeno per la sua bellezza. Era un guerriero talmente vecchio che nessuno conosceva esattamente la sua reale età ma nonostante questo rimaneva un imbattibile soldato in guerra e un arrogante stronzo nella vita di tutti i giorni.

Mi alzai a fatica dall'arena e cercai di togliermi il più possibile la terra di dosso prima di tornare in stanza per farmi una doccia. Non affrettai nemmeno il passo perchè tanto sapevo che Simon sarebbe arrivato prima.

L'arena di combattimento era posizionata nel cortile ed era abbastanza piccola e priva di soffitto.

Era solo formata da arcate che si univano a cerchio, come un gazebo in pietra.

Di solito si veniva qui due volte alla settimana per allenarsi tutti insieme, e due a due ci si sfidava in combattimento. Questo mese era già la seconda volta che finivo contro Leonard.

Rientrai nell'edificio principale dell'accademia fino ad arrivare nella mia stanza. La mia, come tutte le altre, era abbastanza piccola: due letti, una finestra e il bagno. A coloro che erano qui non serviva molto altro. Essere qui voleva dire allenarsi, combattere e ancora allenarsi, il tutto per poter far parte un giorno dell'esercito reale. L'accademia di Silentstorm non era di certo l'unica ma era tra le migliori ed io non avrei potuto desiderare di meglio.

-Simon ci sei annegato in quel bagno?- non è che io non abbia pazienza ma avevo il sopracciglio insanguinato ed altri mille lividi sul resto del corpo e l'unica cosa che potessi desiderare in questo momento era una fantastica doccia.

-Arrivo, arrivo. Non scassare il cazzo Vich- Simon finalmente uscì dal bagno ed io potei entrare. Lui era un ragazzo simpatico e a volte anche gentile, a differenza di quello che può sembrare visto dall'esterno,anche se a sentirlo parlare lo si paragonerebbe ad uno scaricatore di porto. Io e Simon condividiamo la stanza ormai da più di un anno,cioè da quando sono qui in accademia.

Dopo la doccia raggiungemmo entrambi la mensa per il pranzo e ci sedemmo nel tavolo con altri nostri compagni: Leonard, William e Rowan.

-Simon, ma che bei capelli che hai oggi- William finiva sempre a deridere Simon perchè per essere un guerriero tendeva ad essere sempre in tiro ed era ossessionato dai propri capelli che erano sempre in ordine anche dopo ore di allenamenti.

-Fottiti Will-

-Come sta la faccia Vich? Il sopracciglio inizia a gonfiarsi un po'. Se fossi in te farei un giro da Grace.- disse Leonard tra una forchettata di pasta e l'altra mentre mi guardava con un ghigno divertito sul volto.

-Grazie per la tua finta preoccupazione ma non ho bisogno di andare in infermeria -

-Comunque Vich, oggi Leonard ti ha massacrato per bene. Sei certo di non volerci andare per sicurezza?- disse Simon

-Visto? Il mio era reale interesse..-

-Ma per favore... come se fosse la prima volta che sono conciato così. Non sto mica che morire.-

-Potete andare avanti a fare i bambini più tardi. Ora siamo in ritardo per la lezione- Rowan era una persona di poche parole per cui quando parlava lui di solito lo ascoltavamo tutti, probabilmente anche perchè era il migliore fra di noi e lo consideravamo tutti come un modello da seguire. Lui, William e Leonard erano nella stessa camera e spesso capitava che William lo infastidisse dicendogli che il giorno che lo batterà in combattimento si prenderà il suo letto. Non che ci sia molta differenza tra i vari letti ma quello di Rowan è il più lontano dalla finestra e quindi l'odore di fumo delle sigarette di Leonard arriva meno.

Le lezioni si conclusero alla sera tardi dopo aver fatto tre ore di allenamento intenso e, tanto per chiudere in bellezza, una corsa attorno a tutta l'accademia.

Dopo aver cenato me ne andai in stanza lasciando gli altri nel salone a divertirsi.

Volevo dormire sapendo la pesante giornata che mi avrebbe aspettato domani ma non riuscivo a prendere sonno. Decisi quindi di prendere una boccata d'aria sul balcone che dava sul giardino.

Era notte fonda ma la luce della lune quasi completamente piena lasciava poco spazio all'immaginazione.

L'accademia era in cima ad una collina, qualche chilometro lontano dalla città.La lontananza non era per via di chissà quali segreti ma per eliminare ogni futile distrazione alle giovani reclute. Questo non vuol dire che noi fossimo confinati e rinchiusi qui, anzi al contrario potevamo tranquillamente andare dove volevamo tant'è che spesso la sera molti andavano nei pub a bersi una birretta.

La struttura era comunque circondata da alte mura e sorvegliata da telecamere che controllavano tutto il perimetro, questo perchè l'accademia aveva la funzione di riparo per gli abitanti della città in caso di emergenza.

Dovette essere passato più tempo di quanto pensassi perchè Simon entrò nella stanza.

-Perchè diavolo hai lasciato le finestre aperte? Adesso saranno entrate un sacco di zanzare in stanza.-

Senza nemmeno aspettare una mia risposta andò in bagno, si cambiò e si mise nel letto.

-Hai cambiato l'ora della sveglia Simon?- dissi mentre mi coricavo nuovamente a letto.

-No, perchè?-

-Davvero non te lo ricordi?-

-Cosa dovrei ricordarmi Vich? Dillo e basta maledizione- normalmente lo avrei infastidito un po' prima di dargli una risposta ma dal tono di voce si capiva che era molto stanco quindi rinunciai.

-Hector ci porta alla capitale. Ha detto che potremo allenarci con i guerrieri del regno. Non sei eccitato?-

Con la coda dell'occhio lo vidi girarsi verso il muro.

-Cambiala tu e lasciami dormire- disse.

Simon si era sempre addormentato con una velocità incredibile e anche stasera non fu diverso. O così almeno pensavo fino a quando non lo sentii parlare ancora.

-Sai, ogni tanto il tuo entusiasmo mi lascia basito. Ti fa sembrare una stupida ragazzina.-

Non gli risposi e lo lasciai addormentare.

Aspettai ancora un'ora prima di alzarmi e andare in bagno chiudendomi dentro a chiave.

Mi voltai verso lo specchio ad osservare il mio riflesso. Avevo gli occhi marroni, uno dei quali contornato da un livido che iniziava a diventare bluastro, e i capelli biondi. Ero alto e abbastanza muscolo. Si, oggettivamente potevo essere un bell'uomo. Un uomo ovviamente. Le donne non potevano addestrarsi per far parte dell'esercito perchè considerate troppo deboli, fragili e vulnerabili. Erano inadeguate insomma.

Nessuna donna era mai stata nell'esercito. Nessuna.

Quindi feci un respiro profondo, riguardai il mio riflesso allo specchio e ripetei nella mia mente che anche domani sarebbe andato tutto bene e che nessuno mi avrebbe scoperto.

Perchè nessuna donna può far parte dell'esercito.

Nessuna.


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