Rovinato

Dopo due ore di viaggio mia sorella entra in un parcheggio, non riesco a capire bene dove siamo, dato che mi sono appena svegliata.
Parcheggia la macchina e quando scendo noto un alto palazzo con la scritta "Raya's Paradise". Conosco questo posto, è la casa di cure dove si trovava nonna Juliette due mesi prima di morire, quanti ricordi che avevo con lei.
Entriamo nell'edificio e ci dirigiamo verso la reception, dove ad attenderci c'è una signora che suppongo avrà una trentina d'anni, è mora e alta, e all'aria di essere molto gentile.
"Benvenute al Raya's Paradise, io mi chiamo Blair come vi posso aiutare?"
"Sì, meh...noi staremmo cercando il Signor Tom Carson"
"Oh sì, il Signor Carson, voi siete le figlie?"
"No, le nipoti" dice Cristal
"Oh perfetto, beh dovete solo compilare questi moduli e potrete andare da lui"
Ci porse cordialmente i due moduli e poi ci fece passare accompagnandoci fino alla stanza di nonno.
"Signor Carson, le sue nipoti sono venute per vederla"
"Falle entrare"
Al sentire la voce di nonno mi si geló il sangue, era tanto che non lo rivedevo, era davvero tanto tempo che non risentivo la sua voce.
Entrammo. La stanza a primo impatto non era tanto orrenda come pensavo, le pareti erano ben decorate, aveva un bagno, e una piccola stanzetta piena di libri, poi c'era il letto, un armadio abbastanza grande, un piccolo tavolino in un angolo e un mini salottino verso destra, c'era anche una finestra di dimensioni enormi con fuori un bellissimo balcone con delle piante, e una vista mozzafiato, a quanto pare non se la passava poi tanto male.
"Piccole mie"
La voce di nonno mi distolse dai miei pensieri.
"Nonno" dicemmo io e Cristal all'unisono andando verso di lui per abbracciarlo.
"Ci sei mancato tanto, come stai? Com'è qui?"
"È abbastanza bello e confortevole, non mi posso lamentare, come va invece da voi a casa?"
Io e Cristal a quella domanda ci ammutolimmo, e lui sembrò capire.
"Mmh, lasciatemi indovinare, mamma e papà hanno litigato di nuovo?"
Cristal stava per rispondere quando invece io dissi "Papà sta per partire per un viaggio di lavoro che durerà alcuni mesi, ne sai qualcosa? In fondo l'azienda è tua, sei tu che l'hai ceduta a lui"
"Hai ragione Tamara, ma io sono oramai troppo vecchio per gli affari, e stando rinchiuso qui dentro tutto il tempo, non è che ho grandi opportunità di sapere come vanno le cose, ma ho ricevuto una visita non poco tempo fa da tua zia Rosaline, che mi disse che tuo padre stava partendo a causa di qualche affare a Boston, esattamente so che ci metterà più di 6 mesi, ma nel giro di un anno dovrenne essere tornato da te"
"Cosa può succedere se non parte?" Feci questa domanda per convincermi del fatto che fosse una cosa davvero importante per papà e sperando in una risposta che possa sostenere le sue parole, ma così non fu.
"Beh non succede nulla di grave, caleranno le vendite sì, ma nulla che non si possa riparare, non è un affare importantissimo e se ero a capo dell'azienda ne avrei fatto a meno, ma a quanto pare tuo padre non vuole lasciarselo scappare"

Conosco mio padre, so che quando insiste in qualcosa che sa benissimo che non è importante, infondo sotto c'è qualcosa.
"Nonno sai se papà sarà accompagnato?"
"Rosaline mi ha detto che ci sarà la sua segretaria a Boston assieme a due suoi assistenti, quindi in aereo non penso"
Ecco. Ha già detto tutto, dopo questo posso anche chiudere l'argomento.
Io e Cristal restammo da nonno tutto il giorno, parlando del più e del meno, e infatti ci dimenticammo che dovevo andare a scuola. Già, scuola, quel posto dove sentivo che qualcuno mi stava voltando spudoratamente le spalle, beh chi se ne fotte della scuola, non ci andai.
Tornate a casa mamma iniziò ad inondarci di domande
"Dove siete state tutto il giorno? Tamara la scuola ha chiamato dicendo che eri assente e io non avevo una giustificazione valida, mi spieghi cosa dovevo dire!? Cosa avete fatto per tutto il tempo? Quando uscite dovete dirmelo! Sono vostra madre ed esigo che mi dite dove andate! Perché si da il caso che qui la vostra responsabilità la ho io..."
Mia madre era furiosa, ma io non ne curavo molto, anzi non mi importava affatto, così lasciai mia sorella lì ad ascoltarla e salii di sopra per chiudermi in camera mia, avevo bisogno di smettere di pensare, mettere il mondo in silenzioso, per una volta avevo bisogno di prendermi del tempo.
Spensi il telefono e mi addormentai abbracciata al mio cuscino.

Il giorno dopo...
Ok oggi mi alzo presto mi lavo, mi vesto ed esco, questo più o meno è quello che mi sono proposta di fare.
Finito di vestirmi scendo per prendere la roba, ma mamma mi ferma
"Fai colazione Tam"
"No mamma non ne ho voglia, mangio a scuola"
"D'accordo tesoro, buona giornata"
"Grazie mamma"
Uscii di casa e mi diressi verso la fermata dell'autobus  quando a un certo punto inciampai, caddi a terra e battei la schiena al marciapiede.
Sentivo un dolore fortissimo, stavo perdendo le forze e non riuscivo a muovermi, d'un tratto svenni....

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