Capitolo 4 - I Gemelli Johnson
"I gemelli Johnson".
Mentre mia madre chiamava sempre me e mia sorella con il nostro nome, mio padre, quando io ed Amelie eravamo insieme, ci chiamava sempre in questa maniera.
- Ed eccoli qui i miei figlioli... I GEMELLI JOHNSON! - diceva sempre lui, fin dalla nostra nascita.
Sembrava come se ci celebrasse di continuo e a noi, a dir la verità, rendeva contenti e non faceva altro che far accrescere il nostro legame fraterno.
Era il 5 Settembre del 2002 e ormai mancava solo una settimana all'inizio delle elementari. Quella giornata, la mamma ci fece una proposta.
- Ehi, gemellini! Vi va di passare il pomeriggio a casa dei nonni?
Noi ovviamente le rispondemmo felicemente di sì e andammo subito a prepararci.
Nostra nonna si chiamava Kate, mentre invece nostro nonno si chiamava Sam.
Verso le 16:00 nostra madre ci lasciò dai nonni e loro ci accolsero con grande entusiasmo.
- Nipotini miei! - esclamò la nonna nel momento in cui ci vide arrivare.
- Ciao nonna! Come stai?
- Bene, mia cara nipotina Amelie. Volete qualcosa da mangiare?
- Io voglio i biscotti! - risposi alla nonna.
- Ma Jacob, siamo appena arrivati! - mi disse Amelie con voce arrabbiata.
Mia nonna si mise a ridere e mi indicò il pollice in sù, facendomi capire che aveva i biscotti pronti.
- Dai, Amelie, non arrabbiarti. Sai com'è fatto Jacob!
La nonna posizionò i biscotti su un piatto d'argento gigantesco e noi, senza esitare, cominciammo subito a divorarli senza alcuna pietà.
- Allora... tra una settimana comincerete la scuola elementare! Siete pronti?
- Certo che lo siamo, nonna! - urlammo io e Amelie.
- Mi fa molto piacere vedervi così carichi. Farà le elementari con voi anche il vostro amico... come si chiama...
- Henry! - gridammo io e mia sorella alla nonna.
- Sì, esatto, Henry Bell. Ci sarà pure lui?
- Certo che verrà con noi anche lui. Abbiamo passato quasi ogni giorno di quest'estate insieme!
- Ah, ho capito...
- Ma guarda un po' chi c'è qua!
- Ciao, nonno! - urlammo io e mia sorella al nonno Sam, che era appena entrato in cucina.
Dopo aver finito di mangiare i biscotti e guardare la televisione, io e Amelie decidemmo di chiedere alla nonna e al nonno come sarebbero state le elementari.
- Nipotini miei, quelli delle elementari sono anni fantastici, oltre che importanti. Infatti imparerete a leggere, a scrivere e a fare molte altre cose. Potreste anche fare nuove conoscenze! Chissà, magari potreste conoscere anche la vostra metà...
- Cara, non pensi sia un po' troppo presto per parlargliene? - la bloccò mio nonno, afferrando la mano di sua moglie.
- Forse hai ragione, caro, ma chissà... ormai potrebbe succedere di tutto.
Io e Amelie non riuscivamo a capire quello che nonna voleva dirci, ma se penso adesso a quello che effettivamente accadde alle elementari... ricordare ora quello che nonna ci disse in quel pomeriggio di Settembre, mi mette un po' d'ansia, in quanto era come se fosse riuscita a prevedere il futuro.
- Nipotini, ricordate solo una cosa. Godetevi ogni singolo momento della vostra vita. Non pretendete mai troppo e accontentatevi anche delle piccole cose. Consiglio della nonna! - ci raccomandò lei.
Ora capisco cosa la nonna voleva trasmetterci... e aveva ragione.
Quanta allegria che c'è nell'aria...
.apport nif esrof ...
Era quasi sera e nostra madre era venuta a prenderci per andare a casa a cenare. Quando arrivammo a casa, c'era papà che ci stava aspettando con una teglia enorme di pizza, pronta ad essere divorata.
Appena terminammo di mangiare, io e Amelie corremmo sopra in camera e iniziammo a parlare del futuro che ci stava attendendo.
- Ehi, Jacob. Tu cosa ti aspetti dai prossimi anni? Intendo...gli anni delle elementari. Sai, da quando ho visto Henry impaurito il mese scorso... ci penso spesso e sono preoccupata per lui.
- Amelie, stai tranquilla. Henry ha semplicemente avuto un brutto sogno, è normale. Vedrai che gli sarà già passato.
- Dici, brother?
- Sì, sister. Per quanto riguarda la tua domanda... mi aspetto grandi cose per i prossimi anni. Basti pensare che faremo conoscenza con nuove persone, impareremo moltissime cose nuove. E troveremo anche la nostra metà, come ci ha detto la nonna. Anche se onestamene... non so esattamente cosa possa essere! - risposi ad Amelie.
- Effettivamente, neanche io ci ho capito molto di questa "metà"! - affermò Amelie mettendosi a ridere.
- Però il nonno ha detto che forse è troppo presto per trovarla. Chissà...
Passarono circa due ore e io ed Amelie stavamo andando a letto. Ma prima di addormentarci, Amelie mi fece una richiesta.
- Fratellino, voglio che tu mi prometta una cosa.
- Oh. E... cosa, Amelie? - domandai curioso.
Mia sorella si avvicinò lentamente e si sedette accanto a me.
- Promettimi che non litigheremo mai. Promettimi che potrò trovare sempre conforto da te, in caso succeda qualcosa. Promettimi che andremo sempre d'accordo. Promettimi che non mi mentirai mai. Promettimi che mi vorrai per sempre bene, Jacob. Ma soprattutto... promettimi che non mi lascerai mai da sola. E io farò lo stesso con te.
Quello che Amelie mi disse quella sera mi intenerì tantissimo e non lo dimenticai mai.
- Va bene, sorellina. Te lo prometto.
Dopo la promessa che le feci, ci abbracciammo affettuosamente e andammo a letto.
- Buonanotte, brother.
- Buonanotte, sister.
A-Amelie... scusami. I-io, non...
No... no, Jacob. Non è ancora il momento di parlarne. Keep calm...
Una nuova fase della nostra vita stava iniziando.
Lei... sta arrivando.
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