CAPITOLO 15 [✅]
Proseguii tranquilla verso la sala del consiglio Jedi. La discussione con Anakin mi aveva scossa, il che peggiorata solo le cose. Eravamo un caso perso; eravamo solo semplici amici, nulla di più. Entrata nella Sala del Consiglio, vidi il Maestro Row-Saw e Yoda che discorrevano animatamente. Come ultima parola sentii "Love" e questo non prometteva nulla di buono.
-Un tempismo perfetto, tu hai.- disse il Maestro Yoda con un piccolo sorriso compiaciuto.
-Scusate l'irruzione, Maestro, ma stavo cercando il Maestro Row-Saw e avevo la sensazione che fosse qui.-
-Il suo intuito non sbaglia mai, signorina.- disse sorridendomi. -Io e il maestro Yoda stavamo parlando del fatto che avevi saltato la Prova Mentale di qualche giorno fa', e quindi volevamo valutare se era fattibile fartela fare oggi...-. Oh no, ti prego, pensai.
-E questa cosa fattibile mi sembra.- disse Yoda, mandando in frantumi definitivamente la mia bella giornata.
-Prego, accomodati pure.- disse Row-Saw, spostandosi dal centro della stanza per lasciare spazio alla sedia che era comparsa dal pavimento. Mi sembra tanto una sedia delle torture pensai rabbrividendo. Perché non riuscivo a sentirmi sicura in una ambiente così familiare?
Mi accomodai molto lentamente, per rallentare il processo di distruzione della mia giornata. Dei ganci di ferro mi bloccarono le braccia e le gambe alla sedia e balenò nel mio umore un intenso terrore, che mi fece venir voglia di smaterializzarmi in quell'esatto momento. Pregai la Forza di non farmi provare dolore, ma evidentemente essa mi odiava. Un grande ago si conficcò nella mia giugulare, e poi... il buio.
Mi svegliai in una stanza tutta nera, come quelle di tutte le altre visioni.
Scorsi infondo uno schermo, tutt'altro un tratto. Mi avvicinai correndo, per velocizzare il tutto, per far finire tutto. Notai che stava ripetendo all'infinito lo stesso video: c'ero io che applaudivo guardando Anakin steso a terra, in preda a delle impressionanti convulsioni. Ma la cosa che mi terrorizzò più di tutto era che mentre applaudivo ridevo e piangevo al contempo. Ero pallida, vuota. Sembravo posseduta. Nel video provavo soddisfazione nel vedere Anie soffrire. la confusione aveva preso il sopravvento su tutto. Quella registrazione mi stava distruggendo, e qualche lacrima mi squarciò la guancia. Lo stomaco minacciava di strizzarsi come un panno bagnato e gli occhi bruciavano come carboni ardenti. Lasciai andare un urlo di disperazione, come per implorare a quel video di fermarsi, a quell'agonia di cessare. Così sfoderai la mia spada laser pronta a distruggere lo schermo, ma mi fermai un attimo prima della collisione. Che serviva distruggerlo quando il dolore sarebbe andato avanti?
Decisi di sedermi a terra difronte allo schermo, fissando per una decina di secondi la sagoma di Anakin dolorante ed iniziai a chiedere alla Forza di fermare il dolore di mio fratello. Per quanto tempo mi sarei ostinata a chiamarlo così? Non lo sapevo neanche io. Chiusi gli occhi e mi rilassai; immaginai Anakin quando si trovava al mio fianco, a come reagiva e a come pensava. Per un attimo mi sembrò che lui fosse vicino a me e che mi stesse sussurrando "Va tutto bene, io sto bene". Così aprii gli occhi e vidi che Anakin era seduto vicino a me e che mi stava sussurrando le stesse identiche parole. Non ci potevo credere, desiderai così tanto quella cosa che diventò... reale. La Forza continuava a stupirmi come fosse la prima volta. Io lo abbracciai e poi mi staccai per guardarlo negli occhi. Lui si avvicinò lentamente come per baciarmi, ma io cambiai strada e lo fermai e gli strinsi le sue mani fra le mie. Sapevo che stavo facendo la cosa giusta per lui e per la sua carriera da Jedi. Socchiusa per un secondo gli occhi, quando non lo sentii più vicino a me. Probabilmente mi stavo svegliando dalla Proiezione. Tutto iniziò lentamente a prendere colore. Mi accorsi di essere sudata fradicia dalla testa ai piedi e di essere ancora legata alla sedia. Yoda mi guardò con quel suo solito sorrisino e mi disse:- Brava tu sei stata, Christie. Promossa agli Ultimo Grado tu sei-
Non potevo crederci. Ci misi poco ad elaborare le parole del Maestro. Scesi dalla sedia e con tutta la serietà del mondo mi congedai. appena fuori iniziai a saltellare per il Tempio e a urlare di felicità. Corsi fuori e presi qualche bambina del primo anno per mano per fargli fare una giravolta oppure battere il cinque a qualche ragazzino. Mi avevano tutti sentito urlare la frase "Sono un Ultimo Grado." e quindi urlavano complimenti a non finire. Avevo così tanta forza che decisi di correre a casa da Cleo. Dimenticai per pochi minuti tutti i problemi, lasciandomi cullare da quella bugiarda felicità. Arrivata a casa entrai come un uragano e corsi subito in camera. Quello che vidi cancellò del tutto la mia felicità: Cleo era sdraiata su letto tutta rossa, il viso bagnato e gli occhi arrossati. -Tesoro... cos'è successo?- dissi, sedendomi di fianco a lei e prendendole la mano. Lei si mise a sedere e tirò fuori una scatoletta rossa.
-Kauko mi ha... chiesto di sposarlo.-
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