ᵗʳᵉ

Ricordatevi di ascoltare la canzone perché è una delle mie preferite ed è troppo bella (the light behind your eyes, my chemical romance)

Il loro momento magico fu interrotto da Junai che entrò nel negozio

<<Hey Shir- Oh vi interrotti... scusatemi>> i due erano abbracciati mentre si scambiavano piccole effusioni, Hajime era imbarazzato, continuava a ripetere scuse, e Semi a quella scena non poteva non ridere.

<<Te lo restituisco subito>> disse mentre cercava di trattenere le risate. Poi si voltò verso Shirabu, anche lui rosso per l'imbarazzo – mai aveva visto niente di così tenero – e gli lasciò un baciò a stampo sulle labbra.

<<Noi due ci vediamo dopo>>

<<Sì, ok>> e Shirabu e Junai uscirono dal negozio per finire il loro giro.

<<Ok che sei un tipo molto riservato ma me lo potevi anche dire che stavi con Semi-san!>>

<<In realtà ci siamo appena messi fidanzati... oddio davvero stiamo insieme? Davvero mi ha baciato?>> sembrava che Shirabu si fosse reso conto solo in quel momento di cosa fosse successo e il suo amico rise.

<<Se non lo sai tu...>> lasciò la frase in sospeso, dopo una pausa di qualche secondo riprese a parlare << Ma quindi è per colpa sua se in questi giorni sei stato così male?>> il suo tono passò da divertito a curioso. Shirabu annuì.

<<Già, ma è per una serie di incomprensioni... io lo amavo ma ero convinto mi odiasse, stessa cosa lui>>

<<E poi? Che è successo?>>

<<Quando abbiamo perso contro il Karasuno abbiamo litigato, di nuovo, e poi dal nulla lui mi ha baciato>>

<<Uh sembra la trama di uno di quei film per ragazzine>> Shirabu lo fulminò con lo sguardo.

<<Scusami, stavo scherzando. E poi?>>

E Shirabu continuò a parlargli di come avrebbe voluto dichiararsi, ma lui lo ignorava completamente e infine di quell'incontro del tutto casuale e gli raccontò per filo e per segno le parole che si erano scambiati. A racconto finito sembrava un po' pensieroso.

<<Non è che sapevi già tutto e hai organizzato tutto per farci mettere insieme?>> Junai scoppiò a ridere.

<<Ma che domande sono! Certo che no>> e anche Shirabu si mise a ridere insieme al viola.

Kenjiro, per la prima volta nella sua vita, si sentiva sereno, il cuore gli pompava nelle vene felicità anziché del sangue, ed era una cosa troppo insolita per il ragazzo. Non riusciva a contenere tutta quella euforia e non riusciva a togliersi dalla faccia quel sorriso.

Neanche Junai, che lo conosceva da quasi due anni, non lo aveva mai visto così allegro.

Girarono per un altro paio di negozi prima di dirigersi alla fermata degli autobus per tornare nei dormitori della scuola, per tutto il tragitto non avevano smesso di parlare, del più e del meno, fino ad arrivare nella sala comune.

<<Io vado un po' in biblioteca, ci vediamo domani in mensa o direttamente in classe>> lo salutò Junai mentre si allontanava.

<<A domani>> rispose di rimando il castano. Non sapendo che altro fare andò nella sua stanza per ripetere gli ultimi argomenti di storia, o almeno era quello l'intento.

Notò che sul suo telefono c'era un messaggio da parte di Semi.

"Puoi venire nella mia stanza?"

"Senti già la mia mancanza?" digitò con un sorrisetto beffardo dipinto sul volto, attese soli pochi secondi prima di ricevere una risposta.

"Non dirmi che sei ancora con il tizio con i capelli viola, vero?" Shirabu, leggendo quel messaggio, ridacchiò. Richiuse la porta dietro le sue spalle e si diresse nella sua stanza a passi svelti, quasi correndo.

Arrivato davanti alla porta bussò, la quale si aprì subito rivelando la figura di Semi.

<<Qualcuno qui è gel-

Non finì la frase che si ritrovò un paio di labbra contro le sue, Shirabu spalancò gli occhi per la sorpresa ma poi si lasciò andare in quel dolce bacio pieno d'amore. Le guance si tinsero di rosso, non era abituato ai piccoli gesti affettuosi, figurarsi ai baci di Semi.

Quando si staccarono il biondo lo guardava con gli occhi più dolci e pieni d'amore del mondo, e questo fece arrossire ancora di più Shirabu.

<<Se sono geloso? Certo che lo sono, chi non lo sarebbe con un ragazzo bello e fantastico e meraviglioso e intelligente come te?>> e mentre lo diceva aveva tra la mani le guance del ragazzo di fronte a lui.

Shirabu era imbarazzato, non sapeva come comportarsi, cercò di nascondere il volto rosso di imbarazzo poggiandolo sulla spalla di Eita, il ragazzo, vedendo la reazione dell'altro, scoppiò a ridere intanto che lo cingeva tra le sue braccia.

<<Mi piace la tua felpa, è morbida e profuma>> disse mentre schiacciava il naso contro lo sterno di Semi, il quale gli accarezzava i capelli castani.

<<Sei così tenero, Shirabu>>

<<Non è vero>> e mise su un broncio.

<<Sì che lo sei e pure questo musone offeso è super iper adorabile>> Shirabu sbuffò.

<<Dobbiamo restare sul ciglio della porta ancora per molto o posso entrare?>> sentì il più grande ridacchiare.

<<Ma certo amore>> disse marcando la parola "amore" con una vena di ironia. Ancora abbracciati, Semi lo fece entrare chiudendo la porta con un piede.

La prima cosa che saltò all'occhio di Shirabu erano i poster di alcun band rock, My Chemical Romance, Mother Mother, Bring me the Horizon, Queen, Green Day, Nirvana, Scorpions, e tanti altri appesi sulle pareti.

Il letto era sfatto e sedendosi sopra si rese conto che era ancora caldo, segno che prima di aprirgli la porta era steso lì sopra. Alcuni vestiti erano poggiati sulla sedia anziché dentro l'armadio, i libri sulle mensole erano buttati là casualmente. Sulla scrivania notò un libro di poesie, un paio di volumi di Attack on Titans e degli spartiti musicali.

<<Hey Shirabu>>

<<Kenjiro, chiamami Kenjiro>>

<<Uhm... ok Kenjiro... scusami, sono stato un bastardo a ignorarti così e solo che-

Smise di parlare quando vide Shirabu prendergli le mani – più grandi di quelle del castano – e stringerle fra le sue.

<<Non posso biasimarti, avevi solo paura di essere ferito ed è normalissimo. È vero che ci sono rimasto male, ma sono certo che anche tu hai sofferto in questi giorni, non è così?>> Semi annuì.

<<Già e non puoi immaginare quanto ho tartassato Satori con le mie paranoie. L'ho costretto a passare quasi ogni notte con me e, poverino, l'ho costretto a sorbirsi tutti i miei piagnistei... lo dovrebbero fare santo!>>

Shirabu sorrise sentendo quella dichiarazione, Semi piangeva per il suo presunto amore non ricambiato e lui era geloso perché passava troppo tempo con Tendo... erano proprio degli idioti.

<<Perché sorridi così?>> la voce del biondo lo riportò alla realtà

<<Oh niente, ero geloso per niente>>

<<Cosa? Geloso di Satori?>> la faccia di Semi era sorpresa.

<<Certo, come tu sei geloso di Junai>> il ragazzo rise mentre gli lasciava un leggero bacio in mezzo ai capelli.

<<Ti amo Ken>> Shirabu sentì le farfalle nello stomaco volare come impazzite da una parte all'altra e il cuore quasi gli esplodeva per quanto batteva forte, non gliel'aveva mai detto prima di quel momento.

<<Ti amo Eita>> anche Semi arrossì lievemente.

Si stesero sul letto, la testa del più grande poggiata sulla spalla dell'altro, mentre quest'ultimo giocherellava con le sue ciocche bionde.

<<Vuoi fare qualcosa?>> domandò Shirabu rompendo quella magica e confortevole bolla di silenzio.

<<Mh... non lo so>>

<<Molto utile... ci guardiamo un film?>>

<<Ok, da poco è uscito un film horror e la trama sembra interessante. Guardiamo quello?>>

<<Per me va bene... aspetta>> lo sguardo di Shirabu venne catturato da un oggetto che prima non aveva proprio visto <<quella è una chitarra?>>

Semi alzò la testa è guardò nell'angolo vicino all'armadio, dove ricordava di averla lasciata.

<<Già è una Bullet Strat, me l'ha regalata mia madre>>

<<Bella, sai suonarla?>> gli occhi di Shirabu erano illuminati dalla curiosità.

<<Certo, ma che domande sono?>> Un po' controvoglia si alzò dal letto per prendere la chitarra e si fermò davanti alla scrivania.

<<Allora, c'è qualche canzone in particolare che vuoi sentire?>>

Shirabu ci pensò su, davanti a sé aveva un poster dei My Chemical Romance. Non conosceva molte canzoni di quel gruppo, a dire il vero ascoltava poco e niente il genere rock, però c'era una loro canzone che conosceva molto bene. La parole di quel brano lo avevano colpito nel profondo, la melodia era una delle più belle che avesse mai sentito.

<<Conosci The Light Behind Your Eyes?>>

<<My Chemical Romance, anno 2013, album Conventional Weapons>> prese la chitarra e tornò a sedersi sul letto a gambe incrociate mentre iniziava ad accordarla. Lo strumento poggiato sulla gamba sinistra, parallelo al busto, e il braccio destro che imbraccia la chitarra.

Con la punta delle polpastrelli cominciò a premere alcune corde, creando dei suoni.

Shirabu lo guardava con occhi pieni di meraviglia, per lui, che non aveva mai preso una chitarra in mano, sembrava tutto molto speciale.

Dopo pochi accordi Semi accompagnò la chitarra con la propria voce.

<< So long to all of my friends

Everyone of them met tragic ends

With every passing day

I'd be lying if I didn't say

That I miss them all, tonight>>

[Arrivederci a tutti i miei amici

Ognuno di loro ha incontrato una tragica fine

Con ogni giorno che passa

Mentirei se non lo dicessi

Che mi mancano tutti, stasera]

Non era la prima volta che Shirabu lo sentiva cantare – e aveva sempre amato quelle poche volte che gli era capitato di assistere a tale bellezza – ma quella sera c'era qualcosa di diverso nella sua voce che lo rendeva ancora più incantevole.

<<Just remember
You will always burn as bright>>

[Ricorda solo

Brucerai sempre così luminoso]

Semi notò come il suo ragazzo lo guardava a bocca aperta e sorrise, era davvero adorabile. Cosa aveva fatto di così tanto magnanimo in qualche vita precedente per meritarsi una persona come lui?

Arrivato al ritornello, Shirabu non si trattenne più. Era consapevole di non avere una voce cristallina come quella del biondo, ma amava troppo quella canzone per non poterla cantare.

Le due voci si unirono, all'inizio ben poco coordinate, fino a trovare un loro equilibrio.

<<If I could be with you, tonight
I would sing you to sleep
Never let them take
The light behind your eyes

<<I'll fail and lose this fight
Never fade in the dark
Just remember
You will always burn as bright

The light behind your eyes>>

[Se potessi stare con te, stanotte

ti canterei per dormire

Non lasciarli mai prendere

La luce dietro i tuoi occhi

Fallirò e perderò questa battaglia

Non sbiadirà mai nel buio

Ricorda

Brucerai sempre così luminoso
La luce dietro i tuoi occhi]

Continuarono a cantare, insieme, fino alla fine della canzone, guardandosi negli occhi, pozze castane ricolme di amore e dolcezza.

Per un po' restarono in silenzio, non c'era molto da dire, solo sentivano il bisogno reciproco di osservarsi e imprimere nella propria testa quel momento quasi magico.

<<Posso restare a dormire da te?>> chiese all'improvviso Shirabu, lasciando l'altro abbastanza sorpreso. Semi arrossì violentemente prima di rispondere di "sì" balbettando le due poche lettere.

Il castano si infilò sotto le coperte, mentre Eita rimetteva a posto la chitarra e spegneva le luci. Dopo poco lo raggiunse attirandolo in un affettuoso abbraccio. Con un braccio gli cingeva i fianchi, mentre con l'altro gli carezzava la testa.

Shirabu non era mai stato così tanto felice, ma in quella gioia si nascondevano anche sentimenti negativi. Non si sentiva all'altezza per il ragazzo, era troppo poco per Eita quando si meritava più di ragazzino apatico e menefreghista come lui, meritava tutto il bene e l'amore del mondo e Shirabu non era sicuro di offrirgliene abbastanza.

Era pieno di imperfezioni e difetti, non sapeva cosa significava tenere davvero a qualcuno.

<<Hey Kenjiro, perché piangi?>>

Senza neanche accorgersene aveva cominciato a singhiozzare.

<<Come fai ad essere innamorato di uno come me?>>

<<Come te come?>> Semi era confuso, non poteva immaginare che dietro quella facciata di sfrontatezza di nascondesse un animo timido e insicuro. Semi gli prese la faccia tra le mani e lo costrinse a guardarlo negli occhi.

Quando incrociò quelle iridi traboccanti di lacrime, il suo cuore venne chiuso in una morsa di dolore. Se il suo Kenjiro stava male, anche lui soffriva

Tra le lacrime, Shirabu iniziò a raccontare di tutte quelle che erano le sue insicurezze e di come non si sentiva all'altezza, non solo per la loro relazione ma in qualsiasi cosa facesse. Semi continuava a coccolarlo senza sapere esattamente cosa dire.

<<Stai dicendo solo tante sciocchezze... credi davvero che se tu fossi una persona così orribile, come ti descrivi, io mi sarei mai innamorato di te? No. Certo, il nostro primo incontro non è stato dei migliori e forse all'inizio quel mio "odio" era solo invidia perché fin da subito avevo visto dentro i tuoi occhi la luce del talento. Tu sei una persona speciale, sicuramente sei meglio di me, sai essere dolce quando vuoi e quando sono con te mi sento l'uomo più fortunato sulla faccia della terra. Non lasciare che gli altri, né tanto meno i tuoi sentimenti negativi, spegnino il fuoco che brucia dentro di te>>

Shirabu rimase senza parole, nessuno prima di quel momento gli aveva rivolto parole tanto gentili. Non sapendo cosa rispondere mormorò un "grazie" sottovoce e si asciugò le lacrime.

Coccolato dalla dita di Semi tra i suoi capelli e il suo respiro che si schiantava sulle sue guance, si addormentò.

Quella giornata era stata così strana, tutte quelle emozioni che ancora ribollivano nelle sue vene, i baci smielati di Semi e la sua voce calma e rassicurante, un amico ritrovato nella figura di Junai. Forse era stato il giorno più bello della sua vita.

ANGOLO DI UNA SCEMA

Indovinate un po' chi è il genio che ha preteso di scrivere questo capitolo senza aver mai preso in mano una chitarra? Esatto, io

Comunque sì fate finta che haikyuu non sia ambientato nel 2012 ma dopo

Scherzi a parte sono abbastanza orgogliosa di questo capitolo, anche perché mentre parlavo delle insicurezze di Shirabu era un po' come parlare di me, vi giuro che sto lavorando per aumentare almeno un pochino la mia autostima.

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