ᵖʳᵒˡᵒᵍᵒ

Ascoltate la canzone a inizio capitolo <3 (only love, Mother Mother)

Era una sera di inizio giugno come tante altre, mille luci rosse e giallastre illuminavano la strada davanti a Shirabu, imbottigliato nel caotico traffico di Tokyo. La radio accesa suonava canzoni sentite e risentite, ma di cui non ricordava neanche il titolo, le noti vivaci gli facevano compagnia nella solitudine della sua macchina, riempiendo il silenzio assordante che lo circondava, ma non il vuoto che lo divorava al centro del petto.

Sul viso era disegnata una smorfia di tristezza, ormai non sorrideva da giorni.

Nell'arco della giornata assumeva la sua classica espressione fredda e apatica, ma la notte, quando era solo, stringeva il cuscino a sé e piangeva fino a fargli male la gola, spesso capitava che, tra un singhiozzo e l'altro, urlasse e la mattina era ancora più distrutto della sera prima. Dormiva poco, i suoi sogni erano perseguitati sempre dalla stessa orribile scena. Lui, lui e ancora lui... era sempre lui a tormentare i suoi cupi pensieri.

La vita scorreva troppo lentamente, un ritmo che Kenjiro non sopportava. I giorni adesso, da quel maledetto giorno, sembravano uno uguale all'altro, la voragine che si ritrovava al posto del cuore gli impediva di fare qualsiasi cosa di importante o diversa dal solito, mentre le faccende quotidiane le svolgeva meccanicamente, senza che ci fosse un briciolo di emozione.

Si sentiva come se una pesante bolla di vetro si fosse formata intorno al suo corpo e gli impedisse di interagire con il resto del mondo, però dal profondo della sua anima non voleva uscirne, non gli interessava tornare alla normalità. Senza di lui non avrebbe avuto senso.

Nell'abitacolo persisteva un piacevole e delicato effluvio, sopra al sedile del passeggiero c'era poggiato un mazzo di rose rosse – le preferite di Eita – Shirabu le aveva appena comprate.

"Gliele porterò domani mattina prima di andare all'università" pensò quando lo sguardo cadde nuovamente sui profumati fiori.

Non c'erano parole per descrivere il suo dolore ora che tutto sembrava andare per il peggio, lui restava abbandonato a se stesso, solo nelle fredde correnti dell'oceano mentre lentamente annegava nelle sue stesse sofferenze. A stento riusciva a stare a galla, ma era proprio Shirabu da una parte a voler affondare negli abissi senza più riemergere. Perché sopravvivere in un mondo doloroso? Non sarebbe meglio lasciarsi andare?

Qualcosa lo distolse dai suoi pensieri, iniziò a tremare e il cuore batteva così forte che sembrava volesse urlare tutto il suo disappunto: erano le note di una canzone che conosceva fin troppo bene.

Una piccola lacrima solcò da guancia scarna e pallida del ragazzo, da quel giorno aveva smesso di mangiare correttamente fino a perdere molto peso e in generale a prendersi cura di sé, somigliava il fantasma di quel ragazzo solare che era soli pochi mesi prima.

I had taken him to sea

And I lost him among the shells

He was so awesome

He shone like the fire of the sun

[l'avevo portato a mare

E l'avevo perso tra le conchiglie,

tanto era bello]

Ed ecco, mentre cercava in tutti i modi di scacciarlo dalla sua mente, sentiva la sua dannata voce in radio. La odiava, era distorta e metallizzata, falsa. Non era minimamente paragonabile alla sua vera voce dal vivo. Tra tutte le canzoni prodotte negli anni e nei decenni di vastissima produzione musicale dovevano mettere proprio quella, come se il suo cuore non fosse già a pezzi.

His voice sounded crystal clear

Like the waves of the sea

[la sua voce suonava cristallina

Come le onde del mare]

Non poteva farcela, senza neanche accorgersene stava già piangendo a dirotto. Esisteva un modo per soffrire di meno?

Quella canzone scatenava in Shirabu mille emozioni contrastanti: amore, tristezza, nostalgia, rabbia, felicità,... era una cosa strana, niente riusciva a fargli lo stesso effetto... se non una persona, lui. Se chiudeva gli occhi poteva ancora vederlo con la chitarra in mano mentre cantava quella romantica melodia.

"Era la nostra canzone, solo sua e mia" pensò con le lacrime agli occhi "ormai mi resta solo questo di noi"

He looks so perfect

He makes me so excited

He shine all my days

He's the reason for my smile

He's the essence of my dreams

Hear that?

Is our song

Only your and mine

[lui è così perfetto

Lui mi rende così felice

Lui illumina tutti i miei giorni

Lui è la ragione del mio sorriso

Lui è l'essenza dei mie sogni

La senti?

È la nostra canzone

Solo tua e mia]

Di botto spense la radio, troppi ricordi erano tornati a galla e lui non poteva più reggere, quel dolore era diventato insostenibile.

Semi Eita era morto.

ANGOLO DI UNA PAZZA SCRITTRICE

Sassy_Racoon ecco a te il prologo della famosa semishira di cui tanto ti ho parlato in enormissimo ritardo, so che non aspettavi altro

Benvenut* in questa mia nuova storia e grazie per essere arrivat* fin qui. Ho un paio di cose da dirvi

Innanzitutto il testo della canzone l'ho inventato io e più in là dovrei pubblicare il testo completo, in inglese faccio un po' schifo quindi se notate degli errori vi prego di farmeli notare (ma anche in italiano non sono un granché e faccio tanti errori, ma dettagli)

Ho deciso di mettere a inizio ogni capitolo una canzone che si collega alla storia, un po' perché mi sembrava un'idea carina, un po' per farvi conoscere i miei gusti musicali

Poi, per la prima volta dopo tantissimo tempo sono tornata a scrivere una storia a capitoli (anche se saranno pochi, ve lo dico già) e non mi sembra vero.

Infine è stato complicato iniziare a scrivere questa storia, anche per gli argomenti trattati (in realtà ho abbandonato la scrittura per un lungo periodo e adesso riprendermi è diventato difficile, quindi non aspettatevi aggiornamenti frequenti, sorry).
Perciò sono davvero affezionata a questa storia e già ringrazio chiunque leggerà e supporterà questa storia.

Have you a nice day cuties ❤️

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