~Waiting for you~
South Korea's POV:
<<Non credo sia in casa...>>
<<Già...>>
Concorda Giappone, mentre con il suo kimono rosso floreale chiude gli occhi per udire il suono del vento.
Quel giorno, eravamo andate a vedere a casa di Inghilterra se c'era, così da passare una serata tutti assieme, ma non era presenta nessuno nel suo appartamento.
Un fiocco di neve cadde sulla mano di Jap, che preannunciava l'arrivo del natale mentre i suoi piccoli occhi sorpresi esplodevano di meraviglia. Quando lo notai, per poco non scoppiai dal ridere: sembrava che fosse la prima volta che vedeva quella speciale acqua ghiacciata tinta di bianco.
Una telefonata, di colpo, interruppe il flusso dei miei pensieri: era l'ospedale che chiamava.
<<La ringrazio, arriviamo subito.>>
Finì la telefonata in un attimo: ero sconvolta.
Mentre Jap mi scrutava tutta confusa, le presi il polso con fretta e la feci subito salire in macchina: non c'era tempo da perdere, né ora ne mai.
===
Le mie gambe non riuscivano a stare ferme. Stavano ballando il geommu (la tipica danza della spada) a ritmo della mia ansia incontrollabile. A differenza mia, erano le mani di Jap che continuano a muoversi: tremavano come delle foglie in un combattimento contro il vento.
Finché tutte e due si fermarono al suono di una porta che si apriva: era Spagna, che con i risultati in mano, ci sorrideva malinconicamente. Entrambe facemmo un salto in piedi, mentre i nostri Kimono, oramai tutti rovinati, tentavano di lasciar' meravigliare lo spettatore con la loro raffinatezza, invano.
<<Allora? Come stanno?>>
<<Sputa il sushi, Spagna!>>
Guardo confusa Giappone, come per dirgli tramite la telepatia: "Ma ci sei o ci fai?" e come se lei avesse capito, si zittisce.
Sospiro, mentre volgo il mio sguardo a Spagna, che con le cartelle cliniche di America e Inghilterra ci indica tutti i danni fisici.
Però, quello che più mi urta è che noi non eravamo lì ad aiutarli.
Loro sono i nostri alleati.
I nostri migliori amici.
E noi lì abbiamo lasciati a morire con i nostri avversari. Mi viene da vomitare al solo pensiero di quanto mi sento in colpa.
<<Comunque, in sostanza, stanno bene loro due.
Solo state attente alla salute di Inghilterra: a causa della elevate perdita di sangue potrebbe stare parecchio male.
Per Belgio vi faremo sapere, è ancora dentro.>>
Dopodiché, sparì in una stanza affianco a dove riposavano America e Inghilterra, finché dei passi al nostro lato destro si susseguivano di corsa: Era il fratello minore di Usa, Canada.
Come era solito fare, era abbastanza ritardatario, ma questa era l'unica volta in cui ci aveva messo del impegno per arrivare in orario.
Con il suo cappellino da tipico boscaiolo americano, la giacca a quadri rossi e neri e un paio di jeans blu scuro ripieni di schegge, si ferma a riprendere fiato dopo la lunga maratona che ha affrontato per arrivare in ospedale.
<<C-come...Stanno?...>>
<<Stanno bene, tranquillo Canada. Vuoi entrare con noi?>>
Propose Giappone facendo un leggero sorriso, mentre l'altra nazione gli faceva il pollice in su.
Così, entrammo in stanza, dove America era già sveglio, anche se era ripieno di cerotti.
Appena tutti noi lo avvistammo, gli saltammo addosso come dei cuccioli alla ricerca della mamma perduta. Un sorriso gli comparve sulle labbra.
<<Allora siete venuti!>>
<<E' ovvio, ti pare?>>
Scherzai io, quando poi sentii le sue mani lasciare la presa dal nostro abbraccio. Ci staccammo entusiasti per Usa, ma la sua di felicità scomparve alla vista del padre, ancora dormiente.
<<Non si è ancora risvegliato...>>
Borbottò America mentre mi avvicinavo a Inghilterra. Era quello messo peggio: bende sporche di sangue sulla spalla e la testa con qualche cerotto che gli copriva il viso. Abbassai lo sguardo mentre gli presi la mano: i sensi di colpa mi stavano uccidendo.
Però fu Jap, coraggiosamente, a prendere le redini della situazione: dovevamo organizzarci per devastare i nostri nemici. Uno dopo l'altro.
===
A furia di parlare, la sera arrivò in un lampo: Uk si era svegliato e come al suo solito, era già pronto a vendicarsi.
Non vi racconto però come lo abbiamo accolto al suo risveglio: a furia di stringerlo quasi lo soffocavamo!
Così mentre beveva una tazza di tè, offerta gentilmente da Spagna, l'orario di visita terminò e promettemmo ai nostri migliori amici che l'indomani saremmo tornati a trovarli.
...
Quanto ci sbagliavamo.
Il giorno dopo, né io ne Jap saremmo tornate a trovarli.
Nemmeno quella sera saremmo tornate a casa, assieme e contente.
Perché, appena metterò piede fuori dal ospedale, qualcuno ci portò via.
Ci rapì.
E prima che potessimo cercare di capire chi fosse, perdemmo entrambe i sensi.
Angolo autrice:
Ehy guys! Welcome back e grazie per aver letto fino a qui! Spero vi sia piaciuto e sono riuscita insieme a NITROX_96 a far includere nella storia canada_on_wattpat uwu<3 Vado a scrivermi con Nitrox che sono al settimo cielo qwq<3<3<3 Byeeee :D
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