7) Pioggia e lacrime

Dazai:

Non so cosa mi succede ultimamente, so solo che dopo l'incidente di Yokohama qualcosa dentro di me si è accesso, vederti così fragile, così stanco, così indifeso, tu non sei mai così, mai, eppure dopo tutto quello che ti ho fatto, ti sei ridotto in quelle condizioni solo per me, solo per questa mummia stronza decrepita che ti ha abbandonato.
E tu saresti un mafioso? No cazzo...per questo voglio riavvicinarmi a te, voglio scoprire cosa mi sono perso negli ultimi 7 anni, voglio scoprire perché appena ti ho rivisto qualcosa dentro di me si è mosso, voglio scoprire perché nonostante abbia scopato con altri mille omega, il solo guardarti sorridere mi rende cento volte più felice, voglio scoprire cosa ti piace fare adesso, cosa non ti piace, se ami ancora il vino, anche se penso che questo non cambierà proprio mai...se preferisci l'inverno o l'estate, che cibi ti piacciono, che luoghi vuoi visitare, cosa ti piace fare quando non prendi a pugni qualcuno o avvi delle sparatorie...voglio sapere chi sei, perché io sono certo di sapere chi eri, ma adesso...ti ho dato per scontato troppe volte, è proprio vero che non ti rendi conto di quello che hai, finché non lo perdi.
Ma ancora non ti ho perso, non ancora.
Ci pensi ancora, diamine così morirò d'ansia, e per la prima volta non ho voglia di morire ,non adesso!
...
"Ti comprerò uno Sharont dell' 64 invecchiato 70 anni"

..."Okey ci sto"

Bingo.

Chuuya :

ANDIAMO CHUUYA!! Che diamine!!
"Bastardo figlio di puttana sapevi dove colpirmi..." borbottò lasciandoti la camicia che tra un po' rischiava di prendere fuoco per quanto la mia presa era forte.
Ridacchi sistemandoti la camicia, poi mi indichi sui fascicoli una serie di lettere scritte in modo diverso, col dito tracci delle linee che collegano i numeri, poi giri il foglio, e mi indichi la connessione tra quelle lettere che diventano parole e i numeri coordinate.
"Diamine..ma come diavolo fai?" Guardò sconvolto quei fogli, molte volte ho avuto il dubbio che Dazai non fosse umano, ora ne ho la certezza.
Tu ti limiti a ridacchiare, continuo a rileggere quelle parole, sono dei luoghi di incontro per vari scambi di denaro, e alcune informazioni riguardo le fognature di Yokohama, probabilmente hanno in mente qualcosa di grosso, mi giro verso di te per chiederti di queste coordinate, ma sembra che tu mi abbia già preceduto.
"Non so di preciso dove si trovano,ma un mio collega potrebbe scoprirlo"
Ci pensò un po', ma si in fondo che mi importa, non saranno di certo i suoi stupidissimi colleghi a mettermi in soggezione, chissà cosa ci trova di tanto divertente in loro per aver addirittura mollato la Mafia...
"Muoviamoci allora" dico e mi incammino senza aspettarti, peccato che mi raggiungi in pochi passi...maledetto spilungone.
Usciamo dal porto e camminiamo in silenzio per le strade ormai deserte della città, i lampioni sono l'unica luce che ancora illumina le strade, e le stelle sono coperte dalle spesse nuvole di pioggia.
"Piuttosto, come facevi a sapere che ero al porto?"chiedo ad un tratto.
Tu ti affretti ad affiancare il mio passo svelto, sempre con le mani in tasca, e mi rispondi con calma guardandomi di sbiecò.
"Un paio di telefonate è uno o due amici del governo" rispondi.
"Stalker!..."ti rispondo basito guardandoti storto, tu sorridi fiero del tuo operato, ma brutto bastardo....
"Sei tu che mi porti a questo! Se non mi avessi chiuso in faccia non mi sarei ritrovato costretto a chiedere di te a mezzo governo!" Rispondi offeso incrociando le braccia dietro la testa mentre continui ad affiancarmi nonostante io cerchi in tutti i modi di superarti.

"Ma farti un po' di cazzi tuoi no? Ti ricordo che vogliono far saltare in aria la tua Agenzia di deficienti armati e te se non l'hai capito!" Ti sibilo contro.
Tu ti limiti a sorridere, che hai tanto da ridere stupido idiota?...quanto mi da sui nervi, passa dall'essere serio, a sorridere, per poi prendermi in giro e tornare serio d'un tratto...Dio non ti sopporto, non riesco a capirti Dazai Osamu, proprio per niente..aspetta io non devo farlo! No no no Chuuya rimani concentrato.
"Ti stanno proprio antipatici è?" Mi chiedi ad un tratto abbassandoti di poco visto che ho abbassato di poco il capo per nascondere il mio viso.
"C'è mai stato qualcuno che mi stesse simpatico?" Chiedo sarcastico, tu sorridi.
"Io, me lo hai pure detto tempo fa!"dichiari soddisfatto, ma sento i tuoi occhi puntati addosso.
Mi fermo, pochi passi dopo lo noti, e ti fermi, alzò di poco la testa, quanto basta per guardarti negli occhi, ma non sono arrabbiato, il mio è uno sguardo serio, e velenoso.
"Tempo fa Dazai,le cose cambiano, le persone vanno avanti,  e lasciano indietro chi evidentemente non gli serve più, ne sai qualcosa vero?" dico e ti supero di nuovo continuando a camminare senza guardarmi indietro, solo dopo qualche secondo ti sento ricominciare a camminare alle mie spalle, ma non provi ad affiancarmi più, resti indietro...No Chuuya! È giusto così! Deve restare indietro!...non devi affiancarlo, non siete partner, non siete colleghi, non siete amici! Non siete..non siete niente! E va bene così, lui deve restare sempre indietro...ma allora perché, ho così tanta voglia di aspettarti?...
Guardo avanti senza voltarmi, non devo farlo, e non capisco perché ignorarti sta diventando sempre più difficile, i tuoni cominciano a squarciare il cielo, e infrangere quel silenzio che da qualche minuto ci circonda.
Arriviamo finalmente davanti alla tua Agenzia, squadro l'edificio al volo,Tzk...è piccolo e pure brutto...
"Andiamo?" Chiedi, mi sistemo il capello in testa e cammino spedito verso l'agenzia, tu mi segui a ruota, e mi apri la porta lasciandomi entrare.
Saliamo le scale e ti lascio andare avanti, l'unica volta in qui sono stato qui era per distruggerla quindi non ne ho idea di come sia fatta dentro.
Apri una porta affiancata da una targhetta che indica l'ingresso della tua Agenzia, entri e mi tieni la porta, cos'è questa strana sensazione? Ansia?...impossibile, perché mai dovrei averne?
Entro, ma sono alle tue spalle e stai parlando con qualcuno, qualcuno che urla, che cazzo di bordello.
"Queste informazioni c'è le ha portate lui" ti sposti e finalmente la mia presenza nella stanza viene notata, ci sono due persone nella stanza o oltre me e Dazai, un ragazzino poco più alto di me dai capelli bianchi tagliati davvero in modo osceno, è uno alto come Dazai, dall'odore, quello alto mi sembra un Alpha, mentre quello più basso è un giovane omega.
Tutti si voltano verso di me e mi guardano, comincia lo show.

Dazai :

"Tempo fa Dazai,le cose cambiano, le persone vanno avanti,  e lasciano indietro chi evidentemente non gli serve più, ne sai qualcosa vero?"
Si, me ne rendo conto, Chuuya.
E sentirti dire quelle parole, con quello sguardo, è come venir sparati al petto, perché è lì che sento dolore adesso, e brucia molto, moltissimo...odio questo dolore, perché mi annebbia la mente, mi fa tremare le gambe, e mi fa bruciare il petto.
Ti allontani, e mi lasci indietro...nella mia vita, ero certo di non aver paura di niente dopo la morte di Oda, nemmeno la morte mi spaventa, eppure vederti andare avanti, e lasciarmi indietro, mi terrorizza.

Resto indietro, come mi hai intimato di fare, ma non smetto di guardarti nemmeno per un secondo, nemmeno i tuoni ai quali sobbalzi per un secondo mi fanno perdere di vista la tua giacca che viene tirata dal vento, e i tuoi capelli che la seguono, la tua mano che si alza per tenersi stretto alla testa il cappello, ma continui  a camminare.
Hai alzato una muraglia stavolta, parlare del passato ti fa andare sulla difensiva, e ammetto che con quelle parole mi hai completamente disarmato, di ogni battuta idiota che potevo fare per uscirne, qualsiasi risposta,mi hai sbattuto la realtà in faccia e te ne stai andando, lasciandomi proprio come ho fatto io.
Sei stato chiaro adesso Chibi, davvero molto, abbandonarti non ti ha fatto solo male, ti ha distrutto, e io sono quello che ti ha ridotto così, in effetti, con quale coraggio posso pensare di farti cambiare idea solo con una chiacchierata, sei un egoista Osamu, un vero egoista, sai bene che Chuuya è molto più complicato di così, è un uragano di arroganza, testardaggine e ambizione, come potrebbe bastare una chiacchierata, lui non è come Kunikida, come Atsushi, o come Oda, lui è complesso, a modo suo, ma più di chiunque altro allo stesso tempo, è forte, ma al contempo fragile, è arrogante, ma alle volte ha paura, è testardo, ma persino lui piange.
Lui è unico...allora perché l'ho abbandonato così? Perché ero accecato dalla luce che mi ha mostrato Oda, e mi sono dimenticato della luce, che fino ad allora stava illuminando l'oscurità intorno a me, Chuuya.
Arriviamo davanti all'agenzia e ti fermi di colpo, guardi l'edificio e noto uno sguardo infastidito.
"Andiamo?" Ti chiedo, tu senza voltarti ti sistemi il capello e vai spedito verso l'ingresso, per evitare che la povera porta venga disintegrata , ti supero a malapena e la apro per te lasciandoti salire.

Dopo qualche gradino lasci che io ti superi per mostrarti l'ingresso, colgo il segnale è ti guido fino all'agenzia.
Apro la porta e trovo il povero Atsushi che ancora subisce le grida di Kunikida, Okey forse dovrei salvarlo.
"Kunikida-kun, smettila di gridare al povero Atsushi-kun, non lo vedi che tra un po' gli viene voglia di suicidarsi quanto me?"
Entrambi vi voltate e mi guardate, Atsushi penso stia ringraziando un qualche Dio, mentre Kunikida mi sgrida per essere sparito tutta la sera.
Alzò il mucchio di fogli e spiego che cosa sono, nel mentre tu sei ancora alle mie spalle.
"E come diamine gli hai avuti?" Chiede il biondo a braccia conserte.
"Queste informazioni c'è le ha portate lui", e mi sposto, tutti gli occhi finiscono su di te.

Kunikida salta sul posto e punta il dito contro di te .
"COME DIAVOLO TI VIENE IN MENTE DI PORTARE QUI QUELLO?!?"
Lo guardò sbuffando ti sento digrignare i denti .
"Quello a chi brutto occhialone ciclato!"sibili, Atsushi si limita a mettersi in un angolo della stanza a fissarti preoccupato e tentare di calmare Kunikida.
Okey in effetti mettere Kunikida e Chuuya in un'unica stanza potrebbe causare la fine del pianeta.
"Che cosa hai detto?!?"
"Hai sentito benissimo occhialone ciclato!"
Mi metto tra i due prima che qualcuno strappi un braccio a qualcun altro.
"Calmi calmi! Siamo in una tregua no?Non sbranatevi ancora prima del dovuto!"Entrambi sembrano ritirare le zanne, al che passo i fogli a Kunikida che gli dà un'occhiata.
Mentre tu non smetti di ringhiare affianco a me, ridacchio guardandoti, tu lo noti e mi schiacci un piede, faccio una smorfia dolorante e tu sorridi soddisfatto, al che ti guardo storto.
"Okey so dove sono" interrompe la nostra lite di frecciatine Kunikida mostrando una mappa al quanto vecchiotta delle fognature della città.
Mi avvicino e con un pennarello rosso traccio una linea come indicata dalle coordinate, ti avvicini dalle mie spalle e guardi pure tu.
"Sapevo saresti stato utile Kunikida-kun! Stai sempre a non fare nulla!" Esclamo prendendo la mappa e schivando una lampada che stava per colpirmi, mi nascondo dietro di tè ridacchiando, e sembra che anche tu gradisca vedere il biondo sbraitare.
"Noi andiamo" dico infine prendendoti il polso  e trascinandoti fuori, seguiti dalle urla del biondo.
Scendiamo le scale di corsa, appena usciti prendi la mappa che ho in mano e la studi un attimo.
"Questo condottò passa sotto la Port Mafia e si collega a tutte le tubature idriche della città fini alla tua Agenzia, devo riferirlo a Morì..." pensi ad alta voce, guardò il cielo che fa precipitare una dopo l'altra tante goccioline d'acqua fresca, l'aria diventa più fredda e la città silenziosa.

"Be and-"
"No, tu resti qui, per oggi ne ho abbastanza di te" mi interrompi, l'alba è ancora lontana, saranno le 3 di notte ormai, già...è a quest'ora che feci esplodere la tua auto se non sbaglio.
Guardi fuori le goccioline di pioggia che cadono rapide verso il cemento,fai un passo sistemandoti il capello, ti trattengo per il polso, ti giri infastidito.
"È perché pensi  ancora a quella notte, che metti così tanti muri davanti a me" ti chiedo senza troppi giri di parole, basta fare l'enigmatico, voglio una risposta.
Il cappello, e le tue ciocche rosse ti coprono buona parte del viso, riesco a vedere solo la tua bocca che in questo momento è leggermente piegata verso il basso.
"Quando ti guardo, è l'unica cosa a cui penso" soffi freddamente, e strattoni via la mia mano, lascio la presa, e ti sistemi la giacca sulla spalla voltandoti di fronte a quella tempesta.

"E come faccio a farmi vedere per quello che ero prima" ti chiedo, non ti giri, continui a guardare avanti, a lasciarmi indietro.
"Non puoi, perché non sei più quello di prima, e nemmeno io" cominci a camminare sotto la pioggia, non smetto di guardarti, guardare i tuoi vestiti iniziare lentamente a bagnarsi, insieme alle tue ciocche rosse, qualche goccia bagna la tua pelle e scorre su essa.
Alzi il viso e guardi in alto, ti giri lievemente, cerco di guardarti negli occhi, ma li nascondi sotto il cappello, come fossero gemme preziose da nascondere.
"Per cominciare...non mi hai nemmeno mai chiesto scusa..sai,,Dazai...ho imparato una cosa da quella notte.." il mio respiro si blocca, sono come sospeso, ci sei solo tu circondato da quella pioggia che ti bagna i vestiti, è una lèggerà nebbiolina.
"Con il tempo, comprendi che il segno del passaggio di una persona nella tua vita, non dipende da quanto ti è rimasta accanto, ma da quanto ti ha lasciato dentro..."
Ti giri completamente verso di me, e vedo finalmente i tuoi occhi che brillano, ma non perché sei felice, perché da essi scendono goccioline, che rendono difficile capire se sia pioggia, o lacrime.
"E Se la mia assenza non ti ha mai preoccupato, allora forse significa che la mia presenza non abbia mai significato nulla per te."ti volti, e te ne vai, seguito dal candido rumore della pioggia che cade, e dalle nebbia nella quale sparisci.
Resto li, sotto la pioggia, non mi importa se mi sto bagnando,o che fa un freddo cane, continuo a guardare quella piccola via nella quale sei sparito, mi hai lasciato indietro, e ti guardo forse nella speranza di vederti tornare.
Ma devo realizzare, che tu non mi correrai più dietro, che non mi aspetterai più, posso anche dire che sei il mio cane, ma sono anche consapevole che il guinzaglio lo tiri tu alla fine, e dopo quella notte, l'hai tagliato, o meglio, io l'ho fatto,non sono più io a dovermi aspettare che tu ritorni, adesso tocca a me inseguirti, o non potrò più dire che tu sia mio, perché per capire se qualcuno è tuo davvero, prima di tutto devi capire se tornerà da te,e se non lo fa...tanto per cominciare non lo è mai stato, ed è colpa mia, perché ti ho messo da parte, quando eri sempre stato lì per me.
Te lo prometto Chuuya.
Cancellerò quella notte dalla tua mente, quelle lacrime dai tuoi occhi, e i miei peccati nei tuoi confronti.

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