44) La nostra casa
Chuuya:
Entro in fretta in casa lanciando a terra la giacca, precipitandomi verso il bagno, rigettando per l'ennesima volta...sono a pezzi, Mori mi ha messo in un "periodo di prova" triplicandomi il lavoro, nemmeno missioni importanti,mi fa scorrazzare a destra e sinistra facendo qualche strage dove gli fa comodo...e come se non bastasse sento un senso di nausea perenne, e la testa sembra esplodermi...
Mi rialzo tirando lo sciacquone, inizio a spogliarmi infilandomi nella vasca da bagno, beandomi di quel getto caldo sulla mia pelle, mi tiro indietro i capelli sbuffando, e chiudendo gli occhi...per fortuna siamo quasi a fine settimana...ancora un'ultima giorno...e poi potrò finalmente tornare ai vecchi mestieri...
Poso una mano sul ventre, sfiorandolo delicatamente, quasi per vedere se è ancora lì, anche se è solo un puntino, l'idea di avere una piccola vita dentro di me mi rende molto più nervoso del solito...questo mi fa stancare ancora di più.
Mi sistemo la maglia che indosso, tirandomi indietro la ciocca di capelli che mi ricade sul viso...guardo il grande salone di casa mia, vuoto, molto vuoto e silenzioso...
Vago per casa come un'anima in pena, sistemando di tanto in tanto qualche arredo storto...mi appoggio alla grande finestra che illumina il mio salone, posando la fronte sul vetro freddo, mentre le luci della città si riflettono nei miei occhi.
Mi stringo nelle spalle sospirando...
Mi sono così abituato alla tua presenza, che questa casa così grande e silenziosa, che tanto amavo, adesso mi sembra una prigione...non ti sento da una settimana...non so come stai, dove sei, e se stai bene...mi manca la tua risata, i tuoi baci, le tue carezze, il tuo odore...sono giorni che dormo stringendo una delle tue camice...sento un bisogno disperato di averti qui con me...questa situazione mi sta uccidendo...mi sfioro nuovamente il ventre, ormai è una cosa che faccio molto spesso...quasi istintivamente...
"...Ti manca anche a te?..."soffio al puntino che porto dentro di me, come se potesse rispondermi...
Ripenso alle parole di quella donna a Parigi, e sorrido guardando fuori.
Ho così tanta paura, eppure sono anche tanto felice...perché non sono solo...anche se tu non sei qui, so che non sono solo, da adesso avrò sempre una parte di te qui con me...e questo mi rende felice...mi rende molto felice.
Dazai:
Fisso l'orologio nell'ufficio battendo un dito contro la scrivania, mentre con l'altra mano mi tiro nervosamente una ciocca di capelli...
6 giorni, 14 ore,e 27 minuti.
Non ti vedo da tanto,troppo tempo!e mi sento impazzire...non ho chiuso occhio per l'intera settimana, ho bisogno di sentire il tuo odore, di vedere i tuoi bellissimi occhi blu, sfiorare i tuoi meravigliosi capelli rossi...sei peggio di una droga Chibi...mi crei una dipendenza agonizzante...
Io lo sento, le percepisco che hai bisogno di me, e sento che stai male, e mi detesto per non essere lì con te...non riesco a fare più nulla da ieri, ormai la mia mente ha solo te come pensiero fisso...5 ore...devo aspettare ancora 5 ore, per poter fuggire da qui, e venire da te.
Voglio sapere come stai, come va il lavoro, come sta puntino...se sei felice di essere qui.
Dio, perché il tempo deve sembrare così lento, quando c'è qualcosa di bello ad attenderti?.
Chuuya:
Bussò al grande portone dell'ufficio del Boss, e dopo aver ricevuto il permesso, entro avvicinandomi all'uomo che discute con Koyo-San.
"Chuuya-kun, hai completato quell'incarico?" Chiede subito l'uomo notandomi, lascio cadere,grazie alla gravità,un pila di fascicoli sulla scrivania del Boss che alza un sopracciglio.
"Veramente ho finito non solo il mio incarico, ma anche tutti quelli delle 4 settimane a venire, più quelli degli altri dirigenti dell'ultima settimana" sbuffò incrociando le braccia mentre la donna alle spalle del Boss sorride fiera, guardando l'uomo sorpreso.
"E come mai questa iniziativa Chuuya-kun?" Chiede questo sedendosi alla scrivania.
"Perché io il mio lavoro lo so fare, meglio di 10,100 o 1000 altri mafiosi in questo edificio, che sia una questione di Forza o diligenza, qui sono io il migliore, per tanto ritengo di aver più Che completato il mio periodo di riabilitazione, e le ho dimostrato quanto il mio lavoro sia importante per la Mafia, rivoglio la mia posizione, i miei poteri all'interno della Mafia, e la mia influenza, io non sono un comune membro della Mafia, io sono un dirigente, e rivoglio il ruolo che mi spetta e che mi sono guadagnato" soffio posando le mani sul tavolo,con occhi arzilli e sicuri guardò l'uomo che mi sorride annuendo.
"Eh sia Chuuy-kun! Mi hai convinto, potrai riavere la tua influenza, ma terrò un occhio su di te da oggi in poi..."soffia l'uomo con voce rauca, in un secondo sento il freddo di una lama sfiorarmi il mento, e il bisturi dell'uomo puntato.
La donna alle mie spalle si acciglia guardando l'uomo, mentre il mio sguardo è fisso in quello del Boss.
"Se mi tradirai di nuovo, ti punirò in modo esemplare, e questa volta, le parole di Koyo-kun non ti salveranno"soffia questo con voce gelida,per poi allontanare la lama dal mio mento, riportandola nella sua manica, sospirò allontanandomi di qualche passo, notando solo ora che la mia mano era sul mio ventre, il mio primo istinto non è stato quello di proteggere me, appena quella lama è entrata nel mio campo visivo, il mio primo pensiero è stato tentare di proteggere quel che più di prezioso sto portando dentro di me.
Allontano la mano, che trema lievemente per lo spavento appena preso.
"Ti assegnerò comunque un nuovo partner,preferisco non farti ancora lavorare in completa autonomia, ma penso che la mia scelta non ti dispiacerà per nulla" fa l'uomo sorridendo, alzò un sopracciglio, guardando anche Koyo-San che non sembra mandarmi segnali di alcun genere.
"Shirase-kun, entra pure, stavamo appunto parlando di te!" Fa il Boss illuminandosi alle mie spalle, appena quel nome giunge alle mie orecchie mi giro di scatto, e ritrovandomi davanti il mio vecchio braccio destro, all'epoca nella quale ero conosciuto come "il re delle pecore" non che il ragazzo che mi accoltello letteralmente alle spalle, tentando di spodestarmi...
"La ringrazio Boss" fa il ragazzo ormai adulto, per poi guardare verso di me avvicinandosi di qualche passo.
"Chuuya.."soffia questo fermandosi a qualche metro da me, accigliò lo sguardo incrociando le braccia.
"Shirase"soffio acido, questo abbassa il capo ridacchiando.
"Me lo merito...mi dispiace per come ci siamo lasciati l'ultima volta Chuuya, dico davvero..." soffia questo avvicinandosi di qualche passo.
"Che ci fa lui qui?!" Chiede all'uomo alle mie spalle che guarda la scena divertito.
"L'ho assunto un anno fa, a quanto pare voleva cambiare area e in suo possesso vi erano moltissime informazioni utili, perciò adesso è un membro totalmente devoto alla Mafia" soffia l'uomo sistemando delle carte sul tavolo, continuo a fissare il ragazzo davanti a me, che a sua volta mi guarda imbarazzato per la situazione.
"Direi che voi due avete delle cose delle quali discutere, potete andare!" Soffia l'uomo, intimandoci ad uscire, supero il ragazzo dai capelli color neve, e esco dal grande ufficio, salutando con il capo la donna affianco al Boss.
Poco dopo sento dei passi raggiungermi in fretta dalle mie spalle,mentre il mio passo resta costante.
"Chuuya aspetta ti prego, parliamone" fa questo affiancandomi.
"Di che vuoi parlare di preciso? Di come ti sei sentito dopo avermi accoltellato? Facciamo un'altra volta che dici?" Soffio svoltando un angolo seguito a ruota dal ragazzo.
"Senti te l'ho detto mi dispiace! Dico sul serio! E mi dispiace come è finita tra di noi! Io ci tenevo molto a te davvero!"Fa insistendo il ragazzo dai capelli d'argento seguendomi a ruota tra i corridoi.
"Sai pure Romeo teneva molto a Giulietta eppure non la accoltellata!"soffio accelerando il passo, sento una presa sul mio braccio che mi fa fermare.
"Chuuya ti prego ascoltami!" Fa questo con occhi pentiti.
Sbuffò liberandomi dalla presa e incrociando le braccia.
"Mi pento davvero per quello che ti ho fatto, tu te ne stavi andando con la Mafia e le pecore volevano risposte! C'era una sommossa, bisognava chiarire chi fosse il nostro leader, volevano giustizia, mi sono sentito tradito quel giorno e la rabbia ha guidato le mie azioni, credimi ti prego, ti chiedo veramente scusa Chuuya e spero che con il tempo tu possa perdonarmi" soffia questo, con occhi pentiti, lo guardò qualche istante per poi sbuffare arreso...infondo è forse l'unica persona oltre te, che ho veramente considerato la mia famiglia per un periodo.
"E va bene, io ti perdono, ma non mi dimenticherò ciò che hai fatto sia chiaro" soffio, il ragazzo annuisce rivolgendomi un sorriso, per poi squadrarmi.
"Sei cambiato un bel po lo sai?..ma i tuoi occhi sono sempre lì stessi, gli riconoscerei ovunque" soffia questo, roteò gli occhi ridacchiando.
"Quanto sei sdolcinato! Mi viene il diabete adesso, e poi sentì chi parla! Ero alto più di te! E adesso guardati!, dovresti vergognarti" soffio guardandolo storto, il ragazzo ridacchia di gusto annuendo.
"Veramente io ricordo che tra i due eri tu il più basso" soffia questo nuovamente, faccio il dito medio al ragazzo che ride nuovamente, sorrido anche io, mi mancava...mi mancava avere un amico.
"E va bene! Allora posso cominciare a farmi perdonare offrendoti qualcosa da mangiare? Sono quasi le 2 e conosco un posto molto carino qui vicino" fa questo sorridendo, esito un istante.
Ma si, infondo è solo un vecchio amico, mi fa piacere riallacciare i rapporti con lui, infondo per quanto in certi versi possa sembrare spiacevole, anche lui è stato una persona importante per me.
"Ho 30 minuti massimo, poi ti lascerò lì da solo ti avviso" faccio voltandomi e avviandomi di nuovo, il ragazzo mi segue a ruota annuendo contento.
Dazai:
"Per oggi direi che abbia-EH-..DAZAI!" Grida il biondo dopo essere stato spintonato via dal sottoscritto.
"A domani Kunikida-kun!" Soffio scendendo in fretta le scale dell'agenzia,dirigendomi verso casa, Dio! Il tempo sembrava non passare mai!e l'idea di sabotare l'orologio pur di uscire prima dal lavoro si faceva sempre più invitante, prendo il primo taxi a disposizione, e dopo un po' di attesa, arrivo finalmente a casa tua, non faccio nemmeno caso alla stanchezza, seguo semplicemente il tuo dolcissimo profumo che già dal corridoio si riesce a percepire, entro in casa richiudendo la porta, sentendo uno strano silenzio, mentre le luci sono spente, solo un lume illumina la stanza, mi dirigo in fretta verso la fonte di luce notando alcuni oggetti a terra.
"Chuuya!" Grido cercandoti, nel panico.
"Sgombro? Che succede?" Sento la tua voce alle mie spalle, sbuchi fuori dal bagno con i capelli ancora umidi, mi avvicinò stringendoti subito a me senza lasciarti nemmeno il tempo di parlare, sento le tue mani accarezzarmi i capelli col dolcezza.
"Ei, ti sei spaventato?" Soffi ridacchiando, non sai quanto Chibi...la mia mente ha subito immaginato gli scenari peggiori...ti stringo più forte a me, inspirando il tuo dolcissimo profumo, mi baci una guancia, per poi strusciare il viso contro il mio collo.
"Mi sei mancato moltissimo.."soffi stringendoti tra le mie braccia, sorrido, allontanandoti leggermente, per poter unire le nostre labbra, in un bacio dolce e bisognoso, l'uno dell'altro.
"Anche tu...non sai davvero quanto.." soffio, posando la fronte contro la tua, poso una mano sul tuo ventre guardandolo felice.
"Anche tu puntino" soffio, tu ridacchi posando una mano sulla mia.
"Hai visto? Il tuo papà è proprio paranoico!ho solo fatto un po' di disordine e pensava ci avesse rapito chissà chi" soffi divertito, sorrido arreso alla verità tra le tue parole, mi accarezzi il viso con una mano baciandomi a stampo.
"Ci hai messo tanto ad arrivare" soffi con una punta di tristezza, ridacchio.
"Casa tua è difficile da trovare sai!" Soffio divertito.
"Casa nostra" mi correggi sorridendomi, per poi posare il viso contro il mio petto, sorrido posando le labbra sui tuoi capelli, stringendoti a me.
"Casa nostra.."soffio, trovando meraviglioso il suono di queste parole, ma solo ora percepisco un odore pungente, che spicca su di te,cosa che fa cambiare il mio umore all'istante.
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