28) Fammi diventare tuo

Chuuya:

Dopo essere tornati alla sede della Port Mafia, ho aiutato Mori con l'uomo del ferro, che si è rivelato essere uno dei nuovi acquisti delle Gild, se l'esercito di quegli idioti è composto da imbecilli come questo, allora mi basterà corruzione per risolvere il problema in un attimo,in più abbiamo trovato la spia che ha aiutato a tenderci la trappola al magazzino.
Busso all'ufficio di Mori, e dopo aver sentito il permesso avanzo porgendogli gli ultimi documenti, ormai sono quasi le otto di sera..
"Grazie Chuuya-kun, puoi anche andare per oggi direi che hai fatto abbastanza, ottimo lavoro" faccio un breve inchino a l'uomo per poi dileguarmi, ma vengo fermato proprio sulla porta.
"Sembra che tu e Dazai siate tornati ad essere molto uniti" fa l'uomo, mi si gela il sangue per un secondo,  mi giro con sguardo assente, e con un'espressione quasi indecifrabile, imparziale.
"Se dovessi avere bisogno di usare Corruzione mi servirà il suo aiuto, meglio tenermelo buono, e anche se abbiamo chiarito un po' di cose, non cambia i miei obbiettivi, ho giurato di stare dalla parte della Mafia, e io non tradisco la mia famiglia, lui non conta nulla per me"rispondo con voce calma e seria, quasi mi stesse accusando, ma infondo quelle parole mi fanno quasi mala da pronunciare, come se stessi sminuendo tutto quello che ho passato fino ad ora con te, ma non posso permettere che Mori rovini tutto, non ora che tutto va bene, non ora che siamo di nuovo insieme.
L'uomo sorride annuendo, facendomi segno di andare, esco e appena chiudo la porta sospirò pesantemente.
"Chuuya-kun, giornata stressante?" Mi giro e sospirò sollevato notando madame Koyo avvicinarsi.
"Diciamo di sì..." sbuffò avvicinandomi alla donna che mi sorride tranquillamente.
"Puzzi ancora di traditore, che stai combinando" chiede la donna abbassando il tono.
Sospirò scrollando le spalle, e sistemandomi il cappello in testa.
"Non lo so nemmeno io, però...mi sento più in pace col mondo..."rispondo sinceramente alla donna, che scuote il capo arresa, accompagnandomi al balcone più vicino.
"Basta che non finisci nei guai Chuuya-kun, e ricordati che-"
"Che anche se vedo un fucile puntato alla testa, ne ho altri venti alle spalle, guarda che al contrario di Dazai io ti ascoltavo sempre quando parlavi, Buona notte Koyo-San " saluto la donna che mi sorride allontanandosi, e poi me ne vado uscendo dalla finestra, cavalcando il solito blocco di cemento staccato dal terreno.
Dopo poco arrivo a casa, entrando dal balcone, mi levo le scarpe, sfiorandomi la gamba che continua a farmi comunque male, mi lascio cadere sul divano distrutto, e sospirando pesantemente.
Ultimamente stanno succedendo tante cose, troppe,sono sempre più sotto pressione, e lavorare tutto il giorno di solito era la mia unica ragione di vita, era il mio obbiettivo,le giornate erano sempre uguali.
Mi alzavo,mi vestivo,uscivo,andavo a lavoro e restavo lì tutto il giorno fino alle nove di sera, poi tornavo a casa, e continuavo a lavorare fino a tardi, per poi addormentarmi in balcone mentre bevevo un bicchiere di vino nella mia amata solitudine,adesso invece non capisco più quando sto lavorando e quando sto cazzeggiando con quella mummia suicida, e quando sto nella situazione più stressante del pianeta ti sento fare battutine e trasformare una situazione mortale in una commedia, e in più ultimamente il mio cuore e la mia mente sono seriamente in contrasto,eppure mi sento stranamente bene...mi sento più vivo...come se qualcosa dentro di me si fosse sbloccato, in realtà la mia vita è solo diventata più incasinata di prima, dove avevo tutto sotto controllo, dove avevo tutti i miei programmi,e seguivo le mie solite routine, però...infondo anche se non ho più il controllo di niente, non mi dispiace questo caos che porti nella mia vita.

Ad un tratto sobbalzo sentendo il campanello,se è Akinori giuro che lo faccio finire in Africa.
Mi alzo e apro la porta scocciato stropicciandomi un occhio, appena apro ti trovo appoggiato allo stipite,che mi sorridi.
"Hai già mangiato?" Fai dondolando una busta tra le mani,ti guardo divertito, lasciandoti entrare, tu richiudi la porta, seguendomi.
"Ma tu non hai una casa vagabondo?" Chiedo tornandomi a fatica a sedere sul divano, mentre ormai tu vaghi per la casa come fosse tua.
"Purtroppo no! Ti va di accogliere questo vagabondo?" Ti sento chiedere dalla cucina, ridacchio divertito dal gioco che stai portando avanti.
"Sono molto indeciso" faccio, è un secondo dopo un pacchetto di patatine fritte mi dondola davanti al viso, guardò poco più su e trovo il tuo viso che mi sorride furbamente, afferro il piccolo pacchetto tirando sul le gambe sul divano e iniziando a sgranocchiarle.
"Questo vagabondo è proprio un lecca culo però..." faccio tra una patatina e un'altra, ti sento ridere di gusto, e poco dopo mi affianchi scavalcando il divano, con un'altro pacchetto è una bottiglia di vino nuova che subito punto per leggerne la marca.
"E ti vizia pure, questa bottiglia mi è costata lo stipendio in pratica!" Fai sorridendo e versando il vino in due calici che lasci sul tavolo.
"E va bene mi hai convinto, ti faccio restare, però le regole le faccio io, e voglio sempre la dispensa piena di vini pregiati.." faccio sorridendo, e guardandoti, tu fai una faccia preoccupata viste le tue tasche vuote, e da una risatina scoppiò a ridere.

Ti vedo sorridere di rimando, scuotendo il capo,mi porgi il calice di vino, che prendo volentieri posando il sacchetto vuoto delle patatine , e entrambi ci voltiamo verso la grande vetrata davanti a noi, con il cielo notturno pieno di stelle.
"Ma guarda, anche io ho un dejavu" faccio e tu sorridi divertito.

•flashback 8 anni prima•

Mi batti il cinque dopo aver fatto fuori anche l'ultimo dei nostri obbiettivi, nel mentre che gli uomini di Mori ripuliscono la scena, sento stringere la mia mano, e venir strattonato lontano da quella gente.
"Ma la pianti di trascinarmi in giro!!" Ti grido contro non riuscendo a tenere la tua corsa, tu ti fermi poco dopo, facendomi sbattere contro la tua schiena, cadendo di sedere a terra, tu sorridi.
"Non volevi metterti il guinzaglio! Che vuoi da me!? Comunque seguimi e fidati di me" fai porgendomi la mano per rialzarmi.
Ti guardò storto ma poi sospirò afferrando la tua mano, tu ti metti alle mie spalle, strappi una delle tue bende che pendevano, e mi ci copri gli occhi.
"Che diamine stai facendo-."faccio scocciato, ti sento ridere , per poi afferrarmi di nuovo la mano e trascinarmi da qualche parte, dopo un po' ti fermi, e ti seno voltarti, lasciandomi la mano.
"Okey ora devi restare fermo qui, e non sbirciare!"fai severo, sbuffò incrociando le braccia.
"Se mi hai portato sul bordo di un dirupo giuro che ti uccido, non sbircio! Ma muoviti!" Faccio.
"Bravo Chibi" fai, e poi sento i tuoi passi allontanarsi, aspetto un paio dj minuti, e dopo mi lascio cadere a terra per sedermi, sembra una superficie Metallica dal rumore, dove diamine mi ha trascinato quello stupido sgombro!...dopo circa 5 minuti, finalmente sento dei passi.
"Hai sbirciato?!" Fai preoccupato.
"No cretino! Dove sei andato poi!!? Mi stavo cominciando ad annoiare" faccio scocciato, tu ridacchi, poi ti metti alle mie spalle, e sleghi la benda.
"Ora puoi guardare"
Soffi al mio orecchio, apro gli occhi e mi ritrovo su un container del porto di Yokohama, in una zona in alto e isolata, e davanti a noi vi e' l'oceano con un meraviglioso cielo stellato.

Guardò incantato quel bellissimo panorama con un leggero venticello che accarezza i nostri capelli, posi sulle mie gambe qualcosa di caldo, per poi sederti al mio fianco, apro la busta con dentro un panino e delle patatine, ti guardo stupito, e tu mi fai l'occhiolino ridacchiando.
"Un girono mi dovrai spiegare dove prendi tutte queste cose" faccio addentando il panino, tu fai lo stesso ridacchiando.
"Tranquillo Chibi abbiamo tutta la vita davanti, un giorno forse te lo dirò!" Fai, sorrido divertito e continuo a guardare il cielo stellato, da quando ti ho rivelato il mio debole per le notti stellate, e il mare, molto spesso mi porti in posti come questo, ma questo è il più bello di tutti, finisco di mangiare e comincio a guardare delle strane costellazioni.
"Quella cos'è?" Ti chiedo, tu sorridi seguendo il mio dito.
"Quella è l'orsa maggiore, se guardi la c'è anche l'orsa minore" fai prendendo la mia mano e accompagnandone i movimenti fino alla costellazione.
"E tu le conosci tutte?"ti chiedo, tu ridacchi per la mia espressione sorpresa.
"Mori me le ha fatte studiare tutte, ne conosco la maggior parte quindi,"
mi sorridi avvicinandoti a me e iniziando a descrivermi ogni costellazione dopo averla puntata con il dito.
Dopo un po' mi appoggio alla tua spalla, continuando ad ascoltarti in silenzio, mentre mi lascio cullare dal leggero venticello, sento il tuo corpo spostarsi di poco per farmi accomodare meglio su di te, per poi spostare di poco la tua giacca, coprendo anche le mie spalle.
"Come ti sembra questo cielo?" Mi chiedi ad un tratto, sorrido guardando tutte le stelle che mi hai descritto, sospirando leggermente.
"Mi piace da morire" faccio con il cuore leggero mentre sento la tua testa poggiarsi sulla mia.

•fine flashback•

Guardò il cielo sorridendo, ripensando a quel piccolo momento che ho tenuto stretto a me nonostante sia passato così tanto tempo.
"Come ti sembra questo cielo?" Ti chiedo ad un tratto, sento i tuoi occhi staccarsi dai vetri, e spostarsi sul mio viso, mentre io continuo ad ammirare quel bellissimo gioco di luci, e ombre.
"Bellissimo" ti sento rispondere, mi giro per guardarti, i tuoi occhi incrociano i miei, e di nuovo il marrone dei tuoi incrocia il blu dei miei, ti rivolgo un sorriso, che ricambi, mentre una tua mano mi accarezza la guancia, mi godo quella carezza, chiudendo gli occhi e strusciando la guancia sulla tua mano, ti sento posare il bicchiere e avvicinarti più a me, riapro gli occhi e trovo il tuo viso non molto distante dal mio, poso una mano sulla tua, continuando a guardarti.
"Lo sai che non va bene tutto questo vero?...lo sai che è sbagliato..." soffio, posando il peso della testa sulla tua mano che continua dolcemente ad accarezzarmi il viso, tu sorridi,sfiorandomi i capelli.
"Tu sei mio, come io sono tuo, e non mi interessa se sia sbagliato o meno, finché avrò questa certezza, nulla mi farà smettere di cercarti ovunque andrai, mai" rispondi spostandomi una ciocca i capelli dietro l'orecchio, poso una mano sulla tua, e con l'altra ti afferro il viso per poi baciarti, tu ricambi volentieri, spingendomi lentamente fino a farmi sdraiare sul divano, sovrastandomi.
Sposto le mani sul tuo collo, mentre la tua scorre lungo la mia schiena, accompagnando i movimenti di questa, stringo una ciocca dei tuoi capelli,approfondendo il contatto, ti sento sorridere nel bacio,cosa che mi fa sorridere di rimando.
Allargo le gambe,lasciandoti posizionare meglio tra esse, una tua mano scorre tra i miei capelli, tirandomeli leggermente di tanto in tanto,mentre l'altra si è fermata sul mio fianco, sollevando la mia camicia, e accarezzandomi la pelle nuda, che a contatto con la tua mano fredda mi causa un leggero brivido.
Le nostre labbra si separano solo per riprendere fiato, e per lasciar sfuggire qualche sorriso e risata complice, mi allontano dalle tue labbra, tirando indietro la testa, e lasciandoti il libero arbitrio sul mio collo, tu non esiti un istante e ti agguanti su esso, baciandone con passione ogni centimetro.
Nel mentre mi lascio inondare dai tuoi feromoni che sono decisamente aumentati, annullando l'effetto delle medicine che avevo preso, la pelle torna a scottare, e la mia mente comincia a lasciare il controllo alle emozioni.
Mentre continui ad avventarti sul mio collo, che continua ad emanare dolci feromoni, faccio passare le mani sul tuo ventre fino al collo della tua camicia, iniziando a sbottonarne i primi bottoni.
Sento le tue mani ormai accarezzare il mio ventre  per poi stringere i miei fianchi, la mia camicia viene lasciata cadere a terra, torni ad accarezzarmi il viso, mentre il mio respiro si è fatto più affannato, e la mia pelle sembra lava pura.
Mi mordi un labbro, tirandolo leggermente, mi lascio fare di tutto, mentre i tuoi feromoni continuano a fottermi il cervello, come cocaina pura.
Apro gli occhi lucidi, mentre mi accarezzi il viso, incontrando il mio sguardo, poso una mano sulla tua guancia, mentre sento fremere dentro di me il desiderio di soddisfare i miei bisogni, tu però ti stai continuando a trattenere, nonostante non sembri, ma prima di una tua qualunque mossa, aspetti la mia reazione, per essere sicuro che mi stia bene, ma non sopporto questo tuo trattenerti, non lo hai mai fatto, non con me.
"Smettila di trattenerti...con me non devi,e non dovrai mai farlo, ho sempre desiderato tutto questo, da non sai quanto tempo..." soffio mentre i nostri nasi si sfiorano, e le nostre labbra si cercano,poso il lato del mio collo sulle tue labbra, avvicinando le mie al tuo orecchio.
"Voglio appartenerti, non voglio nessun altro che mi tocchi come puoi fare tu, o che mi parli e sorrida come te...ti prego fammi diventare tuo per davvero"

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