22) Baka!

Chuuya:
quando mi sono voltato, non vedendoti più, sono rimasto terrorizzato, perché non ha senso far parte dei buoni, se non ci sei tu a darmi filo da torcere dal lato dei cattivi, non ha senso essere il paladino del giorno, se non ci sei tu ad accompagnare l'ingresso della notte, e per quanto mi riguarda l'unica cosa chi mi trattiene dal infilzarmi un coltello in petto, ho un colpo alla testa, per abbandonare finalmente questo folle mondo è il pensiero di te, che sorridi con qualcun altro al tuo fianco, per questo non ho mai voluto essere irruente con te, o scoparti solo al sentire il tuo odore, tu eri mio, e finché saresti rimasto tale, il resto era in secondo piano...non farei mai del male alla mia ragione di vita Chuuya,l'importante è che tu non appartenga ad altri se non io, e se ricambierai questo mio gesto, allora avrò la conferma di essere finalmente riuscito a farti mio per davvero"
Incredibile come in questo momento mi sembra tutto così impossibile, da quando sei maturato così tanto? Da quanto pensi tutto questo di me? Hai davvero sempre pensato questo di me? Forse per la pioggia o forse per le tue parole, sento gli occhi gonfiarsi,  ho sempre pensato di non essere importante per te, di essere solo un giocattolo divertente con il quale potevi divertirti, ma sentirti dire che sono addirittura la tua ragione di vita, hai tolto un coltello che mi ero inflitto nel cuore tanto tempo fa.
Veramente attendi così tanto l'arrivo della notte solo per vedermi? Veramente tutte quelle scuse che ti inventi sono solo per restare più tempo con me? E tutte quelle tue prese in giro servono per attirare la mia attenzione?ti guardo perplesso per la tua ultima frase, ma ne capisco il significato quando le tue labbra toccano le mie.
Per la prima volta sono io ad avere il controllo di tutto, mi stai lasciando una scelta decisiva, per moltissimi anni ho continuato a rincorrerti, e quando avevo smesso di farlo, sei stato tu ad irrompere nella mia vita quasi furioso,  e riprendendomi con te, per una volta mi stai davvero lasciando la scelta.
Che cosa devo fare con te? Perché la mente mi dice che sei pericoloso, che potresti solo star giocando, e che sono solo uno strumento per te, ma sento invece il mio cuore gridare di cedere, di abbassare tutte le mie difese, e di lasciare che tu mi faccia tuo.
La prima cosa che mi venne  insegnata da madame Koyo fu questa:

"Tu sei un ribelle Chuuya, non sei come il vento, che segue le sue correnti, e reagisce per conseguenze, non sei un calcolatore,tu sei come l'oceano, tu sei guidato dalle emozioni, dal tuo istinto, ascolta sempre la tua mente Chuuya, ma segui solo il tuo cuore"

Incredibile come in una sola settimana sei riuscito a buttare giù tutti muri che mi ero costruito in 5 lunghi anni.
Per una volta lascio cadere la maschera di orgoglio e arroganza che mi piace tenere sempre con te, e partecipo al tuo bacio reggendomi con una mano al tuo petto, la pioggia per quanto possa sembrare fastidiosa allieva il caldo insopportabile che sentivo, e finalmente la mia temperatura si abbassa, poso una mano dietro al tuo collo, e con una mano che posizioni alla fine della mia schiena mi sollevi leggermente, per non far separare le nostre labbra, ti sento sorridere nel bacio, e mantieni quell'espressione anche dopo che ci separiamo,poi mi rendo conto che il mio viso è inconcepibile per quanto le mie gote siano diventate dello stesso colore dei miei capelli, e le labbra gonfie, tu tieni ancora la mano sulla mia guancia posando il pollice sul mio labbro,sposto lo sguardo a terra facendoti il dito medio.
"Puoi fare dichiarazioni del genere in momenti come questo idiota.." soffio contro di te, ti sento ridacchiare, prendi la giacca sulle mie spalle e la metti sulle nostre teste, mi sento meglio adesso,mi sento di nuovo più che al sicuro.
Mi guardi divertito tirandomi su la testa con le dita.
"Ne vuoi un'altro?" Mi chiedi ridacchiando, mi giro dilatando gli occhi e probabilmente arrossendo maggiormente, tu scoppi a ridere.
"Baka!" Ti grido contro girandomi offeso, tu mi Poggi una mano sulla guancia e mi avvicini di nuovo al tuo viso ridacchiando.

Chiudo gli occhi, facendo resistenza, cosa che ti fa ridere ancora di più, gli riapro guardandoti ridere, quanto tempo è passato dalla ultima volta che ti ho visto farlo...troppo, sorrido genuinamente, scuoto il capo, sei incorreggibile.
"Idiota.." bisbiglio ridacchiando anche io, poggiando la testa sul tuo petto, questa giornata mi ha davvero sfinito, vorrei solo restare così fino a domani...forse anche un po' di più.
Dopo un po' ti sento smettere di ridere, e accarezzare i miei capelli delicatamente.
"Sei stanco Chibi?" Mi chiedi ad un tratto,
"Sei stancante che non lo sai..." ti rispondo con un filo di voce, ridacchi divertito, dopo un po' sento le tue carezze fermarsi, faccio per alzare la testa e reclamarne altre ma mi sento sollevare di peso,mi aggrappo al tuo collo dopo che mi hai tirato su a mo di sposa e hai cominciato a camminare.
"Ma che cazzo combini!Mettimi giù mummia!" Ti grido notando la gente che comincia a guardarci male, in effetti vedere due uno in braccio a l'altro sbraitare sotto la pioggia non è proprio nella norma nemmeno in questa città di matti.
"Se cammini con le tue gambe ci mettiamo almeno 2 ore per arrivare a casa tua, così facciamo in fretta, già hai le gambe corte, se sono pure fragili è la tua fine" mi dici sorridendo.
"Ma vaffanculo, la natura è stata bastarda con me e basta" rispondo incrociando le braccia sbuffando.

Però non mi dispiace tutto questo...

Ti lascio cadere un asciugamano in testa, così da asciugarti i capelli, cosa che io sto già facendo.
"Quanto sei delicato" mi rispondi.
"Zitto e asciugati che sei fradicio come un barboncino e mi sporchi casa"ti rispondo asciugando le punte dei miei capelli.
"Disse lui" in effetti sono io quello più fradicio dei due...Mi squadro rapidamente mentre tu ridacchi.
"Casa mia regole mie, zitto" ti rispondo andando verso camera mia, mentre tu mi segui a ruota.
Apro le mia grande cabina armadio e prendo il cambio per me, passandoti poi uno dei miei cappotti lunghi che dovrebbe starti bene.
"Sbaglio o questi erano proprio vestiti miei?" Mi chiedi ad un tratto guardandoli meglio.
Merda.
"Che ne so! Ho preso le prime cose che ho trovato nel mio armadio alla Mafia e le ho portate qui...senti vestiti e basta!"faccio zittendoti, ti sento ridacchiare e chiuderti in bagno, prendo i miei vestiti e mi cambio nella mia stanza per poi scendere di sotto, vestito esattamente come la sera della sbronzata.
Scendo in cucina e resto per un po' a guardare i due tipi di pasticche che potrei prendere, soppressori, o un semplice anti dolorifico fatto a posto per gli Heat, che però non placherà mai i miei dolori per l'accoppiamento, essendo che non ho nemmeno un Alpha che mi abbia marchiato.
Quando sto per prendere il pacco che ho scelto, sento il tuo petto poggiarsi sulla mia schiena,con una mano mi tieni il fianco e con l'altra prendi il pacchetto di soppressori e lo butti nel cestino.
"Ti fanno male quei così, non prenderli più" soffi al mio orecchio quasi con tono di rimprovero, so bene che non ti piacciono, ma mi farebbe stare subito bene.
"Facile per te, appena uscirai da qui dovrò farci i conti io" dico prendendo l'antidolorifico e mandandone giù due pasticche, per poi andarmene nella mia stanza.
Mi lascio cadere sul letto rannicchiandomi su me stesso, dopo un po' sento una porta chiudersi.
Sospirò, speravo saresti rimasto ancora un po', il tuo odore non sai quanto mi faceva stare bene, e non solo quello, avrei voluto che tu restassi ancora un po'...
Chiudo gli occhi lasciando che delle ciocche rosse inizino a cadermi sul viso, stranamente però il tuo odore sembra più forte, sento il materasso piegarsi alle mie spalle, faccio per girarmi ma sento il tuo petto contro la mia schiena, e il tuo braccio circondarmi la vita, mentre l'altro sotto il mio cuscino.
Sento la tua testa poggiarsi sulla mia nuca,percepisco il tuo respiro sul mio collo, mentre annusi i miei feromoni che riempiono la stanza.
"Che ci fai qui?" Ti chiedo, pensavo saresti tornato a casa.
Ti sento sospirare una risata.
"Ti controllo, mi pare ovvio" sorrido a quella frase inerente al nostro passato, ma so' che tra le righe di quella frase, mi stai dicendo che non mi abbandonerai più, che siamo tornati come prima...come quando eravamo il doppio Nero, come quando eravamo invincibili.

Mi giro tra le tue braccia e poggio la testa sul tuo petto stringendomi a te, tu mi circondi la schiena, avvicinando il mio corpo al tuo, cercando più contatto possibile, accarezzò lentamente le bende che escono dal collo della tua camicia, ti sento irrigidirti un secondo, ma dopo poco ti rilassi di nuovo, ne comincio a levare un paio , scoprendo il tuo collo fermandomi a quelle sul petto.
Con un dito accarezzò le tue cicatrici, tutte fatte da piccole lame,avvicinò il viso al tuo collo e lo appoggio li, godendomi il buon profumo che così riesco a sentire ancora meglio.

"Ora che sono di nuovo il tuo partner, licenzia quel coglione" ti sento dire dal nulla, ridacchio mentre tu sbuffi annoiato.
"Io sono serio eh! È solo una testa di cazzo" ribadisci, smetto di ridere con le lacrime agli occhi, in effetti immaginavo non ti stesse per niente simpatico.
"Lo sai che non posso" rispondo strusciando il viso sul tuo collo, la tua presa aumenta, tirandomi più a te, e sento la tua testa poggiarsi sulla mia, mentre affondi il naso nei miei capelli respirando profondamente.
"C'è sempre un modo, se non lo trovi tu lo faccio io" ridacchio nuovamente stringendomi a te, e chiudendo gli occhi, ora si che resterei così per sempre.
"Sono sicuro diventerete ottimi amici.." rispondo con un filo di voce.
"crepasse.." ti sento bisbigliare, sorrido, addormentandomi, per la prima volta sorridendo, e non piangendo, o rimuginando al passato, solo nel presente, che non mi dispiace per niente.

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