15) Ti basta come prova?
Chuuya:
Dopo nemmeno un minuto di volo individuo Akutagawa che insegue l'uomo mascherato, questo si muove con grande velocità e agilità tra i palazzi, non c'è dubbio è lui l'uomo dotato di poteri, dal fascicolò dovrebbe possedere per l'appunto un grande incremento nella velocità e può generare dalle sue braccia un arco dalle frecce inarrestabili, e da come dice il nome la loro particolarità è che trapassano qualsiasi barriera, un'arma perfetta per assassinarmi, se non ti fossi messo davanti a me la gravità non avrebbe fermato la freccia, e sarei morto.
Comincio a sentire la rabbia scorrermi nelle vene, e incremento la mia velocità, superando il corvino e avvicinandomi sempre di più all'uomo.
Questo si gira di scatto scoccando una freccia, che riesco a schivare saltando su un palazzo e percorrendolo verticalmente, balzo da un muro ad un altro e sbuco fuori esattamente davanti all'uomo che ancora guardava dietro di se cercandomi confuso, tiro fuori la pistola e lo colpisco alla gamba destra, fermando la sua corsa e facendolo precipitare poco lontano.
Akutagawa si precipita dall'uomo disarmandolo completamente, atterro con un forte tonfo dovuto alla gravità diventata molto più pressante, persino il corvino ha difficoltà nel tenersi in piedi senza essere sottomesso da essa,prendo l'uomo dal colletto e senza pensarci gli sferrò un pugno sul volto facendolo ricadere a terra, impugno nuovamente la pistola, e sparo al piede dell'uomo che grida in preda ad dolore lancinante.
"Chu-"
"Silenzio!" zittisco subito il corvino che non osa fiatare nuovamente, afferro i capelli dell'uomo sollevandolo di poco da terra.
"Chi ti manda e perché hai provato a colpire proprio me" chiedo in tono gelido trafiggendoli l'anima con lo sguardo più omicida che potessi assumere, l'uomo sembra desistere, al che poggio un piede sulla gamba ferita, infilando il tacco della scarpa nel foro dello sparo, allargando la ferita.
L'uomo lancia un grido disperato e tenta di abbassarsi per sostenere la gamba, ma la mia presa e' irremovibile tanto da strappargli alcune ciocche di capelli.
"Rispondi alla mia cazzo di domanda, o giuro che ti spezzo ogni arto che ti ritrovi finché tutta Tokyo non sentirà le tue preghiere" gli soffio a pochi centimetri dal viso.
L'uomo fa grandi respiri affannati e geme di dolore, per poi arrendersi alla terribile tortura.
"Lavoro...nella Gild...non ti dirò al-AHHHHHH!!!!!!!" Gli spezzo il polso tenendo salda la presa sui suoi capelli.
"Non ripeterò la domanda" soffio nuovamente,l'uomo cerca di riprendersi dal dolore lancinante e continua a rispondere.
"Mi hanno detto di-di mirare a te-AHHH!...dovevo uccidere prima te!...non so il perché!! Lo giuro! Te lo giuro! Non ne ho idea!!..mi hanno ingaggiato una settimana fa!! Non so altro!" Grida l'uomo supplicando dopo avergli rotto l'indice della mano destra.
Lo fisso con sguardo penetrante, ma sembra aver detto la verità, al che gli tirò una ginocchiata sulla fronte, lasciandolo cadere a terra privo di sensi.
Tengo ancora saldamente la pistola alla mano, e fisso l'uomo privo di sensi a terra, forse la rabbia o la mia sete di vendetta, mi portano a puntare la pistola sulla testa dell'uomo, caricando il colpo, digrigno i denti indeciso se portare al termine la vita di questa feccia, l'unica cosa che vedo sono i tuoi occhi color nocciola, doloranti, e il sangue sulle mie mani.
"Chuuya-San, non ti biasimerò se decidi di ucciderlo, ma non perdere di vista l'obbiettivo, potrebbe avere altre informazioni utili" soffia il corvino in tono calmo e pacato, continuo a tenere la pistola puntata sull'uomo, chiudo gli occhi e sparo.
Il colpo rimbalza sul cemento e schizza via, poso la pistola fumante nella mia giacca.
"Tzk.." soffio frustato, Akutagawa ha ragione, non posso lasciare che la mia vendetta personale offuschi la lucidità delle decisioni.
Sento una mano sulla mia spalla e sospirò rassegnato.
"Hai fatto la cosa migliore, ma se vuoi continuare a prenderlo un po' a calci non avrò nulla da ridire" risponde il corvino.
"No, o va a finire che lo ammazzo comunque, torniamo alla Port Mafia, o giuro che sradico qualche palazzo"
Il corvino con l'aiuto di Rashmoon blocca l'uomo sollevandolo, e ci incamminiamo entrambi verso la sede della Mafia.
"Sopravviverà, quell'uomo è peggio degli scarafaggi, dovresti saperlo meglio di me"parla dopo un po' il corvino tossicchiando, notando il mio silenzio improvviso.
"Tzk...vorrei vedere, lo devo ancora prendere a pugni" rispondo, l'Alpha affianco a me sospira una mezza risata.
"Be, non avrà attraversato tutto il Giappone, però si è preso una freccia, ti va bene comunque come prova di fiducia?" Mi chiede ad un tratto.
Sospirò sorridendo e scuotendo il capo, che idiota che sei Dazai, solo tu potevi arrivare a tanto.
"Ci devo pensare" rispondo, ed entrambi ridacchiamo.
"Ho visto che per quanto tu dica di odiarlo, hai salvato la vita alla tigre mannara eh?" Cambio discorso, il corvino sobbalza guardando altrove.
"Non so di che parli" dichiara secco coprendosi la bocca con la mano tossicchiando, ghigno divertito.
"Quando il quattrocchi isterico ha cominciato a sparare, ho visto delle frecce volare verso la tigre, ma grazie a Rashmoon lo hai prontamente tirato a te, salvandolo dalle frecce" dico, ma il corvino continua a fare il vago.
"La nostra missione era proteggerli no? Ho solo fatto il mio lavoro" spiega.
"Eppure le 12:30 erano passate da un po' mi pare" rispondo stuzzicando il povero ragazzo al mio fianco che sbuffa annoiato.
"Parla lui che è stato chiuso in un magazzino per 15 minuti con il suicidomane,al buio per giunta " risponde.
Al pensiero di quel momento mi viene un lieve sorriso, e il calore delle tua braccia mi torna in mento scaldandomi il petto, mi sentivo così al sicuro in quel momento, eppure era una situazione tutt'altro che sicura, anche quella notte tra le tue braccia era lo stesso.
"Quel coglione mi ha fatto prendere un colpo.." rispondo, sorvogliano il discorso è ci dirigiamo alla Port Mafia consegnando l'uomo e le informazioni ricevute.
Torno nel mio appartamento, ma mi soffermo davanti all'agenzia.
Sono così tentato di entrare, solo per vedere se sei ancora vivo, per sbirciare un secondo, mi basterebbe anche solo sentirlo dire da qualcuno lì dentro, le luci sono accese e intravedo più persone muoversi avanti e indietro, e ogni tanto qualche grido o risata.
Scuoto il capo e continuò la mia marcia fino a casa, lascio cadere la giacca sul divano insieme al cappello. E mi lascio cadere su esso.
Guardò il telefono sui cuscini,sono le 18:40 di sera, Mori ha richiesto la mia presenza per analizzare i documenti e ho assistito alla tortura di quell'uomo, l'unica gioia della giornata suppongo.
Mi alzo e mi vado a fare un bagno caldo, ho bisogno di rilassare i nervi, controllo il calendario sull'orologio, tra qualche giorno dovrei entrare nel ciclo di calore...che seccatura, non potevo nascere Alpha? Almeno non dovevo subirmi queste rotture di palle, andava bene anche Beta diamine! Poi con questa storia che mi basta stare troppo vicino ad un Alpha per qualche ora e mi prendo tutto il suo odore è ancora di più una rottura di cazzo...chiudo gli occhi e immergo anche la testa nell'acqua calda, lasciando che i miei capelli vi fluttuino in mezzo.
Esco dal bagno con solo una camicia e dei leggings neri, si metto i leggings, sono comodi e leggeri, e poi figuriamoci se qualcuno mi può dire qualcosa, sto bene con tutto.
Finisco di asciugarmi i capelli con un asciugamano e mi lascio cadere sul letto, giro leggermente la testa, e mi ritrovo a guardare nuovamente la cornice con la nostra foto, e la rosa con i petali leggermente ammosciati, la prendo delicatamente girandomi su un fianco e inizio ad accarezzarli, sapevo che quando resta una sola rosa di un mazzo, prima che essa muoia si staccano i petali un ad uno, e si lascia ai petali la scelta al quesito "mia ama,non mi ama" non ho mai capito questo modo di giocare con fiori così belli.
Lasciare che le proprie convinzioni vengano influenzate da una casualità del destino, o dalla natura in questo caso sembra così stupido, ognuno è artefice del proprio destino, perché dovrebbe esserlo un fragile fiorellino?, forse per dare una risposta ad una domanda incerta?
Forse una parte di me è affascinata da questo gioco, qualche risposta non mi dispiacerebbe, accarezzò il lenzuolo dopo eri seduto l'ultima volta che sei stato qui, lo avvicinò a me, e lo annuso sentendo poco dopo il tuo profumo di muschio bianco invadermi le narici, e quasi magicamente mi sento molto più rilassato, quasi tranquillo, come coccolato da un solo profumo, avvicinò di istinto quelle coperte a me,per sentire quell'odore più vicino.
Non fa poi così schifo,penso sorridendo lievemente.
Spengo le luci, e provo a stendermi tenendo strette quelle lenzuola a me, sento il traffico della città, il lieve venticello della sera spostare le piante in balcone, e qualche aereo.
L'unico pensiero che persiste nella mia mente è la vista dei tuoi occhi, e le mie mani sporche di sangue, ripercorro quella scena ogni volta, ti sei spesso fatto molto male più e più volte, ma mai per me, ero io quello che si buttava sul fuoco per fartene uscire indenne, non era mai successa una cosa così, è questo mi angoscia, perché non so cosa fare o come agire.
Tu come ti comportavi quando ero io a ferirmi? Mi risvegliavo sempre in qualche letto di infermeria o a casa mia, ho fatto bene nel lasciarti a loro? Quando i tuoi compagni sono venuti a prenderti, per un secondo ho avuto il forte impulso di allontanarli tutti, e tenerti vicino a me, non volevo che ti toccassero, che ti facessero del male, ho dedicato la mia vita a proteggerti, da quando sei tu a proteggere me? Che sta succedendo ultimamente...cosa TI sta succedendo ultimamente?...
Controllo l'ora sul cellulare, 23:40, sbuffò lasciandolo cadere nel letto, e mi stringo tra le lenzuola...guarda che effetto mi fai razza di imbecille...sei contento? Hai tutta la mia attenzione adesso maledetto.
Alla fine afferro il telefono che ci era stato consegnato da Morì, e scorro tra i contatti, non riesco a dormire con questo dubbio che mi sopprime il cuore e l'anima, ho lo stomaco che sembra annodarsi da solo, e il petto inizia a fare terribilmente male.
Scorro tra i contatti e leggo le descrizioni che ci sono state date, mi fermo su quello di una donna dai capelli corti, dopo il nome c'è scritto "medico" tra parentesi, premo il contatto e aspetto squillare.
"Pronto?" Sento dopo alcuni squilli.
"Come sta Dazai?" Chiedo in modo diretto, sento la donna allontanarsi un attimo dal telefono, per poi riavvicinarsi.
"Non si è ancora svegliato, non era messo per niente bene quando è arrivato, pare che la freccia contenesse del veleno,ci vorranno ancora un po' di tempo, non posso rivelare però informazioni private sulla salute attuale dei miei pazienti, se vuole sapere le sue condizioni il prima possibile dovrà aspettare che lo dimetta "risponde la donna, sospirò pesantemente schioccando la lingua.
"Posso sapere chi lo cerca?" Chiede nuovamente, penso mi abbia riconosciuto già dalla voce, comunque mi pare di averla già vista tempo fa.
"Digli solo di richiamare appena si sarà ripreso" rispondo per poi riattaccare.
Guardò il soffitto stranito, veleno? Persino il veleno, maledizione Dazai perché non hai lasciato che quella stra maledetta freccia colpisse me!
Azzardati solo a morir e giuro che ti vengo a prendere a calci a costo di suicidarmi.
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