The fight

Nel cortile calò un silenzio innaturale.
I tre, immobili come statue, si fissarono increduli per secondi che sembrarono durare un secolo.

Petra aveva le braccia ancora allacciate al collo di Levi, che a sua volta aveva la mano tra i capelli della ragazza mentre l'altra era sul suo fianco.
Auruo era lì, ghiacciato a sua volta, con uno sguardo completamente vuoto, come se stesse affrontando un orrendo incubo. Solo che l'incubo era realtà, proprio davanti a sé.

La sua fidanzata era tra le braccia di un altro uomo.

Tra tutte le cose che si poteva aspettare da lei, quella era l'ultima.

Il tempo sembrò ripatire quando una tremante Petra, sull'orlo di una crisi nervosa, si staccò dal collo dell'amante. Le labbra le tremavano violentemente, boccheggiando come se stesse cercando di dire qualcosa ma non trovasse l'aria per parlare.
Si aspettava che da un momento all'altro cadesse a terra soffocata.
Provò a balbettare qualcosa, facendo un passo verso di lui, ma niente sembrava riuscire a uscire dalle sue corde vocali. Le scosse del suo corpo si fecero più violente, e Levi se ne accorse, toccandole un braccio per tranquillizzarla.

Fu quel piccolo gesto che riscosse Auruo, e la rabbia prese il posto della delusione.
"Petra! Come hai potuto?", gridò frustrato, mentre la calma gli sfuggiva sempre più dalle mani. Stava perdendo il controllo.

"M-Mi dispiace", balbettò la giovane, prima di venire interrotta. "Un 'mi dispiace' non risolverà le cose o ti giustificherà", sbraitò l'uomo, "Sei solo un'egoista bugiarda, brutta put-". Auruo non fece in tempo a finire di parlare che si ritrovò steso a terra, mordendosi la lingua, la testa che gli girava come una trottola e qualcosa di vischioso che gli colava dal naso.
Sopra di lui si stagliava la figura del Capitano, che lo fissava con uno sguardo infuocato. "Attento al linguaggio, moccioso", ringhiò.

"Bastardo", biascicò l'uomo a terra, cercando di colpire il rivale con un calcio, mancandolo. Levi avrebbe reagito ancora, massacrandolo di botte, se Petra non si fosse messa in mezzo tra i due con il proprio corpo, spingendo l'amato indietro.
"BASTA" urlò istericamente, continuando a trattenere Levi per le spalle.

Quel grido fece fermare l'uomo, che indietreggiò lentamente respirando a fondo, stringendo al petto Petra con un braccio facendola sfogare, ma attirò anche l'attenzione di Hanji ed Erwin, che accorsero per accertarsi della situazione.

Ad Hanji bastò uno sguardo per capire cosa era successo, e si apprestò a soccorrere Auruo per fermargli la copiosa emorragia nasale.
Erwin per la prima volta pareva realmente confuso, continuava a spostare lo sguardo da una parte all'altra senza capirci un accidente, aggrottando le folte sopracciglia.

Auruo e Petra avevano litigato per via del rifiuto?
Lui aveva provato a picchiarla?
Qualcosa di grosso era successo, se no non riusciva a spiegare la crisi di pianto della ragazza, e sul perché Levi era dovuto intervenire.

"Sta bene?" si ritrovò semplicemente a chiedere, sentendosi fuori luogo. "Una meraviglia, come vedi", commentò sarcastico Levi, "Quella maleducata piccola merda deve imparare a tenere a freno la lingua. Con il tuo permesso, vorrei portarla via di qui", sbuffò stancamente, avvolgendo una spalla della donna.
In quel momento tutto si fece chiaro agli occhi del biondo, che spalancò gli occhi stupito, sussurrando un semplice "Oh".
Il forte Comandante Erwin era stato appena colto di sorpresa, e, riflettendo su come era possibile che non si fosse accorto di nulla, seguì in silenzio Hanji, che trascinava quasi di peso Auruo verso l'infermeria per ripulirlo dal sangue.

Nel frattempo, Levi e Petra erano appena rientrati nella struttura. Ancora la donna non aveva finito di piangere.
L'uomo di sentiva tremendamente a disagio, non era un granché con le persone in lacrime. Si limitava ad accarezzarle sporadicamente la testa, dandole qualche piccola pacca sulla spalla, rimanendo in silenzio.
"Mi dispiace", mormorò infine, "non volevo spaventarti".

Petra alzò la testa color rame, guardando il compagno, asciugandosi gli occhi color ambra. "Non è colpa tua", lo rassicurò, "sono io che ha causato tutto questo casino... ma sono sollevata che sia tutto finito", sospirò appoggiando la testa nell'incavo della spalla dell'uomo che amava.


Angolo della traduttrice
Raga non ce se crede! CE L'HO FATTA ACCIDERBOLINA!
Non vi immaginate le corse che ho fatto per mandare in onda questo piccolo e insignificante capitolino in versione da bozza. Per ora lo posterò solo qui e non su efp, dopo lo pubblicherò insieme al capitolo successivo in versione moooooooooolto migliorata.
Nella prossima pubblicazione (che non so quando sarà in quanto sto preparando ben 5 esami per l'università) parlerò seriamente del futuro di questa fanfic.
Il problema è serio.  L'autrice non pubblica più da maggio. Se smette di scrivere, il prossimo sarà l'ultimo capitolo, anche se in totale sono 22.
Vabbè, non parliamone ora, intanto vi mando questo regalo per augurarvi un buon 2017, vi ringrazio veramente per il supporto che mi state dando, non potete immaginare quanto le vostre richieste di continuare mi abbiano incoraggiato.

Vi voglio bene <3

Alla prossima!

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