ℙ𝕣𝕠𝕝𝕠𝕘𝕠 - Parte 5

Viaggiammo per altri 4 giorni e senza altri intoppi raggiungemmo Kamakura. La città era meravigliosa, diversa da Fukuoka per diversi aspetti, primo fra tutti la larghezza delle strade, la cura per la diversità della flora e gli animali si riversavano pacifici nelle zone verdi.
Passammo lontani dal mercato, per evitare il trambusto dei venditori, ma da lontano si sentivano benissimo tutti i profumi più buoni a cui uno potesse aspirare:
Miele fresco, frutti dolci e fragranze che venivano adoperate dalle donne per farsi più belle agli occhi dei loro uomini. Un po' mi dispiaceva non poterlo visitare.
Sulla strada verso il palazzo reale i rami che incorniciavano il percorso erano abbastanza bassi da permettermi di rubare un fiore di ciliegio e annusarne il profumo a pieni polmoni.
Masahiro intervenne.

«Buono vero?»
Annuii timidamente con la testa.
«Siamo quasi arrivati, non preoccuparti, ti introdurremo noi e spiegheremo la situazione»

«Se devi scappare da qualche parte, prima avverti uno di noi»
Tagliò corto Eichiro, insinuandosi nel discorso.

«Non hai aperto bocca per gran parte del viaggio, lo fai proprio adesso per dubitare della dolce Hotaru?»
Seitaro gli fece la linguaccia.
“Il classico atteggiamento da guardia scelta..”
Dissi tra me e me, mentre facevo delle carezze al fianco di Hisui.
Masahiro mi sussurrò all'orecchio.

«Non preoccuparti, Eichiro è gentile sotto sotto, dagli un po' di tempo per abituarsi alla tua presenza»
Annuii una seconda volta, non prima di essere arrossita al contatto ravvicinato della sua bocca al mio lobo.
Scendemmo, e lasciati i cavalli a degli inservienti salimmo le scale verso l'ambiente principale, come fosse una sorta di sala d'attesa. Passammo attraverso un lungo corridoio in cui erano disposte ordinatamente in un'unica fila colonne dal rosso intenso, distanziate tra loro, in modo che l'aria e la luce potessero passarvi attraverso.

“Mi ricordano un po' casa..”
Sentii un po' di nostalgia e Seitaro sembrò accorgersene, mi punzecchiava ogni tanto, come fossimo due adolescenti.
«Sei un po' infantile, non credi?»
Probabilmente l'avevo detto a voce troppo alta, perché Masahiro scoppiò in una risata sommessa mentre Eichiro diede sfoggio del suo solito sorrisetto sarcastico.

«Sono, o sembro..?»
Seitaro con una rapidità di mano incredibile mi spinse istintivamente ad appoggiarmi alla colonna a fianco a me, precludendomi l'uscita bloccandomi ai lati con le braccia. Solo ora che le maniche si erano abbassate avevo notato quanto fosse ben tornito e vigoroso. D'altronde, si allenava tutti i giorni.
Abbassai lo sguardo e socchiusi gli occhi, come se mi fossi trovata davanti un angelo con il volto da demone. E questo demone adesso, stava ispezionando con cura ogni angolo del mio corpo.
Sentivo il suo fiato sul collo e anche dopo questo brusco movimento il suo respiro era caldo e regolare.
“È-è troppo vicino..”
Mi sentii avvampare tutto ad un tratto, ma non riuscivo a muovermi, bloccata in quella morsa fatale.
Seitaro sorrise e lasciò la presa.
Era soddisfatto.

Si beccò comunque una sberla sulla nuca da parte di Masahiro.
«Non. Maltrattarla.»
Sembrava come un fratello maggiore, un po' per tutti, e non solo perché era il più grande d'età.

Raggiungemmo finalmente la sala del consiglio, dove sedevano alcuni degli uomini più importanti del Giappone. Deglutii rumorosamente.
«Non preoccuparti, parleremo noi»
Masahiro mi rassicurò e mi mise una mano sulla spalla.
Dopo aver bussato, un uomo ci introdusse nella stanza dove a doppia ripartizione c'erano una decina di uomini inginocchiati, intenti a discutere con lo Shikken. E lo vidi, in tutta la sua imponenza.
Il giovanissimo governatore Hojo Tokimune


Entrai in seconda fila, affiancata da Eichiro e subito ci inchinammo al cospetto dello Shogun.
Il primo a parlare fu Masahiro.
«Nobilissimo Shikken, consapevoli del nostro compito di proteggere il convoglio del sacerdote di Fujin, Kentaro Oda, non siamo riusciti tuttavia ad adempiere al nostro incarico. È successo quello che temevate mio signore.»

Tokimune alzò un sopracciglio.
«Siete stati assaliti?»
Questa volta a parlare fu Seitaro.

«Siamo arrivati in ritardo nobilissimo, del messaggero che avevamo inviato non v'è traccia e il carro che trasportava il sacerdote è stato ribaltato nella notte, Oda non è sopravvissuto.»

«E quella ragazza? Perché indossa gli abiti di Masahiro?»
Lo Shikken indossò un sorriso enigmatico. Mi scrutò dall'alto in basso.
«È illibata? L'avete presa per farvi perdonare di aver fallito nel vostro compito?»
Tokimune si alzò dal trono e scendendo a passi fermi e saldi la piccola scalinata si fermò davanti a me, mantenendo lo stesso sguardo da predatore che aveva all'inizio.
«Chi sei? Dai lineamenti non si direbbe una straniera»
Eichiro intervenne.

«Signore, lei è Hotaru Oda, la figlia di Kentaro Oda. È l'unica sopravvissuta all'assalto»

«Mmh, bene.. Bene»
Mi prese le mani e mi guardò i palmi privi di difetti o calli.
«Sei una sacerdotessa? Hai ereditato le stesse doti di predizione di tuo padre?»
Non ebbi modo di dire molto, tanta era l'agitazione.
«S-si, signore..»
Sorrise moderatamente.
«Benissimo, altrimenti..»
Ritornò a sedere.
«..altrimenti saresti solo un peso.»
Quelle parole mi crearono un nodo in gola e sentii la pressione che il mio ruolo mi dava.
«Datele una camera e preparate i suoi alloggi. Soggiornerà qui finché verrà il momento di rilasciarla. Non deludermi.»
Rigido diede l'ordine a delle ancelle che erano lì nella stanza e al suo minimo movimento, corsero ai piani inferiori.

«Masahiro, Seitaro, Eichiro.»
Non appena pronunciò quei nomi, i diretti interessati si inginocchiarono.
«Ho bisogno che qualcuna la istruisca sulle maniere di corte, sui suoi doveri e sulla planimetria del luogo. Inoltre dovrete portarla al tempio affinché possa esercitarsi ed essere utile al paese.
Chi di voi vuole assumersi questo compito, questa volta, senza fallire?»
Li guardò uno per uno, con la medesima inflessibilità.

Dopo essersi scambiati reciproci sguardi, Masahiro parlò.
«Nobilissimo Shikken, perché non sceglie lei per noi?»
Quasi disturbato da questa domanda, Tokimune si rivolse un'ultima volta a me.

«Hotaru.»
Balzai sull'attenti.
«Hai avuto modo di passare alcuni giorni con loro, voglio darti una possibilità di scegliere perché sono magnanimo. Chi di loro sarà la tua guida?»



P.s
Questa ragazzi miei, era l'ultima parte del prologo, da questo momento in poi tra non so esattamente quando
uscirà un nuovo capitolo con la route che riceverà maggiori preferenze–
#TeamMasahiro?
#TeamSeitaro?
#TeamEichiro?

Fatemi sapere la vostra
qui nei commenti!
Ah.
E ovviamente con la route verranno inserite le prime scelte!
Alla prossima
Cheryl🌸

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